Le novità dell’IVA per cassa

 Per applicare il regime della contabilità IVA di cassa, l’Agenzia delle Entrate considera fondamentale il comportamento concludente dell’operatore. L’IVA per cassa comprende il differimento della cosiddetta esigibilità e lo spostamento cronologico della detrazione d’imposta.

 Cos’è l’IVA di gruppo e chi può usarla

Per dimostrare di aver optato per l’IVA per cassa, senza aver ancora effettuato la necessaria comunicazione all’Agenzia delle Entrate, è sufficiente scrivere sulle fatture la dicitura “IVA per cassa” richiamando in modo esplicito l’articolo 32 bis del decreto legge del 2012 numero 83.

La scelta del contribuente deve essere però comunicata all’Agenzia delle Entrate nella dichiarazione annuale. Chi ha iniziato a lavorare in questo regime già da primo dicembre dell’anno scorso, deve tenere a mente che l’opzione vincola i soggetti fino al 2014. L’opzione, infatti ha una durata triennale e dicembre 2012 è da considerarsi equivalente ad un’annualità intera.

Il saldo IVA si avvicina

Per la dichiarazione dell’opzione, tecnicamente, è necessario usare la prima casella, la numero 1, del rigo VO15 del modello IVA 2013. Chi ha aderito all’IVA per cassa nel 2013, però, dovrà ricordare d’inviare la comunicazione l’anno prossimo.

E per tutti coloro che operavano in un regime di IVA per cassa già prima del dicembre del 2012? Per loro sarà importante l’atteggiamento concludente, ma sarà fondamentale la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, con il richiamo alle regole contenute nel Decreto legge numero 83 del 2012.

Sui redditi da lavoro imposizione unica UE

 La Corte Europea è intervenuta sulla tassazione dei redditi da lavoro spiegando che non si può discriminare il percettore di un reddito se anche il suo datore di lavoro risiede in un altro Stato membro della Comunità Europea. Il fatto alla base del pronunciamento è semplice: un cittadino tedesco residente in Germania ha chiesto all’equivalente teutonico dell’Agenzia delle Entrate, un’esenzione fiscale per il reddito percepito da un datore di lavoro estero.

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La normativa tedesca che poi si radica nella prassi, prevede che il reddito da lavoro dipendente, che derivi da un’attività svolta all’estero, sia esentato dal pagamento delle imposte sul reddito nazionale ma deve rientrare nei casi previsti dalla legge.

Detraibili anche i test d’ingresso

Il contribuente che ha chiesto l’esenzione, infatti, è un cittadino danese, residente in Germania che viene inviato spesso nella Repubblica del Benin per collaborare ad un progetto di aiuto allo sviluppo finanziato da un’agenzia danese. Il contribuente ha spiegato che per i redditi percepiti per le attività in Benin, avrebbe voluto pagare le tasse in Danimarca, ottenendo quindi l’esenzione in Germania, visto che la doppia imposizione non è prevista.

Secondo i giudici europei che hanno preso in mano la questione, un cittadino che abiti in Germania e voglia svolgere la propria attività alle dipendenze di un altro stato membro dell’UE, non deve per questo essere discriminato dal punto di vista fiscale. Sono state quindi accolte le richieste del contribuente.

Detraibili anche i test d’ingresso

 La stagione delle dichiarazioni è iniziata e per questo molti contribuenti, che compilano da soli il modello 730, si chiedono cosa possono detrarre dalle tasse. I genitori, in genere, portano in detrazione le spese sostenute per i famigliari a carico, siano esse spese relative all’istruzione o spese per la salute.

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Una recente lettera inviata all’Agenzia delle Entrate, ha chiarito quali sono le spese che possono essere considerate relative all’istruzione dei figli.

Un contribuente, infatti, ha domandato se sono da considerare detraibili anche le spese sostenute per un corso di preparazione ai test universitari, oppure le spese per partecipare al test d’ammissione, qualora fosse contemplato l’accesso programmato ai corsi di laurea.

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La risposta ha preso in esame la risoluzione numero 87/E del 2008 che aveva già chiarito la questione della detraibilità delle spese scolastiche. Secondo l’Erario sono da considerarsi detraibili i contributi versati per la partecipazione ad un test d’ammissione al corso di laurea scelto, perché sono una prova di preselezione necessaria, indispensabile per l’accesso all’università.

