A Brescia i mutui sono più convenienti

 In questo avvio d’anno sono molti i cittadini che vogliono diventare mutuatari e fare il passo più importante della loro vita acquistando una casa. Purtroppo la situazione non è delle migliori nel senso che a fronte di un calo dello spread applicato dalla BCE agli istituti di credito, le banche non hanno ridotto (anzi!) il costo dei loro servizi.

E’ vero che a gennaio si riparte con i tassi più bassi, ma avere una casa è ancora considerato un sogno visto che gli appartamenti sono un premio. Le Regioni e gli enti locali hanno provato a studiare degli interventi per favorire l’accesso al credito delle famiglie con un merito creditizio basso, ma non è stato sufficiente a far ripartire il settore immobiliare.

► Mutui a tasso zero per famiglie a basso reddito

Insomma, i mutui sono ancora salati, tranne che in alcune zone d’Italia, per esempio la provincia di Brescia. In questo settore della Lombardia, infatti, i tassi praticati per i finanziamenti finalizzati all’acquisto di una casa sono inferiori alla media individuata da Bankitalia che è del 4,05%.

L’ISC o il TAEG per i mutui contratti a Brescia non supera il 3,9 per cento e comprende le spese d’istruttoria, quelle per l’incasso delle rate e tutte le altre spese del contratto. A chi cerca anche riferimenti alle banche che applicato i tassi “scontati”, gli operatori del settore citano la BCC del Garda, la Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, Intesa Sanpaolo e la BCC di Brescia.

I tassi di usura sono stati aggiornati

 Periodicamente sono chiariti i tassi di usura: sulla base dei tassi medi applicati dagli istituti di credito per mutui e prestiti, si stabilisce un limite massimo, oltre il quale, si può parlare definitivamente di usura. Il riepilogo della situazione italiana è stato fatto dal portale d’intermediazione Mutuionline.

I dati di partenza, quelli per definire le soglie antiusura, valide in genere per un trimestre, sono quelli del Ministero dell’Economia e delle Finanze. E’ il MEF ad emanare i tassi d’interesse effettivi globali medi, sulla base della legge sull’usura, la numero 108 del 1996.

► Bankitalia: prospettive nere per le imprese italiane

Le nuove soglia antiusura che sono validi dal primo gennaio 2013 fino al 31 marzo 2013, riguardano le principali operazioni di credito e finanziamento, vale a dire i mutui, i prestiti, i conti correnti ma anche i leasing e gli altri prodotti omologhi.

Il primo dato da comunicare è che rispetto al trimestre precedente il tasso soglia per i mutui a tasso fisso è salito fino al 10,78% partendo dal 10,67%. Per i mutui a tasso variabile c’è stato un incremento omologo dall’8,9 al 9,07 per cento.

► Il consolidamento è un’opportunità

Per quanto riguarda i prestiti finalizzati di importi superiori ai 5000 euro, la soglia di usura è in aumento ed è fissata al 17,01 per cento. Per gli importi inferiori, invece, il tasso di usura è fissato al 19,37 per cento, in aumento di pochissimo, visto che si partiva dal 19,35 per cento.

La particolarità del mutuo variabile a tasso decrescente di ByYou

 Il mutuo a tasso variabile è una delle scelte più quotate tra gli aspiranti mutuatari dall’inizio dell’anno sono alla ricerca dell’occasione da prendere al volo. Fortunatamente a gennaio si riparte con i tassi più bassi e con diverse opportunità di risparmio.

Per scovare qualche prodotto competitivo ci siamo affidati alla ricognizione di MutuiSupermarket prediligendo le proposte di mutuo a tasso variabile legate al tasso Euribor. Ci è sembrata pertanto molto particolare l’offerta dell’istituto di credito ByYou che propone alle famiglie un mutuo variabile a tasso decrescente.

