Diritto annuale camerale 2013: sempre uguale

 Ogni anno, le aziende, devono pagare una quota per l’iscrizione alla Camera di Commercio, la cui localizzazione varia in base alla residenza dell’impresa stessa. L’Agenzia delle Entrate ha spiegato che anche per il 2013 l’importo da pagare resterà invariato.

E’ tutto scritto nella nota del 21 dicembre 2012, redatta dal ministero dello Sviluppo Economico che ha spiegato come la taglia del diritto annuale camerale è immutata e dovrà essere corrisposta all’Erario in occasione della scadenza del pagamento del primo acconto delle imposte sui redditi. Insomma, tutto dovrà essere versato entro il 17 giugno 2013.

L’importo è lo stesso da due anni, da quando ne è stata definita l’entità attraverso il decreto interministeriale del 21 aprile. A pagare sono chiamate tutte le imprese iscritte o annotate nell’apposito registro che è conservato in una delle sedi della Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura).

Tecnicamente, infatti, il contributo deve essere versato nella circoscrizione territoriale in cui ha sede l’azienda al primo gennaio dell’anno d’imposta. Si deve pagare entro la scadenza della dichiarazione dei redditi, ma il versamento può essere fatto anche entro i 30 giorni successivi, fino al 17 luglio, ma pagando una maggiorazione dello 0,40 per cento.

Per il pagamento occorre usare il modello F24 ed esplicitare il codice tributo “3580“. Il diritto annuale camerale ha una quota fissa che dipende dal tipo d’impresa registrata e una quota variabile calcolata sul fatturato. Sul sito dell’Agenzia delle Entrate sono riportate le tabelle di pagamento.

Approvati 68 studi di settore

 Sotto osservazione i maggiori settori produttivi italiani, almeno dal punto di vista fiscale dopo l’approvazione di ben 68 studi di settore dove la differenza sarà, per quest’anno, la territorialità dell’attività.

Gli esperti in materia fiscale, riuniti in Commissione, hanno dato il via libera a cinque decreti del ministero dell’Economia e delle Finanze che, pubblicati nei supplementi straordinari alla Gazzetta Ufficiale n. 303 del 31 dicembre 2012, rendono ufficiali ben 68 studi di settore per il periodo d’imposta 2012.

Gli studi di settore in questione sono stati revisionati. Dei cinque decreti che abbiamo nominato, quattro istituiscono dunque gli studi di settore, 12 per le manifatture, 23 per i servizi, 21 per il commercio e 12 per le professioni, il quinto, invece, parla della cosiddetta “territorialità del livello delle quotazioni immobiliare”.

In pratica il Mef ha elencato degli indicatori locali che servono a valutare l’incidenza dei prezzi degl iimmobili e dei canoni d’affitto in base al comune, alla provincia e alla regiione di residenza, nonché in base all’area produttiva. In pratica gli studi di settore saranno differenziati in base al luogo di svolgimento dell’attività economica.

La territorialità trova un riconoscimento importante che fa seguito alle riflessioni emerse dall’Osservatorio sul mercato immobiliare del 2010. La particolarità di questo principio giustifica anche l’impossibilità di applicare in modo retroattivo gli studi di settore pensati per il 2012.

 

Multe: da gennaio scattano gli aumenti

 Se il costo della vita aumenta, aumenta anche il costo della guida disattenta e pericolosa. Il 2013, dunque, è condito da una serie di rincari legati anche al mondo dei trasporti. Vediamo i provvedimenti più importanti previsti dal Governo.

Le multe aumenteranno per quasi tutte le infrazioni, ma basta citarne alcune per rendersi conto dell’incidenza dei rincari: la sanzione pecuniaria per il divieto di sosta, ad esempio, passa dai 39 eai 41 euro; mentre passano da 159 a 168 euro le multe per eccesso di velocità comprese tra 10 e 40 km orari oltre il limite consentito; più caro lo scotto per chi non usa la cintura che sarà multato non più con 76 euro ma con 80 euro; chi telefona mentre è alla guida, invece dovrà pagare 8 euro in più che in passato.

