I vantaggi della carta prepagata Viabuy

 Il mondo delle carte prepagate si arricchisce, grazie alla carta Viabuy. Si tratta di una carta di credito prepagata, con in più il vantaggio di essere correlata ad un codice IBAN univoco. Oltre ad essere comoda e pratica per gli acquisti in Italia e nel mondo, per i prelievi di contante agli sportelli ATM e per gli acquisti in rete, la carta Viabuy permette quindi di fare e ricevere dei bonifici, senza doversi preoccupare di avere un conto corrente di altro genere a disposizione.

Come attivare una carta Viabuy
Stiamo parlando di una carta di credito prepagata che si può aprire direttamente online. Basta compilare un form in cui si devono indicare le proprie generalità, un recapito telefonico e un indirizzo sul territorio europeo. Il sito Viabuy permette anche di personalizzare la carta, a cominciare dal colore: è disponibile nella versione nera e in quella oro, molto più lussuosa. Non appena si effettua l’ordine la carta viene preparata e spedita direttamente a casa del singolo cliente, quindi non c’è bisogno di uscire o di effettuare la spedizione di moduli o fotocopie. Il codice identificativo della carta ci viene subito indicato, in modo da poter effettuare dei bonifici per la ricarica, e in seguito i primi acquisti.

I vantaggi di una prepagata “anonima”
La carta Viabuy è gestita da una finanziaria che ha sede nel Regno Unito, quindi stiamo parlando di un prodotto sicuro, che ci mantiene lontani dalle frodi. Leggendo meglio i requisiti che abbiamo indicato prima, quelli richiesti in fase di richiesta della carta Viabuy, appare chiaro come non sia necessario indicare codici fiscali, situazioni finanziarie, la possibilità di dimostrare delle entrate mensili. Stiamo quindi parlando di una carta che si può attivare anche da parte di studenti e disoccupati; allo stesso tempo anche chi ha avuto qualche problema correlato a ritardi sui pagamenti o a questioni che hanno a che fare con la giustizia, persino un cattivo pagatore, non troverà alcun tipo di intoppo al momento della richiesta di questa prepagata. Del resto stiamo parlando di una carta che semplicemente permette di utilizzare in modo elettronico i propri soldi: non esiste possibilità di scoperto, quindi l’ente che emette la carta non rischia nulla.

Quanto costa
Il costo di viabuy è leggermente superiore rispetto a quello di altre prepagate disponibili in commercio. Ci side ve però ricordare che può essere ottenuta da qualsiasi soggetto maggiorenne che risieda all’interno del continente europeo, senza necessità di avere particolari requisiti. Il costo per l’emissione della carta è di 69,9 euro; il canone annuo è di 19,9 euro, ma comprende la possibilità di richiedere gratuitamente delle carte partner (anche di tipo aziendale), oltre a tutti i pagamenti di tipo elettronico che intendiamo fare, se effettuati nella medesima valuta del conto. In pratica ogni volta che paghiamo il conto su un sito internet o tramite un POS non avremo alcun tipo di costo dall’utilizzo della carta. I pagamenti in valuta straniera sono calcolati un 2,75% del totale della spesa, mentre i prelievi di contante da bancomat hanno un costo di 5 euro, più l’eventuale spesa richiesta dall’ente che gestisce lo specifico sportello ATM.

Ricaricare la carta
Visto che la nostra nuova carta Viabuy ha un suo codice IBAN il modo più rapido per ricaricarla consiste nel fare un tradizionale bonifico SEPA, versandovi dei fondi. Questo ci consente anche di avere a disposizione un comodo servizio di home banking, tramite cui effettuare le più varie operazioni che desideriamo svolgere nel corso di un mese. Se dobbiamo invece ricaricare la carta con dei contanti possiamo effettuare un comune deposito presso un qualsiasi sportello bancario abilitato.

L’esperto confronta conti deposito e altri strumenti finanziari

 Meglio un conto deposito dell’istituto bancario A o di quello B, o meglio ancora un fondo di investimento? Quando si ha un capitale a disposizione non è mai semplice decidere come utilizzarlo al meglio. Anche perché spesso chi confronta conti deposito non riesce a trovare tutte le informazioni corrette. Del resto, oggi ci può venire in aiuto internet, sono infatti diversi i siti che ci offrono tutte le informazioni necessarie per capire quale sia lo strumento finanziario più pratico e utile per noi, per la nostra specifica situazione.

