La carta YOU dell’istituto Advanzia Bank S.A è una carta di credito appartenente al circuito Mastercard. In poco tempo è riuscita ad attirare l’attenzione per gli incredibili vantaggi economici che offre ai propri clienti.
Numerosi i clienti che ogni giorno la utilizzano per sostenere le proprie spese. Vediamo nel corso di questa recensione carta YOU quali sono le sue principali caratteristiche, i pro e i contro, i limiti e i costi.
La crisi economica è un periodo di forte contrazione dell’economia di un paese o di un’intera regione, che si traduce in una diminuzione della produzione, dell’occupazione e del reddito. Le crisi economiche possono essere causate da una serie di fattori, tra cui la recessione, la depressione, la stagnazione economica, la deflazione, l’inflazione, la crisi finanziaria, la crisi del debito e la crisi del settore immobiliare. Le crisi economiche possono avere effetti a lungo termine sulla società, tra cui la disoccupazione, la povertà, l’insicurezza alimentare e l’instabilità politica. Tuttavia, le crisi economiche possono anche portare a opportunità di cambiamento e innovazione, come la creazione di nuove imprese e la ristrutturazione delle industrie esistenti.
Quali sono le cause della crisi economica?
La crisi economica può essere causata da diversi fattori. Alcune delle cause comuni includono la recessione economica, la disoccupazione, l’inflazione, la mancanza di investimenti e la mancanza di fiducia dei consumatori. La recessione economica si verifica quando l’economia rallenta e il PIL diminuisce.
Ciò può essere causato da una serie di fattori, tra cui la diminuzione della spesa dei consumatori, la diminuzione degli investimenti e la diminuzione delle esportazioni. La disoccupazione è un altro fattore che può contribuire alla crisi economica. Quando le persone perdono il lavoro, hanno meno soldi da spendere, il che può portare a una diminuzione della spesa dei consumatori. L’inflazione è un altro fattore che può contribuire alla crisi economica.
Quando i prezzi aumentano, le persone hanno meno soldi da spendere, il che può portare a una diminuzione della spesa dei consumatori. La mancanza di investimenti è un altro fattore che può contribuire alla crisi economica. Quando le aziende non investono, non creano nuovi posti di lavoro e non aumentano la produzione, il che può portare a una diminuzione della spesa dei consumatori. Infine, la mancanza di fiducia dei consumatori può contribuire alla crisi economica. Quando le persone non hanno fiducia nell’economia, tendono a spendere meno, il che può portare a una diminuzione della spesa dei consumatori.
Gli effetti della crisi economica sulle persone
La crisi economica può avere effetti significativi sulle persone. Uno degli effetti più comuni è la perdita di lavoro. Quando le aziende non stanno facendo bene, possono essere costrette a licenziare i dipendenti ed essi, per sconforto, possono gettarsi su siti come Casino777 per recuperare denaro. Ciò può portare a una diminuzione del reddito e della sicurezza finanziaria. Inoltre, la crisi economica può portare a un aumento dei prezzi dei beni di consumo. Quando i prezzi aumentano, le persone hanno meno soldi da spendere, il che può portare a una diminuzione della qualità della vita. La crisi economica può anche portare a un aumento del debito. Quando le persone perdono il lavoro o hanno meno soldi da spendere, possono essere costrette a indebitarsi per far fronte alle spese quotidiane. Ciò può portare a un aumento del debito e della pressione finanziaria. Infine, la crisi economica può portare a un aumento dello stress e dell’ansia. Quando le persone si preoccupano per il futuro e la sicurezza finanziaria, possono sperimentare alti livelli di stress e ansia. Questi effetti possono avere un impatto significativo sulla salute mentale e fisica delle persone.
Quali sono le soluzioni per gli effetti della crisi economica sulle persone?
Ci sono diverse soluzioni che possono aiutare a mitigare gli effetti della crisi economica sulle persone. Una soluzione comune è quella di fornire assistenza finanziaria alle persone che hanno perso il lavoro o che stanno lottando per far fronte alle spese quotidiane. Ciò può includere sussidi di disoccupazione, programmi di assistenza alimentare e assistenza sanitaria a basso costo. Inoltre, le politiche di stimolo fiscale possono aiutare a stimolare l’economia e creare nuovi posti di lavoro. Ciò può includere la riduzione delle tasse per le imprese e gli individui, nonché l’investimento in progetti di infrastrutture pubbliche. Infine, le politiche di austerità possono aiutare a ridurre il debito pubblico e a stabilizzare l’economia. Ciò può includere la riduzione della spesa pubblica e l’aumento delle entrate fiscali. Tuttavia, le politiche di austerità possono anche avere effetti negativi sulla qualità della vita delle persone, quindi è importante trovare un equilibrio tra le politiche di stimolo e le politiche di austerità.
