A sorpresa il miglior mutuo è quello di BNL

 Sul predominio di Webank nel campo dei mutui a tasso variabile, ormai, non c’erano più dubbi, invece, dall’ultima ricognizione delle migliori offerte del mercato effettuata da Mutuionline, si scopre che l’offerta vincente a tasso variabile è quella di BNL.

La Banca Nazionale del Lavoro che fa parte del Gruppo BNP Paribas, offre un mutuo a tasso variabile al 2,96% che, aggiunte tutte le spese, arriva ad un TAEG del 3,23%. A seguire, al secondo posto, l’offerta di Deutsche Bank. L’istituto di credito francese offre un mutuo variabile con TAEG al 3,24%. Soltanto al terzo posto si piazza l’offerta di Webank.

L’unica possibilità a tasso fisso è surrogare con BNL

Quest’ultima banca mantiene la leadership nel settore dei mutui a tasso fisso con un TAEG del 5,41%, perfettamente identico all’offerta di Iw Bank che insidia il primato. Al terzo posto, nella classifica dei mutui a tasso fisso, si piazza l’offerta di Barclays che ha un TAEG al 5,76%.

Interessante come in tutte e tre le offerte di mutuo a tasso fisso, per una richiesta tipo di 100.000 mila euro, il prezzo della rata del mutuo ventennale, sia identico per le tre banche e fisso a 673,84 euro.

Iw Bank è leader indiscussa nelle proposte di surroga, sia a tasso fisso (5,41%), sia a tasso variabile (3,29%).

Iw Bank: è la migliore surroga anche a tasso variabile

Con l’euro le famiglie sono ancora più indebitate

anno nero per i prestiti auto/moto per il fatto che questi prodotti si rivolgono molto spesso ai giovani che sono anche i più colpiti dalla crisi economica.

Il problema risiede nel fatto che tutti cercano di scovare dov’è più semplice ottenere un mutuo ma sarebbe piuttosto interessante interrogarsi sulla sostenibilità del prestito ai tassi applicati oggi da compagnie e istituti di credito.

L’ABI conferma il calo dei tassi dei mutui ma la CGIA di Mestre, nella sua ricognizione sul panorama creditizio, spiega che la ricerca dei mutui, in circa 10 anni, ha determinato che il debito medio degli italiani sfiora oggi la soglia dei 20 mila euro. La ricerca è stata condotta sulle famiglie italiane, dall’introduzione dell’euro ad oggi.

I dati dimostrano che l’indebitamento medio è cresciuto del 140% e tra le città che accolgono il maggior numero di debitori ci sono sicuramente Roma e Milano, mentre in coda ai comuni con il numero più ampio di debitori si posizionano Vibo Valentia, Ogliastra ed Enna.

L’associazione dei piccoli artigiani di Mestre ha spiegato che il piede sull’acceleratore dell’indebitamento è stato pigiato dall’introduzione della moneta unica che ha fatto impennare i debiti aumentando parallelamente il costo della vita.

Le polizze RCA più convenienti d’Italia

lo sconto in agenzia allevia il caro assicurazioni.

Le assicurazioni sono più care in Italia che altrove, nel mondo, ma con un buon comparatore che tenga conto di tutte le variabili possibili, si può scovare l’opportunità. La legge va incontro ai consumatori obbligando le compagnie a fornire ai cittadini almeno 3 preventivi, oppure chiedendo a chi vuol risparmiare qualcosa, di fare soltanto lo sforzo di installare la scatola nera sull’automobile.

Sempre a livello normativo, in Italia, il settore delle assicurazioni auto è stato rinnovato, partendo dalla deducibilità delle spese auto, dalle misure per favorire la concorrenza tra le assicurazioni e dall’aumento del superbollo. Ma in soldoni, qual è l’assicurazione più vantaggiosa? Secondo uno studio che ha preso spunto dal preventivatore unico dell’IVASS, per le cinque tipologie di assicurati ideali ci sono tre polizze convenienti: Italiana assicurazioni, Allianz e Fondiaria Sai.

Se invece si vuole conoscere la compagnia assicurativa che offre il prodotto più conveniente e qualitativamente superiore, allora la scelta deve ricadere su Direct Line, Genertel e Genialloyd.

Assicurazione Infortuni di Genialloyd

La comparazione delle assicurazioni sul fronte “servizio di liquidazione dei sinistri”, dimostra poi che il meglio è offerto da Genertel, seguito da Genialloyd e da Reale Mutua.

Professionista sicuro con Reale Mutua Assicurazioni

Tassi troppo alti per i prestiti su Postepay

utuo BancoPosta Ristrutturazione a tasso misto fino a qualche settimana fa, era una delle proposte più interessanti del settore dei mutui per la casa. Adesso, però, Poste Italiane sta vivendo un attimo d’incertezza dopo la notizia sui tassi legati ai prestiti.

Molti istituti di credito vincolano l’erogazione di un finanziamento all’apertura di un conto corrente e per questo tanti consumatori, alla fine, ripiegano sulla propria banca. Per conquistare questa quota di mercato, Poste Italiane ha pensato di erogare un prestito per i possessori di PostePay di età compresa tra i 18 e i 70 anni.