Il TAEG del prodotto è del 4,20 per cento e comprende sempre il costo del mutuo, quindi il tasso su cui sono calcolati gli interessi, cui bisogna aggiungere le spese iniziali, quelle ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Il tasso di partenza è del 3,81% quindi pesano molto gli altri costi. In effetti per l’istruttoria, la perizia e l’assicurazione scoppio ed incendio, è necessario sborsare ben 3352,20 euro. Le spese ricorrenti ammontano a 1200 euro e bisogna fare i conti anche con l’imposta sostitutiva che minimo è di 350 euro.

► 4 domande per aspiranti mutuatari

In cosa consiste il tasso decrescete? Nella riduzione dello spread a scadenza quinquennale. In pratica il tasso variabile indicizzato all’Euribor a 1 mese resta invariato ma per arrivare al tasso occorre aggiungere lo spread del 3,70 per cento. Poi, ogni 5 anni a partire dall’inizio del quinto anno, c’è una riduzione dello spread di 5 bp.

A gennaio si riparte con i tassi più bassi

 Il mercato creditizio si è rimesso in moto ed ora sono tantissimi gli aspiranti mutuatari che possono contare sull’abbassamento dei tassi d’interesse, sia per i prodotti a tasso fisso, sia per i prodotti a tasso variabile.

► Mutui più convenienti per dipendenti pubblici e pensionati

La classica ricognizione di Mutuionline sulle migliori offerte di mutuo di gennaio 2013, parte dall’annuncio degli Indici sintetici di costo dei prodotti a tasso fisso, sottolineando che le proposte più convenienti sono quelle con un piano di rimborso contenuto, di appena 10 anni. In generale si può contare su un calo dei tassi d’interesse dello 0,05 e dello 0,04 per cento, rispettivamente per i mutui a 10 anni e per i mutui a 15 e 25 anni.

L’ISC medio di un mutuo a tasso fisso da rimborsare in 10 anni è del 4,79 per cento. Poi si passa al 5,24% dei mutui a 15 anni, al 5,41 per cento dei mutui a 20 anni e poi al 5,45 e 5,46 per cento dei mutui a 25 e 30 anni.

► Per i giovani mutuatari garantiscono i genitori

Per quanto riguarda i tassi variabili, gli Indici Sintetici di Costo sono rimasti invariati e le principali offerte si appiattiscono sui mutui con un piano di rimborso compreso tra 20 e 40 anni. Più dura il mutuo, maggiore è lo sconto sul tasso che passa dal 3,22% dei mutui ventennali al 3,16% dei mutui quarantennali. Meno convenienti in assoluto sono i mutui a tasso fisso a 10 anni il cui ISC si è assestato sul 3,30%.

Per i giovani mutuatari garantiscono i genitori

 Le difficoltà incontrate dai mutuatari in questi anni sono tante e molto spesso legate al peggioramento della situazione economica e lavorativa. Non tutti attraversano un momento delicato, visto che si parla dei mutui più convenienti per dipendenti pubblici e pensionati e dei mutui a tasso zero per famiglie a basso reddito.

ING Direct offre un panorama molto chiaro della situazione dei mutuatari in Italia e in Europa, dove nonostante permangano delle differenze nell’applicazione dei tassi, è frequente il caso in cui i giovani chiedono aiuto ai genitori per comprare la prima casa. 

Tassi Italia-UE, c’è troppa differenza

La vecchia guardia è praticamente indispensabile. Gli italiani, nel 62% dei casi, chiedono un aiutino ai genitori e nalla speciale classifica dell’Europa allargata, precedono i turchi che si fanno aiutare nel 61% dei casi, i rumeni (47%) e i polacchi (47%).

Molto più indipendenti sotto il profilo finanziario sono i tedeschi che chiedono una mano ai genitori soltanto nel 34 per cento dei casi, un po’ come succede in Spagna. La situazione migliora ancora in Lussemburgo e in Belgio dove la percentuale degli aiutini scende al 30%.

Il consolidamento è un’opportunità

La coppa per l’autonomia nella richiesta e nel pagamento dei mutui spetta ai giovani olandesi che soltanto in 16 casi su 100 fanno ricorso alle finanze di famiglia.