Il mercato del lavoro in Italia non sta attraversando i suoi momenti migliori. Dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) hanno infatti fornito dati che rispecchiano la gravità della questione. Da un lato, va rilevato che sì, sono aumentate le offerte di lavoro ma, allo stesso tempo, sono aumentate le offerte di lavoro precario. Di fronte a questa situazione, sono molte le persone, nello specifico più di 94.000 che hanno scelto di aprire un partita IVA, secondo le indicazioni fornite dall’ Osservatorio sulle partite Iva pubblicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze, in riferimento al terzo trimestre del 2022.
Queste persone, ovviamente, hanno all’inizio dei dubbi rilevanti, come il fatto di come aprire la partita iva, quale sia il regime più opportuno, quale codice ATECO scegliere o come calcolare le tasse nel regime forfettario. A questo proposito, possiamo dire che esistono società specializzate, come ad esempio Xolo che fornisce una piattaforma con funzionalità di apertura IVA, gestione contabile e argomenti simili ai liberi professionisti e in particolare ai liberi professionisti digitali di fascia alta, come possono essere degli scrittori, esperti di marketing, fotografi, ecc.
Il mercato del lavoro in Italia
Ma vediamo un po’ più in dettaglio a cosa ci riferivamo quando parlavamo di crisi e grave situazione a livello lavorativo in Italia. Sempre facendo riferimento all’Istat, e secondo le statistiche pubblicate da questo stesso istituto, si giunge alla conclusione che circa 3,2 milioni di persone lavorano in Italia con contratti a tempo determinato. E una delle cose che più colpisce a questo proposito è che, in alcuni di questi casi, si può parlare di contratti della durata di pochi giorni.
Se la situazione non è rosea di per sé, lo è ancor meno quando l’Istat fa notare che questa tipologia di contratti di lavoro rappresenta il 17% del totale nel Paese, un dato che in Italia non si vedeva dal 1977.
La situazione attuale con l’inflazione
Se teniamo conto della precarietà e della tipologia di contratti in aumento in Italia e aggiungiamo la crisi internazionale, possiamo farci un’idea delle difficoltà che sta attraversando il Paese.
Secondo l’Istat, l’inflazione annua nel 2022 è stata dell’11,6%, con un forte impatto sulle componenti alimentari ed energetiche. L’energia, infatti, e come conseguenza della guerra tra Russia e Ucraina, ha registrato nel 2022 una crescita media del 50,9%, che equivale al 50,1% in più rispetto all’anno precedente.
Provvedimenti del governo italiano
Di fronte a una situazione così complicata in cui i contratti di lavoro peggiorano e il costo della vita aumenta, ci si aspettava una risposta da parte del governo e così è stata.
Il governo eletto dagli italiani, il governo di destra di Giorgia Meloni, aveva promesso di contribuire con oltre 22.000 milioni di euro per aiutare con l’alto prezzo dell’energia sia nelle case che per le aziende.
In ogni caso, il primo ministro ha deciso di iniziare l’anno 2023 eliminando lo sconto di 30 centesimi per ogni litro di benzina, come aveva approvato nel 2022 il suo predecessore Mario Draghi, e questo è stato già un duro colpo per la popolazione italiana. Questo, sommato a un aumento dei prezzi del gas stimato al 64,8%, ci mostra un quadro poco incoraggiante.
Vantaggi dell’apertura di una Partita Iva
È probabile che avendo una visione più ampia di quanto sta accadendo in Italia, sommato al fatto che la pandemia vissuta con il Covid-19 ha portato molte persone a pensare al proprio lavoro e al proprio futuro, non ci deve stupire il fatto che le aperture delle Partite IVA siano aumentate negli ultimi anni.
Inoltre, una partita Iva può presentare vantaggi interessanti. Per cominciare, ognuno può gestire il proprio lavoro in completa autonomia, sviluppando un’idea imprenditoriale o un progetto che potrebbe avere in mente. Si è anche liberi di scegliere l’orario di lavoro per svolgere la propria attività, il che porta a una maggiore conciliazione con la vita personale e, ultimo ma non meno importante, ognuno deciderà quanto farsi pagare per le proprie prestazioni (e questo punto è essenziale per affrontare la precarietà lavorativa di cui abbiamo parlato). Insomma, la partita iva è da tenere in considerazione forse più che mai.
