Per la Corte dei Conti ci sono troppe tasse

 Mentre Berlusconi si affretta a ripetere agli elettori che lavorerà per togliere l’IMU dalle imposte a carico delle famiglie, i suoi avversari trovano il sistema più scientifico per dimostrare l’impraticabilità di questa promessa. Intanto sulle tasse si concentra tutta l’attenzione e il dibattito politico.

 Si può abolire o rimborsare l’IMU?

A mettere il carico ci ha pensato la CGIA di Mestre che dopo un’analisi della situazione italiana ha ribadito che gli italiani, almeno fino a giugno, devono pensare di mettere da parte lo stipendio per pagare le tasse, visto che la pressione fiscale è al 45,1 per cento e, ultracentenari e bambini compresi, ogni italiano dovrà dare all’erario quasi 12 mila euro.

 Quanto spenderanno gli italiani in tasse

Una critica, un allarme che fa il paio con quello lanciato qualche settimana fa anche dalla Corte dei Conti che ha aperto l’anno di attività tra le critiche e le polemiche. L’inaugurazione dell’anno giudiziario, infatti, è stata celebrata senza la presenza di Giorgio Napolitano e si è parlato soprattutto di tasse.

Un aumento del prelievo fiscale è stato considerato dai giudici una causa della recessione del paese. Da lì l’invito a redistribuire il carico fiscale, ma soprattutto ad eliminare le zavorre alla ripartenza economica, quali sono le situazioni di corruzione sistemica.

La Corte dei Conti ha anche detto che gli interventi del governo dovranno essere finalizzati al contenimento della spesa.

Cambiano le spese, attenti al redditometro

 Nel Redditometro sono comprese più di 100 voci di spesa che gli italiani devo indicare al fisco per dimostrare che le uscite che fanno sono compatibili con le entrate. Periodicamente, poi, l’Istituto nazionale di statistica aggiorna il paniere dei consumi italiani, indicando i cambiamenti della società e trovando nuove basi per il calcolo dell’inflazione.

► Parametri, spese e spia del Redditometro

Il paniere del 2013 aumenterà in volume visto che ci saranno ben 1429 prodotti che sono sicuramente più dei 1383 prodotti del 2012. La volontà è quella di capire come di comportano gli italiani davanti all’enorme scaffale dei consumi tricolore.

► Che impatto hanno le spese medie Istat

Il grande dato importante è l’ingresso nel paniere del gas metano per autotrazione. Sono molti quindi gli automobilisti che si sono convertiti alle vetture a gas, al fine di risparmiare qualcosa sui trasporti. Non stupisce altrettanto l’introduzione nel paniere dei phablet e dei tablet trasformabili.

Con i cellulari di nuova generazione, gli smartphone, infatti, si riescono a cumulare più attività (agenda, calendario, lettura del giornale) nello stesso dispositivo. Tanto sono diffusi gli smartphone anche tra i giovani che praticamente esce dal paniere il diario, con la cui etichetta si comprendono sia l’agenda professionale, sia il diario scolastico.

A livello alimentare entrano nel paniere l’amaro e la pancetta in confezione mentre tutti di affrettano a ribadire che i consumi degli italiani sono cambiati.

Bollo su conti correnti e risparmi

 Se c’è una cosa che gli italiani odiano è proprio pagare le tasse. Ecco perché il dibattito della campagna elettorale gira sempre attorno alla pressione fiscale, al rimborso dell’IMU (che tra l’altro è una promessa impossibile da mantenere), all’aumento dell’aliquota IVA e quant’altro.

► Si può abolire o rimborsare l’IMU?

Ma un argomento, in questi giorni, più di tanti altri, sta capitalizzando l’attenzione degli italiani: il bollo sui conti correnti e sui libretti di risparmio, considerato un vero e proprio furto ai danni dei piccoli consumatori. Molti istituti di credito lo usano a scopo promozionale.

► Cosa cambia con l’aumento dell’IVA nel nostro Paese

Riepiloghiamo brevemente quanto si dovrà pagare in base al prodotto di cui si è proprietari:

  • 34,20 euro è il bollo da corrispondere per i conti correnti intestati a persone fisiche con una giacenza che supera i 5000 euro;
  • se la giacenza media non supera i 5000 euro, invece, l’imposta di bollo è annullata;
  • devono pagare 100 euro, invece, coloro che hanno conti correnti intestati a soggetti diversi dalle persone fisiche, indipendentemente dalla giacenza;
  • 1,81 euro è la tassa per i conti e i libretti riferibili ai depositi giudiziari e per i conti intestati a soggetti istituzionali quali possono esserlo banche, assicurazioni, etc;
  • non devono poi pagare l’imposta di bollo su conti correnti e libretti di risparmio né le onlus, né le persone che hanno un ISEE inferiore ai 7500 euro.

 

Si può abolire o rimborsare l’IMU?

