Tetto al tasso con Bipiemme

 Il mutuo a tasso variabile riesce a soddisfare le esigenze di risparmio dei consumatori che, in un momento di crisi, hanno sentito anche l’esigenza di non avere troppe oscillazioni del portafoglio. Ecco che il mutuo variabile con cap è diventata la soluzione in grado di coniugare le richieste più disparate.

E’ arrivato il momento: il Tetto al Tasso di Bipiemme resta una delle soluzioni più quotate.

Rinfreschiamoci le idee sulle caratteristiche di questo finanziamento. In primo luogo è pensato per chi alla scadenza del mutuo non ha ancora compiuto 75 anni, ma può essere usato per l’acquisto della prima e della seconda casa, oppure per coprire le spese di ristrutturazione.

► Il tetto al tasso te lo dà la Banca Popolare di Mantova

Il loan to value è un po’ basso rispetto alla media dei prodotti in circolazione visto che si assesta sul 70% del minore tra importo d’acquisto e valore di perizia. L’importo finanziabile, però, riesce a raggiungere l’80% nel caso in cui la rata pesi meno del 25% sullo stipendio, oppure nel caso in cui il reddito netto complessivo sia superiore a 3000 euro.

Il mutuo, variabile per tutta la durata del finanziamento ha un tasso composto dall’Euribor di periodo cui si somma lo spread del 3,65%, con un CAP fissato al 6 per cento.

L’Economist spiega la nostra crisi immobiliare

Europa e USA sono risultati diversi anche nell’immobiliare.

L’elemento alla base della condizione critica del paese è il rapporto tra prezzi degli immobili e potere d’acquisto degli stipendi. Il prezzo supera del 12% le possibilità dei consumatori. Per capire dove sta l’equilibrio viene adottata una formula che tiene conto di due indici: il “Price to rent” e il “Price to income”.

Crollo del mercato immobiliare

Il price to rent – che nel caso italiano è uguale a -1 – è dato dalla relazione tra prezzo medio dell’affitto di un’abitazione e prezzo medio dell’acquisto. Se questo rapporto è uguale a zero, allora si può dire che l’indice non è sbilanciato. Il price to income, invece, uguale a -12, mette in relazione il prezzo d’acquisto di un immobile con gli stipendi medi degli italiani.

Lo squilibrio di entrambi gli indici non rende semplice il l’incontro tra la domanda e l’offerta di immobili e quindi tutto potrebbe cambiare soltanto con un abbassamento dei prezzi delle case. Il trend, oggi, è ribassista ma non sembra sufficiente, visto che S’investe nel mattone ma all’estero.

Superflash in offerta a gennaio per gli under35

Mutuo Domus Varibile di Intesa Sanpaolo è una delle offerte migliori del momento, ma la banca che fu amministrata per diversi anni dall’ex Ministro Passera, ha deciso di fare un’offerta anche per i giovani, per coloro che non hanno ancora compiuto 35 anni.

Lavoratori atipici: Superflash li aiuta!

I vantaggi di questo prodotto sono nell’erogazione alla stipula e nelle condizioni promozionali riservate a chi accede all’offerta tramite il canale aperto di Mutuisupermaket. Il tasso è un variabile e cambia sulla base dell’importo e della percentuale che questo importo rappresenta sul totale del finanziamento.

Tutte le condizioni sono attive per chi accende un mutuo entro il 31 gennaio 2013. La finalità del mutuo è l’acquisto della prima casa. La composizione del TAEG è sicuramente la parte più interessante del prodotto.

Se si chiede un contributo compreso tra l’80 e il 95 per cento del minore tra prezzo d’acquisto e valore di perizia, all’Euribor a 1 mese si aggiunge uno spread del 2,90 per cento per chi sceglie un piano d’ammortamento di 10, 15 o 20 anni, oppure si aggiunge uno spread del 3,20% per i piani d’ammortamento più lunghi.

 TAN e TAEG dei prestiti per la ristrutturazione della casa

Nel caso si scelga di farsi finanziare il 100% del prezzo dell’acquisto, lo spread sale al 3,30 per cento per i mutui a 10, 15 e 20 anni e poi diventa del 3,60 per cento per chi rimborsa in 25 e 30 anni.

Scopri il Mutuo Domus fisso della Banca CR Firenze

 La Banca Cassa di Risparmio di Firenze offre la possibilità di contrarre un mutuo a tasso fisso molto vantaggioso. Il prodotto è rivolto a tutti i consumatori che per ragioni non legate all’attività professionale vogliono coronare il sogno di possedere una “prima casa”.

La banca in questione finanzia anche l’acquisto della seconda casa con tasso fisso ma le condizioni non sono uguali a quelle del prodotto che vi stiamo presentando.

Il mutuo Domus Fisso finanzia richieste dai 30 mila euro in su fino all’80 per cento del minore tra valore d’acquisto e valore di perizia dell’immobile. Le durate previste per il piano d’ammortamento sono diverse e per ognuna è definito un tasso differente.