Quale conto deposito è il migliore
Verrebbe da dire che il conto deposito migliore è quello che ci garantisce il maggiore rendimento. In effetti però non è sempre così. Dobbiamo infatti considerare anche le spese, le tasse, le eventuali clausole che riguardano la chiusura anticipata del conto o il prelievo di tutto o parte del capitale. La prima cosa da esaminare è effettivamente il tasso di interesse, considerando che spesso le banche indicano quello lordo, da cui dobbiamo sottrarre le tasse. Per darci un’idea generica il tasso effettivo è in genere vicino alla metà del tasso lordo, considerando tutte le spese accessorie. Un altro elemento da considerare è l’eventualità che la banca ci faccia pagare l’imposta di bollo su conto deposito; alcune la pagano per noi, altre lo fanno solo per chi ha un investimento di una certa importanza. Si tratta dello 0,20%, calcolato sulle giacenze, quindi di una cifra che può avere un certo peso. Ci sono poi banche che richiedono il pagamento per qualsiasi comunicazione, come ad esempio l’estratto conto mensile inviato a casa, o operazioni di altro genere. Di grande importanza è anche la periodicità della liquidazione degli interessi, soprattutto nel caso in cui li si ricapitalizzi automaticamente: alcune banche li versano solo una volta all’anno, altre banche lo fanno ogni trimestre o ogni semestre.

Conto vincolato o svincolato?
Quando si apre un conto deposito si ottengono due diverse proposte: quella di un conto deposito vincolato o quella di un conto privo di vincoli. Nel primo caso la banca ci obbliga a lasciare i nostri soldi fermi sul conto per un dato periodo di tempo, a partire in genere da tre mesi. Gli interessi pattuiti saranno ottenibili solo se il capitale rimane fermo per l’intero periodo; in caso contrario perderemo gli interessi, che non ci saranno saldati per nulla o che, in altri casi, saranno calcolati solo sulla cifra rimanente. Se vogliamo allocare sul conto deposito tutto il capitale in eccedenza che possediamo conviene scegliere un conto deposito non vincolato; in questo caso se ci dovessero servire dei fondi potremo prelevarli senza alcun tipo di problema, perderemo solo gli interessi per la quota prelevata e il restante periodo di tempo fino al calcolo degli interessi stessi. Molte banche consentono ai loro clienti di gestire il vincolo in modo più flessibile: ad esempio, su un conto privo di vincoli propongono di vincolare il 10% o il 20% del capitale, per ottenere su quella cifra degli interessi maggiori.

Spese accessorie
Prima di scegliere il conto deposito più conveniente è bene anche considerare altre caratteristiche importanti. Alcune banche infatti ci permettono di versare i fondi sul conto deposito in diversi modi: attraverso bonifico da altra banca, con un versamento in contanti allo sportello, tramite l’home banking online. In alcuni casi invece saremo costretti ad aprire un conto corrente d’appoggio presso la medesima banca, che potrebbe essere soggetto ad ulteriori spese. Se non vogliamo dissipare buona parte degli interessi nelle spese per questo secondo conto è consigliabile verificare queste condizioni prima di procedere all’apertura di un conto deposito e la firma del contratto. Anche se si trattasse di un conto corrente a zero spese, non di rado, ci sono delle spese fisse nascoste, come ad esempio l’imposta di bollo.

Mutui: in aumento le richieste di finanziamento per la casa

 Riparte, lentamente, l’economia e ripartono anche le erogazioni di mutui per la prima casa, con importanti ripercussioni sull’itero settore dell’edilizia, da molti anni in crisi nera. Lo abbiamo potuto notare dal regolare deprezzamento delle abitazioni, che nel corso degli ultimi anni hanno subito una riduzione di prezzo decisamente importante. Il 2018 è l’anno migliore in cui comprare casa, soprattutto se si tratta della prima, cioè ci suggerisce mutuiperlacasa.com.

Accendere un mutuo
Finalmente anche in Italia le banche hanno ricominciato a concedere mutui ai loro clienti. Questo non significa che sia semplice ottenere un finanziamento: le regole sono ferree e non ammettono eccezioni. Per poter ottenere un muto è infatti necessario poter dimostrare di avere un reddito fisso sufficiente a coprire la rata in modo regolare e sicuro. Del resto nessuno presterebbe i propri soldi senza avere la certezza di poterli ottenere in restituzione. Occorre quindi avere un lavoro a tempo indeterminato, o comunque delle garanzie sulla possibilità di poter saldare le rate. Chi ha un lavoro a tempo determinato, o un contratto atipico, in genere può sfruttare l’aiuto di un garante, ossia di una persona con maggiori garanzie di solvibilità che si impegna a saldare le rate nel caso in cui il mutuatari non sia in grado di farlo.

