Che succede ai mutui di una banca fallita

  Cosa succede adesso ai mutui e prestiti MPS? E’ una domanda che dopo lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena si sono posti tutti coloro che hanno acceso un mutuo o un prestito con l’istituto di credito in difficoltà.

► La crisi di MPS spiegata in quattro punti

 

Più in generale è interessante chiedersi che fine fanno i mutui quando una banca fallisce. Il fallimento non è ancora una prospettiva reale per il Monte dei Paschi e in genere una banca non fallisce da un giorno all’altro, ma si potrebbe arrivare anche a quel punto.

► Cosa pensa la politica dell’affare MPS

In quel caso, la banca in fallimento, venderebbe i suoi asset, quindi i credito erogati passerebbero nelle mani di un altro istituto di credito che si fa carico di tutti gli impegni presi dal suo predecessore con i clienti, oppure passa nelle mani dello  Stato.

Questo per quel che riguarda i mutui. I conti correnti, in realtà, godono di una tutela aggiuntiva, legata al Fondo interbancario di tutela dei depositi, che è stato riconosciuto dalla Banca d’Italia e accomuna le principali banche operanti nel nostro paese.

Non ci sono, quindi, interruzioni dei vari piani di rimborso ma i soldi sono raccolti da altri, lo Stato o la banca subentrante.

Moratoria sui mutui prolungata fino a marzo

 I mutuatari in difficoltà sono stati con il fiato sospeso fino all’ultimo giorno. Avevano già detto che la il fondo di solidarietà era appeso ad un filo e le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo, esclusa la moratoria, non sono poi così tante.

O ci si affida alle Regioni e agli enti locali, oppure è necessario chiedere la sospensione del rimborso direttamente alla banca, ma in questo caso, per la moratoria, sono richiesti dei requisiti particolari.

Dov’è più semplice ottenere un mutuo

Per esempio è necessario aver perso il lavoro. Tutte le informazioni in merito, comunque, sono disponibili sul sito dell’Abi. E’ proprio dalle pagine web dell’Associazione interbancaria italiana, che scopriamo il prolungamento della moratoria. Le famiglie che hanno difficoltà con il rimborso del mutuo acceso qualche tempo fa, nel caso in cui si verifichi un evento – come la perdita del lavoro – entro il 28 febbraio 2013, hanno la possibilità di entrare nel Piano Famiglie.

Quello che è conosciuto anche come moratoria o fondo di solidarietà è stato rifinanziato e le nuove domande possono essere accettate fino al 31 marzo. Poi la negoziazione tra l’Abi e le associazioni di consumatori firmatarie dell’accordo, potrebbe continuare. Non possono accedere al fondo coloro che ne hanno già beneficiato in passato.

Guida alla scelta e alla richiesta di un prestito personale

 Cos’è un prestito personale?

Un prestito personale è un tipo di finanziamento che si richiede ad una banca o ad un intermediario finanziario nel caso si abbia bisogno di liquidità per degli acquisti, appunto, personali. Infatti, la differenza principale tra un prestito personale e i prestiti finalizzati sta proprio nel fatto che per richiedere un prestito personale non è necessario dover giustificare l’utilizzo del denaro a cui si vuole avere accesso.

Quali sono i requisiti richiesti per ottenere un prestito personale?

Tutti coloro che hanno un reddito da lavoro –autonomo o da dipendente, sia che si abbia un contratto a tempo determinato o indeterminato- o da pensione possono fare richiesta di un prestito personale.

Oltre al reddito il richiedente il prestito personale deve soddisfare i seguenti requisiti:

– maggiore età

– meno di 75 anni di età

– dimostrabilità del reddito

– possesso di residenza in territorio italiano

Principali modalità di erogazione e di restituzione del prestito personale

Se si è in possesso di tutti i requisiti sopra elencati si può andare in banca o in un qualsiasi istituto di credito a richiedere il prestito personale. Va notato,  a questo punto, che il possesso di tutti i requisiti non implica una garanzia della concessione del prestito, in quanto la decisione finale spetta sempre all’istituto al quale ci si rivolge, che valuterà la concessione o meno del prestito in base ai propri standard.

