Ottenere il bonus per il risparmio energetico

 Lo Stato mette a disposizione dei cittadini più ecofriendly dei sussidi per rendere le abitazioni maggiormente risparmiose dal punto di vista energetico. Per ottenere il cosiddetto bonus, però, è stata predisposta una procedura molto complessa che adesso proviamo a spiegare. In generale, si può ottenere un rimborso pari al 65 per cento delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2013 e fino al 30 giugno 2014 per i condomini.

In campo energetico vince il mercato tutelato

E’ fondamentale, per l’ottenimento del bonus, che tutti i pagamenti siano tracciati e non è sufficiente il pagamento con il bancomat o la carta di credito ma bisogna pagare tutto con un bonifico bancario o con un bonifico postale. Nel documento di pagamento devono essere indicati: la causale del versamento, il codice fiscale del beneficiario della detrazione che è del 55 o del 65 per cento in base alla data di pagamento, il numero di partita IVA o il codice fiscale del beneficiario del bonifico.

Chiarimento sulla detrazione IVA per il fotovoltaico

Saranno rimborsati soltanto i lavori che hanno ottenuto l’asservazione del tecnico, vale a dire il visto di conformità imposto dagli articoli 6, 7, 8 e 9 del decreto del 19 febbraio 2007. L’asservazine, in genere, è riportata all’interno della comunicazione che il tecnico spedisce al Comune.

Se i lavori hanno riguardato le pompe di calore, oppure le caldaie a condensazione, oppure gli impianti geotermici e le finestre, l’asservazione può essere sostituita da un altro documento: la certificazione del produttore che accerta i requisiti dei materiali forniti.

Maxi tassa manda in crisi il fumo elettronico

 Il boom dei rivenditori di sigarette elettroniche non poteva che mettere sul chi va là anche il governo che vista la diffusione di questi strumenti ha pensato, a posteriori, di tassare anche il fumo elettronico. La maxitassa prevista dallo Stato, come quella che già esiste a carico dei rivenditori di tabacco, rischia di mandare in crisi quello che era considerato l’astro nascente del business tricolore.

Le mini tasse inserite per la manovra economica

Sull’argomento, il primo a parlare, è uno dei massimi operatori del settore, Ovale, che ha denunciato la famosa super imposta. Con questa tassa di rischia di vedere dimezzato il fatturato dei rivenditori di sigarette elettroniche, con la conseguenza che ci sarà la chiusura di tantissimi negozi e si vedrà aumentare ancora il numero dei disoccupati.

Il Governo ripensa all’accisa sul fumo elettronico

Se l’Erario pensava dunque di ricavare qualcosa da questa situazione, adesso potrebbe essere alle prese con un vero effetto boomerang. L’estate, in ciò, ha rappresentato un momento di pausa ma adesso il governo potrebbe riprendere le fila del discorso. La popolazione, così come la politica, sono divise in due gruppi: da un lato ci sono coloro che ritengono che le sigarette elettroniche siano pericolose per la salute, alla stregua delle sigarette, dall’altro lato ci sono invece coloro che ritengono le sigarette elettroniche un’ottima alternativa alla nicotina.

Rincari IVA pronti al via

 Al Governo servono ben 4 miliardi di euro per coprire l’aumento dell’Imposta sul Valore Aggiunto. Insomma, per scongiurare l’aumento di un punto percentuale dell’IVA, slittato da luglio a settembre, serve un bel tesoretto che al momento non esiste. Per questo ci sarà a breve il passaggio obbligato dall’IVA al 21 all’IVA al 22 per cento.

Come si trovano i soldi per abolire l’IMU

La riduzione di questa imposta ci sarà ma soltanto per alcune categorie di beni, per le quali il governo ha previsto uno spostamento dell’aliquota al 10 per cento. Il governo, in pratica, sta cercando di riparare alla mancanza di fondi attraverso una ridefinizione del paniere. In realtà si vocifera di un’alternativa ai 4 miliardi: trovare un solo miliardo di euro per far sì che il rincaro slitti ancora, almeno fino al gennaio 2014.

L’IVA deve essere saldata prima di Natale

L’Italia, in fondo, trovandosi in questa condizione, sembra avere l’opportunità di assecondare l’Europa che da tempo chiede al nostro paese di fare ordine nell’imposta sui consumi. Il premier ha già fatto presente che esistono dei beni che potrebbero finire nel paniere cosiddetto “agevolato”, quello con l’imposta al 10 per cento.

Il problema dell’Esecutivo è che in questo momento sta cercando i fondi per abolire l’IMU e non sembra avere le forze per intervenire anche su un’altra imposta. Basta pensare che per l’IMU servono ben 2,4 miliardi di euro per abolire soltanto la prima rata.

Detrazioni del 50% sulle ristrutturazioni edilizie – interventi ammessi

 Con l’ emanazione del Decreto del Fare il Governo ha concesso a tutti i contribuenti proprietari di immobili la possibilità di beneficiare di una detrazione fiscale pari al 50% nel caso in cui vengano effettuati interventi di ristrutturazione, entro il 31 dicembre 2013, per migliorare la funzionalità o l’ autonomia e l’ efficienza energetica degli edifici.