I rimborsi vanno dai 6 ai 30 anni. Il mutuatario che scelta un piano d’ammortamento molto breve, per esempio 6 o 10 anni, si vedrà applicato un tasso fisso rispettivamente del 4,60% o del 5,30 per cento. Poi il tasso continua a salire e diventa del 5,60% per i mutui a 15 anni, del 6,10 per cento per i mutui a 20 anni, del 6,20% per i mutui a 25 e 30 anni.

Le opzioni aggiuntive sono disponibili nella recensione di Mutuionline ma c’è da specificare che questi particolari tassi saranno validi per le richieste di mutuo inviate entro il 31 gennaio.

Il mutuo Domus Variabile della Banca CR Firenze

 I consumatori che vogliono comprare casa ed hanno bisogno di un mutuo a tasso variabile “privato” e non come imprese, possono sbirciare anche tra le offerte della Banca Cassa di Risparmio di Firenze, della quale abbiamo già visto il Mutuo Domus a tasso fisso.

Questo prodotto variabile finanzia sempre fino all’80 per cento del minore tra il prezzo d’acquisto e il valore di perizia dell’immobile, partendo da  un minimo di 30 mila euro ma senza alcun tetto massimo. Per quanto riguarda la durata del piano d’ammortamento sono previste le stesse durate del mutuo a tasso fisso.

Il calcolo del tasso prende come riferimento l’Euribor 1 mese, rilevato il penultimo giorno lavorativo bancario antecedente alla scadenza di ciascuna rata. A questo tasso occorre poi aggiungere uno spread che varia in base alla durata del piano d’ammortamento ed è del 3 per cento per i mutui rimborsati in 6, 10, 15 e 20 anni ed è del 3,30% per i mutui a 25 e 30 anni.

Rate più leggere con l’Euribor ai minimi

Queste condizioni che l’istituto di credito considera “agevolate” non possono essere cumulate con altre agevolazioni mentre la banca offre delle opzioni aggiuntive al piano base, quali ad esempio l’opzione di sospensione delle rate, che in un momento di crisi è sempre molto utile.

► 4 domande per aspiranti mutuatari

Banche in fuga dall’Euribor

 L’Euribor è uno degli indici al quale si vincola l’oscillazione dei tassi variabili dei mutui. In particolare il mutuo variabile indicizzato con l’Euribor sarà composto dall’Euribor di periodo sommato allo spread della banca.

► Tutta l’anomalia degli spread

Si tratta dell’indicizzazione più frequente per i mutui variabili, adesso però, le banche non sembrano più troppo convinte di questo indice e ci sono degli istituti di credito che hanno deciso di legare ad altri indicatori i loro tassi variabili.

Nelle ultime due settimane sono addirittura tre le banche che si sono allontanate dall’insieme di istituti di credito che concorre alla formazione di questo indice interbancario al quale oggi risultano collegati miliardi di milioni di contratti, mutui erogati in Italia o nell’area euro in generale.

► Rate più leggere con l’Euribor ai minimi

L’ultima banca in ordine cronologico a rinunciare all’Euribor è stata la Erste Group bank che ha seguito di poco un medesimo annuncio della Raiffeisen Bank Internaional, un istituto di credito austriaco. L’insieme di banche che facevano parte del famoso panel sono quindi calate dal 44 a 40. Le altre banche che si sono allontanate prima erano state la Bayerische Landesbank e la Rabobank. Nel 2012, invece, dagli istituti di credito “filoEuribor” si sono tirate fuori la Citigroup e la DekaBank.

Adesso è in atto un’indagine sull’Euribor a livello europeo.

L’unica possibilità a tasso fisso è surrogare con BNL

 I mutui a tasso fisso sono le soluzioni privilegiate dagli utenti che desiderano pianificare con metodo e dovizia di particolari il bilancio famigliare. In realtà esiste un’alternativa al mutuo tradizionale che è la surroga che comporta qualche spesa in meno, benché i tassi finiti non appaiano troppo competitivi.

I migliori mutui su MutuiOnline

Secondo Mutuisupermarket.it, l’unica soluzione di surroga a tasso fisso è quella di BNL – Gruppo BNP Paribas che propone un tasso finito al 6,67% che, per un mutuo d’esempio di 140 mila euro di capitale, si traduce  in una rata mensile di 880,30 euro.

► Mutuo variabile BNL in promozione fino al 18/01

I vantaggi della surroga a tasso fisso di BNL sono tutti nella possibilità di avere informazioni e dettagli del prodotto nelle numerosi filiali dell’istituto di credito distribuite sul territorio nazionale, nell’assenza di spese notarili, come il processo della surroga vuole e nell’esclusività online del prodotto.