L’intenzione era quella di coniugare la convenienza del prestito Prontissimo del gruppo PosteItaliane.

Alla fine dei conti è stato proposto un prodotto completamente nuovo, molto criticato dagli esperti del risparmio.

Altroconsumo, consultando la scheda del prodotto SpecialCash PostePay, ha rilevato dei tassi d’interesse molto alti che si avvicinano troppo ai tassi di usura. Il prestito in questione prevede tre livelli: 750, 1000 e 1500 euro. Somme piccole che devono essere restituite, rispettivamente pagando un TAEG  del 17,83%, 16,29% e 15,34%.

Per capire quanto siano alti i prezzi è sufficiente ricordare che Bankitalia ha stabilito al 12,29% il TAEG medio dei prestiti e fissato così al 19,36% il tasso d’usura.

Mutui per under30 più facili in Umbria

Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo sono diverse, a volte sono gli enti locali a dare una mano ai mutuatari in difficoltà.

Una recente ricerca ha dimostrato che per i giovani mutuatari garantiscono i genitori ma ci sono anche molti giovani che preferiscono farcela da soli. In Umbria hanno qualche possibilità in più.

La Regione, infatti, ha pensato di riattivare una fondo presso la Gepafin con il fine di concedere dei mutui ipotecari più semplici per le vittime privilegiate della stretta creditizia. Al fondo, al momento, aderiscono già otto banche.

L’obiettivo è quello di aiutare i giovani che non hanno compiuto 30 anni a raggiungere l’indipendenza dalle famiglie d’origine. Gli operatori del settore hanno dimostrato che soltanto il 16% delle richieste di mutuo che arriva da giovani under30 viene accettato dalle banche e nel 6% dei casi, c’è ancora lo zampino dei genitori.

Se i mutui a tasso zero per famiglie a basso reddito vanno incontro ai nuclei famigliari, i mutui Gepafin della Regione Umbria, pensano soprattutto ai giovani.

Fermo nel limbo il Fondo di solidarietà

Ogni anno, dal 2010, il governo ha definito un Fondo di solidarietà per l’acquisto della prima casa che è gestito dalla Consap ed ha come obiettivo quello di aiutare le famiglie in difficoltà a superare lo scoglio della rata del piano d’ammortamento.

Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo

 In pratica è disposto un certo capitale cui le banche possono attingere per consentire ai loro clienti di sospendere il piano di rimborso fino ad un tempo massimo di 18 mesi. Per l’accesso a questa “agevolazione” è necessario possedere dei requisiti ed è necessario che sia stato emanato il consueto regolamento.

Il dilemma del pagare l’affitto piuttosto che la rata di un mutuo

Di quest’ultimo, al momento, si sono perse le tracce e non si sa niente rispetto al 2013. Le istruttorie, dice la Consap, sono ferme al 17 luglio del 2012 e dall’anno scorso non è stata più accettata alcuna pratica.

Il nuovo regolamento è necessario perchè con la Riforma della mercato del lavoro sono cambiate anche le regole d’accesso al Fondo di solidarietà: occorre aver acceso un mutuo ipotecario che non supera i 250 mila euro e non si deve avere un reddito ISEE complessivo che superi i 30 mila euro annui.

 Fine del decreto di rinegoziazione dei mutui 2011

In più, la riforma Fornero, ha abolito una serie di cause che garantivano l’accesso al Fondo, quali ad esempio l’aver sostenuto delle spese mediche, l’aver ricevuto l’assistenza domicialiare, l’aver sostenuto delle spese per la ristrutturazione o l’adeguamento funzionale della casa.

Cosa succede adesso ai mutui e prestiti MPS

 Con le dimissioni di Mussari e lo spiattellamento sui giornali dell’affare Monte dei Paschi di Siena, ci si è chiesto, a questo punto, cosa ne sarà dei mutui e dei prestiti che i consumatori hanno acceso con l’istituto di credito finito nell’occhio del ciclone.

 Quanti soldi in fumo per il Monte dei Paschi

Sicuramente la situazione, ora che lo scandalo è stato spiegato, è molto più chiara, ma i trucchi e i sotterfuggi risalgono al 2009 e in questo momento il sistema bancario del Belpaese è sotto l’osservazione dei tecnici internazionali.

Mussari è stato accusato di aver creato un buco nel bilancio della banca di ben 220 milioni di euro, mettendo in crisi l’istituto di credito senese in primis, ma anche tutto il sistema finanziario italiano.

 MPS zavorrata dalla questione derivati

Mussari, in pratica ha prima gestito la ristrutturazione del credito del Monte dei Paschi in modo poco trasparente tramite il conto derivato Alexandria e poi ha ostacolato le verifiche approfondite, una volta giunto a capo dell’ABI.
Lo Stato ha teso la mano al Monte dei Paschi tramite l’erogazione dei famosi Monti-bond ma questo non è sufficiente a rassicurare il Fondo Monetario Internazionale che sta per sottoporre gli istituti di credito nostrani ad un vero test antistress che tiene conto anche del sistema di vigilanza nazionale.