 In questo momento gli italiani stanno per entrare nella cabina elettorale e vogliono delle sicurezze riguardo il futuro del paese dove la pressione fiscale sta raggiungendo quote record. L’Italia continua ad essere sotto i riflettori per il suo sistema d’imposte e proprio sulle tasse che si gioca il dibattito politico.

► Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

L’IMU che Monti ha reintrodotto, per necessità, ma che secondo il premier uscente era già nei progetti dei suoi predecessori, è stata salutata con pochissimo entusiasmo dagli italiani che hanno visto assottigliarsi all’improvviso la busta paga.

 L’Italia del futuro di Monti

Adesso Berlusconi, così come aveva già fatto nella precedente campagna elettorale che poi lo aveva visto vincitore, ha promesso di andare a mettere le mani nella tassa sulla casa. Nella scorsa legislatura aveva promesso di togliere l’ICI (ed effettivamente è successo), adesso promette di rimborsare l’IMU.

Monti, dal canto suo, risponde che questa promessa è impossibile da mantenere e che non si può tornare indietro sul fronte IMU, anche per una questione di salvaguardia dei conti del nostro paese. Al che, molti analisti si sono interrogati sull’effettiva possibilità di vedere depennata la scadenza IMU dal calendario dell’Erario.

► Il peso del discorso di Monti a Porta a Porta

Un punto di vista completo è stato offerto da La Stampa che ha provato a fare i conti in tasca all’ex premier per capire se ci sono i 4 miliardi di euro necessari per mantenere la promessa. Non sembra che il prelievo dai giochi pubblici o un accordo con la Svizzera, siano le soluzioni dietro l’angolo. Insomma alla domanda posta in apertura si può dare soltanto una risposta negativa.

Scaduta la dichiarazione IMU scattano le multe

 L’IMU è una delle tasse più odiate dagli italiani, insieme al canone RAI, ma qualora si fosse proprietari di un immobile, è davvero difficile sottrarsi al proprio dovere di contribuenti. L’argomento è talmente sentito dalla popolazione che molti pretendenti alla poltrona di Palazzo Chigi, provato a costruire la campagna elettorale sul tema fiscale citato.

► Per le tasse sono cruciali luglio e dicembre

Berlusconi, per esempio, ha tirato fuori il coniglio dal cilindro promettendo agli italiani di rimborsare l’IMU grazie ad un accordo con la Svizzera, ad un maggiore prelievo fiscale su giochi e lotterie e via dicendo; Monti, invece, ha spiegato che questa operazione è praticamente impossibile da portare a termine, ma il suo avversario, secondo le statistiche, prima della replica aveva già catturato il 4 per cento del voto degli indecisi.

Fatto sta che adesso, stando al calendario fiscale è scaduto il termine per la presentazione della dichiarazione unica IMU per gli enti non commerciali e come ogni buona imposta che si rispetti, scattano le sanzioni per ritardatari ed evasori.

Il termine per la presentazione della dichiarazione è stato fissato al 4 febbraio. Le sanzioni amministrative previste dalla normativa oscillano trai l 100 e il 200 per cento nel caso di mancata presentazione della dichiarazione, sanzione ridotta al 12,5% dell’imposta se si presenta entro 3 mesi. La multa varia dal 50 al 100 per cento della somma dovuta nel caso in cui la dichiarazione presentata non corrisponda alla realtà. C’è poi una sanzione pari al 30% dell’imposta per i versamenti insufficienti e in fine una multa che va dai 103 ai 516 euro per la mancata presentazione dei dati necessari ad identificare un soggetto.

Cosa dobbiamo sapere sull’IVIE

 Tra le tante tasse che si legano al governo Monti, si sente spesso parlare anche dell’IVIE che è l’imposta patrimoniale sugli immobili detenuti all’estero dai soggetti, dalle persone fisiche che fiscalmente risiedono in Italia. Siccome è stata introdotta l’IMU, per coerenza ed equità, si è pensato di tassare anche le case detenute all’estero.

► Imposte al debutto, consumatori preoccupati

La normativa di riferimento è tutta contenuta nel decreto Salva-Italia. Una circolare dell’Agenzia delle Entrate ha provato a chiarire gli aspetti essenziali di questa imposta. In primo luogo è stato precisato chi sono i soggetti passivi dell’IVIE: in genere il proprietario dell’immobile, oppure il titolare dei diritti reali sull’immobile stesso, oppure ancora il concessionario o il locatario, in base alla durata del contratto d’affitto.

► Il 2013 è l’anno di Tares e Tobin Tax

Per quanto riguarda la determinazione dell’imposta, invece, si specifica che è dovuta in misura proporzionale rispetto alla quota di possesso dell’immobile e nei limiti dei mesi e dei giorni in cui il possesso si è protratto. Se l’IVIE così calcolata non supera i 200 euro, allora non dovrà essere versata.

Per quanto riguarda la base imponibile, è quella indicata nei contratti o nei documenti che provano l’acquisto dell’immobile. In genere si fa riferimento ai valori del mercato, oppure, se previsto dalla legislazione locale, al cosiddetto valore catastale.