Al contrario non rientrano nelle spese detraibili quelle sostenute per i corsi di preparazione ai test, che non possono essere infatti considerate spese per la “frequenza” dei corsi di istruzione secondaria e universitaria. Ricordiamo che la detrazione d’imposta lorda per le spese scolastiche è pari al 19 per cento.

Tobin tax sulle azioni al via

 Se ne parla da tempo ma adesso la tassa sulle transazioni finanziarie è stata finalmente approvata e partirà a luglio del 2013. A dirlo è l’Agenzia delle Entrate che con un provvedimento ha spiegato nel dettaglio l’imposta che andrà a colpire anche i derivati.

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L’aliquota prevista per la tassa è pari allo 0,12% per il 2013 ma dall’anno prossimo sarà dello 0,1%. Il primo marzo è partita la tassazione delle rendite finanziarie dopo che era stata pubblicata la legge sulla Gazzetta Ufficiale del 21 febbraio.

L’imposta riguarda tutti gli acquisti di azioni che sono state emesse sul territorio italiano da società che hanno un capitale superiore a 500 milioni di euro, indipendentemente dal paese d’origine dell’ordine. Siccome l’imposta parte ad anno già avviato, si è pensato di compensare questo ritardo con un’aliquota dello 0,12 per cento che scenderà allo 0,1 per cento a partire dal prossimo anno.

Tobin Tax a più ampio raggio

Saranno tassate, con questa nuova normativa, anche le operazioni effettuate al di fuori dei mercati regolamentati. Per queste operazioni, però, la tassa sarà dello 0,22% per il 2013 e scenderà allo 0,2% a partire dal 2014.

Per calcolare l’imposta, spiega l’Agenzia delle Entrate, saranno usati di base i saldi di fine giornata sui titoli usati. Se alcuni titoli sono stati acquistati e poi rivenduti, allora si tasseranno le differenze positive.

In pratica, da questa tassazione restano esclusi i prodotti del risparmio gestito e assicurativo, vale a dire i titoli di stato, le obbligazioni, le valute e i fondi comuni d’investimento.

I modelli 730-4 per le dichiarazioni

 Sono pronti i software di compilazione e di controllo del modello di dichiarazione 730. Si tratta di due programmi, uno che deve essere utilizzato per la creazione del file con cui si comunica all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo al quale ricevere i risultati delle dichiarazioni.

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L’altro software, invece, serve a controllare la dichiarazione se è stata creata con un programma diverso da quello indicato dall’Agenzia delle Entrate. Entrambi i software di compilazione e controllo della comunicazione dei dati del 730-4 sono a disposizione dei sostituti d’imposta. Il modello di dichiarazione, infatti, deve essere inviato quest’anno entro il 2 aprile, visto che il 31 marzo, la scadenza classica per la presentazione del 730, è un giorno festivo.

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Il software Comunicazione 730-4 2013 consente da un lato di compilare il modello di dichiarazione e dall’altro permette di creare il file che poi deve essere trasmesso telematicamente all’Erario. Se si usa questo programma non è necessario sottoporre i file alla verifica della procedura di controllo.

I sostituti d’imposta e chi compila in autonomia la dichiarazione, possono scaricare l’applicazione direttamente dall’Agenzia delle Entrate. E’ di facile reperimento e non comporta operazioni troppo complesse d’istallazione. Uno dei vantaggi di questo strumento sta nell’essere sempre aggiornato.

L’Erario ricorda anche che la comunicazione non deve essere inviata dai sostituti d’imposta che hanno già partecipato ai flussi telematici del 2011 e del 2012, a meno che non ci sia stata una variazione dei dati comunicati in precedenza all’Amministrazione.

Le agevolazioni sulla casa ottenuta in successione

 Le agevolazioni per l’acquisto della prima casa consistono in uno sconto sulle imposte ipotecaria e catastale. Queste agevolazioni valgono anche nel caso in cui la “prima casa” è stata ottenuta per successione? Il quesito, di non facile interpretazione, è stato sottoposto all’Agenzia delle Entrate.

