Gli appuntamenti con il fisco del 31 dicembre

 Se guardassimo le scadenze fiscali previste per il 31 dicembre, ci verrebbe da dire che nemmeno a Capodanno il fisco ci lascia in pace, in realtà l’Agenzia delle Entrate prevede ben 34 scadenze per numerose tipologie di contribuenti a meno di 15 giorni dal pagamento del saldo IMU.

Gli appuntamenti di dicembre con il fisco sono numerosi. Abbiamo visto insieme le scadenze del 17 dicembre, quelle in programma per il 19 dicembre, quelle del 20 e del 27 ed ora passiamo in esame qualche appuntamento del 31 dicembre. Per l’elenco completo si consiglia di visionare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Facciamo qualche esempio. Il 31 dicembre è l’ultimo giorno per il versamento delle imposte e delle ritenute, maggiorate degli interessi legali e della sanzione ridotta per il pagamento con ravvedimento della seconda o unica rata dell’acconto IRPEF, IRES ed IRAP relativo al 2012 non effettuato entro il 30 novembre 2012.

Sono tenuti al rispetto di questa scadenza, le “persone fisiche, società semplici, società di persone e soggetti equiparati, nonché società di capitali, che presentano le dichiarazioni Unico 2012 e Irap 2012.”

Hanno tempo fino al 31 dicembre anche gli  eredi delle persone decedute successivamente al 29 febbraio 2012 per la presentazione della dichiarazione Modello Unico relativa alle persone decedute. Il tutto va effettuato tramite il modello F24 con modalità telematica per i titolari di partiva IVA.

20 e 27 dicembre: quali scadenze

 Il 20 e il 27 dicembre ci sono tre importanti appuntamenti con il fisco da ottemperare. Non siamo certo alla fine del mondo, ma sicuramente è molto vicina la fine dell’anno.

La prima scadenza, quella del 20 dicembre, interessa le imprese di assicurazione che devono versare l’imposta dovuta sui premi e sugli accessori incassati nel mese di novembre 2012, con gli eventuali conguagli dell’imposta dovuta sui premi ed accessori interessati nel mese di ottobre.

Il versamento va fatto in modalità telematica tramite il modello F24. I codici tributo da usare sono diversi. Il 3354 riguarda l’imposta sulle assicurazioni per l’Erario, poi dal 3356 al 3361 in modo progressivo si devono applicare i codici tributo per l’imposta sulle assicurazioni RC Auto Province, il contributo al SSN sui premi assicurazione RC auto, RC auto Friuli Venezia Giulia, RC Auto Trento, RC Auto Bolzano e il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura.

Il 27 dicembre chiama all’appello gli operatori intracomunitari con obbligo mensile per la presentazione degli elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti di beni intracomunitari e per prestazioni dello stesso tipo effettuate nel mese precedente.

In più devono versare l’acconto IVA relativo all’anno 2012 con il codice 6013 i contribuenti IVA mensili e con il codice 6035 i contribuenti IVA trimestrali.

 

19 dicembre: 2 scadenze

 Secondo il calendario Maya raccontato ai cittadini, il 21 dicembre ci sarà la fine del mondo. Nel calendario dell’Agenzia delle Entrate sono stati invece inseriti, prima di quella data, diversi appuntamenti con il fisco molto importanti, che arrivano giusto a ridosso del pagamento del saldo dell’IMU.

Il 19 dicembre, in scadenza, ci sono soltanto due imposte, niente a che vedere con i 73 appuntamenti del 17 dicembre.

Il primo appuntamento riguarda i sostituti d’imposta, comprese le Amministrazioni dello stato, che “nel 2011 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte o che nel 2011 hanno corrisposto contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS e all’INPDAP e/o premi assicurativi dovuti all’INAIL, e che non hanno presentato, entro il termine del 20 settembre 2012, la dichiarazione Modello 770/2012 Semplificato”. Con il codice tributo 8911 questi enti devono regolarizzare con il ravvedimento la presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta per il 2011. Si tratta di sanzioni pecuniarie relative alle violazioni sulle imposte sui redditi, Irap, Iva e altre imposte sostitutive.