Offerte di vario genere
Ogni istituto di credito propone ovviamente offerte diverse per i mutui, soprattutto nel caso in cui si intenda sfruttarli per l’acquisto della prima casa; si tratta infatti di un tipo di mutuo agevolato, per il quale si può godere di condizioni particolari, comprese delle garanzie fornite dallo Stato italiano. Oggi i tassi di interesse sono particolarmente bassi, visto che è il costo del denaro è ridotto e siamo in un periodo caratterizzato da una scarsa inflazione. Per questo motivo per molte persone potrebbe essere il momento giusto per comprare casa. Prima di decidere in quale banca accendere il muto è importante valutare le offerte disponibili, anche perché non tutte le condizioni offerte dai vari istituti di credito sono identiche tra loro. Alcune banche infatti consentono ai loro clienti di modificare le rate nel corso del tempo, di rinegoziare i tassi o di valutare proposte diverse da quella iniziale, che possono essere offerte nel corso degli anni.

La durata del mutuo
Mediamente in Italia i mutui richiesti hanno una durata di 20 anni; in effetti però il periodo di ammortamento di un mutuo può essere prolungato fino a 40 anni o anche più. Molto dipende dall’età anagrafica del contraente quando stipula il contratto di finanziamento: se è superiore ai 35 anni è improbabile che la banca gli conceda un mutuo di durata molto prolungata nel tempo. In alcuni casi conviene valutare la possibilità di rinegoziare il mutuo a metà della sua durata, in modo da ridurla in modo sensibile. Del resto tantissime persone da giovani hanno possibilità economiche di molto inferiori rispetto a quelle disponibili solo 15 o 20 anni dopo. In questi casi può essere interessante aumentare la rata mensile, per diminuire la durata del periodo di ammortamento.

Il lavoro dell’assicuratore: in cosa consiste, difficoltà e soddisfazioni

 L’Assicuratore è un lavoro di cui pochi parlano. Insomma quando ai bambini si chiede “Cosa vuoi fare da grande” raramente la risposta è quella. Tuttavia l’Assicuratore è un lavoro di tutto rispetto, non solo utile perché orientarsi nel mondo delle polizze (spesso obbligatorie) da soli è un’impresa epica, ma anche un lavoro che da soddisfazioni a chi intraprende seriamente questo percorso.

Per diventare assicuratore ovviamente non ci vuole la laurea e non c’è una scuola specifica, ma è anche vero che oggi, viste le centinaia di diverse proposte sul mercato, le leggi e le tecnologie, c’è molto da sapere, ed in alcuni casi è opportuno frequentare dei corsi specifici perché per diventare agente assicurativo a tutti gli effetti bisogna superare un esame sia scritto che orale presso ISVAP (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private e di Interesse Collettivo, oggi diventato ISVASS) ed essere poi iscritti al Registro Unico degli Intermediari Assicurativi.

Alcune università, come quelle telematiche, offrono corsi professionali per assicuratori che aiutano chi vuole essere sicuro di superare l’esame ed iniziare a lavorare con le basi giuste.

L’Assicuratore è di fatto un consulente che orienta il cliente nella scelta della polizza più appropriata. Ci sono due tipi di assicuratore, quello propriamente detto che lavora per una Compagnia specifica e quindi viene pagato (con stipendio e commissioni) da questa ed il broker assicurativo, un “freelance” che rivende polizze di diverse società, fornendo al cliente il servizio di ricerca dell’assicurazione perfetta.

Una delle prerogativa di chi lavora in questo campo è quella di doversi aggiornare continuamente sia su quello che c’è sul mercato assicurativo sia sulle novità legislative. Polizze RCA, assicurazioni sulla vita, assicurazioni mediche, assicurazioni per lavoratori, polizze su beni mobili ed immobili ecc… Un settore che continuamente si evolve e cresce con un panorama vastissimo.

E come abbiamo già detto il quadro legislativo varia: quali sono le assicurazioni obbligatorie per le attività commerciali?Agricole? Industriali? E le assicurazioni per sismi e calamità naturali di altro tipo di cui si parla tanto oggi come funzionano? Quali sono i diritti e doveri del cliente che stipula una polizza?

