Le indicazioni fiscali dell’Ocse per l’Italia

 Ci sono delle regole da rispettare, dei passi da compiere, per portare avanti l’Italia e debellare al massimo il neo del nostro paese: la corruzione mista ad evasione fiscale. L’OCSE propone una ricetta pronta al Belpaese nel rapporto “Obiettivo crescita”. 

 Ocse paradisi fiscali

L’organizzazione parigina, infatti, ritiene che l’Italia debba in primo luogo rinforzare il settore professionale, quindi avviare una campagna di assunzioni e rendere più flessibile l’ingresso e l’uscita dal mercato del lavoro. In più è necessario offrire maggiori tutele rispetto al posto di lavoro e al reddito del lavoratore e dove possibile ridurre la tassazione.

Le riforme strutturali sono necessarie per stimolare la crescita del Paese e garantirne il benessere. A livello fiscale, l’OCSE raccomanda di non affidarsi allo strumento del condono che è una misura temporanea e spesso inefficace, mentre è più intelligente e remunerativo sul lungo periodo, ridurre le distorsioni e gli incentivi all’evasione.

Le indicazioni dell’OCSE all’Italia

Insomma, se l’Italia vuole che tutti paghino le tasse, deve abbassare le imposte. Il Going for Growth 3013 è chiaro da questo punto di vista. La riforma del lavoro e la riforma del fisco sono gli unici strumenti a disposizione del management e dei cittadini.

L’OCSE bacchetta un po’ l’Italia sull’introduzione dell’IMU e auspica una revisione del sistema di tassazione degli immobili.

La scelta ancora valida della cedolare secca

 L’imposta sostitutiva sui contratti d’affitto già registrati a partire dal 7 aprile del 2011, indicata nel modello Unico 2012 l’anno scorso, oppure indicata nel modello di dichiarazione 730, non deve essere replicata anche quest’anno compilando il modello 69.

E’ questa la precisazione dell’Agenzia delle Entrate che è intervenuta sull’argomento dopo che migliaia di cittadini avevano reclamato pensando di essere in procinto di perdere i vantaggi di questa procedura. In realtà una risposta era già stata data l’anno scorso, in seguito ad un quesito posto dai lettori del Sole 24 Ore.

 L’epilogo della cedolare secca

Quanto detto dall’Agenzia delle Entrate riguarda soprattutto i contribuenti che hanno una casa di proprietà affittata ed avevano scelto di segnalare la situazione avvalendosi della possibilità di pagare  l’imposta sostitutiva che era del 19 o del 21 per cento, invece che far riferimento alle aliquote ordinarie IRPEF. Tutti i contratti già dichiarati erano quelli registrati fino al 7 aprile 2011, giorno in cui la legge sulla cedolare secca è entrata in vigore.

Per tutti i contratti registrati dopo questa data, di precisa, valeva il fatto che l’opzione indicata nel modello 69 oppure nel modello Siria, doveva durare fino alla fine del contratto.

 Come si esercita l’opzione della cedolare secca

Quindi, riassumendo, l’opzione per la cedolare secca vale dalla data della presentazione, fino alla fine del contratto di locazione, salvo una revoca espressamente comunicata. Quest’ultima evenienza non è plausibile visto il risparmio che si ottiene con la cedolare secca.

Nessun aiuto fiscale ai ritardatari

 Il cittadino che non sappia rispettare i tempi dettati dal Fisco, non può beneficiare degli sconti previsti dall’Agenzia delle Entrate. A ribadirlo è un provvedimento dell’Erario del 24 gennaio 2003. In pratica, se un contribuente aveva diritto ad un incentivo e non ha rispettato i termini d’ammissione al beneficio, poi non può piangere sul latte versato.

Bisogna andare indietro di 10 anni per scoprire il riferimento normativo. Nel 2003 era stata infatti stabilita una correlazione tra la fruizione degli incentivi fiscali legati all’investimento nelle aree svantaggiate e i tempi della comunicazione dei contribuenti relativa ai contenuti del progetto.