Quando conviene estinguere un mutuo

 Siamo sempre alle prese con la questione “risparmio“. Una famiglia che sia riuscita nonostante la crisi a risparmiare un piccolo gruzzoletto, si chiede se sia il caso di estinguere un mutuo o se non convenga mettersi da parte i soldi per fronteggiare eventuali imprevisti.

Se non siete dipendenti pubblici o pensionati, non avete avuto modo di accedere ai mutui a tasso agevolato messi a disposizione dall’INPS, dopo l’accorpamento con l’INPDAP.

► Mutui più convenienti per dipendenti pubblici e pensionati

Se non siete famiglie a basso reddito, coppie giovani o pensionati e quindi se non avete i requisiti per accedere ai mutui a tasso zero spesso messi a disposizione dagli enti pubblici, allora avete acceso un mutuo tradizionale, quello con il classico piano di rimborso alla francese.

► Mutui a tasso zero per famiglie a basso reddito

Questo vuol dire che la vostra banca ha previsto quote di rimborso del capitale costanti, con tassi d’interesse calcolati sul capitale residuo. Quindi, nelle prime rate la componente d’interessi sarà prevalente, mentre alla fine del mutuo rimborsate praticamente il capitale ottenuto in prestito.

Va da sé che l’estinzione anticipata dal mutuo conviene se si è all’inizio del rimborso o al massimo se sono trascorsi una decina d’anni e si è praticamente a metà del percorso. In caso contrario conviene continuare a mettersi da parte i soldi per gli imprevisti.

Mutui a tasso zero per famiglie a basso reddito

 Il 2013 si è aperto, almeno per il settore dei mutui e dei prestiti, con una rincorsa verso le migliori opportunità del mercato creditizio. Per il morale dei comuni cittadini che aspirano a trovare il miglior mutuo del momento, non è opportuna la notizia dell’esistenza di mutui più convenienti per dipendenti pubblici e pensionati.

Eppure qualche offerta c’è, per esempio il consolidamento è un’opportunità di mutuo spesso non tenuta in considerazione dai mutuatari tradizionali. Sicuramente se a chiedere un prestito è una famiglia a basso reddito, più che un consolidamento, sarebbe necessario un mutuo a tasso zero.

Anche questa possibilità esiste ma bisogna fare molta attenzione ai bandi pubblicati sul territorio dai vari enti, quali possono essere le Regioni. Queste, insieme a comuni e province, hanno la possibilità, in base all’articolo 2 del decreto anticrisi (legge del 28 gennaio 2009), di pubblicare bandi per l’assegnazione di finanziamenti a tasso zero.

► Europa e USA diversi anche nell’immobiliare

I richiedenti devono prima di tutto fare uno screening dei requisiti da rispettare per accedere al finanziamento. In genere i mutui a tasso zero, per cui non sono previsti nemmeno costi di apertura e chiusura della pratica, sono pensati per coppie giovani, anziani e famiglie a basso reddito che vogliono ristrutturare la prima cosa o comprare l’immobile di famiglia.

 

Il consolidamento è un’opportunità

 E’ di oggi la notizia che ci sono mutui più convenienti per i dipendenti pubblici e i pensionati. Tutte le altre categorie di cittadini devono far ricorso alle corsie tradizionali e constatare che, almeno per quel che riguarda i tassi di mutui e prestiti, l’Italia è messa maluccio visto che c’è troppa differenza tra quel che accade nel nostro paese e quel che succede nel resto d’Europa.

► Tassi Italia-UE, c’è troppa differenza

Eppure le soluzioni per risparmiare ci sono ed un’opportunità troppo spesso lasciata in secondo piano, è il cosiddetto mutuo per consolidamento.

Le banche, oggi, sono molto propense ad erogare prodotti di questo tipo, anche in Italia dove per la prima volta, il mutuo per consolidamento è stato introdotto dall’istituto di credito americano G.E. Capital. In pratica il richiedente accede ad un certo quantitativo di capitale, da restituire con interessi calcolati su un tasso che oscilla tra il 4 e il 6 per cento, ed usa i soldi per coprire tutti i prestiti ancora in essere.

