Il bollo auto nelle auto e moto d’epoca con più di 30 anni

 Sapevate che un modo per risparmiare sul bollo auto, la tassa automobilistica regionale che in alcune regioni d’Italia può essere considerata anche molto onerosa, è quello di dotarsi di un veicolo storico? Le auto e le moto d’epoca, infatti, in Italia, cioè quei veicoli storici che abbiano più di 20 anni o più di 30 anni, sono in genere esenti dal pagamento del bollo auto, oppure sono tenute al pagamento solo di una piccola tassa forfettaria ogni anno. 

Il bollo auto nelle auto e moto d’epoca con più di 20 anni

 In Italia i cosiddetti veicoli storici, cioè le auto e le moto d’epoca nella maggior parte dei casi non sono soggetti al pagamento del bollo auto, la tassa automobilistica regionale, e quando lo sono i loro proprietari sono tenuti solo al pagamento di piccole cifre forfettarie. Stando così le cose, quindi, possedere un veicolo d’epoca in Italia è sicuramente un modo per risparmiare sugli oneri fiscali. 

Quale bollo auto devono pagare le auto d’epoca?

 Negli ultimi anni in Italia si è assistito ad un vero e proprio boom delle auto e delle moto d’epoca. Sono cioè decisamente aumentati rispetto al passato i veicoli storici che circolano sulle strade italiane, sia a livello di automobili che a livello di motocicli. Ma oltre ad un certo gusto per il revival vintage, sembrano essere anche altre le ragioni dietro al dilagare di questo strano fenomeno. 

Che cos’è l’imposta sostitutiva che si paga sulle plusvalenze immobiliari

 Forse non tutti sanno che in alcuni particolari casi anche chi vende un immobile è soggetto al pagamento di una imposta. Nelle vendite immobiliari, infatti, i venditori possono essere soggetti in alcune condizioni alla tassazione sulle plusvalenze immobiliari, le quali sono costituite dalla differenza di prezzo che si genera tra il prezzo di acquisto di un immobile e il prezzo a cui viene rivenduto. 

Le tasse da pagare quando si compra o vende casa

 Quando si acquista o si vende un immobile in Italia, sia colui che compra che colui che vende è soggetto al pagamento di alcune imposte. Gli oneri fiscali riguardano dunque sia compratori che venditori, ma in misura decisamente differente e non in tutte le circostanze che possono presentarsi. 

Dichiarazione dei redditi, la documentazione necessaria

 Tra pochi giorni, ovvero il prossimo 31 maggio, scadranno i termini per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2014 di lavoratori dipendenti e pensionati, ovvero la dichiarazione di quanto si è percepito e quanto si è speso nel corso del 2013.

Per fare la dichiarazione dei redditi è necessario compilare in ogni sua parte il Modello 730 e predisporre una serie di documenti che completano la nostra posizioni fiscale. Sulla base di questa documentazione verrà calcolata la quota di tasse che il contribuente dovrà corrispondere al Fisco e le eventuali esenzioni. 

Redditometro, in arrivo le prime lettere – Come funziona il contraddittorio

 Nei prossimi giorni 20.000 italiani riceveranno una lettera dell’Agenzia delle Entrate: si tratta delle prime notifiche generate dal Redditometro, ovvero i contribuenti per cui è stato rilevato uno scostamento tra le entrate e le uscite maggiore del 20%.

Queste lettere si riferiscono alla dichiarazione dei redditi del 2010, quindi ai redditi percepiti nel 2009, e sono una sorta di prova generale del Redditometro, lo strumento di cui si è dotato il Fisco italiano per combattere l’evasione fiscale.

Equitalia, sì all’espropriazione della prima casa

 Con l’audizione di ieri in Commissione Finanze alla Camera, il Ministero delle Finanze ha chiarito gli ultimi dubbi sulle espropriazioni della prima casa da parte di Equitalia, bloccate per legge con il Decreto del Fare (Dl 69/2013).

In sostanza, il ministero ha chiarito che il blocco delle espropriazioni non è retroattivo: dato che questo è entrato è in vigore entro il 22 giugno del 2013, tutti i procedimenti avviati prima di quella data potranno essere messi in atto.