Dicono sia sempre meglio comprare

 Gli italiani, qualora avessero ancora qualche centesimo da parte, tanto da fare una vita serena, avrebbero il vento in poppa. Un buon lavoro, corredato dall’idea di avere una casa di proprietà, cui si lega la richiesta di un mutuo. Uno scenario idilliaco che potrebbe preludere al ritorno alla situazione di partenza.

Si può diventare credibili di fronte alle banche

Molti, invece, presi dall’idea di risparmiare, incapaci di mettere un gruzzoletto da parte, sono convinti che affittando casa si riesca a tirare avanti meglio che se la casa s’acquista. Tecnocasa, l’azienda che si occupa d’intermediazione immobiliare, non è d’accordo con questa visione e in un report prova a spiegare con degli esempi, perché è sempre meglio acquistare una casa che affittarla.

Il caso è quello di un bilocale di 52 metri quadri in una zona semicentrale di Milano. Se l’immobile dovesse essere acquistato si dovrebbe considerare il valore dello stesso che può aggirarsi intorno ai 255 mila euro. Un 25 enne che voglia optare per un tasso fisso, si vedrà finanziare soltanto il 65 per cento della spesa e la rata sarebbe calcolata per quasi 1100 euro, per l’esattezza 1067 euro.

La casa non è una spesa per tutte le famiglie italiane

La stessa casa in affitto costerebbe invece 800 euro al mese e il restante capitale, quello che nel primo caso potrebbe essere quello del mutuo, potrebbe essere investito nei buoni del tesoro a 25 anni. In ogni caso tra registrazione del contratto e canoni di locazione, la spesa dopo 25 anni porterebbe ad una perdita inutile di denaro.

Prestiti in calo, che fare?

 La stretta creditizia, quella che viene comunemente chiamata credit crunch, presto presenterà il nuovo conto ai cittadini. Intanto chi ha bisogno di un po’ di liquidità per rimettere a posto il bilancio famigliare, oppure per eseguire dei piccoli acquisti, sta valutando tutte le possibilità. Le valutazioni, però, sono molto lunghe.

Le previsioni sui tassi futuri

Nel 2012, infatti, lo spiega bene anche il Crif, le famiglie italiane hanno rinunciato a chiedere prestiti e mutui, a  me non ci considerino fonti di finanziamento diverse da finanziarie e istituti di credito. L’importo medio erogato per le famiglie, che si parli di prestiti o di mutui, è indifferente, è calato molto nel 2012.

Le nuove soglie di usura su mutui e prestiti

La diminuzione si è assestata sul 3,7 per cento per i mutui ed è stata del 4,1 per cento per i prestiti finalizzati, ma il calo è stato ancora più consistente e nel dettaglio del 6,7 per cento se si parla di prestiti personali. La contrazione ha rispecchiato l’acuirsi della crisi che va a pesare sulle tasche delle famiglie del Belpaese.

I mutui immobiliari sono diminuiti e questa flessione della domanda ha fatto salire ancora di più i tassi applicati dalle banche. La contrazione dei prestiti, invece, è stata più che altro un ridimensionamento che ha riguardato soprattutto le richieste finalizzate all’acquisto dell’auto , seguite dalle spese d’arredamento, da quelle per gli elettrodomestici e via discorrendo.

 

Le previsioni sui tassi futuri

 Se avete acceso un mutuo negli anni scorsi ed avete optato per la soluzione variabile, in questo momento starete pregando affinché la crisi duri e i tassi d’interesse restino al minimo. In questo modo, infatti, la vostra rata continuerà ad essere leggera senza affrontare le difficoltà crescenti del mondo creditizio.

Le banche concedono ancora pochi mutui

Ma se al contrario il mutuo non lo avete ancora acceso e siete alla ricerca del tasso più conveniente del momento, la prima cosa da analizzare sono i tassi medi applicati oggi a mutui e prestiti e poi le tendenze delle ultime settimane. Soltanto così potete azzardare ad una previsione per il futuro.

I tassi variabili, in generale, oggi rappresentano i prodotti che le banche hanno maggiormente a disposizione, praticamente sono l’80 per cento dei mutui attivi nel nostro paese. Siccome anche i tassi fissi meritano il loro momento di gloria, molti istituti di credito li stanno scontando dimostrando che anche scegliendo la sicurezza della rata certa, in qualche modo si può risparmiare. Ma per il futuro?

I migliori mutui a tasso variabile a 15 anni

Mediamente il tasso variabile resterà in un range compreso tra il 2,5 per cento e il 3 per cento. Mentre per il tasso fisso il recinto di oscillazione sarà tra 3 e 5,5 per cento. Lo spread, anche se ridotto dal singolo istituto di credito, resta la parte più consistente del TAEG.

La migliore surroga a tasso fisso

 In un periodo di forte crisi economica, la scelta di risparmiare appartiene a tutte le categorie di acquirenti e mutuatari. Oggi, in base alla ricognizione di Mutuisupermarket, scopriamo anche che la migliore surroga a tasso fisso la offre la BNL. La surroga, invece dell’accensione del mutuo classico, riesce a fa risparmiare qualcosa sulle spese riducendo la differenza tra tasso del mutuo e TAEG finale.

