Le soluzioni per chi non riesce a pagare le rate del mutuo

 La perdita del posto di lavoro, la modifica delle condizioni economiche e lavorative, in un periodo di crisi, è uno degli scenari possibili. Ecco perché occorre sempre conoscere come barcamenarsi nel rapporto con i creditori.

Immaginate di aver acceso un mutuo qualche anno fa e di essere adesso nelle condizioni di non riuscire a rimborsare completamente le rate. Il consiglio che danno gli esperti è di non abbattersi subito ma imparare a capire le opportunità che si hanno di fronte.

Richiesta mutui in calo del 42%

Se per esempio c’è una prospettiva di miglioramento all’orizzonte, potrebbe essere vantaggioso chiedere soltanto di posticipare il pagamento delle rate, aggiungendo all’importo previsto dal piano di rimborso, gli interessi di mora.

Avere un consulente di riferimento nella banca, per esplicitare le proprie esigenze, aiuta nell’evitare l’iscrizione nel famoso registro dei cattivi pagatori. Una segnalazione al Crif, infatti, sbarra al debitore tutte le porte del credito.

Dov’è più semplice ottenere un mutuo

Si potrebbe essere però nella condizione di non avere prospettive migliori nel cassetto e allora l’alternativa è contenuta nella moratoria, una disposizione di carattere nazionale che consente alle famiglie di sospendere il finanziamento, rinegoziando, se possibile, le condizioni del mutuo. In questo caso si può ottenere la sospensione, senza segnalazione al Crif, per un periodo che non deve superare i 18 mesi lungo tutto l’arco del piano d’ammortamento.

Un’assicurazione obbligatoria per la casa

 I mutuatari che, un po’ costretti dagli istituti di credito, hanno dovuto sottoscrivere una polizza vita per la concessione del mutuo, hanno tirato un sospiro di sollievo dopo la riforma che adesso obbliga le banche a non richiedere necessariamente la stipula di un’assicurazione o a fornire all’aspirante mutuatario un ventaglio di opportunità molto ricco.

La riforma è entrate in vigore alla fine dell’anno scorso ma nello stesso periodo si è parlato di un’assicurazione casa obbligatoria che chiederà ai proprietari di un immobile di sborsare ancora 200 euro l’anno.

La garanzia contro gli incendi è fondamentale nell’acquisto di una casa ma adesso parliamo di un’assicurazione obbligatoria, proprio come la polizza auto, prevista dal decreto legge numero 59 del 2012 che ha legiferato in materia di riordino della protezione civile. Il documento è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale a dicembre ed è firmato dal responsabile del laboratorio rischi sismici dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile.

Si tratta, infatti, di una polizza che vuole proteggere immobili ed abitanti dagli eventi imprevisti, come possono esserlo le catastrofi naturali. La legge istituisce l’obbligo di sottoscrizione di una polizza per proteggere i fabbricati destinati a qualunque uso da eventi come il terremoto.

 

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I costi di questa assicurazione, secondo un preventivo effettuato online, possono variare dai 100 ai 200 euro, in base alla pericolosità del territorio su cui è costruito il fabbricato. Un’indagine, rivela tra l’altro, che il 70 per cento delle case non sono a norma.

 

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Assicurazioni INAIL in scadenza a gennaio

Tutti i lavoratori, anche i lavoratori domestici, le casalinghe e i casalinghi, devono potersi assicurare dai piccoli traumi legati alle faccende di tutti i giorni. Per loro c’è un’assicurazione molto interessante, che copre appunto gli incidenti domestici, offerta dall’INAIL. Il termine ultimo per il pagamento della polizza è il 31 gennaio 2013.
L’ultimo giorno del primo mese dell’anno è la scadenza definitiva per il pagamento dell’assicurazione obbligatoria per chi ha un’età compresa tra 18 e 65 anni e, come dice l’INAIL, si occupa dei lavori famigliari a tempo pieno. Insomma è una polizza per casalinghe e casalinghi che possono ottenere anche l’esenzione nel caso in cui abbiano un reddito di massimo 4648,11 euro oppure facciano parte di un nucleo famigliare il cui guadagno complessivo annuo non supera i 9296,22 euro.