Più o meno, dunque, ci saranno rincari del 5,7 per cento e sembra che questa decisione segua l’adeguamento biennale delle multe stradali all’indice inflazionistico. L’aumento è calcolato in base all’indice dei prezzi diffuso dall’Istat. Non subiscono modifiche invece le sanzioni di tipo amministrativo, almeno per il momento.

Sempre legate al mondo dell’auto ci sono novità che riguardano il noleggio lungo e i veicoli meno inquinanti: c’è un aumento del fondo per sostenere economicamente chi acquista veicoli con una bassa emissione di anidride carbonica e scatta l’obbligo di registrazione per chi noleggia veicoli per più di 30 giorni.

Imposte al debutto, consumatori preoccupati

 Il 2013 sarà l’anno delle nuove imposte, sembra che il nuovo anno sia destinato ad entrare nella storia proprio con queste premesse. Nonostante le nuove tasse siano poi legate strettamente al governo Monti, molti cittadini hanno accolto con soddisfazione la decisione dell’ex premier di candidarsi con una coalizione moderata di centro.

Le tasse al debutto sono ben tre anche se avranno un’incidenza importante anche gli sconti per i figli e la possibilità che il governo si sta costruendo di ridurre le imposte per le famiglie e per le imprese, recuperando i soldi della lotta all’evasione fiscale.

Nel 2012 a preoccupare il portafoglio degli italiani ci ha pensato l’IMU, adesso tutto è nelle mani della TARES, dell’IVIE e della Tobin Tax. Le ultime due, in realtà, non riguardano proprio tutti i cittadini visto che si riferiscono a chi detiene immobili all’estero e a chi opera sui mercati finanziari regolamentati e non.

L’IVIE è entrata in vigore il primo gennaio, mentre per la Tobin Tax ci sarà un ingresso soft a marzo con un incremento della tassazione poi a luglio.

Molto più preoccupante per gli italiani sembra la nuova tassa sui rifiuti che assorbe dal 2013 la Tassa di igiene ambientale, sommandola alla Tarsu. In tutto, la pressione fiscale, è destinata ad aumentare dal 44,7 al 45,3 per cento.

Più tasse su conti deposito e buoni postali

 Il fisco non risparmia le nuove tasse sui risparmi e così dal primo gennaio è in arrivo la famosa “stangata” che colpisce buoni postali cartacei e dematerializzati, così come i conti deposito. Per entrambi il prelievo fiscale passa dallo 0,10 allo 0,15% con un incremento del 50% delle imposte.

I risparmatori erano già stati allertati, visto che questa novità era prevista nel decreto “salva Italia” presentato più di un anno fa. Adesso però possiamo ricordare quanto inciderà questo nuovo provvdimento sui rendimenti dei conti deposito.

Il 2013, tra l’altro, sarà ricco di novità per i risparmiatori visto che sarà abolito il tetto massimo di 1200 euro per i pagamenti e sarà invece fissato una volta per tutte l’importo minimo delle imposte pari a 34,2 euro. Gli unici prodotti esenti dal pagamento sono i buoni postali fruttiferi d’importo inferiore a 5000 euro e i fondi pensione.

Nelle novità bisogna includere quindi la Tobin Tax che è stata completamente riformulata ed ora entrerà in vigore in due tappe: dal primo marzo sarà in vigore per gli scambi azionari e sarà pari allo 0,12%, dal primo luglio sui derivati, ma sui mercati non regolamentati sarà dello 0,22%.

La versione italiana della Tobin Tax non soddisfa gli opertori finanziari che consederano l’applicazione dell’imposta poco equa rispetto al mercato.

5 per 1000 solo 15 candidati

 Le campagne per il 5 per 1000 sono così intense che alla resa dei conti non ci si aspetta di certo dei numeri esigui come quelli che stiamo per raccontare.