Nel caso l’istituto conceda il prestito questo potrà essere erogato in due modi:

con bonifico bancario sul conto corrente indicato

con assegno assicurato che l’istituto fa pervenire direttamente alla residenza del richiedente

Per il rimborso del prestito personale ci sono varie alternative, le principali sono:

con addebito sul conto corrente indicato

con pagamento tramite bollettino postale

I criteri per la scelta del prestito personale più adatto alle tue esigenze

Di fronte ad un’offerta sempre più ampia delle banche riguardo a prestiti e finanziamenti, è normale avere un bel po’ di confusione sulla scelta dell’istituto al quale rivolgersi e, soprattutto, delle caratteristiche del prestito da scegliere. Vediamo quali sono i criteri sui quali basarsi per la scelta del prestito personale più adatto alle nostre esigenze.

Convenienza del prestito – Il TAN

Tasso annuo nominale. Questo tasso indica il valore del tasso di interesse che la banca applica per calcolare l’ammontare delle rate mensili di restituzione. Ovviamente, a TAN bassi corrispondono cifre più basse per le rate di restituzione.

Il TAN, però, è solo una delle maggiorazioni che saranno apportate alla cifra richiesta per la sua restituzione, quindi, prima di scegliere, è opportuno anche controllare l’ammontare di tutte le spese accessorie

Le spese accessorie – Il TAEG

Il TAEG, Tasso Annuo Effettivo Globale, nome con il quale si raggruppano, oltre al TAN, tutte le spese accessorie di un prestito non legate a rimborso o interessi. Si tratta, in pratica, del costo del servizio che la banca vi sta fornendo, nel quale sono solitamente incluse:

– spese di istruttoria

– spese di incasso e gestione rata

– imposta di bollo o imposta sostitutiva

– spese di chiusura della pratica

– costo delle comunicazione che la banca o l’istituto fa periodicamente al cliente.

Come nel caso del TAN, minore sarà la percentuale del TAEG applicato, maggiore sarà la convenienza del prestito.

Obbligatorietà e costo della copertura assicurativa

Per prima cosa va specificato che non tutti i prestiti personali prevedono una copertura assicurativa. Nel caso il prestito che state scegliendo le preveda, va controllato anche il loro importo che può variare da istituto a istituto, perché andrà ad aumentare il valore della rata.

Conviene comunque sottoscriverla perché, anche se aumenta il costo del rimborso, nel caso di impossibilità alla restituzione dell’importo ricevuto sarà chi lo ha concesso a prendersi carico delle rate.

 

 

Come ottenere un prestito con la pensione

 I pensionati italiani hanno la possibilità, anche se il loro reddito è composto dalla sola pensione erogata dall’Inps, di richiedere un prestito da banche o altri intermediari finanziari che potrà poi essere estinto con la cessione di quote di questa.

Il valore massimo che possono raggiungere le quote per la restituzione, trattenute direttamente dall’Inps all’atto dell’emissione dell’assegno mensile, è un quinto dell’importo totale del rateo pensionistico.

Sarà poi l’Istituto Nazionale di Previdenza a versare quanto dovuto all’istituto o intermediario che ha concesso il prestito, che non può avere, comunque, una durata superiore ai dieci anni.

Chi può richiedere un prestito con la pensione? 

Tutti coloro che sono in possesso da un reddito da pensione possono richiedere un prestito per far fronte ad eventuali spese, a parte alcune particolari tipologie di pensione.

I pensionati che non hanno la possibilità di richiedere un prestito sono coloro che percepiscono:

– pensioni e assegni sociali;

– pensioni di invalidità civile;

– assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità;

– assegni di sostegno al reddito;

– pensioni del personale bancario;

– assegni al nucleo familiare.

Come si fa ad ottenere un prestito con la pensione?

Il pensionato che voglia fare richiesta di un prestito da restituire tramite cessione del quinto, deve farne richiesta ad un ufficio Inps (o direttamente all’ente finanziario convenzionato con l’Istituto che eroga la pensione) della comunicazione di cedibilità. Si tratta di un documento nel quale è indicato l’importo massimo della rata del prestito.

Con questo documento si va alla banca o alla società finanziaria per stipulare il contratto di prestito.

Come avviene il calcolo della rata del prestito con la pensione? 

Dal momento che la quota massima che si può cedere della propria pensione per la restituzione del prestito equivale ad un quinto del suo ammontare mensile, il suo valore dipende, appunto, dall’importo della pensione stessa.

Questo importo viene calcolato al netto delle trattenute fiscali e previdenziali. Ciò che resta al pensionato una volta detratto il valore della rata per la restituzione non può essere inferiore all’importo della pensione minima.

Quali sono le tutele per il pensionato che richiede un prestito con la cessione del quinto?