Sempre con il codice 8911 si possono pagare le sanzioni legate alle violazioni tributarie relative all’imposta sui redditi, alle imposte sostitutive, all’Irap e all’Iva. Gli interessati, si legge sul sito delle Entrate, sono: “Sostituti d’imposta, intermediari e altri soggetti che nel 2011 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte su redditi di capitale, compensi per avviamento commerciale, contributi ad enti pubblici e privati, riscatti da contratti di assicurazione sulla vita, premi, vincite ed altri proventi finanziari ivi compresi quelli derivanti da partecipazioni ad organismi di investimento collettivo in valori mobiliari di diritto estero, utili e altri proventi equiparati derivanti da partecipazioni in società di capitali, titoli atipici, indennità di esproprio e redditi diversi, e che non hanno presentato, entro il termine del 20 settembre 2012, la dichiarazione Mod. 770/2012 Ordinario”.

17 dicembre: le scadenze fiscali

 Quali e quanti appuntamenti con il fisco sono previsti per il 17 dicembre? Sicuramente il più importante, quello che riguarda la maggior parte degli italiani è il saldo IMU.

Il versamento dell’Imposta Municipale Propria deve essere effettuato con il modello F24 telematicamente per i titolari di partita IVA, sia nelle banche, sia presso gli uffici postali, ma questa seconda possibilità sarà attiva soltanto dal primo dicembre in poi.

Molti gli appuntamenti per i sostituti d’imposta in questo caldo dicembre. Il 17, infatti, scade il pagamento della rata dell’addizionale regionale dell’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e pensionati sulle competenze del mese precedente.

I sostituti d’imposta devono anche versare le ritenute alla fonte su contributi, indennità e premi vari corrisposti nel mese precedente.

Una scadenza molto importante riguarda le imprese di assicurazione chiamate al versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di capitale derivanti dagli scatti o dalle scadenze di polizze vita stipulate entro il 31 dicembre del 2000, escluse quelle per eventi di morte.

L’IMU interessa i cittadini ma anche gli enti pubblici, i proprietari o i titolari di altro diritto reale di godimento su beni immobili tenuti al pagamento dell’IMU. L’Erario distingue i codici tributo per i fabbricati rurali ad uso strumentale, per i terreni, per le aree fabbricabili e per gli altri fabbricati.

Tutte le altre scadenze si possono leggere in questa pagina.

Entrate tributarie in aumento: le imposte dirette

 Le entrate tributarie e quindi il famoso gettito fiscale, nei primi dieci mesi dell’anno, è aumentato rispetto all’anno scorso. Questa discrepanza sembra debba essere attribuita alle misure correttive che sono state introdotte a partire dalla seconda metà del 2011.

Come sempre il Dipartimento delle Finanze cerca di riassumere l’andamento delle Entrate Tributarie e nell’ultimo Bollettino ha preso in esame i primi dieci mesi dell’anno da gennaio ad ottobre.

Il primo dato importante è che rispetto ad un periodo analogo del 2011, quest’anno le entrate tributarie sono aumentate del 4 per cento e sono arrivate a quota 322.814 milioni di euro. Per quanto riguarda le imposte dirette, sono cresciute del 5 per cento portando nelle casse dell’Erario ben 8234 milioni di euro in più.

Un po’ dell’incremento è dovuto all’aumento dei pagamenti dell’Ire, +0,3% che prende spunto dalle ritenute sui redditi dei dipendenti pubblici e privati e dalle ritenute sulle flessioni. Questo leggero incremento, secondo il dipartimento delle Finanze, va a controbilanciare la flessione degli incassi legati alle ritenute dei lavoratori autonomi.

In aumento dell’1 per cento anche il gettito che proviene dall’autoliquidazione. Con questo sistema in cassa sono finiti circa 137 milioni di euro in più rispetto al 2011. In salita anche le entrate derivanti dall’imposta sostitutiva delle ritenute, interessi ed altri redditi di capitale che sono aumentati del 53,9 per cento. Cresce infine dell’1,1 per cento anche il gettito IRES.