Entro il 31 ottobre 2012, il Ministero per i Beni e per le attività culturali doveva raccogliere tutte le candidature per la procedura di riparto del 5 per mille. Alla data di scadenza le candidature pervenute al MiBAC erano soltanto 29, tra cui figurano quelle del FAI, di Italia Nostra, le fondazioni Adriano Olivetti, Giorgio Cini di Venezia e Zetema di Matera.

Il 30 novembre il Ministero ha poi pubblicato online l’elenco delle richieste idonee, avendo rilevato alcuni errori nelle richieste escluse. Alla fine dei conti i candidati effettivi per la ripartizione del 5 per mille per le attività culturali sono soltanto 15.

Un po’ poco per un’iniziativa che è al suo esordio: il MiBAC, infatti, per la prima volta può ricevere con le dichiarazioni IRPEF 2011 le donazioni del 5 per mille per la cultura e ridistribuirle. Nel 2012 è stato prorogato anche il termine per la presentazione delle domande, da maggio ad ottobre.

La speranza del ministero, che ha stimato di raccogliere nuovi fondi per sopperire alla riduzione degli investimenti statali e degli enti locali, contratti del 36 per cento circa, è che le domande del 2013 siano in numero crescente.

azione o affitto che non hanno optato per la cedolare secca devono versare l’imposta di registro, tramite il modello F23 usando un codice tributo adeguato al tipo di fabbricato.

Erario: 31 gennaio, tutti a rapporto

 Entro la fine di gennaio, ci sono molte categorie di contribuenti tenute a regolarizzare la propria posizione con il fisco. Gennaio, in realtà, è molto denso di appuntamenti, ce ne sono tanti previsti per i primi giorni, per il 16 del mese e per tutti gli altri giorni fino al 30 gennaio.

Adesso proviamo a riassumere invece le scadenze più interessanti del 31 gennaio, giorno in cui gli appuntamenti con il fisco sono ben 17.

Le PA che gestiscono il rilascio e il rinnovo delle concessioni di aree demaniali marittime, ad esempio, hanno qualche giorno di tempo per la comunicazione all’Anagrate Tributaria dei dati che riguardano le concessioni di aree demaniali marittime, rilasciate o rinnovate nel 2011. Si tratta di una dichiarazione da trasmettere esclusivamente in modalità telematica.

Con il codice tributo 6099 gli enti non commerciali e gli agricoltori esonerati, non soggetti passivi d’imposta oppure soggetti passivi IVA, limitatamente alle operazioni d’acquisto realizzate nell’esercizio delle attività commerciali, sono tenuti ad effettuare la liquidazione e il versamento dell’IVA relativa agli acquisti intracomunitari registrati nel mese precedente.

Scade sempre il 31 gennaio il versamento dell’imposta di registro sui contratti di locazione e affitto stipulati il primo gennaio 2013 o rinnovati tacitamente a partire dalla stessa data. Le parti contraenti del contro di locazione o affitto che non hanno optato per la cedolare secca devono versare l’imposta di registro, tramite il modello F23 usando un codice tributo adeguato al tipo di fabbricato.

Appuntamenti con l’Erario dal 22 al 30 gennaio

 Tra il 22 e il 30 gennaio gli appuntamenti con l’Agenzia delle Entrate si diradano e sono soltanto sei le date da tenere a mente. Proviamo a riepilogarle insieme ricordando che si possono leggere negli articoli precedenti sia gli appuntamenti più importanti d’inizio anno, sia le scadenze – dedicate soprattutto ai sostituti d’imposta – previste per il 16 del mese.

Il 22 gennaio i gestori di servizi di utilità pubblica devono trasmettere all’Anagrafe tributaria i dati e le notizie che riguardano contratti di servizi di telefonia fissa, mobile e satellitare, in relazione alle utenze domestiche e ad uso pubblico.