 Gli immobili e l’eredità, che ne pensa il Fisco

Questa disposizione, tra l’altro, è stato considerato che non fosse in contrasto con lo Statuto dei contribuente. Una sentenza della Corte di Cassazione del 31 gennaio 2013, è andata a ripescare in questi archivi della normativa tributaria, per giudicare un fatto.

 Fisco e INPS uniti contro l’evasione

L’Agenzia delle Entrate aveva chiesto ad una Srl che operava nelle aree svantaggiate indicate dall’ex articolo 8 legge n. 388/2000, il recupero del credito d’imposta relativo agli investimenti compiuti. La domanda era stata quindi impugnata dall’Srl che ha contestato la decadenza del beneficio fiscale indicata dalle Entrate.

► Nelle liti fiscali non vale l’autocertificazione

La decadenza del beneficio era legata alla mancanza di comunicazione sul contenuto e sulla natura dell’investimento fatto. I porporati hanno stabilito che senza la presentazione nei termini del modello di comunicazione Cvs, possono venire meno i requisiti per l’accesso ai benefici.

Annuario del contribuente sottoposto a revisione

 L’Annuario del contribuente è una guida alla dichiarazione dei redditi utilissima per chi la compila autonomamente senza servirsi dei sostituti d’imposta ma è anche una guida fondamentale alla gestione dei buoni rapporti con il Fisco.

Quest’anno, anche per le novità legate al fisco sulla casa, sono stati rivisti diversi capitoli, quattro su cinque per essere precisi e sull’Annuario si scopre che il la parte II dedicata al Fisco sulla casa è nuova nella maggior parte dei dettagli.

 Per la Corte dei Conti ci sono troppe tasse

Tra le imposte che maggiormente sono state interessate dalle modifiche fiscali, rientra sicuramente l’IVIE che è cambiata a partire dalla firma della Legge di Stabilità 2013, ma non sono mancate novità in relazione all’IMU e all’IRPEF sugli immobili.

► Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

L’imposta dovuta dalle persone fisiche sul possesso di immobili all’estero era stata prevista nel 2011 ma diventa operativa a partire da quest’anno. Il versamento, che in origine doveva essere fatto in un’unica soluzione, insieme alla dichiarazione dei redditi, è stato adesso rivisto con l’introduzione delle due tappe solite: acconto e saldo.

► Cosa dobbiamo sapere sull’IVIE

L’IMU, invece, è l’imposta municipale e la grande novità riguarda la “dichiarazione” che è obbligatoria soltanto in alcuni casi specifici.

Si arriva così all’IRPEF sugli immobili, al rendimento dei fabbricati concessi in locazione o d’interesse storico ed artistico, all’imposta sui terreni.

Imprenditoria giovanile promossa con Speed MI Up

 In un periodo di crisi molte aziende e molti cittadini che vogliono rimboccarsi le maniche, hanno buone idee, numerosi spunti e pochi soldi, sono alla ricerca di finanziamenti economici per coronare il sogno imprenditoriale. Li aiuta nell’impresa, l’incubatore d’impresa realizzato dalla Bocconi che collabora nel progetto con la Camera di Commercio e con il Comune di Milano.

 Il crowfunding cerca una disciplina

Si chiama Speed MI Up ed è un progetto che vuole finanziare ed promuovere la nascita delle start up, pubblicando due bandi ogni anno. Al momento sono aperte le iscrizioni e si possono inviare le candidature entro il 29 marzo 2013, usando il sito ufficiale del progetto.

 Net Generation della Regione Lombardia

L’obiettivo è quello di creare 10 startup e formare almeno 20 professionisti ogni anno. Si capisce bene che oltre alla promozione della nascita di nuove imprese e l’avvio nel settore imprenditoriale di alcuni giovani professionisti, è nelle corde anche l’allineamento tra mondo delle imprese e mondo dei professionisti.

Per accedere al bando, comunque, bisogna rispettare alcuni requisiti: in primo luogo essere maggiorenni, poi non aver superato i 35 anni ed avere la partita IVA. In più è necessario essere laureati. L’idea imprenditoriale, come in numerosi altri bandi simili, deve essere innovativa, solida, localizzata e in prospettiva internazionale.