Oltre a garantire che l’importo della pensione che rimane a chi ha richiesto il prestito non sia mai inferiore alla pensione minima stabilita ogni anno dall’Inps (che prende in considerazione diversi fattori variabili), l’Istituto Nazionale di Previdenza ha il compito di verificare che il pensionato riceva delle adeguate tutele.

Nel caso di specie l’Inps, prima del versamento dell’importo stabilito all’istituto o all’intermediario finanziario che ha concesso il prestito, si accerterà che:

– la Banca o la Finanziaria abbiano tutti i requisiti richiesti dalla legge per questo tipo di operazione;

– il tasso applicato al prestito sia inferiore al tasso anti-usura;

– la rata prevista non sia superare un quinto dell’importo della pensione;

– nel contratto siano indicate tutte le spese relative a istruttoria, estinzione anticipata, premio assicurativo per premorienza ove presente, tasso di interesse.

La convenzione Inps con le banche

L’Inps, al fine di contenere il livello dei tassi di interesse e di tutelare i pensionati che richiedono un prestito con cessione del quinto, ha predisposto una Convenzione con banche e intermediari finanziari, che garantisce che al pensionato siano applicate delle condizioni di prestito agevolate e maggiormente favorevoli rispetto a quelle del mercato.

Esempi di calcolo del quinto della pensione

Calcolo del quinto per una pensione pari 496,30 euro lordi
Pensione lorda 496,30
Ritenute fiscali 0,00
Pensione netta 496,30
Pensione minima 480,53
Quota cedibile 16,77
Calcolo del quinto per una pensione pari 1.200,00 euro lordi
Pensione lorda 1.200,00
Ritenute fiscali 300,00
Pensione netta 900,00
1/5 del netto 180,00
Quota cedibile 180,00

Ulteriori informazioni sulla richiesta di un prestito con la cessione del quinto della pensione

Elenco delle banche e degli enti convenzionati con l’Inps

Testo della Convenzione tra Inps e banche e intermediari finanziari

 

 

Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze su prestiti ai pensionati estinguibili con cessione fino ad un quinto della pensione

 

Tutto quello che c’è da sapere sui mutui

 Accendere un mutuo è un passo obbligato per la maggior parte delle persone che intendono acquistare una casa o fare delle spese ingenti, che possono essere di varia natura.

A prescindere dalle diverse offerte e tipologie di mutuo a disposizione nella varie banche, l’accensione di un mutuo è un processo piuttosto lungo che rimane pressappoco lo stesso in tutte le sue fasi. Cerchiamo di capire meglio come funzionano i mutui per districarsi tra documenti, istruttorie e scartoffie varie.

L’istruttoria

Per istruttoria si intende la fase di preparazione e di valutazione di tutti gli elementi che necessitano alla banca per decidere se è il caso o meno di concedere il mutuo al richiedente.

È proprio quest’ultimo che deve fornire all’istituto al quale si rivolge tutti i documenti necessari che riguardano l’aspetto soggettivo (condizioni economiche del richiedente) e l’aspetto finalistico (scopi della richiesta del mutuo – es. acquisto di casa).

Necessario presentare la perizia ed altri accertamenti riguardanti il bene presentato a garanzia del credito che deve essere esaminato da un perito di fiducia del mutuante.

Due sono gli esiti possibili della fase di istruttoria: la banca può decidere, a fronte della documentazione presentata, se il richiedente ha le carte in regola per garantire la restituzione del finanziamento. In caso positivo la banca rilascia la delibera di concessione.

Con l’atto di mutuo il contratto tra banca e richiedente entra in pieno effetto: la banca dà al richiedente il capitale richiesto.

Determinazione dell’interesse dovuto

Il credito concesso dalla banca al mutuario è soggetto ad una maggiorazione: si tratta del tasso di interesse, che rappresenta, in pratica, il guadagno della banca sul mutuo eventualmente concesso.

Chi richiede il mutuo non ha alcuna possibilità di intervenire sulla percentuale del tasso di interesse, che è deciso dall’istituto al quale ci si rivolge.

Nella determinazione del tasso di interesse che verrà applicato al mutuo concesso dalla banca si prendono in considerazione diversifattori:

– rischio soggettivo connesso alle caratteristiche economiche del mutuatario

– politiche economiche generali dell’istituto mutuante

– costo al quale il mutuante acquista il denaro

Le garanzie richieste dalle banche – L’ipoteca

Ogni istituto bancario chiede delle garanzie al richiedente del mutuo, necessarie alla banca per avere la certezza che il mutuante sia in grado di restituire la somma concessa.