Il 25 gennaio sono invece gli operatori intracomunitari con obbligo mensile e trimestrale i grandi protagonisti di giornata. Questi devono presentare, esclusivamente in via telematica, gli elenchi riepilogativi INTRASTAT delle cessioni e degli acquisti intracomunitari di beni nonché delle prestazioni di servizi in ambito comunitario, resi nei confronto o ricevuti dai soggetti passivi stabiliti in altri stati membri.

Entro il 28 gennaio i contribuenti IVA mensili e trimestrali devono regolarizzare il versamento dell’acconto IVA relativo all’anno 2012 non effettuato entro il 27 dicembre. Hanno quindi la possibilità di fare il ravvedimento pagando il 3 per cento d’interessi. I codici da usare sono il 1991 per i ravvedimento IVA, il 6013 per l’acconto IVA mensile, il 6035 per l’acconto IVA e l’8904 per le sanzioni pecuniarie.

Entro il 30 gennaio si deve anche presentare la richiesta di assistenza fiscale e la dichiarazione dell’ammontare complessivo degli assegni in circolazione riferiti al trimestre solare precedente. In questi due casi le scadenze interessano i soggetti che hanno scelto il regime fiscale agevolato e le banche.

Fisco: gli appuntamenti del 16 gennaio

 Più degli esami sono le scadenze fiscali a non finire mai e infatti si ricomincia subito con un blocco di scadenze il 16 di gennaio: ben 55 appuntamenti con il fisco che si vanno a sommare alle prime otto scadenze dei giorni precedenti.

Proviamo a riassumere le categorie di contribuenti coinvolte negli appuntamenti e il tipo d’impegno che è chiesto loro. Partiamo con i sostituti d’imposta che entro il 16 di gennaio devono versare le ritenute alla fonte sui redditi di lavoro autonomo corrisposti nel mese precedente. Per farlo devono usare il modello F24 con modalità telematiche per i titolari di partita IVA oppure tramite modello F24 per i non titolari di Partita IVA. Il codice tributo da usare è il 1040.

Con lo stesso codice tributo, i sostituti d’imposta devono anche versare le ritenute alla fonte sulle indennità di cessazione del rapporto di agenzia corrisposte nel mese precedente a quello di pagamento.

I sostituti d’imposta sono assolutamente i protagonisti di queste prime scadenze fiscali ma non mancano anche degli appuntamenti per i condomini ad esempio, che in qualità di sostituti d’imposta devono versare le ritenute operate dai condomini sui corrispettivi del mese precedente. Il codice tributo da inserire nell’F24, in questo caso, è il 1019.

Fisco: le prime otto scadenze dell’anno

 Il 2013 degli italiani inizia con una serie di scadenze fiscali dedicate ad alcune categorie di contribuenti. Nel calendario dell’Agenzia delle Entrate, i primi otto appuntamenti sono il 10, il 14 e il 15 del mese.

S’inizia con il 10 gennaio, termine ultimo per la trasmissione dei dati contabili delle operazione effettuate e riferite al trimestre solare precedente. Si tratta di un’operazione che devono fare i soggetti che si avvalgono del regime fiscale agevolato per le nuove iniziative imprenditoriali e di lavoro autonomo e che hanno chiesto l’assistenza fiscale in Agenzia. Per loro sarà sufficiente cercare e compilare lo strumento RFA WEB nella sezione STRUMENTI.

Chi ha corrisposto compensi e retribuzioni non aventi carattere fisso e continuativo a dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ha tempo fino al 14 gennaio per dare comunicazione delle somme corrisposte dell’importo dei contributi e delle ritenute effettuate. Anche per questi contribuenti è pronto il modello RFA WEB sul sito dell’Erario.

Per quanto riguarda il 15 gennaio abbiamo 6 appuntamenti, i due più importanti riguardano i soggetti IVA che devono emettere e registrare le fatture differite relative ai beni consegnati nel mese solare precedente e che risultino da un documento di trasporto o da un altro documento.

Oppure la comunicazione al pensionato dell’accoglimento o del mancato accoglimento della richiesta di fare pagamenti rateali del Canone RAI.