Come scoprire l’usura nel conto corrente

 Quando si accende un conto corrente si pensa sempre alle funzionalità che questo prodotto deve espletare: gestione dei risparmi, ricezione e invio dei bonifici, nella migliore delle ipotesi è contemplato anche un rendimento.

Altroconsumo denuncia la mancanza del conto corrente base in Italia

Tutta la riflessione sulla relazione tra usura e banche è stata portata in evidenza da un servizio della trasmissione televisiva “Le Iene” che aveva come obiettivo quello di proteggere i cittadini da una pratica bancaria molto comune ma anche troppo simile all’usura, punita dalla legge.

Il CC di ING Direct e i vantaggi

Una legge, la numero 108 del 7 marzo 1996 e un articolo del Codice penale, il numero 644, hanno stabilito dei parametri oggettivi per confinare il fenomeno dell’usura. In pratica la banca non può applicare tassi più alti di quelli stabiliti dalla legge, sfruttando strumenti come le commissioni, le remunerazioni e via dicendo.

In più, a completare il quadro, c’è la relazione trimestrale della Banca d’Italia che stabilisce un tasso effettivo globale medio, conosciuto anche come tasso di soglia, che ogni banca applica nel momento in cui un consumatore si rivolge all’istituto di credito per un prestito, per un mutuo o per un fido.

Per l’apertura di un conto corrente che abbia una giacenza fino a 5000 euro, i tassi effettivi globali medi sono dell’11,39 per cento, mentre per le giacenze superiori oltre i 5000 euro, i tassi sono del 10,19 per cento.

 

Le migliori offerte di mutuo fino a giugno

 Per tutti i mutuatari che scelgono la sicurezza del tasso fisso, fino a giugno, sono disponibili sul mercato delle offerte imperdibili di finanziamento, curate da Webank, dalla BNL e da Intesa Sanpaolo.

Abbiamo fatto una simulazione per un prestito di 140 mila euro a tasso fisso richiesto da un impiegato di Milano con un contratto a tempo indeterminato e uno stipendio netto mensile di 2000 euro. Il valore dell’immobile indicato nella simulazione è di 220 mila euro e il prestito deve essere rimborsato in 25 anni.

In promozione fino ad aprile il Mutuo Spensierato

Per questa tipologia di prestito, il prodotto più conveniente è quello di Webank che offre un mutuo a tasso fisso con TAEG al 5,29 per cento, composto da un tasso del 5,14 per cento sommato allo spread de 2,90%. Non sono previste spese iniziali e spese ricorrenti. Non ci sono spese di sorta, l’assicurazione è gratuita e sono pari a zero anche le spese per il conto corrente da collegare al finanziamento.

Intesa Sanpaolo torna competitiva con il tasso fisso

Sempre fino al 31 maggio è possibile approfittare anche dell’offerta della BNL che offre il Mutuo Spensierato a tasso fisso con TAEG al 5,82 per cento. Il tasso previsto è quello del 5,50 per cento, con il pagamento di 1510 euro di spese iniziali e 798 euro di spese ricorrenti.

Se invece il mutuatario ha bisogno di più tempo, allora fino al 30 giugno è a disposizione il Mutuo Domus Fisso con TAEG al 5,77 per cento. Il tasso è del 5,35 per cento. Sono previste spese iniziali di 2036 euro e spese ricorrenti di 468 euro. La rata calcolata nella simulazione ammonta a 847,23 euro.

Altroconsumo denuncia la mancanza del conto corrente base in Italia

 La legge anti evasione voluta dal governo Monti e che prevede che ogni transazione economica superiore ai 1000 euro non possa essere fatta in contanti, ha costretto molte persone, in primis i pensionati, ad aprire un conto corrente.

► Conti corrente troppo cari e la Commissione Europea interviene con una direttiva

Per ovviare al costo aggiuntivo che avrebbero sostenuto queste persone, la stessa normativa prevede anche che le banche e i vari istituti mettano a disposizione dei cittadini un conto corrente low cost, ossia un conto a prezzo molto basso e con meno operazioni.

Ma questi conto corrente base esistono?

Secondo un inchiesta di Altroconsumo questi conti correnti non ci sono. L’inchiesta è stata effettuata grazie ad una persona che ha chiesto a diversi istituti di poter aprire un conto agevolato con uno stipendio da lavoro precario di circa 1000 euro.

La richiesta che ha fatto il fantomatico richiedente era quella di avere un conto agevolato solo per le seguenti operazioni: accredito dello stipendio, pagamento dell’affitto con bonifico una volta al mese, bancomat e domiciliazione delle bollette.