Il modello F24: la scheda informativa

In questi due casi il costo dell’assicurazione è pagato dallo Stato. Per tutti gli altri, la somma da versare è di 12,91 euro. Il pagamento può avvenire con bollettino postale, online con una carta prepagata Visa o Mastercard, con una PostPay, con il Bancoposta, con un altro servizio di home banking o con un bonifico bancario.

Nel caso di infortunio, l’assicurazione dà diritto ad una rendita in tutti i casi in cui l’invalidità riportata sia superiore al 27 per cento.

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Mutuo risparmio di CheBanca!

 Il mutuo Risparmio di CheBanca!  è una soluzione ideale e conveniente per chi è interessato ad un finanziamento ventennale per un immobile che valga almeno 220 mila euro. La banca, insomma, ha bisogno delle sue garanzie. La rata definita per questo finanziamento è di 830,92 euro.

Il TAEG proposto è anche molto contenuto perché è del 4 per cento e comprende il costo degli interessi, quindi il tasso di partenza, le spese iniziali, le spese ricorrenti e l’imposta sostitutiva. Il tasso è del 3,76% ed è il risultato della somma tra l’Euribor a 3 mesi, pari allo 0,21% e lo spread del 3,55%.

► Costi del conto corrente CheBanca!

Una parte importante nella composizione del TAEG del Mutuo Risparmio di CheBanca! è data dalle spese iniziali: 1000 euro per l’istruttoria, 250 euro per la perizia e 420 euro per l’assicurazione scoppio e incendio. Le spese ricorrenti sono pari a zero mentre è previsto il pagamento dell’imposta sostitutiva di 350 euro base da ricalcolare in base al mutuo effettivamente erogato.

I vantaggi del prodotto in questione sono nell’erogazione dell’importo all’atto di mutuo, quindi con il rogito, nella rata più leggera e nella possibilità di risparmiare ancora qualcosa collegando i conti conti correnti. La finalità del finanziamento, però, deve essere l’acquisto della prima casa e l’importo minimo finanziabile è di 50 mila euro fino all’80 per cento del valore dell’immobile.

► Risparmia sul mutuo, collega i conti!

Fine del decreto di rinegoziazione dei mutui 2011

 Sono passati ormai quasi due anni dalla pubblicazione del decreto legge numero 70 per lo sviluppo del 13 maggio 2011, con il quale sono state introdotte tante novità anche nel settore dei mutui.

In particolare è stato disposto che fino al 31 dicembre 2012, tutti i mutuatari che avevano acceso un mutuo a tasso variabile prima del 14 maggio 2011, potessero rinegoziare il finanziamento trasformandolo in un mutuo a tasso fisso per il resto della durata del piano d’ammortamento con, in più, la possibilità di ottenere un prolungamento della durata del rimborso di altri 5 anni.

► Contrazione del mercato immobiliare terziario

Erano stati definiti dei requisiti per l’accesso all’agevolazione: il mutuo originario, infatti, non doveva superare i 150 mila euro d’importo e doveva essere finalizzato all’acquisto o alla ristrutturazione di un immobile adibito ad abitazione, quindi il discorso valeva anche per le seconde case e non solo per le abitazioni principali.

Era inoltre necessario che il reddito ISEE dei richiedenti  non superasse i 30 mila euro. Il tasso fisso “di atterraggio” sarebbe stato calcolato sulla base dell’IRS prendendo il minore tra l’IRS a 10 anni e l’IRS di periodo da legare al mutuo. Siccome questo indice aumenta all’aumentare del piano d’ammortamento, il calcolo del parametro deve essere considerato un’opportunità di risparmio.