L’altra faccia della medaglia
Bisogna anche tenere presente che se molte persone non fanno il passo per aprire le partite Iva, può essere per disinformazione (ed è qui che rivolgersi a professionisti che possono consigliare giocherà un ruolo fondamentale, come nel caso di Xolo di cui abbiamo parlato) e anche perché non tutti sono vantaggi, ovviamente.
Tra gli svantaggi più notevoli c’è il fatto che si sarà meno protetti dallo stato. Un esempio può essere l’indennità di disoccupazione o la maternità che viene pagata ai dipendenti in caso di perdita del lavoro o quando si ha un bambino, rispettivamente.
Non ci sarà nemmeno stabilità economica (anche se ci sarà la prospettiva di guadagni più alti) e stando così le cose, potrebbero esserci mesi in cui si avranno zero o praticamente zero guadagni.
Infine, chi opta per la partita Iva deve essere consapevole che dovrà organizzarsi da solo, in autonomia. Chi non sa come fare si troverà sicuramente in difficoltà. Come tutto, sarà una questione di valutazione.
La formula del prestito non finalizzato, rispetto al prestito finalizzato, è la scelta che in determinati casi riserva e garantisce più vantaggi. Vediamo, nel dettaglio, in cosa consiste questa formula e quali sono i vantaggi assicurati.
Cosa sono i prestiti finalizzati e non finalizzati
Tra la miriade di prodotti finanziari disponibili sul mercato, bisogna fare una prima grande distinzione tra prestiti finalizzati e prestiti non finalizzati.
Il prestito finalizzato, come suggerisce il nome stesso, è una tipologia di prestito che deve rispettare alcuni vincoli di spesa, che deve appunto “essere finalizzato” ad un acquisto specifico. Ad esempio, quando si acquista un immobile, un’automobile oppure un elettrodomestico di grande valore economico, è possibile usufruire di questa tipologia di finanziamento.
Nel contratto di prestito finalizzato deve essere indicato l’importo del finanziamento ed il costo del bene, allegando anche un atto valido che testimonia l’acquisto del bene o del servizio.
Un prestito finalizzato può essere richiesto da qualsiasi cittadino maggiorenne che abbia compiuto almeno 18 anni ma che non sia considerato “cattivo pagatore”. Generalmente vengono considerati “cattivi pagatori” coloro i quali sono segnalati alle banche dati creditizie, come ad esempio la CRIF, per ritardi di pagamenti oppure insolvenze.
Inoltre, coloro che richiedono il prestito finalizzato, in alcuni casi, devono offrire garanzie affidabili (un garante) o ipotecare beni di proprietà, come nel caso specifico di un mutuo per acquisto casa.
Tutti i vantaggi del prestito non finalizzato
Il prestito non finalizzato, invece, è una tipologia di finanziamento in cui ilcredito erogato può essere utilizzato liberamente senza vincoli stabiliti dal contratto. Il credito, inoltre, viene versato direttamente sul conto corrente senza passare per terzi, permettendo, a chi ne fa richiesta, di disporre liberamente dell’importo ottenuto per soddisfare le più svariate necessità.
Quindi il primo vantaggio, rispetto ad un prestito finalizzato, è che la somma richiesta col finanziamento non deve essere vincolata ad una spesa specifica. Sotto questo punto di vista, chi richiede un prestito non finalizzato può utilizzare le risorse ottenute a proprio piacimento, per molteplici scopi.
Nel caso di un prestito finalizzato, infatti, il richiedente non deve rendere conto alla banca né effettuare acquisti specifici, ma, anzi, il prestito non finalizzato può essere richiesto in qualsiasi istituto finanziario.
Inoltre, tale tipologia di finanziamento viene concessa anche a chi in passato ha avuto ritardi nei pagamenti di alcune rate e, come abbiamo già accennato in precedenza, è segnalato alle banche date creditizie come “cattivo pagatore”.