Precisazione sui benefici prima casa

Per rispondere è necessario fare una premessa: l’agevolazione “prima casa” comporta che l’imposta ipotecaria e catastale siano corrisposte in misura fissa, pari a 168 euro, invece che essere calcolate in percentuale – l’1 o il 2 per cento – sul valore della casa.

Niente agevolazioni senza la residenza

L’agevolazione, spiega l’Agenzia delle Entrate, vale anche per i trasferimenti immobiliari a titolo gratuito, quindi sia per le donazioni, sia per le successioni. Chiaramente deve essere fatta una verifica sull’erede nel senso che l’agevolazione è prevista ma devono essere rispettati alcuni requisiti.

In primo luogo la casa ereditata non deve essere un’abitazione di lusso. In secondo  luogo il contribuente non deve essere titolare, nemmeno in comunione dei beni con l’altro coniuge, di un’altra casa, non deve cioè avere i diritti di proprietà, uso, usufrutto e abitazione su un altro immobile diverso da quello ereditato, nello stesso comune di quest’ultimo.

In realtà la legge prevede che il contribuente, per ottenere l’agevolazione, non sia titolare di nessuna proprietà, nuda proprietà, uso e usufrutto dell’abitazione,in alcun comune italiano. In pratica non deve aver già usufruito delle agevolazioni.

Infine l’erede deve stabilire la residenza nella casa ottenuta in successione, secondo i tempi scanditi dalla legge.

Come ricevere il Cud 2013

 L’Inps ha rilasciato ieri 26 febbraio una nuova Circolare in cui definisce le modalità di invio del modello CUD, documento essenziale per la certificazione dei redditi da lavoro dipendente o similari e dei redditi da pensione percepiti nel 2012. Il modello deve essere inviato dai datori di lavoro o dall’ente pensionistico di riferimento entro venerdì 28 febbraio 2013.

La Circolare Inps 26 febbraio 2013, n. 32 comunica che, a partire da quest’anno, in attuazione di una disposizione contenuta nella Legge di stabilità 2013 (art. 1, Legge 24 dicembre 2012, n. 228), il CUD non verrà più consegnato in formato cartaceo ma solo in formato elettronico.

Invio telematico

A partire dal 28 febbraio il modello CUD sarà disponibile nella sezione “Servizi al cittadino” del sito dell’INPS, e sarà accessibile solo se l’utente è munti del codice Pin, che deve essere richiesto direttamente all’Istituto di Previdenza Sociale. Una volta identificato l’utente potrà visualizzare e stampare il modello.

Se, al momento della richiesta del Pin si è fornito un indirizzo di posta elettronica ordinaria, si riceverà una mail dall’Inps che comunica la disponibilità del documento sul sito. In caso si disponga di Pec nota all’istituto previdenziale, il modello verrà recapitato direttamente all’indirizzo di posta elettronica certificata comunicato.

Tutti i canali di accesso alternativi per il CUD

La Circolare, che risponde all’esigenza lanciata da molti caf per le difficoltà oggettive riscontrate da persona anziane all’utilizzo di internet,  prevede altri canali di accesso al modello CUD:

sportelli veloci delle Agenzie dell’INPS per il rilascio del CUD cartaceo;

postazioni informatiche self service presso tutte le Strutture territoriali dell’INPS;

– indirizzo e mail [email protected] messo a disposizione proprio per fare richiesta di inoltro del modello in formato cartaceo, disponibile solo nei casi di dichiarata impossibilità di accedere alla certificazione on line;

Centri di assistenza fiscale;

Uffici postali della rete “Sportello Amico”;

– Sportello mobile per soli utenti ultraottantacinquenni e pensionati residenti all’estero;

 

La comunicazione dati IVA del 2012

 Scade il 28 febbraio 2012 il termine per la trasmissione telematica della comunicazione dei dati IVA relativi all’anno scorso, in modo da non dover pagare delle sanzioni. Quello che l’amministrazione finanziaria riceve dai contribuenti, è un documento che sarà poi usato per calcolare le risorse a disposizione del nostro paese che, inserito nella struttura UE, dovrà versare un contributo al bilancio comunitario.