Quindi deve svilupparsi nel territorio di Milano ma deve avere un respiro sovranazionale.

Lo sconto sul canone RAI

 Il pagamento del canone RAI è scaduto ma adesso che la RAI registra più del 50 per cento dello share con il suo programma di punta, il Festival di Sanremo, qualche contribuente scrupoloso si chiede se effettivamente, nel pagare l’imposta, ha diritto ad uno sconto.

 Il canone RAI è un appuntamento per tutti

La domanda è posta all’Agenzia delle Entrate tramite il giornale di punta, FiscoOggi: un contribuente pone il seguente interrogativo

Avendo compiuto 81 anni devo versare il canone RAI nel suo totale oppure ho uno sconto?

L’Erario risponde che per gli over75 è previsto non uno sconto ma addirittura l’esonero del pagamento del canone RAI, ma soltanto in presenza dei seguenti requisiti: aver compiuto 75 anni entro la data di scadenza del pagamento del canone, non convivere con altri soggetti, diversi dal coniuge, che siano percettori di reddito, e poi, possedere un reddito complessivo (tra marito e moglie) che non superi i 516,46 euro per tredici mensilità.

Il reddito da conteggiare, quello imponibile per intenderci, è quello indicato nel CUD. Sono esclusi dal calcolo i redditi esenti, i TFR e le relative anticipazioni, il reddito della casa di abitazione principale con le pertinenze annesse e i redditi soggetti ad una tassazione separata.

 Abbonamento RAI: guida per gli enti pensionistici

Per avere l’esenzione dal canone RAI va compilato il modulo di dichiarazione sostitutiva che si trova negli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate ma si può scaricare anche online.

Sconto sui carburanti dall’estatto conto della carta

 I liberi professioni e i contribuenti che volessero recuperare l’IVA detraibile sull’acquisto dei carburanti per autotrazione, possono avvalersi della carta di credito e rendere più snella l’operazione di detrazione. Infatti pagando con carta di credito e bancomat, o anche con una carta prepagata e poi usando l’estratto conto di questo strumento di pagamento elettronico, si può calcolare l’IVA da portare in detrazione ed annotarla sul registra IVA acquisti.

 Nuova legge per la trasparenza del prezzo dei carburanti

Più in generale, come stabiliva anche l’articolo 1 comma 1 del Dpr 444/1997 gli acquisti di carburante per autotrazione negli impianti stradali, doveva essere documentato con le schede carburanti, le cui annotazioni, sostituiscono la fatturazione.

Quello che ha precisato l’Agenzia delle Entrate è dall’11 maggio del 2011, in deroga all’obbligo di uso delle schede, tutti i soggetti IVA che acquistano carburante esclusivamente tramite carte di credito, carte bancomat o carte prepagate, non sono tenuti ad usare le schede carburante.

Quando non servono le schede carburante

Il fatto che si usi la parola esclusivamente, fa prevedere che l’Erario consideri i due sistemi di documentazione, le schede carburante da un lato e le carte elettroniche dall’altro, come alternativi tra loro, quindi vuol dire che non si possono usare contemporaneamente.

Nella pratica quindi, chi paga il carburante sia con la carta che con i contanti, dovrà usare le schede carburante, mentre chi usa soltanto le carte, potrà usare il metodo delle carte elettroniche.

Lo sconto massimo sui veicoli ecologici

 Lo Stato prevede per le famiglie un buon numero di agevolazioni e sconti, per esempio quelli legati all’acquisto dei veicoli ecologici sono molto interessanti e sono anche tornati di moda, adesso che i cittadini sembrano più sensibili ai pericoli che l’ambiente corre.

► Il bonus IRPEF sulle ristrutturazioni “solari”

Fatta questa piccola premessa ecofriendly, passiamo a considerare degli aspetti fiscali molto interessanti che – alla fine dei conti – ci dicono che lo sconto per l’acquisto di una macchina ecologica può arrivare fino a 5000 euro. Il governo, infatti, ha definito una serie di incentivi che servono a favorire la diffusione dei veicoli elettrici, di quelli ibridi, a gas o a idrogeno, comunque a bassa emissione di anidride carbonica.