Per i mutui la garanzia consiste nell’iscrizione di un’ipoteca sul bene che verrà acquistato col mutuo e/o su eventuali altri beni che il richiedente o terze parti mettono a disposizione.

Quando il richiedente del mutuo ha estinto il suo debito ha titolo per richiedere la cancellazione dell’ipoteca, aiutato in questo processo anche dall’istituto che ha concesso il denaro, che fornirà documento certificante il suo assenso alla cancellazione dell’ipoteca.

Cosa accade in caso di inadempienze del mutuario?

I provvedimenti che una banca può prendere in caso di inadempienze del mutuario, ovvero il mancato o tardivo pagamento di una o più rate, variano in base al contratto stipulato.

Generalmente, al verificarsi di questa situazione la banca è autorizzata a richiedere la restituzione dell’intero debito residuo, e relativi interessi, entro un termine stabilito.

Se il mutuario non provvede all’estinzione del debito secondo le condiziono la banca procede alla riscossione tramite pignoramento e vendita all’incanto del bene ipotecato.

Si può estinguere un mutuo prima della sua scadenza?

Caso raro, ma può accadere che il mutuario riesca ad ottenere il denaro necessario all’estinzione del debito prima del suo termine.

In questo caso la banca considera l’eventuale recessione del contratto di mutuo come una inadempienza in quanto non riceverà più il pagamento degli interessi sulle rate successive all’eventuale estinzione.

Questo argomento ha da sempre alimentato un acceso dibattito, mai risolto, che però viene gestito con il pagamento da parte del mutuario di un importo detto sconto, solitamente  previsto nel contratto di mutuo in percentuale pari al 4/6% sull’ammontare degli interessi previsti per il periodo compreso fra l’anticipata estinzione e l’originariamente prevista scadenza del mutuo.

Sui prestiti per liquidità va meglio IBL

 In un periodo di forte crisi economica, la tensione all’indebitamento è molto alta. Ecco allora che le soluzioni proposte per l’acquisto di una casa o dell’arredamento sono ottime se il TAEG resta basso, ma crescono le richieste di prestiti finalizzati ad ottenere della liquidità. 

 Liquidità in prestito con le offerte di prestiti

In realtà esistono molte soluzioni per evitare di aggravare la propria posizione di debitori e per migliorarla. Il consolidamento è un’opportunità, lo dicono in tanti, ma è anche utile dare un’occhiata alle recensioni effettuate dagli intermediari online.

Siamo partiti dalle proposte selezionate da PrestitiSupermarket, scoprendo che dal primo posto del podio è scomparsa la proposta di Findomestic, molto conveniente per l’acquisto di computer ed auto. Insomma con Findomestic compri il computer e compri anche l’auto nuova, per il resto c’è IBL.

Il finanziamento recensito come più conveniente è quello con la cessione del quinto della pensione o dello stipendio, che a fronte di una richiesta di 20 mila euro di liquidità da rimborsare in sette anni, propone un TAEG dell’8,65% che si traduce in 84 rate da 315 euro.

Sono incluse nel prezzo anche le spese di istruttoria pari a 450 euro e l’imposta sostitutiva di 56,28 euro. L’erogazione può avvenire anche con assegno.

Findomestic anche per comprare l’auto nuova

i migliori prestiti per l’acquisto autoha dato per vincente l’offerta di Findomestic.

 Compra un’auto nuova e pagala in 7 anni

Ma quali sono le caratteristiche del prodotto elogiato su più fronti? Nella scheda di PrestitiSupermarket si parte da un importo finanziato di 20 mila euro, che al TAEG DEL 9,33% si traduce in 84 rate mensili da 321,27 euro. Questo vuol dire che alla fine del rimborso avrete riconsegnato nelle mani del creditore circa 7000 euro d’interessi oltre il finanziamento vero e proprio.

La forza di questa proposta è nell’assenza di spese accessorie: non sono infatti previste spese iniziali ed imposte. In più è possibile sbrigare online tutta la pratica. I destinatari dell’offerta, però, sono i lavoratori dipendenti e i pensionati che hanno un reddito dimostrabile ed un’età compresa tra 18 e 75 anni.

In apertura abbiamo considerato questo prestito ideale per l’acquisto di una vettura nuova e immacolata ma tra le finalità ammesse per la richiesta del finanziamento si legge che si possono usare i soldi anche per comprare una moto nuova oppure un veicolo a quattro e due ruote che sia usato.

