Black list dei paradisi fiscali 2014

 Come ci insegna i caso di San Marino che grazie ad un decreto apposito firmato dal Ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni non è più un paradiso fiscale, può succedere che uno di questi paesi considerati ‘canaglia’ a livello fiscale entra od esca dalle famigerate black list.

Sono tre i fattori che rendono un paese un paradiso fiscale – tassazione bassa o nulla, nessun obbligo di trasparenza e segreto bancario – che possono essere presenti in diversi e, di conseguenza, prevedere anche diversi divieti e obblighi per chi ci opera.

Cosa sono e come si classificano i paradisi fiscali

 La Repubblica di San Marino non è più un paradiso fiscale. Lo ha deciso un decreto del Ministro dell’Economia che segna una svolta epocale nelle relazioni economiche e commerciali dei due paesi che tenderanno, da ora in poi, ad essere sempre più trasparenti e facili da entrambe le parti.

Ma sono molti i paesi che l’Italia considera ancora dei paradisi fiscali, ovvero paesi la cui imposizione fiscale è molto bassa o quasi nulla e che, quindi,. costituiscono la meta prediletta di grandi e piccoli capitali nonché sede ottimale per le aziende.

Ravvedimento operoso, la video guida dell’Agenzie delle Entrate

 L’Agenzia delle Entrate sta cercando di rendere sempre più semplice il rapporto dei cittadini con il Fisco, sia attraverso un ammorbidimento delle sue regole sia attraverso un modo più semplice e chiaro di comunicarle. E’ così che da qualche tempo l’Agenzia sta utilizzando niente meno che Youtube per mettere a disposizione di chi necessita di rapportarsi con il Fisco delle video guide.

Una di queste riguarda il ravvedimento operoso, ovvero la procedura che permette di mettersi in regola con il Fisco in caso di mancato pagamento o pagamento ritardato delle imposte, sia dirette che indirette.

Aumento delle rendite catastali, la guida per fare ricorso

 Sono 17 i comuni in Italia che hanno avviato e concluso la procedura per la revisione della classificazione catastale degli immobili, il che ha significato, praticamente nella totalità dei casi, un aumento delle rendite catastali degli immobili di queste città.

Se aumentano le rendite catastali, conseguentemente aumentano anche le tasse e i tributi la cui definizione dell’importo è legata a questa rendita. Aumenti delle tasse in vista, quindi, ma si può evitare il salasso: secondo la Cassazione, infatti, questo aumento delle rendite catastali può non essere legittimo. Cerchiamo di capire perché.

Il mercato delle App è pronto al boom entro il 2018

 Il lavoro? In crisi da tempo. Ma il mercato delle App sta creando numerose posizioni e l’offerta sale vertiginosamente, essendo il settore in rapido sviluppo. Milioni di posti di lavoro saranno creati in pochi anni. Il comparto delle applicazioni per smartphone e tablet, infatti, è in grado di generare ben 3 milioni di posti soltanto in Europa. Posti che saranno occupati da qui al 2018.

Da questo macro-segmento ha già tratto enormi vantaggi l’universo dell’advertising. Il trend è stato invertito, in questo caso, al termine di un periodo di profonda crisi.

Aggiornamento delle retribuzioni e dei contributi per le colf: le modifiche Inps

 Sono stati aggiornati gli importi minimi retributivi, nonché i contributi dovuti al lavoratore domestico nel 2014. L’effetto è a partire dal 2014 e la situazione coinvolge numerosi livelli: A, B, D super. Vale, dunque, la pena conoscere nel dettaglio le nuove norme.

Successivamente alla Circolare 23 pubblicata in data 10 febbraio 2014, l’Inps ha aggiornato il valore dei contributi per i lavoratori domestici. Le retribuzioni orarie effettive fino a 7,86 euro hanno un contributo orario di 1,39 euro, comprensivo della voce relativa alla cassa unica assegni familiari (Cuaf).

Aggiornamento delle retribuzioni e dei contributi per le colf

 Sono stati aggiornati gli importi minimi retributivi e i contributi dovuti alle colf per il 2014. Per quanto concerne gli importni minimi retributivi, la commissione nazionale si è riunita 7 giorni fa presso il Ministero del Lavoro aggiornando i valori in virtù di quanto previsto dall’articolo 37 del contratto nazionale. La retribuzione minima oraria per un lavoratore domestico non convivente inquadrato al livello A parte ora da 4,47 euro, a fronte dei 4,41 euro dello scorso anno.

Regolarizzazione volontaria dei capitali all’estero: chi deve farla e come fare

 E’ arrivato il momento per chi ha capitali all’estero non dichiarati al Fisco italiano di provvedere alla loro regolamentazione. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono stati resi disponibili i modelli e le istruzioni per ottenere uno ‘sconto’ sulle sanzioni che solitamente vengono applicate in questi casi.

La procedura per ottenere lo ‘sconto’ sulle sanzioni è stata denominata voluntary disclosure, ossia collaborazione volontaria, ed interessa tutti coloro che hanno esportato capitali illecitamente e/o non ha dichiarato attività detenute all’estero. Vediamo nel dettaglio in cosa consiste questa procedura.

Quali contribuenti possono avvalersi della voluntary disclosure (collaborazione volontaria)?

Possono presentare la domanda per la voluntary disclosure le persone fisiche, le società semplici e gli enti non commerciali che hanno portato dei capitali all’estero senza regolarizzane il trasferimento con il fisco italiano e/o hanno acquistato immobili o altre disponibilità al di fuori dall’Italia senza dichiararne il possesso nel modello RW.

 

Le somme interessare dalla voluntary disclosure sono tutte quelle detenute fino al 31 dicembre 2012 e per tutti i periodi di imposta per cui non siano scaduti i termini per l’accertamento o la contestazione della violazione degli obblighi di dichiarazione (cinque anni dalla data di registrazione della violazione).

Non possono avvalersi della collaborazione volontaria i contribuenti che hanno già ricevuto verifiche, accertamenti amministrativi o procedimenti penali in materia di violazione di norme tributarie sulle stesse attività.

I termini per la presentazione della voluntary disclosure

Il termine ultimo per la presentazione della domanda di collaborazione volontaria per capitali o altre disponibilità detenute all’estero e non in regola con il fisco italiano è il 30 settembre 2015.

Come si presenta la domanda per l’adesione alla collaborazione volontaria

Le informazioni e i modelli per la presentazione dell’adesione alla collaborazione volontaria si trovano sul sito dell’Agenzia delle Entrate, dove è possibile consultare anche una guida  e un glossario per la corretta compilazione della domanda.

Irpef: come presentare due ‘730’ per rispettare le nuove regole

 La novità dal 2014 per quanto riguarda l’Irpef è che il credito evidenziato dal Modello 730 non sarà più accreditato in busta paga dal datore di lavoro nel caso in cui dovesse superare la cifra dei 4.000 euro, in previsione di detrazioni per familiare a carico o eccedenze di imposte derivanti che abbiano contribuito ad incrementarlo. Questo si registra a prescindere dall’incidenza delle une o delle altre sulla formazione del credito complessivo.

Credito Irpef: se superiore ai 4.000 euro non sarà in busta paga

 Il Credito Irpef estrapolabile dal Modello 730 non sarà più accreditato in busta paga dal datore di lavoro se supererà la cifra dei 4.000 euro, nel caso in cui detrazioni per familiare a carico o eccedenze di imposte derivanti abbiano contribuito ad incrementarlo. Ciò si verifica indipendentemente dall’incidenza delle une o delle altre sulla formazione del credito complessivo.