Le agevolazioni valgono per tutto il periodo dal 2013 al 2015 e complessivamente, il fondo, contiene 120 milioni di euro. Il contributo è composto da due parti uguali, equivalenti al 20% del prezzo d’acquisto con un tesso massimo variabile dai 1800 ai 5000 euro: una parte è riconosciuta dallo Stato e una è riconosciuta direttamente dal venditore.

► Installazione dei pannelli solari

I veicoli ammessi al contributo non devono avere scarichi superiori ai 120 g/km. Il bonus, in generale, è rivolto a chi compra veicoli per usarli in famiglia o per adibirli a beni strumentali. Il contributo, scontato al momento dell’acquisto, è poi rimborsato dai costruttori o dagli importatori.

 

Gli immobili e l’eredità, che ne pensa il Fisco

 Anche l’Agenzia delle Entrate, dopo aver inglobato l’Agenzia del Territorio, sta progressivamente smaterializzando i documenti dei contribuenti. Basta pensare ad una delle ultime dichiarazioni legate all’asse ereditario con gli immobili.

Secondo la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate, la numero 11/E del 13 febbraio, è anacronistico prevedere per che i cittadini alleghino alla dichiarazione di successione anche gli estratti catastali identificativi dei beni immobili che hanno ereditato.

IMU: quali errori si possono fare

Insomma, tutto si sta smaterializzando soprattutto grazie all’intervento di Sister, e tenuto conto della disciplina messa a punto dall’articolo n. 30 del Decreto legislativo numero 346 del 1990 che ha introdotto i principi di semplificazione nei procedimenti amministrativi.

Tutto, effettivamente, è iniziato nel 2000 con la legge numero 212, all’articolo 6 che ha introdotto lo Statuto del Contribuente. In pratica è stato deciso ormai 13 anni fa che l’Amministrazione finanziaria deve fare di tutto per agevolare il contribuente nel portare a termine i suoi obblighi tributari. Agli enti tributari, in particolar modo, è chiesto di non domandare certificati e informazioni che sono superflui o reperibili tramite la consultazione degli archivi delle altre amministrazioni.

Non basta la bolletta dell’elettricità per dimostrare la residenza

Sempre nel 2000 è stata introdotta la famosa legge sull’autocertificazione che i privati hanno potuto fare per definire davanti alle Amministrazioni le qualità personali, i fatti e gli stati. Per questo è anacronistico, chiedere i documenti degli immobili negli atti di successione.

In calo a dicembre il numero delle nuove partite IVA

 L’Anagrafe tributaria ha restituito il quadro delle partite IVA del nostro paese facendo anche un piccolo parallelo tra il 2011 e il 2012 per indicare i miglioramenti e i peggioramenti del settore in un momento di crisi. Nel corso del 2012, in totale, sono state aperte 549 mila partite IVA e il numero complessivo è risultato in aumento rispetto al 2011.

 Dichiarazioni annuali IVA 2013

L‘Osservatorio sulle partite IVA è accessibile dal dipartimento di Finanze dei Ministero dell’Economia e ci informa che nonostante l’andamento delle “aperture” dell’anno scorso, nel mese di dicembre c’è stata una flessione dei dati. Il documento si sintesi offre una panoramica molto interessante dove le partite IVA sono classificate per settore di attività, ma anche per distribuzione territoriale e per natura giuridica. Sono effettuate anche delle differenze su base demografica con una distinzione dei contribuenti per sesso e per età anagrafica.

► Tenete a mente le scadenze IVA

Tornando alla flessione di dicembre, nel dettaglio, i numeri dicono che ci sono state in Italia 23954 nuove partite IVA nell’ultimo mese dell’anno e la flessione rispetto al dicembre del 2011, in termini percentuali è stata del 6,6 per cento.

La diminuzione più consistente ha riguardato le posizioni aperte dalle persone fisiche (58,2% del totale). C’è stato un calo importante anche per le società di persone (-19,9%), mentre sembrano più vivaci le società di capitale che aumentano dell’1,4 per cento.