 Come si chiede il rimborso IVA

La comunicazione dei dati IVA deve essere presentata da tutti i titolari di partita IVA ma esistono delle eccezioni, per esempio non sono tenuti a rispettare la scadenza coloro che nel 2012 non hanno fatto operazioni imponibili oppure non devono fare le liquidazioni periodiche.

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Ci sono anche altre categorie di contribuenti esonerate dalla comunicazione dei dati IVA, le ha elencate FiscoOggi: le persone fisiche che hanno realizzato un volume d’affari non superiore ai 25 mila euro, le persone fisiche che rientrano in un regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e nuovi minimi, i contribuenti che presentano la dichiarazione annuale IVA in forma autonoma entro febbraio, i contribuenti esclusi dall’onere dalla stessa Agenzia delle Entrate, alcune categorie di enti e i soggetti che sono sottoposti a procedure concorsuali.

 Cos’è l’IVA di gruppo e chi può usarla

Il modello di comunicazione dei dati IVA è scaricabile dal sito dell’Agenzia delle Entrate ma si può anche compilare direttamente con i software che l’erario mette a disposizione.

La denuncia degli affitti per i fondi rustici

 Tra le altre scadenze importanti del mese, c’è la denuncia cumulativa degli affitti per quanto riguarda i fondi rustici. A dirlo è l’Agenzia delle Entrate che ha fissato il termine ultimo per la presentazione dei documenti al 28 febbraio 2013. Una comunicazione che interessa tutti i cittadini che hanno affittato più terreni ma vogliono avere un rapporto più snello con l’Erario e usare l’iter semplificato.

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Il pagamento delle tasse relative a questi affitti deve essere fatto entro il 28 febbraio tramite il modello di pagamento F23, in cui deve essere inserito il codice 108T e, nello spazio della causale, la sigla RP. La denuncia riepilogativa degli affitti, deve essere riferita all’anno 2012. Anche chi ha più contratti può seguire un iter semplificato e usare una lista nello stesso modello di pagamento.

Annuario del contribuente sottoposto a revisione

Nell’F23 da compilare, quindi, deve essere inserito l’importo dell’imposta di registro, pari allo 0,50% dell’importo complessivo dei corrispettivi indicati nella dichiarazione. Questa possibilità di accorciare i tempi e i modi di dichiarazione e pagare, non esclude che i contribuenti possano avvalersi degli strumenti classici e della prassi normale per la registrazione.

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L’iter semplificato non può essere usato da chi ha più contratti formati con un atto pubblico o una scrittura privata autenticata, per loro resta in uso la registrazione ordinaria.

Prolungati gli studi di settore

 L‘Agenzia delle Entrate lascia sempre aperto un canale di comunicazione telematica per consentire ai cittadini, o meglio ai contribuenti, di chiarire la loro posizione nei riguardi del fisco. In genere questo canale si coniuga con gli studi di settore e dura per un periodo di tempo limitato.

L’Agenzia delle Entrate in video

Il canale telematico che è stato aperto il 27 novembre 2012 sta per chiudersi ma i contribuenti che sono stati contatti dall’Agenzia delle Entrate per motivare il fatto che avevano dichiarato meno ricavi di quelli previsti dall’Erario, nel 2011 e nel 2010, hanno ancora un po’ di giorni a disposizione.

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Gli studi di settore hanno interessato le imprese, i professionisti, ma anche i lavoratori autonomi che avevano dei ricavi disallineati rispetto a quanto emerso dagli studi di settore. Tutte le comunicazioni dovranno essere inviate entro il 28 febbraio 2013. Chi non avesse intenzione di approfittare dell’occasione ha comunque altri strumenti di dialogo con l’Agenzia delle Entrate che sono le Note aggiuntive di Gerico.

Gli studi di settore, stando a quanto spiega FiscoOggi, sono delle opportunità da cogliere al volo visto che oltre al fatto che poi, se le risposte dei contribuenti sono esaustive, s’interrompe la verifica dell’Erario, ma anche perché il lavoro degli accertatori è più efficace.

I contribuenti inseriti negli studi di settore, in generale, devono informare l’Amministrazione sui fatti che hanno portato alla non congruità dei dati.