Lo sconto con la previdenza complementare

 Cos’è la previdenza complementare e perché ne parliamo nella cornice della normativa fiscale? In una stagione di crisi come questa, è molto difficile non pensare al futuro e nel futuro, in genere, c’è la pensione. Tanti sono i lavoratori rassegnati al riguardo, eppure, la previdenza complementare, potrebbe aiutarli.

Cos’è la previdenza complementare. E’ il secondo pilastro del sistema pensionistico, sistematizzato dal D.Lgs. del 5 dicembre 2005. E’ considerata complementare al sistema pensionistico tradizionale e serve ad arricchire l’assegno di chi opta per questa soluzione. La quota “complementare” sarà quindi costituita sia dai contributi versati dal datore di lavoro e dal lavoratore stesso, sia dal rendimento che questi contributi restituiscono sui mercati finanziari.

Agevolazioni fiscali. Perché complicarsi la vita con la previdenza complementare? Per ottenere una pensione più corposa quando si scelga di ritirarsi dal lavoro e per beneficiare di una serie di agevolazione durante la vita lavorativa. Le agevolazioni, riconosciute anche ai famigliari a carico del contribuente, si traducono in un risparmio nel management famigliare.

Quali fondi.  Sono forme di previdenza complementare, alcuni fondi pensione che si distinguono in aperti, chiusi, negoziali, individuali pensionistici e pensione preesistenti.

Per conoscere i dettagli della normativa, ma anche destinatari, finanziamento, modalità di conferimento del TFR ai Fondi Pensione e prestazioni di altro tipo, si consiglia di visionare la scheda che il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha riservato alla previdenza complementare.

Sisma maggio 2012: lavoratori mai soli

 Lo Stato ha messo a disposizione un finanziamento agevolato che anche i lavoratori possono chiedere attraverso il proprio sostituto d’imposta o anche autonomamente. La rivista ufficiale dell’Agenzia delle Entrate spiega come fare a partire dalla circolare di riferimento.

In base alla circolare numero 46/E è stata resa più grande la categoria dei contributi per il versamento dei quali si può chiedere un finanziamento garantito da parte dello stato. Per esempio tutte le ritenute che devono essere versate tra il 16 dicembre 2012 e il 30 giugno 2013 e tutte quelle che tramite i sostituti d’imposta devono essere versate entro il 16 dicembre, possono essere oggetto di un finanziamento.

Questa disposizione serve a fare in modo che tutti i lavoratori e i datori di lavoro escano agevolmente dalla condizione d’emergenza e tornino sul posto di lavoro con maggiore serenità.

L’ultimo passo dell’Agenzia delle Entrate è stato dunque quello di estendere il finanziamento garantito a tutti i i tipi di tributi. Questa circolare si aggiunge quindi alla mole di documenti emanati nel periodo post terremoto che hanno preso il via dall’interpretazione dell‘articolo 1 del decreto legge 194/2012.

All’inizio il finanziamento garantito era stato rivolto ai titolari di reddito d’impresa, poi è stato esteso ai lavoratori autonomi, agli esercenti attività agricole e ai lavoratori dipendenti proprietari di una casa usata per svolgere l’attività. Con l’aiuto si potevano pagare tanti contributi ma fino a questo momento non si parlava di ritenute. L’Agenzia delle Entrate ha colmato dunque la lacuna.

Erario: chiedere duplicati senza registrazione

 L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei cittadini un gran numero di servizi telematizzati erogati attraverso il portale ufficiale dell’Erario. Alcuni di questi servizi richiedono la registrazione al portale Entratel, altri invece, possono essere fruiti senza registrazione. 

In questo secondo insieme, rientra anche la richiesta dei duplicati della tessera sanitaria e del tesserino con il codice fiscale, due documenti molto importanti nei rapporti con il fisco.