E i vantaggi non finiscono qui perché con i Prestiti in Convenzione INPS e NoiPA, attraverso la formula specifica della Cessione del quinto, è possibile ottenere un finanziamento non finalizzato:
sostenibile, perché l’importo delle rate mensili è fisso per tutta la durata del piano e non può mai superare il 20% dello stipendio netto o della pensione, tutelando la qualità di vita del richiedente;
comodo, perché i pagamenti mensili vengono detratti automaticamente dallo stipendio o dalla pensione, eliminando il rischio di ritardi o insolvenze;
flessibile, perché il prestito può essere rinnovato o rinegoziato per cambiare tempistiche e importo delle rate;
sicuro grazie alla copertura assicurativa sempre inclusa contro ogni rischio.
Esistono istituti di credito che hanno una lunga esperienza nel settore dei prestiti in Convenzione e, in alcuni casi specifici, hanno fatto della Cessione del Quinto la punta di diamante di un’offerta di credito sempre sostenibile e sicura, diventando leader del settore per trasparenza e professionalità. Come riconoscere allora queste eccellenze e assicurarsi il miglior prestito per le proprie esigenze?
Prestiter, leader da oltre 20 anni nel settore dei finanziamenti con Cessione del Quinto, assicura sempre un’assistenza dedicata nel pre e post vendita, una consulenza professionale a 360 gradi contro il rischio di sovraindebitamento e il sostegno umano e professionale in caso di necessità.
La società si appresta a impugnare il provvedimento Antitrust, considerato dannoso per i Clienti e in contrasto con le norme italiane ed europee
“A tutela delle proprie ragioni e degli interessi di tutta la clientela, Enel impugnerà immediatamente il provvedimento dell’Autorità, confidando che la valutazione di un giudice terzo possa ripristinare le minime condizioni di Diritto necessarie per la sopravvivenza di un mercato già afflitto da tanta turbolenza”.
“L’Autorità chiede di applicare l’articolo in questione anche ai rinnovi contrattuali, proponendo dunque un’interpretazione analogica errata di una disposizione eccezionale, in contrasto con le norme nazionali e i regolamenti europei. Enel ha sinora fatto fronte alla grave crisi provocata dall’aumento dei costi del gas mantenendo invariati i prezzi per i propri clienti durante tutta la validità dei contratti. Per far ciò, la società ha mantenuto il prezzo di vendita dell’energia rinnovabile sui valori storici di prima della crisi e ha sopportato le perdite determinate dalla crescita del prezzo del gas, che ha penalizzato le imprese generatrici di energia elettrica”.
Il provvedimento emanato, “impedendo di recepire le variazioni di costo intervenute dopo la scadenza del contratto, danneggia i clienti per i quali gli operatori elettrici non avranno energia disponibile a prezzi pre-crisi e che rischiano dunque – stante l’impossibilità di rinnovare il contratto – di transitare sul mercato tutelato o della salvaguardia, che oggi pratica prezzi più alti di quelli applicati in sede di rinnovo delle offerte in scadenza”.
L’Antitrust aveva emanato dei procedimenti istruttori nei confronti di sette principali società fornitrici di energia e gas sul mercato libero per modifica illegittima delle condizioni di fornitura, che avrebbe provocato un ingiustificato aumento di prezzo agli utenti. Con riferimento al procedimento istruttorio annunciato dall’Autorità, la società “precisa di non avere modificato alla propria clientela le condizioni economiche durante il periodo di validità dei contratti, conformemente a quanto disposto dall’articolo 3 del Decreto Legge Aiuti bis”.
I segnali arrivati in questo 2022 sulle criptovalute ovviamente non sono per nulla incoraggianti. Tuttavia, non tutto appare perduto. L’epico crollo dell’impero crittografico da $ 32 miliardi (£ 27 miliardi) di Sam Bankman-Fried, FTX, sembra destinato a diventare una delle grandi debacle finanziarie di tutti i tempi. Con una trama piena di celebrità, politici, sesso e droga, il futuro sembra roseo per i produttori di lungometraggi e documentari. Ma, per parafrasare Mark Twain, le voci sulla morte della stessa criptovaluta sono state molto esagerate.
La sostenibilità diventa solidarietà e partecipazione
Concetti-chiave: libertà energetica e valore condiviso. Perché ambiente, clima, crescita delle persone, risorse e futuro riguardano tutti.
Un vero cambio di paradigma, come stiamo per scoprire. L’agire dell’azienda che diventa beneficio per le comunità locali e per la collettività. In un mondo di “grandi” che sembrano indifferenti alla disperazione dei “piccoli”, una vera notizia – fatta di fatti, che ora vogliamo raccontare.