 Gli emendamenti al ddl stabilità in dieci punti

Per i consumatori si prevede una nuova stretta creditizia, dovuta al fatto che ci saranno sempre meno soldi che le banche potranno mettere a disposizione per mutui e prestiti.

Il dilemma del pagare l’affitto piuttosto che la rata di un mutuo

 Saper scegliere tra mutuo e prestito per le spese di casa è molto importante, così come conoscere le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo messe a disposizione dalle banche e dal governo stesso.

Ma la vita è imprevedibile e variegata e spesso la scelta da compiere è tra il pagamento del mutuo e il pagamento dell’affitto. Ci sono tuttavia degli elementi che possono aiutarci nella decisione.

Sicuramente, nel momento in cui si ha una certa stabilità lavorativa e per lavoro si è costretti a cambiare città con la prospettiva di restare a lungo nella meta desiderata, allora è naturale procedere con l’acquisto della casa. Il motivo del trasloco quindi, può essere un approfondimento interessante.

Ci sono casi in cui, ad esempio, lo spostamento da una città all’altra è temporaneo, magari legato alla frequenza di un particolare corso di studi. In quel caso affittare casa può essere molto più vantaggioso che acquistarla.

C’è almeno un altro caso in cui l’affitto è una soluzione migliore dell’acquisto della casa, cioè quando si è molto giovani e non si posseggono i risparmi necessari per coprire quel 20% di spese che la banca, con i mutui all’80% non vuole finanziare.

In questo caso, l’affitto è l’unica soluzione possibile ma comporta alcuni vantaggi: la possibilità di restare in centro città, evitando di acquistare case peggiori e in luoghi poco collegati.

Saper scegliere tra mutuo e prestito per le spese di casa

 Ogni volta che siamo di fronte alla decisione di spendere qualcosa per la nostra casa, di proprietà o ideale, il primo riferimento, a livello creditizio, è sempre il mutuo. Le banche, infatti, associano l’accensione del mutuo all’acquisto di un immobile o alla sua ristrutturazione.

► Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo

Siccome siamo in un periodo di crisi e i prezzi delle case sono aumentati molto, è capitato a tanti consumatori di non avere i requisiti richiesti dagli istituti di credito per l’accesso al finanziamento.

Ancora polemiche sui prezzi delle case

Sono perciò proliferati i prestiti casa, dei prestiti finalizzati alle operazioni più comuni legate all’immobile: ristrutturazione, manutenzione o arredamento. Adesso è il caso di capire la convenienza dell’uno o dell’altro prodotto, sulla base dei casi specifici.

Il primo consiglio che danno gli esperti, allora, è quello di capire l’entità della spesa e di conseguenza il capitale che s’intende chiedere “in prestito”. In genere il mutuo offre le condizioni più vantaggiose ed è indicato soprattutto nei casi di ristrutturazione, quando cioè, in programma, c’è da mettere che si spenderanno più di 60 mila euro.

Sotto questa cifra e per spese più contenute, finalizzate al rinnovo dell’arredamento o alla manutenzione dell’immobile, può essere più comodo richiedere un prestito. Questa soluzione, in genere, prevede piani di rimborso più brevi, magari tassi meno vantaggiosi di quelli del mutuo, ma non si rischia di chiedere importi maggiori di quelli necessari.

IBL Banca pensa all’arredamento

 

Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo

 La perdita del posto di lavoro, la modifica delle condizioni economiche e lavorative, in un periodo di crisi, è uno degli scenari possibili. Ecco perché occorre sempre conoscere come barcamenarsi nel rapporto con i creditori.

Immaginate di aver acceso un mutuo qualche anno fa e di essere adesso nelle condizioni di non riuscire a rimborsare completamente le rate. Il consiglio che danno gli esperti è di non abbattersi subito ma imparare a capire le opportunità che si hanno di fronte.

Richiesta mutui in calo del 42%

Se per esempio c’è una prospettiva di miglioramento all’orizzonte, potrebbe essere vantaggioso chiedere soltanto di posticipare il pagamento delle rate, aggiungendo all’importo previsto dal piano di rimborso, gli interessi di mora.

Avere un consulente di riferimento nella banca, per esplicitare le proprie esigenze, aiuta nell’evitare l’iscrizione nel famoso registro dei cattivi pagatori. Una segnalazione al Crif, infatti, sbarra al debitore tutte le porte del credito.

Dov’è più semplice ottenere un mutuo

Si potrebbe essere però nella condizione di non avere prospettive migliori nel cassetto e allora l’alternativa è contenuta nella moratoria, una disposizione di carattere nazionale che consente alle famiglie di sospendere il finanziamento, rinegoziando, se possibile, le condizioni del mutuo. In questo caso si può ottenere la sospensione, senza segnalazione al Crif, per un periodo che non deve superare i 18 mesi lungo tutto l’arco del piano d’ammortamento.