Le spese di manutenzione a carico degli inquilini

La ripartizione delle spese tra inquilini e proprietari

In tutti i testi normativi dedicati al mondo delle locazioni e al diritto condominiale sono in genere sempre specificati abbastanza bene, magari attraverso delle tabelle di facile interpretazione, gli oneri che spettano agli inquilini, cioè ai conduttori dei contratti di locazione, e quelle che spettano ai proprietari

Gli inquilini e il pagamento delle spese condominiali

Le spese condominiali

Il capitolo delle spese relative all’ abitazione costituisce sempre un motivo di interesse e di attenzione per tutti gli inquilini. Una attenzione particolare richiedono, ad esempio, le spese condominiali, sulle quali la normativa vigente è molto chiara. 

Aumenta l’IRPEF sulle polizze vita

Le conseguenze della cancellazione dell’ IMU sulle assicurazioni sulla vita

Il mondo delle assicurazioni riparte, dopo la pausa estiva, con un po’ di subbuglio. La cancellazione della prima rata dell’ IMU, infatti, approvata solo alcuni giorni dal Governo tramite Decreto, farà lievitare quella dell’ IRPEF sulle polizze vita. 

Unicredit in promozione a settembre

 Si chiama Mutuo Valore Italia ed è un prodotto promosso da Unicredit a tassi scontati. Il tasso d’interesse, quindi il costo del mutuo, è stato ribassato e la soluzione rappresenta un’occasione imperdibile per chi vuole accendere un mutuo alla fine dell’estate.

Risparmiare con le aste immobiliari

I finanziamenti finalizzati all’acquisto degli immobili, hanno subito un incremento troppo importante del prezzo, legato non tanto ai tassi, che a livello centrale sono rimasti molto bassi grazie all’operazione di stimolo della BCE, ma per via dello spread. Con la riduzione delle richieste di mutuo, infatti, le banche hanno aumentato il costo dei loro prodotti per assicurarsi un margine di guadagno interessante.

Tassi dei mutui in leggera risalita

Il Mutuo Valore Italia è rivolto a chi risiede in Italia da almeno dodici anni e lavora nel nostro paese da almeno dieci anno. Il loan to value è stabilito nel triplo del reddito annuo del richiedente e in ogni caso non può superare il 60 per cento del valore dell’immobile. Le condizioni riportate, per quanto possano sembrare molto restrittive, sono valide fino al 30 settembre.

Lo spread promozionale è del 2,50 per cento. Allo spread va poi aggiunto il valore dell’Euribor a 3 mesi oppure il tasso BCE in base all’indicizzazione scelta per il variabile. Per il tasso fisso si parla dell’EURIRS. Il mutuo variabile, ad ogni modo, non riesce a superare i 2,96 punti percentuali.

Tassi dei mutui in leggera risalita

  Unicredit in promozione a settembre mentre si vocifera che i tassi medi applicati ai finanziamenti siano in ripresa, quindi, in futuro, il costo dei finanziamenti potrebbe aumentare erodendo i risparmi delle famiglie e delle imprese.

Il mutuo Unicredit, che abbiamo già presentato, è l’occasione di fine estate perché oltre allo spread ribassato, consente di avere un tasso d’ingresso per la soluzione variabile, mai superiore al tre per cento.

Unicredit pensa al settore edile

I mutui, comunque, vedranno presto lievitare i loro prezzi. La situazione attuale dei tassi d’interesse sta cambiando e a questo mutamento sono interessati soprattutto coloro che hanno sottoscritto o vogliono sottoscrivere un mutuo a tasso variabile. Chi infatti ha optato per la soluzione a tasso fisso,sa che nel breve e nel lungo periodo, non ci saranno modifiche alla rata, anche se cambierà la quota d’interessi ammortizzata in ogni rata.

Il rialzo dei prezzi dei mutui dipende sostanzialmente da due fattori. Il primo da considerare è il costo del denaro da cui dipende anche l’Euribor usato per comporre il TAEG delle soluzioni variabili. Oggi, il tasso Euribor è fermo allo 0,5%. L‘altro fattore in grado di condizionare il costo dei mutui è il rendimento dei titoli di Stato tedeschi che attualmente è dato in risalita per via delle previsioni finanziarie legate alle decisioni della FED.