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Attualmente questo tasso sarebbe prossimo al 5 per cento e perfettamente in linea con la media del periodo.

Il mutuo sostituzione + liquidità regalato da IwBank

 Ci sono tante tipologie di mutuo che cercano di rispondere alle esigenze più varie degli aspiranti mutuatari. Una di queste tipologie è il mutuo che prevede la sostituzione di un finanziamento precedente con l’acquisizione, da parte del mutuatario, anche di un gruzzoletto di liquidità.

Abbiamo provato a simulare una situazione limite: quella di un impiegato a tempo indeterminato che abbia bisogno di 160 mila euro da rimborsare in 25 anni a fronte di un immobile valutato 200 mila euro e ubicato nella provincia di Roma.

► La surroga a tasso fisso di Iw Bank

La soluzione più conveniente, secondo Mutuionline, è quella di IWBank che è anche l’unico istituto di credito a poter rispondere alla richiesta. Il tasso finito proposto dall’istituto di credito è del 3,46 per cento che tra spese di istruttoria e perizia inesistenti e il pagamento di 400 euro per l’imposta sostitutiva, porta al TAEG del 3,54%.

► Conto corrente IwBank: la scelta che conviene

L’importo finanziabile, definito dalla banca è pari all’80 per cento del valore dell’immobile accertato con la perizia della banca ma deve prevedere la richiesta di un importo minimo di 80 mila euro fino ad un importo massimo di 500 mila euro.

Il tasso del mutuo è un variabile parametrato con l’Euribor a 3 mesi/365 cui è aggiunto uno spread del 3 per cento sulla quota del mutuo da destinare all’estinzione del mutuo già in essere, e uno spread del 3,50 per la liquidità aggiuntiva.

Le detrazioni IRPEF degli interessi del mutuo

 Quando si accende un mutuo entrano in gioco diverse identità dell’acquirente e del venditore. Un aspetto fin troppo trascurato nei primi momenti, nei primi passi che conducono al rogito, è quello fiscale. La legge, infatti, stabilisce che chi accende un mutuo e paga gli interessi sul prestito ottenuto dalla banca, ottiene uno sconto sull’acquisto dell’immobile.

Le detrazioni sull’IRPEF riguardano tutti i mutui stipulati per l’acquisto, la costruzione e la ristrutturazione di un immobile che poi sarà indicato dall’acquirente come abitazione principale. A tal proposito ricordiamo una recente sentenza della Corte di Cassazione che ha spiegato che non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza, ma entro 18 mesi dall’acquisto, bisogna trasferirsi realmente nel nuovo immobile.

Tornando alle detrazioni, spettano all’intestatario del mutuo, anche se l’immobile è l’abitazione principale di un suo famigliare. Si può scaricare fino al 19% di 4000 euro. Annualmente la banca invia ai mutuatari un riepilogo dei costi del mutuo. Sulla quota di interessi corrisposta, che nel caso superi la soglia definita sono considerati soltanto nella misura di 4000 euro, si calcola il 19%.

Che impatto hanno le spese medie Istat

Nel caso di acquisto di immobili diversi dalla prima casa, o nel caso di mutui accesi per pagare le spese di costruzione o ristrutturazione dell’abitazione principale, cambia il monte massimo di spesa su cui calcolare la detrazione al 19% che sarà di 2.065,83 euro nel primo caso e 2.582,28 euro nel secondo caso.

Tutto quello che c’è da sapere sull’acquisto della prima casa

 I passaggi che portano l’aspirante mutuatario dalla scelta della casa al rogito in banca, sono solitamente riassumibili in quattro momenti: la verifica dell’immobile, la proposta d’acquisto, il compromesso o preliminare di compravendita e infine l’atto di compravendita o rogito.