Le banche concedono ancora pochi mutui

La surroga a tasso fisso della BNL prevede un TAEG del 6,62 per cento. Il costo percentuale complessivo del mutuo è la somma del costo degli interessi del mutuo stesso, quindi il tasso, più le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Come abbiamo accennato il tasso non è molto distante dal TAEG e si assesta infatti sul 6,40 per cento.

Le offerte di Webank e BNL per i mutui di aprile

Le spese iniziali sono pari a zero per quanto riguarda perizia e istruttoria, mentre sono presenti le spese ricorrenti pari a 798 euro. Si tratta sostanzialmente dell’assicurazione scoppio e incendio che  è spalmata su tutte le rate per 2,66 euro a rata. L’imposta sostitutiva per questa surroga è pari a zero.

Da ricordare che l’importo minimo finanziabile è di 50 mila euro e l’importo massimo della surroga non deve superare il 75 per cento del valore dell’immobile, che corrisponde al valore di perizia disposto dalla banca.

Un periodo di garanzia per i mutui

 I mutuatari, in un momento di difficoltà economica come questo, hanno avuto una piccola delusione nel sapere che le agevolazioni per chi ha perso il lavoro o ha avuto un incidente, sono finite. Eppure adesso arriva una novità che non dispiace a nessuno, ovvero il periodo di garanzia.

Il fondo per le giovani coppie cambia i connotati

Anche in Italia, infatti, sono state assorbite delle novità inserite in una direttiva europea che parla delle regole da usare nel mercato dei mutui. Un approccio nuovo e di grande importanza è il famoso “periodo di grazia”: sono 7 giorni concessi ai mutuatari per pensare e ripensare sulle condizioni del prestito acceso. Qualora il mutuatario abbia già firmato un contratto ha quei sette giorni per rescinderlo.

Moratoria sui mutui prolungata fino a marzo

La direttiva europea deriva da un accordo tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione ed ha come obiettivo quello di eliminare tutti gli elementi che hanno determinato la crisi finanziaria. Chi cerca un mutuo, oggi, deve ricevere più informazioni su tutti i costi del prodotto finanziario e sulle conseguenze dell’indebitamento. Le autorità nazionali devono sempre autorizzare i crediti ipotecari, registrarli e supervisionare sulla procedura di mutuo.

La direttiva, ha detto il commissario UE, aiuterà a stoppare gli eccessi finora creati e favorirà le pratiche creditizie orientate al concetto di responsabilità.

Evitare le truffe con le carte di credito

 La carta di credito è uno strumento molto usato per i pagamenti, soprattutto da coloro che hanno a disposizione delle importanti somme di denaro, ma solo dopo aver fatto determinati acquisti. Le carte di credito, infatti, tra i loro vantaggi, annoverano i pagamenti posticipati.

Attenti alle compagnie assicurative false

Eppure si tratta anche di strumenti che possono essere facilmente clonati, così che gli istituti di credito che rilasciano delle carte di credito, sono costretti a mettere in guardia i contribuenti. Il sistema delle carte di credito consente di avere un minimo di controllo sui pagamenti visto che l’esercente commerciale deve chiedere la firma dell’acquisto ma questa può sempre essere falsificata.

Scontrini: quello che resta nascosto

Sembra che molti truffatori abbiano acquisito la padronanza della penna fino ad imitare alla perfezione le firme originali. In futuro si potranno evitare alcune truffe con l’introduzione del sistema della tavoletta digitale. in pratica i consumatori, con un pennino, dovranno comporre la loro firma e il software inserito nel dispositivo sarà in grado di riconoscere se la firma appartiene al titolare della carta di credito o meno.

Il confronto tra i dati biometrici registrati nella carta e i dati scandagliati in archivio dal software della tavoletta, ridurranno ai minimi termini le truffe.

La carta prepagata IoStudio

 Ogni volta che frequentate assiduamente un esercizio commerciale, un ristorante e via dicendo, arriva il momento in cui vi viene chiesto di sottoscrivere una tessera per l’accumulo dei punti, in genere.

Le carte prepagate On Card: soluzioni giovani

Una tessera che dà diritto ad una serie di agevolazioni. Queste tessere vanno per la maggiore ma stanno subendo una trasformazione, nel senso che presto saranno surclassate dalle carte prepagate.

Per esempio la tessera IoStudio sarà presto una carta di credito. La tessera è nata qualche anno fa da un progetto comune tra il Ministero dell’Istruzione e Poste Italiane. La tessera è stata distribuita a tutti gli studenti delle scuole secondarie e paritarie.

CartaSì Business

Da settembre del 2013, questa tesserà non sarà più usata soltanto per le agevolazioni, che vanno dal settore della cultura, a quello della telefonia, ma sarà usata come vera tessera prepagata per il pagamento di alcuni acquisti. L’importante è che il ragazzo ottenga l’approvazione dei genitori. Gli esercizi convenzionati sono già più di 20 mila.