► Il conto corrente ordinario per i clienti non consumatori

Nessuna delle offerte fatte dalle banche rispecchiava le regole previste dal decreto di Monti per i conti correnti agevolati, anzi, pur con la limitazione delle operazioni effettuabili il costo del conto corrente era a netto vantaggio delle banche. Lo stesso anche per le banche on line.

Si può ottenere un prestito senza busta paga?

 Anche senza una busta paga o un reddito da pensione si può ottenere un prestito. Infatti, come succede anche per la concessione di mutui, le banche hanno allentato i requisiti di garanzia necessari all’accesso al credito, sia per poter continuare a vendere i loro prodotti finanziari sia per andare incontro, in un periodo così difficili, alle persone che si trovano senza liquidità.

► Si può ottenere un mutuo anche con un contratto atipico?

Quindi, con un po’ di fortuna e con le dovute garanzie – le banche devono comunque tutelarsi – si può ottenere un piccolo prestito da qualsiasi istituto.

Per rendere il tutto più agevole questa tipologia di prestiti è stata suddivisa in più categorie, che differiscono fra loro per tipologia di appartenenza dei destinatari, garanzie richieste e limite erogabile: Prestiti a Disoccupati, Prestito a Casalinghe, Prestiti a persone Senza Reddito e perfino Prestiti a persone senza nessuna garanzia.

In generale a chi sta richiedendo un prestito la banca può richiedere due diversi tipi di garanzia: un garante coobligato – come accade per i mutui – o la presenza di una casa di proprietà, che può essere anche affittata, in questo caso è il canone mensile a costituire il reddito del richiedente e quindi la sua garanzia.

► Le nuove soglie di usura su mutui e prestiti

In caso di concessione del prestito con garante si possono presentare due situazioni:

1. contratto di fidejussione con beneficio di escussione, per cui, in caso di insolvenza del beneficiario, la banca si rivarrà solo sul garante;

2. debitore e fidejussore obbligati in solido, per cui la banca ha diritto a rivalersi su entrambe le parti.

Si può ottenere un mutuo anche con un contratto atipico?

 Quando si ha un contratto atipico, ossia un contratto di lavoro che non presuppone il tempo indeterminato o il possesso di una partita Iva, quindi i contratti a tempo determinato, le collaborazioni occasionali, i contratti a progetto o gli apprendisti, è sicuramente difficile trovare una banca che conceda un mutuo.

► Da oggi è possibile sospendere il mutuo

Ma in un periodo come questo nel quale questa tipologia di lavoratori ingrossa sempre di più le sue fila, anche le banche, che dai mutui, come da tutti i prodotti finanziari che offrono, ottengono dei guadagni, si stanno adeguando a questa realtà e hanno conseguentemente allentato i criteri per l’ottenimento di un mutuo.

Il primo, e fondamentale, passo da fare per ottenere un mutuo anche in presenza di contratto atipico è di trovare un garante. Il garante è la persona, che non per forza deve essere un parente del richiedente, che sia disposto a prendersi carico delle rate del mutuo in questione se il richiedente si dimostra insolvente.

Il requisito fondamentale è che il garante abbia un reddito tale da poter pagare le mensilità.

► Le professioni giuste per ottenere un mutuo

Quindi, seppur difficile, non è impossibile che le banche concedano un mutuo anche a chi non ha un contratto a tempo indeterminato, ma va evidenziato, però, che dal momento che questi lavoratori possono dare meno garanzie, anche in presenza di un garante, gli istituti di credito concedono i mutui a tassi più elevati.

 

 

 

Come sospendere le rate del mutuo

 Siete dei mutuatari in difficoltà? Consumatori di tutte le età che alla lunga hanno subito gli effetti devastanti della crisi economica? Allora siete il target ideale della nuova moratoria sui mutui che consente di sospendere il rimborso delle rate del finanziamento fino ad un massimo di 18 mesi.

Un periodo di garanzia per i mutui

La moratoria sui mutui parte dalla considerazione che chi acquista la prima casa, per una difficoltà economica che non aveva considerato, si trova davanti ad un’impennata del prezzo del finanziamento. Chiaramente si tratta dell’ipotesi più vicina a chi accende un mutuo a tasso variabile.

Per loro ma anche per chi ha perso il lavoro e non può pagare le singole rate, è stato riattivato il fondo di solidarietà. Un istituto ormai operativo da alcuni anni che è stato rifinanziato con 20 milioni di euro dal decreto Salva Italia. I mutui che possono usufruire della moratoria sono quelli il cui importo non supera i 250 mila euro ma ci sono anche altre condizioni da rispettare per entrare nel programma d’aiuti.