L‘aliquota IVIE è pari allo 0,76% del valore dell’immobile.

Cosa cambia con l’aumento dell’IVA nel nostro Paese

 La legge di Stabilità 2013 ha determinato l’aumento dell’IVA dal 21 al 22 per cento e questo incremento scatterà a partire da luglio. Ci si chiede allora come la variazione possa influenzare le abitudini e le spese sostenute dalla famiglie, l’attività delle imprese o la vita dei professionisti.

► I software per le dichiarazioni IVA

Il primo luglio 2013 scatta l’aumento dell’aliquota IVA ma ci sono delle precisazioni da fare. L’esempio classico, riportato da molte riviste di fisco, è quello della cessione degli immobili. Qualora la spedizione sia stata fatturata e spedita prima dell’aumento dell’IVA, anche se consegna è seguente al primo luglio, non si applica la maggiorazione. Un discorso analogo può essere fatto per i beni mobili.

► Dichiarazioni annuali IVA 2013

Nel caso in cui, invece ci sono due momenti di pagamento, per esempio il versamento dell’acconto e poi il saldo dell’acquisto, allora l’IVA applicata in fattura potrebbe variare subendo un aumento, così che si avrebbe un acconto al 21 per cento e un saldo con IVA al 22 per cento.

Per quanto riguarda i professionisti, invece, non c’è una variazione della base imponibile, dell’aliquota INPS o della ritenuta d’acconto che resta ferma al 20 per cento, quindi, fondamentalmente, non ci saranno grosse novità se non nelle liquidazioni periodiche.

Per quanto riguarda invece i consumatori, questi troveranno sugli scontrini un’aliquota IVA aggiornata per i beni acquistati. Tutte le modifiche riguardano l’aliquota ordinaria.

Le intestazioni di comodo non piacciono al Gip

 Se una macchina, di fatto, appartiene ad un contribuente, ma formalmente è intestata alla società e risulta noleggiata dal contribuente, il fisco vuole vederci chiaro e si può arrivare fino al sequestro. Il chiarimento in proposito è stato fornito dalla Corte di Cassazione con la sentenza numero 2310 del 16 gennaio 2013.

► Le buste paga gonfiate sono fraudolente

Secondo i porporati di piazza Cavour è legittimo il sequestro disposto dal giudice penale di una vettura che formalmente è intestata ad una società e noleggiata dal contribuente indagato per il reato di emissione di fatture per operazioni esistenti. Il giudice penale, infatti, considerando l’intestazione “di comodo” della vettura, può disporne il sequestro se riesce a provare che il bene è riferibile alle persona contro cui è stata adottata una misura cautelare.

► Nelle mani del contribuente la dimostrazione delle spese

La sentenza, come sempre, parte da un fatto reale. Tutto risale alla fine del 2011, quando il legale rappresentante di una Srl ha chiesto al giudice per le indagini preliminari, di revocare il sequestro preventivo della macchina che la società proprietaria del veicolo aveva affittato al soggetto indagata con l’emissione di una regolare “lettera di noleggio”.

Il Gip ha respinto la richiesta perché in base agli elementi raccolti durante l’inchiesta, è stato possibile affermare che la macchina era di proprietà dell’indagato nonostante l’intestazione formale alla società.

Entro febbraio deve essere pronto il CUD

 Entro la fine di febbraio, precisamente entro il 28 febbraio, le aziende sono obbligate a consegnare il CUD ai loro dipendenti, devono cioè dare loro la certificazione unica dei redditi relativi all’anno 2012. Il CUD è consegnato dai datori di lavoro a dipendenti e collaboratori, anche se subordinati e parasubordinati.

► Online il modello CUD 2013 definitivo

Per la certificazione dei redditi deve essere usato il modello CUD/2013 messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e può essere consegnato in formato cartaceo o anche in formato telematico. Per i pensionati il discorso cambia leggermente nel senso che riceveranno il CUD soltanto in formato elettronico, ma se hanno la necessità di una documentazione cartacea, dovranno farne un’esplicita richiesta.

► Pronto il modello CUD 2013

Riepilogando: il CUD è un attestato rilasciato dai datori di lavoro o dai sostituti d’imposta per riassumere dati fiscali e previdenziali, quindi compensi erogati e contributi versati per i dipendenti e i collaboratori. I dati contenuti nel CUD riassumono i redditi percepiti da un dipendente o da un collaboratore, con le trattenute operate, i dati previdenziali e assistenziali e i versamenti collegati a carico del lavoratore o del datore di lavoro.

Per il periodo d’imposta 2012, il termine ultimo per la scadenza della consegna del CUD/2013 è stato fissato al 28 febbraio 2013. In caso di cessazione del rapporto di lavoro deve essere consegnato entro 12 giorni dalla risoluzione. Il documento è trasmesso in modalità telematica per tutti, ma lavoratori e pensionati possono anche fare la richiesta di avere il documento cartaceo.