In pratica se ha acceso più finanziamenti a tassi anche del 10 per cento, si ritrova a pagare un’unica rata alla banca, che si occupa di estinguere gli altri prestiti e che offre condizioni più vantaggiose di una comune finanziaria. Barclays e CheBanca! hanno già questo prodotto nel carnet degli “affari” proposti ai clienti.

 Il variabile con cap che conviene è di CheBanca!

Le banche, dalla loro, hanno la garanzia che il debitore è affidabile e già censito dal Crif.

Mutui più convenienti per dipendenti pubblici e pensionati

 La riduzione degli spread applicati ai mutui doveva essere il buon proposito delle banche per venire incontro ai cittadini che lavorativamente e quindi economicamente, non hanno attraversato un momento piacevole. Invece gli istituti di credito si trovano a mettere in campo gli stessi strumenti del 2012.

Anno nuovo, tassi nuovi e più “agevolati” soltanto per alcune categorie di persone: i dipendenti pubblici e i pensionati che possono farsi largo tra le opportunità di mutuo offerte dall’Istituto nazionale di previdenza sociale. Gli altri dovranno accontentarsi di rate più leggere con l’Euribor ai minimi, ma il discorso vale soltanto per chi ha stipulato un mutuo variabile.

► Tassi Italia-UE, c’è troppa differenza

I mutui offerti dall’INPS propongono tassi molto agevolati e per capire la convenienza dei prodotti basta sottolineare che il tasso medio dei mutui fissi è fermo al 3,75% e il tasso medio dei mutui variabili, sempre erogati dall’INPS, è dell’1,23%.

Bisogna sicuramente aggiungere le spese d’istruttoria e perizia e la parcella notarile, ma non si arriva mai alla media dei tassi tradizionali, quelli riservati ai comuni cittadini che accendono  mutui a tasso fisso al 5,55% e mutui a tasso variabile al 3,26%.

► Il calo dello spread merito della BCE

Il mutuo INPS, che non può superare i 300 mila euro, può essere acceso soltanto dagli iscritti in attività di servizio con contratto a tempo indeterminato e pensionati iscritti alla gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, che abbiano un’anzianità d’iscrizione di almeno 3 anni. I soldi erogati devono essere usati per l’acquisto della prima casa e poi devono essere rimborsati in un tempo che oscilla tra i 10 e i 30 anni.

Scopri il miglior mutuo per l’acquisto di una casa

 Scegliere un mutuo è un affare molto impegnativo. Abbiamo provato ad individuare le 4 domande per gli aspiranti mutuatari ed abbiamo sempre indicato le tendenze generali del settore, per esempio evidenziando come nel 2012 i mutui sono ancora in calo. 

Con l’aiuto di intermediari del calibro di MutuiOnline e MutuiSupermarket, si può sempre trovare la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Per questo vogliamo riepilogare quali sono le migliori offerte del momento a tasso variabile, a tasso variabile con cap e a tasso fisso.

Secondo la ricognizione di MutuiSupermarket, in tutte e tre  le sezioni l’offerta vincente la mette a segno WeBank che propone un TAEG per il variabile pari al 3,26%, un TAEG di base per il variabile con cap pari al 3,78% e un tasso fisso del 5,55%.

Nel computo dei variabili, a seguire, si trovano le offerte di ING Direct e BNL con TAEG rispettivamente del 3,27% e del 3,51%. Tra i variabili con cap, invece, dopo la proposta di WeBank, spiccano le soluzioni di CheBanca! e della BNL che partono rispettivamente da un tasso del 3,89% e del 3,91%.

Tra i mutui a tasso fisso, escludendo l’offerta supervantaggiosa già presentata, troviamo due prodotti molto interessanti firmati da Cariparma e dal gruppo BNL. L’istituto parmigiano propone un tasso fisso con TAEG al 5,89% mentre per BNL il TAEG è del 6,38%.