Come difendersi da Equitalia: come funziona la rateizzazione

 Equitalia riscuote per conto delle pubbliche amministrazione. A breve la società di riscossione sarà sostituita da altre società in alcuni comuni, altri, invece, la manterranno e i cittadini dovranno ancora interagire con questo ente.

Una delle possibilità che hanno i cittadini per pagare i loro debiti, soprattutto quando l’ammontare richiesto è molto alto, è quello della dilazione in rate. Il decreto del fare prevede che la soglia per la richiesta della dilazione del pagamento sia di 50 mila euro, e, fino a questa cifra, il pagamento in rate mensili scatterà automaticamente.

L’importo minimo della rata mensile è di 100 euro, ma, con le novità introdotte, il contribuente in debito con Equitalia, può richiedere anche un piano personalizzato di rateizzazione con rate variabili.

Per ottenere la rateizzazione il contribuente dovrà inviare presentare tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o consegnare a mano presso lo sportello di Equitalia competente per il territorio la documentazione necessaria compresa copia del documento di riconoscimento.

Alla richiesta della rateizzazione il contribuente non sarà più considerato inadempiente e, quindi, potrà partecipare agli appalti pubblici. La rateizzazione delle somme dovute ad Equitalia prevede  il pagamento dell’intero debito – ossia la somma di tutti gli importi delle cartelle iscritte a ruolo – per le quali sono passati i 60 giorni dalla notifica.

Come difendersi da Equitalia

Come funziona la rateizzazione

Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

Compensazione e cartelle infondate

Annullamento dei debiti e ricorso ai giudici

Come difendersi da Equitalia

 Il Governo ha appena varato il decreto del fare che ha posto dei limiti alle azioni di Equitalia nella riscossione dei debiti dei contribuenti verso le pubbliche amministrazioni.

Nelle nuove regole previste per Equitalia, nel decreto del fare il Governo ha previsto che la società di riscossione dei tributi non potrà provvedere all’esproprio degli immobili se il contribuente ne possiede solo uno che utilizza come prima casa e vi risiede anagraficamente.

Un altro passo che ha fatto il governo è stato quello di posticipare la soglia superata la quale Equitalia può provvedere al recupero coattivo, portandola dai 20.000 euro ai 50.000.

Novità anche per la rateizzazione: la revoca della possibilità di pagare a rate l’eventuale debito accumulato dal contribuente non scatterà più al mancato pagamento della seconda rata ma solo dopo il quinto.

Il Governo, poi, ha provveduto ad ammorbidire i metodi di recupero anche per gli imprenditori: il pignoramento dei loro beni, come capannoni e macchinari, sarà possibile solo fino ad un quinto del loro valore.

Oltre alle novità contenute nel decreto del fare appena varate del Governo, i contribuenti hanno anche delle altre possibilità per difendersi da Equitalia.

Come difendersi da Equitalia

Come funziona la rateizzazione

Rateizzazione per debiti superiori a 50 mila euro e proroga

Compensazione e cartelle infondate

Annullamento dei debiti e ricorso ai giudici

 

 

Come pagare l’ IMU con il ravvedimento operoso

 E’ scaduto proprio nella giornata di ieri, 17 giugno, il termine ultimo per il pagamento della prima rata dell’ IMU, almeno per coloro che sono titolari di immobili che non rientrano nelle categorie beneficiate dalla sospensione voluta dal Governo Letta attraverso il decreto legge varato qualche settimana fa.

Le novità dell’Isee: modifica in tempo reale e effetto Imu

 Arriverà probabilmente entro la fine dell’anno il nuovo Isee, ossia il nuovo Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Lo scopo è quello di rendere l’Indicatore più efficiente nell’indicazione della situazione reddituale delle famiglie in modo da garantire l’accesso alle agevolazioni previste solo per le famiglie che ne hanno realmente diritto.

Possibilità di modifica della situazione reddituale in tempo reale

Per questo il nuovo Riccometro si concentra soprattutto sull’indicazione delle rendite patrimoniali.

La prima novità che il Governo ha apportato al nuovo Isee rispetto alla versione precedente è il riferimento dell’indicatore al reddito corrente, e non a quello dell’anno precedente – come accade anche per la dichiarazione dei redditi – dando così la possibilità alle famiglie che hanno subito un ridimensionamento del reddito, ad esempio per la perdita del lavoro di uno dei componenti del nucleo, di poter modificare le entrate dichiarate e, quindi, accedere immediatamente ai servizi e alle prestazioni agevolate.