Rinnovato il Fondo di Solidarietà sui mutui

Per prima cosa è necessario che l’intestatario del mutuo si trovi in una condizione di disoccupazione e nei tre anni precedenti la richiesta sia stato licenziato. Il mutuo, poi, non deve essere stato acceso da meno di un anno e non deve superare i 250 mila euro. Infine il reddito ISEE del nucleo famigliare del richiedente non deve superare i 30 mila euro.

La richiesta non può essere inoltrata dai lavoratori autonomi, dai dipendenti che si sono licenziati volontariamente e da coloro che hanno ritardato nei pagamenti per più di 90 giorni.

I tassi medi dei mutui di maggio

 I tassi medi dei mutui sono molto importanti per chi si accinge ad accendere un finanziamento perché riescono a dare l’idea del costo diffuso per i prodotti a tasso fisso e variabile. Mutuionline, all’inizio di ogni mese, fa una panoramica delle migliori offerte di mutuo. Ecco quelle di maggio 2013.

I migliori mutui del mese di aprile

In generale, spiega il portale d’intermediazione, si registra un ribasso dei tassi fissi che contraddistingue nel mese di maggio per tutte le migliori offerte. Il metro di paragone è aprile. Rispetto al mese precedente si registrano dei ribassi per tutte le durate dei piani d’ammortamento e soprattutto per le proposte ventennali.

Il tasso fisso medio per i mutui a 20 anni, infatti è sceso dello 0,12 per cento fino al 4,96%. I ribassi per le altre durate sono stati più contenuti. Per esempio per i mutui a 30 anni a tasso fisso si parla di un ribasso dello 0,09 per cento fino a quota 5,16%. Per i mutui a tasso fisso a 25 anni, invece, il miglior tasso è al 4,75 per cento.

 I migliori mutui a tasso fisso a 30 anni

Il mese di maggio non presenta variazioni per quel che riguarda i migliori tassi variabili. Ci sono dei ribassi lievissimi fino allo 0,01 per cento. In generale, per tutte le durate del piano d’ammortamento l’ISC è compreso tra il 3,19 per cento e il 3,50 per cento.

Mutuo You a tasso fisso del Banco Popolare

 I mutui a tasso fisso non piacciono molto ai mutuatari ma sono spinti a livello di marketing dalle banche che comunque, nel carnet di prodotti creditizi, hanno sempre più soluzioni a tasso variabile. Per quanto riguarda i tassi fissi, oggi, presentiamo un prodotto tra i più convenienti del momento, secondo la recensione di Mutuionline: il Mutuo You a tasso fisso del Gruppo Banco Popolare.

Banco Popolare in difficoltà

Il prodotto in questione è rivolto ai privati che non abbiano superato gli 80 anni alla scadenza del contratto e propone delle condizioni promozionali per i nuovi clienti. Il mutuo You è finalizzato all’acquisto della prima casa e propone un tasso che è uguale per tutti i piani d’ammortamento. A 10, 15, 20 e 25 anni, senza distinzioni di sorta, il Gruppo Banco Popolare offre un tasso al 4,75 per cento.

Contocorrente Youbanking della BP di Lodi

L’offerta che stiamo enucleando ha una scadenza. E’ stata attivata il 2 aprile 2013 e sarà valida fino al 31 luglio 2013 per i mutui stipulati al massimo entro il 31 ottobre 2013. Il loan to value è nella media visto che con questo prodotto si può ottenere un finanziamento pari all’80 per cento del minore tra valore commerciale e valore dichiarato nel preliminare di vendita o nella proposta d’acquisto.

Il mutuatario deve poi accollarsi le spese d’istruttoria pari all’1 per cento dell’importo erogato e le spese di perizia, nonché le spese periodiche per l’incasso della rata. L’imposta sostitutiva è pari allo 0,25 per cento dell’importo del mutuo erogato per la prima casa.

La BCE e i tassi d’interesse sui mutui

 La BCE ha subito numerose pressioni da parte delle altre banche centrali e alla fine ha deciso di tagliare i tassi d’interesse di un ulteriore 0,25 per cento. Il tasso di riferimento è quindi passato dallo 0,75 per cento allo 0,50 per cento. Questa notizia è stata immediatamente recepita dagli investitori ed è stata interpretata come uno strumento di stimolo per il rilancio dell’economia e per dare sostegno alla crescita dei singoli paesi e del continente.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

Ma quanto e cosa cambia con questa scelta per i cittadini, ovvero cosa cambia per chi ha acceso un mutuo o avviato un prestito di qualsiasi tipo? Per quanto riguarda i mutui, il taglio dei tassi dello 0,25 per cento, influirà sicuramente sui mutui a tasso variabile indicizzati con questo tasso. Quindi, i cittadini che hanno scelto un mutuo a tasso variabile indicizzato BCE, inizieranno dalla prossima rata a risparmiare qualcosa. E il risparmio sarà tanto più alto quanto minore è lo spread applicato dalla banca.