Tutte queste domande hanno risposte che possono essere modificate e cambiare in breve tempo a causa di una legge, di una nuova tecnologia (per esempio la scatola nera nelle macchine o le telecamere che riprendono l’attività di guida e che si stanno diffondendo negli Stati Uniti d’America) o anche di cambiamenti nel mercato (ad esempio i siti internet che offrono polizze a prezzi più bassi perché ovviamente il processo automatizzato d’acquisto non richiede di pagare un consulente).

Proprio a questo proposito va detto che nonostante i siti internet per la ricerca di assicurazioni a buon prezzo hanno preso una parte importante del mercato, il lavoro di assicuratore è richiesto più che mai visto che comunque la maggioranza dei clienti ha bisogno di qualcuno che li aiuti nella scelta e soprattutto che li segua a lungo termine quando, come abbiamo già detto, c’è qualche novità o cambiamento.

Per questo motivo il lavoro di assicuratore è un lavoro che da molte soddisfazioni sul piano umano, permettendo all’agente di lavorare continuamente a contatto con persone nuove e dando l’opportunità di essere non solo un semplice venditore, ma qualcuno che possa consigliare nel modo giusto e possa fare luce su diversi dubbi.

Assicurazione con tutela legale: fa breccia in Italia la polizza contro le “grane” di tutti i giorni

Fatture insolute, adempimenti burocratici senza fine, controversie civili e amministrative e annullamento di contratti commerciali. L’elenco delle “grane” legali è davvero lungo per i professionisti e le piccole e medie imprese italiane. Tanto che fare business, per molti, è diventato sempre più una strada tortuosa e piena di ostacoli.

Questo è uno dei motivi per cui sta iniziando a farsi largo anche in Italia l’assicurazione con tutela legale, uno strumento – già ampiamente radicato in altri paesi europei – che con una copertura assicurativa garantisce privati e piccole imprese da contenziosi e altri eventi spiacevoli.

Sottoscrivendo assicurazioni mirate – ci sono polizze pensate ad hoc per conducenti di tir, altre per commercianti e piccole industrie del comparto edile e artigianale – le imprese possono tutelarsi da rischi più grandi.

Foto da qualitalyexpo.com

Raccapezzarsi tra i contenziosi è affare di ogni giorno nelle aziende nostrane, anche in quelle più virtuose. Lo dicono i numeri: quelli diffusi da una nota organizzazione internazionale specializzata in tutela legale evidenziano come negli ultimi due anni il 20% degli imprenditori italiani – quindi uno su cinque – abbia avuto controversie per la disdetta di almeno un contratto commerciale, mentre il 70% ha dichiarato di faticare ad incassare i compensi che gli spettano.

Sono il 40%, invece, le imprese che hanno sborsato almeno 1000 euro in spese legali.

In molti casi, soprattutto per quanto riguarda le realtà più piccole e meno strutturate, affrontare un contenzioso significa mettere a rischio l’operatività aziendale. Secondo una ricerca di Unioncamere, le controversie legali incidono intorno all’1% sul fatturato aziendale.

La giustizia, purtroppo, non aiuta. Le tempistiche a rallentatore del comparto civile sono scoraggianti: in media ci vuole un anno e mezzo per arrivare ad una sentenza di primo grado, tre anni e tre mesi, invece, per risolvere definitivamente la causa.

Per sopravvivere in questa selva di problemi, le piccole imprese si attrezzano. Alcune, per prevenire, mettono sotto contratto consulenti legali. Ma non tutte possono permetterselo. Altre si iniziano a rifugiarsi nell’assicurazione con tutela legale, una soluzione ancora poco conosciuta in Italia nonostante nel resto d’Europa abbia già spopolato: nel Belpaese solo l’1% dei privati sfrutta questo tipo di polizza, mentre in Germania è stata sottoscritta da una famiglia su tre e in Austria da una su due.

A fronte di questi dati ‘curiosi’, non sorprende che il trend si stia invertendo e che questo tipo di assicurazione stia iniziando a far breccia anche qui, considerato che i servizi che offre permettono, ad un buon rapporto qualità-prezzo, di tutelarsi dalle ‘grane’ – anche da quelle imprevedibili – che possono capitare nella vita di tutti i giorni e che rischiano di mettere in ginocchio una famiglia o una piccola azienda.