Crescono le possibilità d’acquisto, crescono i giovani consumatori e con un prodotto di questo tipo potrebbe essere studiata anche una soluzione per il rilancio dell’economia.

Sconti, agevolazioni e funzionamento, saranno molto simili a quelli della PostePay.

Le nuove carte di credito si chiamano Paypass

 Le banche non vogliono più le solite carte di credito, sono disposte in futuro a sostituirle con sistemi più efficienti. Le carte di credito del futuro si chiamano Pay Pass e funzionano come le altre ma permettono di pagare in modo semplice e veloce anche le piccole spese.

Per tutti i costi e gli acquisti fino a 25 euro, si potrà usare la carta avvicinandola alla macchinetta, senza bisogno di strisciarla e sena bisogno di firmare la ricevuta. Sicuramente il vantaggio delle Pay Pass è nella praticità e nella velocità dello strumento. Ma i costi?

Evitare le truffe con le carte di credito

I costi non saranno molto diversi da quelli delle carte di credito, quindi si dovrebbe pagare soltanto l’importo dovuto, senza pagare commissioni soprattutto in relazione al prelievo di contante o al pieno di carburante.

Il costo, sebbene non sarà tecnicamente difforme dalle carte di credito attuali, varierà da banca a banca. I vari istituti di credito, oltre a fornire servizi correlati a questo indicato, potrebbero puntare sulla sicurezza vendendo ai clienti le carte Pay pass e la loro sicurezza.

La carta prepagata IoStudio

Al momento ci sono già degli esercizi abilitati per accogliere le carte di credito di nuova generazione, per esempio la catena McDonald, o anche una serie di librerie e ristoranti. Si contano già più di 1000 negozi.

Rinnovato il Fondo di Solidarietà sui mutui

 Il Ministero dello Sviluppo Economico ha annunciato che le famiglie in difficoltà possono ancora sperare in una specie di moratoria, con il Fondo di Solidarietà che è stato nuovamente finanziato. I mutuatari in difficoltà con il pagamento del mutuo hanno potuto chiedere la sospensione del pagamento delle rate nei mesi e negli anni scorsi.

La fine delle agevolazioni sulla prima casa

Nel 2010 questo istituto è stato introdotto dal Ministro Tremonti e poi è stato prorogato dai governi successivi. L’ultima proroga è arrivata con il governo Monti. Nel decreto Salva Italia si faceva riferimento a circa 20 milioni di euro per sostenere i costi degli interessi maturati sul debito residuo, per tutto il periodo della sospensione. Tutti i tassi d’interesse sono ripagati ad eccezione della componente di spread.

Contributi alle coppie di giovani mutuatari in Umbria

L’accesso al fondo non è però concesso a tutti ma solo a coloro che nei tre anni precedenti la richiesta hanno perso il lavoro subordinato, senza che si parli chiaramente di giusta causa, oppure a coloro che sono morti, oppure a coloro cui è stato riconosciuto un handicap grave o un’invalidità superiore all’80 per cento.

La sospensione della rata che si può ottenere, vale fino ad un periodo massimo di 18 mesi. Lo ha comunicato il Mef con un provvedimento già inserito nella Gazzetta Ufficiale.

Il brutto rapporto tra credit crunch e usura

 Il credit crunch è la stretta creditizia, la mancanza di disponibilità delle banche a concedere prestiti a cittadini ed imprese. Il fatto che gli istituti di credito siano meno disponibili, non vuol dire che poi i debitori abbiano meno bisogno di soldi. Ecco allora che la malavita o meglio, l’illecito, s’inseriscono nel meccanismo.

Prestiti in calo, che fare?

In pratica i debitori, pur di ottenere la liquidità di cui hanno bisogno subito, sono disposti a restituirla anche a tassi d’usura. Gli strozzini, dunque, con questa crisi, fanno la fortuna. Di media, dice una recente indagine condotta soprattutto in Campania e a Roma, gli strozzini offrono denaro con interessi fino al 20% al mese che vuol dire che ottengono in un anno più del doppio della cifra versata, per l’esattezza 2,4 volte la “posta”.

Gli italiani, in un periodo di crisi, hanno dimostrato di saper rinunciare a tantissime cose, per esempio a trovarsi un lavoro decente, a ricomprare la macchina, o gli elettrodomestici più comuni. Hanno addirittura rinunciato a cercare casa.

La crisi costringe alla chiusura le imprese

Il Crif parla chiaro: la domanda di mutui è diminuita del 42 per cento e le flessioni delle richieste nei primi tre mesi del 2013, sono state rispettivamente del 14, del 10 e del 9 per cento. Dall’inizio della crisi 35 persone su 100 hanno smesso di rivolgersi alle banche per coronare il sogno di una casa.

Paradossalmente, però, hanno accumulato debiti e sono sull’orlo del fallimento. Le famiglie non riescono più sostenere le spese comuni e nemmeno quelle impreviste e siccome l’economia langue, hanno difficoltà ad accedere a banche ed agenzie e si rivolgono agli strozzini.