Come si usa il servizio di richiesta del duplicato della tessera sanitaria o del codice fiscale? Per effettuare la richiesta online è necessario indicare il codice fiscale, ad esempio quando mancate della tessera sanitaria, oppure è bene indicare i dati anagrafici completi dei richiedenti.

Nel momento in cui si è in possesso di una tessera sanitaria che sia valida anche come “Carta Nazionale dei Servizi”, è necessario chiedere il duplicato tramite altri servizi telematici.

Immaginate di dover chiedere un duplicato della tessera sanitaria tramite l’uso del codice fiscale. Il sistema vi chiederà anche d’indicare se la richiesta è fatta per furto o smarrimento, oppure se chiedete una sostituzione tecnica. In questo secondo caso dovete indicare il numero della tessera da sostituire.

In più è necessario indicare il modello di dichiarazione che si presenta e come (intermediario, poste, servizi telematici, ufficio delle Entrate). Infine si devono indicare il reddito complessivo e il codice di sicurezza presente nella pagina. Il gioco è fatto.

Il controllo dei valori bollati

 L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione degli utenti un gran numero di servizi telematizzati di cui i contribuenti si possono avvalere. Alcuni servizi sono sottoposti alla registrazione ai servizi Entratel, facile e gratuita da ottenere, utile per tenere sotto controllo il proprio cassetto fiscale.

Altri servizi, invece, possono essere usati anche senza essere registrati al portale dell’Erario. In questo secondo insieme rientra ad esempio il servizio di controllo dei valori bollati.

Il contribuente è guidato nella fruizione del servizio. In primo luogo si ricorda che per avere un esito, nella maschera di dialogo deve essere inserito il codice di 14 numeri presenti sopra il codice a basse, nella parte bassa del contrassegno.

Se il contrassegno è stato emesso prima del 15 marzo 2006 allora devono essere inseriti soltanto gli undici numeri finali senza digitare le prime tre cifre che sono “010”.

Perché verificare la validità di un contrassegno? Perché potrebbe essere stato contraffatto, per esempio, stampandolo su etichette rubate o semplicemente smarrite. Nel momento in cui il contrassegno risulta annullato nel sistema, il contribuente sarà chiamato a consideralo non valido. Il tabaccaio, infatti ha annullato il contrassegno stesso con la procedura messa a sua disposizione e i contrassegni annullati non possono essere venduti.

A questo punto la ricerca si effettua inserendo obbligatoriamente il numero dello scontrino e facoltativamente la data della sua emissione.

Attive le comunicazioni tributarie via PEC

 PEC è l’acronimo che indica la Posta Elettronica Certificata, uno strumento di comunicazione che dovrebbe aumentare la chiarezza dei bilanci e degli affari delle aziende, ormai obbligate a dotarsi di un indirizzo certificato. All’inizio la registrazione era corrisposta gratuitamente, adesso, ottenere un indirizzo PEC è diventato oneroso, nel senso che occorre pagare un abbonamento.

Le aziende interessante, che non hanno ancora provveduto a dotarsi di una PEC, possono far riferimento ai maggiori gestori di posta elettronica per ottenerla e magari optare anche per il servizio di firma elettronica. Molto comune è la sottoscrizione dell’abbonamento per la PEC tramite il portale Aruba che fornisce anche questo tra gli altri servizi di hosting, stampa, etc.

Dopo una fase di sperimentazione, dal 4 dicembre 2012, è attivo un provvedimento che rende operative le comunicazioni via PEC, relative ai processi tributari, in tutti i territori della Penisola. In pratica si potrà e si dovrà usare la PEC per l’invio degli atti nei processi tributari.

Questa innovazione comporta un risparmio di tempo sicuramente ma alleggerisce anche la spesa delle amministrazioni. Il decreto che estende l’uso del canale telematico di comunicazione alle Commissioni tributarie regionali e provinciali di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Emilia Romagna, Lazio, Puglia e Trentino Alto Adige, è stato pubblicato in Gazzetta il 3 dicembre.