La BCE chiede attenzione per le PMI

I mutui a tasso variabile indicizzati all’Euribor, invece, i vantaggi non sono evidenti, visto che l’indice ha comunque continuato a scendere in autonomia e questo vuol dire che il risparmio sarà minore.

Anche per i prestiti è calato il tasso e questo e i risparmi saranno evidenti.

Conti corrente troppo cari e la Commissione Europea interviene con una direttiva

 Bruxelles ha rilevato i costi dei conto corrente nei paesi dell’Unione Europea e ha evidenziato come il costo della gestione del conto sia troppo alto nella maggior parte dei paesi: per questo la Commissione Europea ha deciso di intervenire con delle nuove regole che prevedono l’istituzione, per tutti i paesi, di un conto corrente di base e di una banca che lo dovrà mettere a disposizione dei cittadini.

Ma la Commissione Europea ha anche evidenziato una tendenziale mancanza di trasparenza per gli istituti bancari dell’Unione, ossia una mancanza di possibilità per i clienti di sapere i costi effettivi degli strumenti utilizzati.

► Come risparmiare sul conto corrente

Conto Corrente – La situazione italiana secondo la Commissione Europea

Dall’indagine della Commissione Europea emerge che l’Italia è uno dei paesi dove i conto corrente hanno un costo maggiore.

Dai dati della Commissione, che si riferiscono al 2009, l’Italia è il paese con il costo medio di tenuta di conto corrente più alto – la cifra è poco meno di 250 euro all’anno. Secondo Bankitalia, però, questi dati, oltre ad essere piuttosto vecchi, non corrispondono a verità: in Italia, e le rilevazioni sono del 2011, il costo medio annuo di un conto corrente è di 105,7 euro (più basso di 4,5 euro rispetto al costo del 2010) con una media di 1,51 euro di spesa per ogni operazione effettuata.

La Commissione Europea, inoltre, pone l’Italia tra i paesi con meno trasparenza bancaria, sia per quanto riguarda l’effettivo costo delle operazione e dei prodotti finanziari sia nell’accessibilità delle informazioni.

► Le spese del conto corrente

Conto Corrente – Le nuove regole della Commissione Europea

La Commissione Europa ha giudicato i conti corrente a disposizione dei cittadini italiani troppo cari e troppo poco trasparenti e per questo è al lavoro su una direttiva, che poi dovrà essere recepita da tutti gli stati membri, per ovviare a questi problemi che si basa su tre pilastri fondamentali: l’accesso ai conti, la trasparenza delle spese e la possibilità di trasferire i conti in tempi brevi da una banca all’altra.

L’accesso ai conti

La Commissione Europea chiederà a tutti i paesi membri di predisporre un conto corrente base con il quale si potrà avere accesso a tutte le operazioni ‘di routine’ – prelievo, bonifico, accredito dello stipendio, pagamento delle bollette e un bancomat – ma che non dia accesso a scoperti e linee di credito.

Questo conto, che dovrà essere offerto da almeno una delle banche del paese, sarà accessibile a tutti i cittadini, residenti e non, indipendentemente dalla loro situazione finanziaria.

► Le banche on line sono convenienti?

Trasparenza delle spese

Tutte le banche avranno l’obbligo di mettere a disposizione dei clienti un documento informativo che riporti i servizi  previsti dalle varie tipologie di conto corrente e i relativi costi. Il documento dovrà riportare anche un riepilogo delle spese applicate durante gli ultimi dodici mesi e, su richiesta del cliente, la banca dovrà fornire anche un glossario che aiuti il cliente stesso ad orientarsi tra i vari termini utilizzati.

I testi redatti dalle banche dovranno avere un formato standard che permetta così al correntista un confronto agevole delle offerte dei vari istituti.

La Commissione Europea intende, inoltre, approntare un comparatore pubblico online, ossia un sito internet che permetta al cliente di avere accesso autonomo alle informazioni di tutte le banche.

Trasferimenti interbancari veloci

Ultimo punto sul quale sui è concentrata la Commissione Europa nella preparazione della direttiva per la trasparenza bancaria, è il trasferimento di un conto corrente tra due istituti. Le banche avranno l’obbligo di provvedere a tutti gli oneri burocratici della varie fasi dell’operazione e il conto corrente dovrà essere spostato e essere operativo al massimo entro 15 dalla data di inizio delle operazioni di trasferimento.

Il tempo a disposizione è un mese se si tratta di un trasferimento tra banche di paesi diversi.