Compra un’auto nuova e pagala in 7 anni

 Il bisogno di avere un’auto nuova in garage e la necessità di rendere sostenibile questo acquisto rateizzando il pagamento per un buon numero di anni, fa pensare che comprare un nuovo veicolo sia indispensabile per motivi di lavoro. Ormai, infatti, sono pochi gli automobilisti che si concedono il “lusso” di comprare un’auto.

Abbiamo già visto insieme i migliori prestiti per l’acquisto auto recensiti da una rivista economica, adesso affidiamoci ad un intermediario come PrestitiSupermarket.it per avere qualche preventivo più dettagliato per un caso da noi descritto.

Immaginiamo un dipendente pubblico di 35 anni residente a Milano, che lavori almeno dal 2005 ed abbia richiesto un prestito di 20.000 euro per comprare un auto nuova. Il desiderio è di ammortizzare le spese e spalmarle lungo un arco di tempo di 7 anni.

Tre sono le migliori offerte disponibili: Findomestic, IBL Banca e Pitagora. Con Findomestic compri il computer e secondo PrestitiSupermarket, nonostante il TAEG più elevato, la finanziaria in questione ha anche l’offerta più accattivante per l’acquisto dell’auto, grazie alla linea di prodotti Credito Veicoli. Il TAEG è del 9,33 per cento, a fronte di un TAN Fisso dell’8,95% con spese iniziali pari a zero euro. Il grande vantaggio del prodotto è nella possibilità di sbrigare tutta la pratica online.

Soltanto a livello comparativo diciamo che il TAEG di IBL Banca, che possono usare soltanto coloro che effettuano la cessione del quinto, è pari all’8,65%.

Calano i permessi per le nuove costruzioni

Il credit crunch è più soft per il nostro paese ma le banche sono disponibili, spiega Bankitalia, a riaprire i rubinetti dei mutui e dei prestiti alle aziende. Meno disponibilità, invece, per quel che riguarda le famiglie che dovranno fare i conti con le poche garanzie che riescono a dare alle banche e con la crisi del mercato immobiliare.

Secondo una recente indagine, non è poi così vero che il ribasso dei prezzi delle case continua in modo indiscriminato, riducendo contestualmente il volume dei mutui ipotecari. Calano, infatti, soltanto i costi delle case già costruite, mentre per quelle in costruzione, per la case nuove, i prezzi restano comunque molto alti.

Una recente indagine dell’Istat sul mercato delle costruzioni fa presagire che non ci sarà un’inversione di tendenza sul breve periodo. Le case nuove o in costruzione, infatti, saranno sempre meno e per la legge della domanda e dell’offerta, a fronte di una domanda stabile, con la diminuzione dell’offerta aumenterà il prezzo.

L’Istat spiega che nel 2012 c’è stata una riduzione dei permessi per le nuove costruzioni, pari al 21,8 per cento. In più è calata anche la superficie utile abitabile, per la quale si registra una flessione del 20,6 per cento. Il periodo peggiore dell’anno, in questi termini, è stato il secondo trimestre del 2012.

Il calo dei permessi a costruire è stato meno consistente per quel che riguarda l’edilizia non residenziale che è diminuita del 10 per cento circa.

Il credit crunch è più soft per il nostro paese

 Bankitalia la chiama “stretta creditizia” ma alla storia passerà con la nomenclatura di credit crunch. Stiamo parlando del giro di vite che hanno subito prestiti e mutui da quando è iniziata la crisi e da quando il mercato del lavoro è diventato sempre più precario.

 Bankitalia su debolezza economica

Le banche, infatti, adesso non concedono più prestiti e mutui a cuor leggero ma dagli aspiranti debitori di lungo periodo vogliono delle assicurazioni che talvolta sono scritte tra le righe di un contratto di lavoro a tempo indeterminato, altre volte, invece, trovano spazio tra gli euro versati per una polizza aggiuntiva al prestito o al mutuo.

In ogni caso il periodo di restrizione del credito si sta attenuando. L’Italia sarà fuori dalla recessione da aprile, intanto le banche italiane stanno riprendendo le fila del discorso “prestiti e mutui” e si dimostrano molto disponibili nei confronti delle imprese. Siamo ad un livello di restrizione che non si registrava dal primo trimestre del 2011.

 I dati di Bankitalia sugli investimenti

Il riassunto che molti giornali hanno fatto dell’indagine Bankitalia “IV trimestre del 2012 e prospettive per il I trimestre del 2013” è: più credito alle imprese ma meno crediti alle famiglie. Non è stato però sufficientemente spiegato che il secondo settore soffre della crisi del settore immobiliare, del deterioramento delle prospettive del mercato degli immobili residenziali e della fiducia dei consumatori.