16 miliardi di tasse in più il prossimo anno?

La Cgia di Mestre lancia l’allarme tramite il suo segretario Giuseppe Bortolussi. Nel prossimo anno, per quanto concerne il pagamento delle tasse, i contribuenti potrebbero trovarsi a pagare 16 miliardi di euro in più in virtù dello scattare dell’aumento dell’Iva e del taglio delle deduzioni e delle detrazioni fiscali.

Il rincaro degli addizionali regionali

Sull’abbassamento delle tasse non si può fare affidamento visto che non dipendono da una decisione univoca. Per esempio adesso si prende nota dell’aumento degli addizionali regionali. Ecco in che modo si dovrà versare qualcosa in più alle amministrazioni locali. 

Incentivi Fotovoltaico, finite le scorte per chi rimodula l’impianto

Gli incentivi hanno sempre un budget limitato e questo si sa. Di volta in volta il legislatore definisce qual è il budget massimo da rispettare e quali sono le regole per l’accesso ai benefici. Finite le scorte, sono finite per tutti. Nel caso degli impianti fotovoltaici però più che una questione di soldi sembra se ne faccia una questione di contenuti. 

Bonus bebè 2015: 800 contributi per bambini nati nel 2014

Un concorso per l’assegnazione di 800 contributi di importo pari a € 500,00 ciascuno, da erogarsi in favore di bambini nati nell’anno 2014. Riservato ai figli dei Dipendenti del Gruppo Poste Italiane S.p.A. sottoposti alla trattenuta mensile dello 0,40 %, di cui dall’art. 3 della Legge n. 208 del 27 marzo 1952.

Sulle detrazioni IVA ristrutturazioni non vale l’accatastamento

Una recente sentenza della Corte di Cassazione ha dimostrato che in caso di ristrutturazioni edilizie non è impostante la classificazione catastale dell’immobile ai fini della detraibilità dell’IVA. Ecco la vicenda e l’insegnamento che se ne trae a livello fiscale. 

Come correggere gli errori del 730 precompilato

Sappiamo già che moltissimi contribuenti riceveranno un 730 precompilato incompleto o con degli errori. Questi possono essere modificati attraverso la procedura specifica presente sul sito INPS. Si possono modificare soltanto gli oneri e le spese, oppure anche gli altri quadri. C’è poi la possibilità di tornare alla versione originale. 

Artigiani e commercianti lavorano 8 mesi per pagare le tasse

La CNA spiega che nonostante la tassazione sui commercianti e gli artigiani sia in pratica diminuita, questi contribuenti sono costretti a lavorare due terzi dell’anno soltanto per compiere il loro dovere verso il fisco. Alcune delucidazioni su un rapporto allarmante.

Che la pressione fiscale sia elevata nel nostro paese non è un mistero e fino a che si parla di percentuali sembra quasi sopportabile ma quando si mette tutto su un altro piano, ovvero quello dei giorni di lavoro utili per adempiere le scadenze fiscali, allora monta l’indignazione.

Gli artigiani e i commercianti infatti La CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato) ha pubblicato uno studio dal quale risulta che quest’anno per artigiani, commercianti e pmi romane il peso fiscale si è alleggerito rispetto a un anno fa:

Sulla base delle proiezioni sull’anno 2015, al contrario, il peso complessivo del fisco (Total Tax Rate), si profila in calo dell’1,7%, passando dal 63,9% del 2014 al 62,2%. Riduzione da intestare interamente all’abolizione della componente lavoro dipendente a tempo indeterminato dell’Irap.

Peccato che questo non sia sufficiente ad andare oltre una constatazione allarmante: che si lavora due terzi dell’anno, ovvero 8 mesi su 12 per pagare le tasse. Una soluzione potrebbe essere nel federalismo fiscale, ovvero nelle scelte dei comuni che possono essere elastici sulle tasse applicate ai lavoratori che risiedono sul territorio di loro competenza.

E’ un passo nella giusta direzione, che però aspetta conferme dalle decisioni che prenderanno i Comuni nei prossimi mesi. Se, infatti, i sindaci decidessero di compensare i tagli, già stabiliti, dei trasferimenti dello Stato centrale, rimettendo mano ai tributi locali, potrebbero attenuare fino a farlo scomparire il beneficio fiscale indotto dal taglio dell’Irap.