L’effetto Imu sull’Isee

Nel vecchio Isee per una abitazione il valore ai fini Ici era considerato per un quinto del suo importo, scontato di una franchigia di 51.646 euro o pari al mutuo residuo.

Nel nuovo Isee il valore Imu viene abbattuto di un terzo e considerato per un quinto e, al valore rimanente, si sottrae una franchigia proporzionale al numero dei familiari o l’eventuale mutuo residuo.

Le novità dell’Isee

Uno strumento più equo

Modifica in tempo reale e effetto Imu

Nucleo famigliare e risparmi

Le novità dell’Isee: nucleo famigliare e risparmi

 Tra le novità del nuovo Isee – Indicatore della situazione economica equivalente, ci sono quelle legate al nucleo famigliare e ai risparmi. Le modifiche introdotte dal Governo hanno lo scopo di far arrivare le agevolazioni solo i nuclei famigliari che ne hanno realmente diritto.

Il nucleo famigliare

Per avere una più equa distribuzione delle agevolazioni, il governo ha previsto per la nuova formulazione del Riccometro delle maggiorazioni crescenti in base al numero dei figli, cercando così di tutelare maggiormente i nuclei famigliari più numerosi.

Le maggiorazioni sono previste dal terzo figlio fino al quinto. Nel caso di nuclei famigliari con figli al di sotto dei tre anni è stata elevata la maggiorazione già prevista nel caso di entrambi i genitori lavoratori.

Risparmi e patrimonio

Novità assoluta del nuovo Isee è il calcolo della ricchezza che i nuclei famigliari che richiedono delle agevolazioni possiedono sotto forma di Bot, azioni, conti concorrenti, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi e quote di fondi di investimento.

Rimane la vecchia franchigia di 15.483,78 euro, alla quale è stata aggiunto uno sconto base di 6.000 euro che può arrivare fino ai 10.000 in base al numero dei componenti del nucleo famigliare.

Le novità dell’Isee

Uno strumento più equo

Modifica in tempo reale e effetto Imu

Nucleo famigliare e risparmi

Le novità dell’Isee: uno strumento più equo

 Tempo di cambiamenti in Italia. Soprattutto per quanto riguarda il Fisco che si sta dotando di nuovi strumenti per combattere l’evasione fiscale e tutti gli stratagemmi che non permettono una equa distribuzione della tassazione, delle ricchezze e delle agevolazioni.

Per questo 2013, dopo l’entrata in vigore del Redditometro, che controllerà che le spese sostenute siano effettivamente compatibili con i redditi dichiarati, è previsto anche l’arrivo del nuovo Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) ossia il documento che deve essere presentato per la richiesta di agevolazioni per assistenza domiciliare, trasporti pubblici e per alunni, rette per le scuole comunali, mense scolastiche, tasse di iscrizione all’università, borse di studio, integrazioni per le rette nelle case di riposo e anche sconti per le tasse comunali.

L’Isee, che spesso viene definito anche Riccometro, che si utilizza adesso è un modello che risale a circa 15 anni fa e che, quindi, non è più in grado di stabilire con esattezza la reale situazione economica delle famiglie, tanto che spesso i risultati per l’accesso alle agevolazioni risultano molto distorti.

Nel nuovo Isee non sono previsti cambiamenti nella metodologia del calcolo della Situazione Economica Equivalente – che risulta dalla combinazione di Indicatore della situazione reddituale, Indicatore della situazione patrimoniale e Indicatore della situazione Economica, ma cambieranno le entrate che concorreranno alla sua formazione: la situazione economica equivalente sarà sempre il valore assoluto dato dalla somma dei redditi e dal 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari dei componenti il nucleo familiare.

Le novità dell’Isee

Uno strumento più equo

Modifica in tempo reale e effetto Imu

Nucleo famigliare e risparmi

Equitalia: guida per il pagamento a rate

 Anche Equitalia, la S.p.a. che si occupa di recupero crediti e che lavora in collaborazione con l’ Agenzia delle Entrate, può concedere a volte, su diretta richiesta dell’ interessato, la possibilità di dilazionare il pagamento delle somme iscritte a ruolo, qualora quest’ ultimo si rovi nella condizione di non poter saldare subito il debito maturato. 

Il fisco si dota di redditometro e di moral suasion

 Ora siamo tutti controllati. È entrato in funzione il Redditometro che controllerà se le spese che effettuiamo sono compatibili con il livello del reddito dichiarato. Nel caso il Fisco dovesse registrare delle discrepanze di notevole entità tra quanto si guadagna e quanto si spende provvederà ad un controllo sul contribuente per verificare le ragioni di questa incoerenza.