Il sogno di acquistare casa si avvera con #ORAPUOI di Unipol Banca

Acquistare casa è sempre un investimento importante, che però molte persone non riescono ad affrontare per mancanza di liquidità. Oggi avere accesso a un mutuo non è così facile e, anche quando vi si riesce, le condizioni non sempre sono vantaggiose e convenienti. La difficoltà maggiore, per chi si trova a comprare casa, è l’impossibilità di poter reperire la somma necessaria per coprire la differenza tra il denaro erogato dall’istituto di credito (generalmente l’80% del valore dell’immobile da acquistare) e il costo totale della abitazione.

Affitti cari: i giovani tornano a casa

 

Gli affitti sono cari e i giovani tornano a casa da mamma e papà: il preoccupante dato è emerso dal rapporto Italia 2017 dell’Eurispes dove si può leggere:

molti hanno dovuto mettere in atto strategie anti-crisi come tornare a casa dai genitori (13,8%) o «in quella dei suoceri

L’indipendenza economica è diventata una chimera: spesso e volentieri bisogna fare un passo indietro e tornare al nido.

Il 32,6% del campione analizzato ha dovuto ricorrere al sostegno economico della famiglia d’origine” mentre “il 23% del campione analizzato ha dovuto affidare la cura dei figli ai nonni e alle nonne per poter evitare il costo della babysitter

 

 

Come funziona un prestito cambializzato

 Un prestito cambializzato è una particolare forma di finanziamento, che si estingue mediante cambiali a scadenza mensile; questo tipo di prestiti può essere utilizzato per un finanziamento che si contrae con una baca, o anche con un privato. Molto spesso sono i cattivi pagatori che si rivolgono al prestito cambializzato, in quanto non necessitano di una verifica della situazione creditizia del debitore.

Prestiti rapidi
I prestiti cambializzati veloci sono quelli che si possono ottenere  in meno di 48 ore. Molto spesso le finanziarie permettono ai loro clienti di richiedere un prestito cambializzato anche online, tramite dei moduli molto semplici da compilare. I soldi richiesti saranno consegnati tramite assegno circolare, o tramite bonifico. Il pagamento deve avvenire tramite cambiali a scadenza mensile, che necessitano di essere saldate nella data su di esse indicata. In caso contrario l’istituto di credito può istantaneamente protestare il debitore, e richiedere il pagamento della cambiale, pena la messa all’asta dei suoi beni o la presa di possesso del suo conto corrente.

Garanzie
Anche se i prestiti cambializzati sono facili da ottenere, persino da parte di persone iscritte nel registro dei cattivi pagatori, le banche richiedono sempre delle garanzie prima di erogare dei fondi. Il migliore metodo per ottenere un finanziamento consiste nell’avere un reddito dimostrabile, di qualsiasi tipo. Una pensione o una busta paga da lavoro a tempo indeterminato sono in genere le migliori garanzie, ma si ottiene un finanziamento anche con una rendita finanziaria, o con un reddito da lavoro autonomo. Nel caso in cui non si possieda un entrata mensile, si possono fornire delle garanzie; si può ad esempio accender un’ipoteca sulla casa, o si può firmare il contratto insieme con un garante, che si impegna a saldare le rate mancanti. LE diverse tipologie di garantire però spesso portano a condizioni diverse per il prestito: meno le garanzie sono sicure e maggiori saranno gli interessi annui da pagare.

Un prestito online
Per molte persone poter richiedere un prestito online è veramente comodo e pratico. Le finanziarie che permettono di inviare le richieste tramite dei moduli presenti sul loro sito spesso permettono questa azione in qualsiasi giorno della settimana, a qualsiasi ora; quindi, anche chi lavora durante tutta la giornata, non dovrà chiedere un permesso per recarsi presso la finanziaria, perché potrà farlo anche la sera, al rientro a casa. Inoltre i documenti necessari si possono tuti inviare per via telematica, dopo averli fotografati o scannerizzati.

Come aprire un conto corrente con partita IVA

Gli imprenditori oggi più di prima hanno la necessità di organizzare il lavoro ma anche le finanze e per questo un conto corrente smart, facile da gestire, chiaro nelle spese e ottimo per verificare il bilancio giornaliero, diventa essenziale. Ma come si apre un conto corrente con la partita IVA online? Le migliori banche. 

Come si sceglie l’assicurazione vita

Mettere il proprio futuro al riparo dagli imprevisti è possibile sottoscrivendo una polizza che copre l’assicurato in caso di decesso o invalidità. Alcune polizze vita possono essere devolute a favore della famiglia con un obiettivo previdenziale e di sostegno economico. Ma quale prodotto assicurativo bisogna scegliere?