► BNL: anche il fisso in promozione fino al 18/01

Il tasso di partenza è molto vicino al TAEG visto che è del 6,45 per cento. Non ci sono spese iniziali per l’istruttoria o per la perizia e non è previsto il pagamento dell’imposta sostitutiva. Al contrario l’aspirante mutuatario che scelga BNL dovrà fare i conti con un bel po’ di spese ricorrenti. Si tratta di quasi mille euro, per l’esattezza 957,60 euro che comprendono il pagamento dell’assicurazione obbligatoria per scoppio e incendio.

Il variabile di Webank di nuovo tra i migliori

Webank è un istituto di credito molto competitivo che si è conquistato negli anni la fiducia dei mutuatari offrendo loro la possibilità di approfittare di prodotti molto competitivi.

 Soltanto alla fine dell’anno scorso, tra le migliori offerte recensite dai maggiori intermediari del settore, questa banca aveva fatto un passo indietro nella classifica. Adesso è tornata alla carica e il suo prodotto variabile è il primo  nella lista dei  migliori mutui stilata da Mutuisupermarket. 

Partiamo quindi dalla considerazione del costo del mutuo variabile Webank, espressa tecnicamente dal TAEG, cristallizzato sul valore del 3,27 per cento. Questa percentuale contiene sia il tasso che è del 3,2 per cento sia tutte le altre spese, evidentemente ridotte all’osso. Per “altre spese” s’intendono quelle iniziali, quelle ricorrenti e l’imposta sostitutiva.

► Scopri il miglior mutuo per l’acquisto di una casa

L’incremento minimo del tasso per la composizione del TAEG dipende dal fatto che non ci sono spese iniziali e ricorrenti ma al mutuatario è chiesto soltanto di corrispondere l’imposta sostitutiva che è di 350 euro o al massimo pari allo 0,25% dell’importo erogato in caso di acquisto della prima casa, oppure è pari al 2 per cento in caso di operazione riguardante la seconda casa.

I vantaggi del prodotto sono presto detti: zero spese, assicurazione gratuita e zero spese per il conto corrente. 

Tutta l’anomalia degli spread

 Lo spread che differenzia i BTp italiani dai Bund tedeschi è sceso molto da un anno a questa parte così come il tasso applicato dalla Banca Centrale ai prestiti erogati per gli istituti di credito nazionali. Non si capisce allora perché l’andamento dei tassi dei mutui per i consumatori abbia segnato un trend completamente opposto.

► I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

Maggiore è la riduzione del tasso al quale le banche ottengono un prestito, minore è la riduzione dei TAEG applicati ai mutui. Il paradosso di cui stiamo parlando, è evidente soprattutto dall’inizio dell’anno, da quanto lo spread è sceso al di sotto dei 300 punti.

Fino all’anno scorso il tasso medio dei mutui per le famiglie era al 3,55 per cento, come somma dell’Euribor e dello spread applicato dalla banca. Adesso, invece l’Euribor è ai minimi storici ma le banche non hanno ridotto lo spread e così il tasso medio è sceso soltanto al 3,14 per cento con uno sconto complessivo medio dello 0,41%.

► Banche in crescita dopo Basilea III

Il paradosso è legato a tre motivi principali: prima di tutto il costo della raccolta che per le banche continua ad essere molto elevato, poi ci si è messa la normativa bancaria più restrittiva applicata dagli istituti nazionali e infine la lentezza della giustizia italiana che, per esempio in seguito ad un pignoramento, impiega ancora troppo tempo per il recupero delle somme.

I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

 A gennaio si riparte con i tassi più bassi? Forse, ma gli aspiranti mutuatari devono comunque accettare qualche consiglio se vogliono trovare l’offerta migliore tra le tante a disposizione.

► Scopri il miglior mutuo per l’acquisto di una casa

Il Sole 24 Ore per aiutare gli aspiranti mutuatari, parte dai dati della Centrale rischi finanziari, il Crif, che cumula circa 78 milioni di posizioni ed ha bene impresso l’andamento del 2012 riguardo mutui e prestiti. L’anno appena concluso è stato assolutamente “disastroso” e per confermare la sensazione, basta analizzare i dati del mese di febbraio 2012, quando, rispetto al febbraio 2011, si è registrato un calo delle richieste del 48 per cento.

Il crollo della domanda si lega alle difficoltà economiche connesse alla crisi che hanno indotto le famiglie a pensare “un po’ più avanti” all’acquisto della casa. Il Crif sottolinea anche che le richieste di mutuo sono state più contenute mentre il tempo del piano d’ammortamento si è assestato tra i 25 e i 30 anni.

 I tassi di usura sono stati aggiornati

Per acciuffare l’occasione, adesso, si tratta d’interpretare il momento giusto in cui avviare un rapporto con la banca. Gli esperti spiegano che occorre capire quando la riduzione dello spread influirà sul costo dei prestiti e dei mutui. Sicuramente è necessario che all’abbassamento dello spread si unica il recupero della credibilità dell’Italia. In più bisogna attendere che sui mercati crolli il costo di raccolta per le banche, solo a quel punto i mutui saranno meno cari per i consumatori finali.

Insomma, prima della metà del 2013 è meglio temporeggiare.