► Guida al redditometro

Per il momento il Redditometro metterà sotto la lente di ingrandimento 35 mila contribuenti selezionati, ma, in futuro, il controllo sarà esteso ad una sempre maggiore fetta di cittadini. Per questo l’Agenzia delle Entrate, in concomitanza dell’avvio del Redditometro, ha iniziato a mandare delle lettere agli italiani nelle quali invita a controllare che il reddito dichiarato nel 2011 sia compatibile con le spese effettuate nello stesso anno.

È la moral suasion – persuasione morale – con la quale il Fisco cerca di spingere i cittadini ad avere un comportamento economicamente e fiscalmente corretto senza però ricorrere ai poteri che gli sono conferiti.

La lettera che sta arrivando a moltissimi italiani contiene un prospetto con tutte le spese note all’Agenzia, che può essere utilizzato dal contribuente per verificare l’eventuale incompatibilità.

► I dati dei contribuenti italiani nel 2011

Il contribuente che riceve la lettera dell’Agenzia deve verificare la compatibilità del proprio reddito con le spese segnalate nel prospetto, e, nel caso si rendesse conto di una forte discrepanza ha la possibilità di correggere la dichiarazione dei redditi del 2012, avvalendosi del ravvedimento “lungo” fino al 30 settembre 2013.

Guida al 5 per Mille: a chi può essere destinato

 Il 5 per Mille è stato riconfermato anche per la dichiarazione dei redditi del 2013, ossia la dichiarazione relativa ai redditi percepiti nell’anno di imposta 2012.

Diversamente da quanto accaduto per le dichiarazioni dei redditi dal 2006 – anno di introduzione del 5 per Mille – in poi, quest’anno i soggetti beneficiari del terzo settore sono rimasti invariati rispetto allo scorso anno.

► 5 per Mille: cos’è come funziona

I soggetti ai quali si può destinare il 5 per Mille

Il contribuente può decidere liberamente di donare il 5 per Mille del suo gettito Irpef alle seguenti categorie di associazioni del terzo settore:

gli enti di volontariato, le organizzazioni non lucrative di utilità sociale, le associazioni di promozione sociale;

gli enti della ricerca scientifica e dell’università;

gli enti della ricerca sanitaria;

le attività sociali svolte dal Comune di residenza del contribuente;

le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute ai fini sportivi dal Coni;

le attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici.

La lista provvisoria degli enti e delle associazioni alle quali si può destinare il 5 per Mille è stata pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate il 14 maggio 2013 per dare poi tempo alle associazioni e agli enti che hanno fatto richiesta di essere inserite negli elenchi di provvedere ad eventuali correzioni.

Elenco onlus 5 per mille 2013 aggiornato

5 per Mille: cos’è come funziona

 Se l’Otto per Mille è una contribuzione obbligatoria e al contribuente è data solo la possibilità di scegliere a chi destinarla (Stato o confessioni religiose), il 5 per Mille è invece una contribuzione volontaria del contribuente che, quindi, può decidere liberamente se aderire o meno.

► Otto per Mille: come funziona e a chi si può essere destinato

Il 5 per Mille è nata in via sperimentale nel 2006 con la possibilità per il contribuente di destinare una parte del gettito derivante dall’Irpef ad una delle seguenti categorie di enti o associazioni no profit:

– sostegno del volontariato, delle onlus, delle associazioni di promozione sociale e di altre fondazioni e associazioni riconosciute;

– finanziamento della ricerca scientifica e delle università;

– finanziamento della ricerca sanitaria.

Giuridicamente parlando, quindi, il 5 per Mille si configura come una forma di finanziamento di una attività, organizzazione o ente socialmente utile messa a disposizione del cittadino senza che per questo, però, sia previsti maggiori oneri.

In pratica il cittadino non ha nessun esborso, ma la sua donazione deriva dal gettito Irpef, quindi è come se fosse lo Stato a pagare la nostra donazione.

Proprio per questi motivi il 5 per Mille non è obbligatorio e il destinatario può essere scelto liberamente ( a differenza dell’Otto per Mille i cui ricavi sono distribuiti esclusivamente tra Stato e confessioni religiose).

► Guida al 5 per Mille: a chi può essere destinato

I soggetti ai quali può essere destinato il 5 per Mille non sempre gli stessi, anzi, dall’introduzione di questa contribuzione hanno subito dei continui cambiamenti, per questo prima di decidere a chi destinare il proprio 5 per Mille è necessario consultare il sito dell’Agenzia delle Entrate.