Come crescono i depositi bancari degli italiani

 Un recente studio condotto da Unimpresa ha rilevato che negli ultimi mesi è tornata a salire la propensione al risparmio degli italiani, che ha subito un rialzo di un punto percentuale rispetto all’ anno precedente, così come confermato anche dall’ Istat. Nello stesso periodo, infatti, i risparmi italiani hanno subito un incremento del 5,55%, grazie una maggiore quantità di denaro che è rimasta depositata all’ interno dei caveau delle banche

Cresce la propensione al risparmio degli italiani

 Una recente indagine compiuta dal Centro Studi di Unimpresa ha rilevato che negli ultimi tempi è tornata a crescere la propensione al risparmio degli italiani. In effetti, gli ultimi dati relativi al calo dei consumi e alla flessione continua della vendite al dettaglio fanno decisamente pensare alla messa in atto di strategie di risparmio, che portano i risparmiatori a limitare le spese e a lasciare i soldi nelle banche.

Italiani dediti al risparmio

 La paura della crisi fa novanta nonostante dall’Europa arrivi qualche rassicurazione: il Regno Unito ha rivisto in rialzo le stime sul PIL, i paesi dell’area centro orientale e le loro valute stanno attraversando un momento entusiasmante e le borse sono allineate verso l’alto, Siria a parte.

Nel Regno Unito la ripresa è reale

Eppure persistono delle sacche di crisi e nei paesi maggiormente a rischio, dal punto di vista della ripresa, facciamo l’esempio dell’Italia, la fiducia dei consumatori è ai minimi storici. Gli italiani, hanno applicato una loro particolare spending review ai consumi domestici. In pratica hanno scelto di portare in tavola prodotti di qualità inferiore e di tagliare anche i beni primari.

Non basta, questa nota di “costume” fa il paio con un’analisi dei conti in banca dei nostri connazionali. Sembra infatti che l’italiano medio sia convinto che la crisi durerà ancora a lungo, tanto che ha smesso di spendere soldi. In più c’è molta paura riguardo il rincaro delle imposte, considerando che il nodo dell’IMU non è ancora stato sciolto.

Il PD va allo scontro sull’IMU

La soluzione, in un contesto del genere, è facile: risparmiare, lasciare i soldi in banca, costruirsi un piccolo tesoretto con quello che la crisi non è riuscita ad erodere. I risparmi delle famiglie, dicono le statistiche, con l’acuirsi della crisi sono addirittura cresciuti del 5 per cento.

Ulteriore contrazione dei prestiti nell’Eurozona a luglio 2013

 Anche nel mese di luglio il mercato finanziario non ha regalato novità agli osservatori europei della Banca Centrale – BCE – che per il settimo mese dell’ anno hanno riscontrato una ulteriore contrazione nel numero dei prestiti e dei finanziamenti concessi nell’ Eurozona dagli istituti di credito.

Come calcolare il costo di un prestito

 I prestiti e i finanziamenti, se non fosse per le innumerevoli garanzie richieste dagli enti erogatori, sarebbero degli strumenti all’ordine del giorno. La stessa Banca d’Italia ha annotato un aumento dell’indebitamento delle famiglie nel periodo di crisi. Eppure moltissimi italiani, scoraggiati dalla burocrazia, si affidato ai canali meno leciti per ottenere denaro in prestito. A spaventare questi cittadini sono soprattutto i costi dei prestiti e dei mutui.

Il funzionamento dei prestiti salute e bellezza

Sotto questo aspetto, però, c’è una novità da mettere in agenda, contenuta nel Bollettino di agosto della BCE dove si parla di “Trasmissione della politica monetaria ai tassi bancari al dettaglio nell’area dell’euro e in un periodo di frammentazione finanziaria”. Nel documento in questione si osserva che la frammentazione finanziaria che caratterizza il Vecchio Continente, dove non esiste una sola forma di prestito, è alla base della difficoltà di stabilire un tasso d’interesse univoco per i prestiti o per i mutui. Di fatto anche gli stimoli monetari, per quanto insistenti, rischiano di essere polverizzati.

Tutte le spese da considerare per i mutui

Oltre alla frammentazione finanziaria, però, è necessario anche tenere conto della riduzione dei consumi degli italiani e capire che se i prezzi non sono univoci, molto dipende anche dalla flessione della richiesta. Il potere d’acquisto dei cittadini lavoratori e pensionati si è ridotto parecchio.

La stabilizzazione finanziaria dovrà tenere conto anche della necessità d’intervenire sul tessuto sociale per alleviare le differenze.