La prima iniziativa: il Prestito sociale
Conosciuto anche come Lending o Social Crowdfunding, è un finanziamento tra privati finalizzato a determinati progetti imprenditoriali. In questo caso, alla costruzione di impianti rinnovabili – puliti, avanzati e sicuri.
Come funziona:
quota libera, per consentire la partecipazione di tutti;
remunerazione fissa e recupero di quanto prestato;
in una prima fase, per i cittadini del Comune interessato, un periodo di esclusiva e ritorni economici più vantaggiosi;
in un secondo momento, estensione ad altri singoli contributori.
Il nome scelto da Enel Green Power (EGP) è «Scelta Rinnovabile». Perché riguarda la decisione di esserci. Di far parte di un impegno collettivo, di una squadra – se vogliamo. Che affronti davvero questa sfida insieme, ognuno secondo le proprie possibilità.
La seconda iniziativa: l’Energia solidale
Un progetto che intende destinare parte dell’energia rinnovabile prodotta dall’impianto da costruire alle famiglie in difficoltà residenti in quel Comune. Con la copertura, totale o parziale, delle bollette elettriche. Per un determinato periodo, certo. E in collaborazione con i Comuni interessati, anche per sostenere chi ne ha davvero bisogno ed evitare i soliti abusi.
Chiudiamo gli occhi e pensiamo alle “vecchie e nuove” povertà che colpiscono soprattutto ragazzi, donne e famiglie intere. O alle zone dove cattiva imprenditoria e criminalità stanno ancora devastando tutto e tutti, minando salute e mietendo vite. Oppure ai Borghi storici d’Italia abbandonati. Ai tanti paesi spopolati, costretti alla “Casa a 1 euro” con tanto di indicazioni e pubblicità web: 5 in Sardegna, 6 nel Nord Italia, 12 nel Centro, 20 al Sud e ben 30 in Sicilia – Piazza Armerina inclusa. A occhi (ri)aperti, possiamo sperare che a questo progetto vogliano aderire tanti Comuni?
Obiettivo: Libertà
Dal bisogno e dalla dipendenza. Dai conflitti e dagli orgogli. Dai costi e dalla speculazione. Perché possiamo fare invece di subire. Perché – come l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di ENEL, Francesco Starace, ricorda spesso – l’Italia può raggiungere l’indipendenza energetica rinnovabile e sostenibile. E perché l’unica cosa della quale avere davvero paura… è la paura.
I circa 37 miliardi programmati come investimento saranno quasi tutti destinati alle rinnovabili e all’efficienza della rete. Nel 2025, la produzione da fonti rinnovabili raggiungerà il 75% della generazione totale del Gruppo.
Più di 1.200 operativi in tutto il mondo, che forniscono energia sostenibile a milioni di famiglie. Più di 100 nuovi cantieri in 12 Paesi, attenti alla salute, all’ambiente e alla sicurezza. Più di 30 progetti di Parchi eolici e solari, in questo momento sotto accurata valutazione come impatto sociale e ambientale.
Tra quelli operativi e in costruzione, sono più di 600 gli impianti rinnovabili EGP in Italia, per una capacità di circa 14.200 Megawatt. E, se contiamo che un solo MW può coprire il fabbisogno di 80 case, il conto è presto fatto.
L’obiettivo zero emissioni potrebbe essere più vicino di quanto pensavamo.
Chi ha bisogno di liquidità immediata e non vuole dare fondo ai propri risparmi, può richiedere un prestito in banca. A seconda della somma di denaro che si desidera ottenere, del tipo di prestito e del merito creditizio del richiedente, i tempi intercorrenti tra l’invio della domanda e l’accettazione, nonché tra questa e l’erogazione del credito, potrebbero variare da pochi giorni a qualche settimana.
Ci sono alcuni consigli utili che possiamo prendere in esame in questo periodo per risparmiare sulla bolletta dell’energia qui in Italia. In particolare, con qualche dritta semplice è possibile limitare gli effetti devastanti dell’andamento di questo mercato sulle quote mensili o bimestrali. Proviamo a fare il punto della situazione.
L’alternative finance continua a crescere in Italia e nel resto del mondo, mettendo a disposizione di privati e imprese nuove soluzioni per l’accesso al credito. In base al rapporto Il Fintech dalla A alla Z a cura della School of Management del Politecnico di Milano, Unioncamere e Innexta, l’erogazione diretta di finanziamenti da soggetti non bancari ha raggiunto quasi 1,7 miliardi di euro in Italia nel 2020, con una crescita del 450% rispetto ai 372 milioni del 2019.
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