► Per risparmiare molti scelgono la surroga

La verifica dell’immobile è un’operazione fondamentale, soprattutto se si considera l’entità della spesa che si sta per compiere. Per questo è importante verificare che la casa che interessa l’acquirente sia dotata dei documenti d’identità essenziali che descrivono l’immobile: il certificato di abitabilità ad esempio, la domanda di condono e la concessione della sanatoria se necessario, l’assenza di gravami sull’immobile (ad esempio un’altra ipoteca), la regolarità della posizione del venditore rispetto alle spese condominiali.

Tutti i passaggi della pratica di un mutuo

Se tutto è come lo avete sempre immaginato, allora il secondo passo è quello della proposta d’acquisto dell’acquirente al venditore. In genere questo momento è suggellato dal versamento di una caparra pari al 5 o al 10 per cento del valore dell’immobile.

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Il compromesso, che è il passo immediatamente successivo, consiste i una scrittura privata con tutte le condizioni legate alla compravendita. E’ il momento in cui si verifica ad esempio l’identità dei venditori e degli acquirenti, nonché lo stato dell’immobile.

Se tutto è in ordine la banca, firmata la liberatoria, convoca gli interessati per il rogito, atto in cui avviene il trasferimento di una proprietà tra due soggetti, il venditore e l’acquirente, con l’iscrizione dell’ipoteca e il pagamento della somma dovuta.

Per risparmiare molti scelgono la surroga

dov’è più semplice ottenere un mutuo. Nella ricerca della soluzione più vantaggiosa, ci s’imbatte spesso nella proposta di una surroga. Di cosa si tratta?

La surroga è conosciuta anche come portabilità del mutuo ed è una pratica introdotta dalla Legge Bersani numero 40 del 2007. Questa normativa consente ai mutuatari di trasferire il proprio mutuo da una banca all’altra in modo semplic e senza sostenere alcun costo.

Il trasferimento, spesso, è dettato dal cattivo rapporto instaurato con l’istituto di credito, ma anche dalla volontà di approfittare di un’offerta più vantaggiosa disponibile sul mercato. Va da sé che per usufruire della surroga a costo zero è necessario accendere un mutuo per surroga nella nuova banca, un mutuo che ha un importo identico al debito residuo del mutuatario.

L’unica possibilità a tasso fisso è surrogare con BNL

I vantaggi della surroga sono nell’abbassamento del costo del debito contratto per l’acquisto della casa, nell’alleggerimento delle rate, nella possibilità di cambiare tipo di tasso e nella possibilità di ottenere un nuovo contratto a condizioni più vantaggiose.

Interessante, a livello di costi, il fatto che tutte le spese iniziali sono a carico della nuova banca, ad essa spettano le spese si perizia, d’istruttoria e i costi notarili legati alla surroga.

Tutti i passaggi della pratica di un mutuo

più affidabilità da parte dei mediatori, fino alla negazione dell’obbligatorietà della polizza assicurativa collegata al mutuo. Sono coinvolti i professionisti del settore e anche i comuni cittadini.

Ci sono però delle pratiche, delle consuetudini, che restano immutate, di anno in anno. Ad esempio, è possibile definire un iter classico della pratica di mutuo. Un consumatore che voglia credere un finanziamento di una certa entità alla banca, dovrà in primo luogo scegliere la banca e verificare con gli operatori la fattibilità della richiesta.

Il secondo passo è la firma della domanda di mutuo, l’avvio dell’istruttoria vera e propria, che comporta la presentazione di una serie di documenti utili alla banca per valutare il merito creditizio degli aspiranti mutuatari. Una volta ottenuta l’approvazione della capacità di rimborso, si stabilisce la data del rogito, visto che la banca ha rilasciato la delibera definitiva.

L’iter di richiesta del mutuo si conclude per l’appunto con l’atto di mutuo, con il famoso rogito e con l’iscrizione ipotecaria. La banca, infatti, dopo l’atto, ha a disposizione qualche settimana per consolidare l’ipoteca, usata come garanzia per l’erogazione dell’importo del mutuo.

Scopri con noi dov’è più semplice ottenere un mutuo.