Taglio delle detrazioni dell’Irpef

 Taglio delle detrazioni Irpef retroattivo per il 2013? La notizia ufficiale ancora non c’è, ma sembra sicuro. La Legge di Stabilità prevede che entro il 31 gennaio si deve approvare un provvedimento per la revisione del sistema e ora dovremmo esserci.

I tempi sono stretti e le nuove regole devono essere applicate alle dichiarazioni. La cosa abbastanza sicura è che nelle prossime dichiarazioni i contribuenti dovrebbero avere meno detrazioni d’imposta che ora sono al 19%. Le previsioni sono che si dovrebbe andare sotto al 18% per quest’anno e sotto al 17% per il prossimo anno. Poi negli anni successivi si entrerà a regime.

 

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Le entrate previste per lo Stato dalle minori detrazioni sono di 488,4 milioni di euro per quest’anno. Le entrate diventeranno 772,8 milioni di euro nel 2015 e 564,7 a regime dal 2016.

Per i contribuenti, le perdite saranno di circa 30 euro l’anno con la percentuale delle detrazioni al 17%. Le detrazioni riguardano circa 29 milioni di contribuenti e lo sconto medio è di 283 euro l’anno.

 

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Le detrazioni più diffuse sono quelle per le spese sanitarie che riguardano circa 15,7 milioni di persone per un valore medio di 175 euro. Il valore è più basso e quindi anche la detrazione.

La detrazione per le spese per addetti all’assistenza personale, come le badanti, vedono una detrazione più consistente in termini assoluti.

La possibilità di intervenire, da parte del governo, in modo trasversale considerando tutte le detrazioni d’imposta porta al rischio di scontentare alcune categorie o fasce sociali. C’è quindi allo studio una modalità che considera le diverse detrazioni, ma si aspettano notizie più concrete e ufficiali.

Iuc, la tassa sulla casa che sarà composta da Imu, Tasi e Tari

 Riguardo alla casa dal punto di vista fiscale risalta la mini-Imu che dovrà essere versata entro il 24 gennaio dai proprietari di prima casa residenti nei Comuni che hanno deliberato un’aliquota superiore a quella base del 4 per mille. Il versamento sarà pari al 40% della differenza tra l’aliquota standard e quella fissata dal comune; la restante parte andrà allo Stato.

Imu 24 gennaio, chi deve pagare la tassa?

 Il governo guidato da Enrico letta ha costruito una strategia che non piace molto agli italiani,  che ha preso il nome di Mini Imu e, nonostante l’abolizione dell’Imu sulle prime case e i terreni agricoli decretata molti mesi fa, dovrà ora essere comunque pagata dai proprietari di prime abitazioni. La scadenza è per venerdì 24 gennaio.

Chi può richiedere il mutuo agevolato anche per le ristrutturazioni

 Dal mese di gennaio sono previsti nuovi fondi per mutui agevolati per le giovani coppie e nuove offerte per le ristrutturazioni di casa. In totale sono due i miliardi messi a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti. Saranno impegnati 2 miliardi di euro per il sostegno al mercato immobiliare e residenziale, e le risorse del Plafond Casa verranno destinate all’erogazione di mutui per acquistare abitazioni, preferibilmente di classe energetica A, B e C, e per opere di ristrutturazione con cambiamento vantaggioso dell’efficienza energetica.

Aumento aliquote Tasi per le detrazioni a favore dei meno abbienti

 Il governo presenterà un emendamento al decreto sugli Enti Locali che ha l’obiettivo di proporre un aumento della Tasi al fine di utilizzare le maggiori risorse per le detrazioni a favore della fascia più debole della popolazione.

Contraria alla proposta Scelta Civica, che parla di caos sulla casa e si dimostra contraria all’aumento perché secondo loro sarebbe un modo per erogare maggiori risorse ai Comuni. Anche se l’obiettivo è l’aumento delle detrazioni per chi ha più bisogno, Scelta Civica non sembra fidarsi.

 

► Imu, Tari, Tasi, IUC 2014 chi le deve pagare e come

 

Il governo in una nota ha affermato: “In materia di Tasi-Imu il governo ha deciso di presentare un emendamento al decreto Enti Locali così definito: ai Comuni sarà concessa per il 2014, esclusivamente allo scopo di deliberare a favore delle famiglie e dei ceti più deboli ulteriori detrazioni rispetto a quelle già previste dalla legge di stabilità, la possibilità di decidere un incremento delle aliquote al di sopra dei massimi attualmente consentiti”.

 

► Per la Tasi possibile aumento aliquota con finalità maggiori detrazioni

 

Il governo precisa che l’aumento non fa crescere la pressione fiscale ed è compreso tra lo  0,1 e lo 0,8 per mille. I Comuni hanno la possibilità di ripartire le diverse basi imponibili.

Il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni ha affermato che nel 2014 le tasse sulla casa non saranno maggiori. Il ministro ha affermato: “Nel 2013 c’è stato un forte sgravio fiscale sulla prima casa, pari a 4,5 miliardi. La mini-Imu è stata una necessità legata alla natura di autonomia decisionale dei Comuni sulla fissazione delle aliquote ma rimane un elemento modesto. Abbiamo l’obiettivo di rendere la tassazione sulla casa veramente di natura federale, evitando di agire come quest’anno con una imposta decisa al centro ma gestita in periferia”.

Tasi, si rischia un aumento per le case di valore basso

 La Tasi sarà un prelievo abbastanza simile alla vecchia Imu, ma con l’aliquota sull’abitazione principale fissata al 3 per mille che va a limitare l’ulteriore incremento per le case con valore catastale medio-alte e dà ai Comuni meno risorse da impiegare per detrazioni a vantaggio per quelle con valore più basso.

Per Confcommercio nel 2013 pressione fiscale da record al 44,3%

 Qualche giorno fa, i dati Istat e quelli del Ministero dell’Economia mostravano l’aumento nel 2013 della pressione fiscale. Oggi, il Centro Studi di Confcommercio ha mostrato uno studio, basato sulla rielaborazione di quei dati, che specifica come e di quanto sia aumentata.

 

► Confcommercio giudica insostenibile il peso del fisco

 

Secondo il Centro Studi di Confcommercio, l’aumento del prelievo fiscale attraverso imposte e contributi è  quantificabile nel 2013 in circa 1,6 miliardi di euro in un anno. Sempre nel rapporto 2012-2013, il Pil nominale è in ribasso per oltre 8,7 miliardi di euro. Il rapporto esprime quindi un’aumento della pressione fiscale nel 2013 dello 0,3%, dal 44% del 2012 al 44,3% dello scorso anno.

 

► Per Confcommercio c’è “allarme tasse”

 

Questo studio risponde alle notizie di una riduzione delle tasse uscite qualche giorno fa e parla invece di aumento del carico fiscale in proporzione al Pil.

Niente riduzione delle tasse, quindi, ma record della pressione fiscale. Per gli economisti del Centro Studi di Confcommercio “Non c’e’ stato affatto l’avvio di un percorso di riduzione della fiscale e si è assistito, invece, a parziali effetti redistributivi che modificano il mix del gettito tra le diverse categorie di contribuenti”.

Per Confcommercio una pressione fiscale così alta ostacola la crescita economica. L’associazione dei commercianti propone maggiore coraggio e decisioni più incisive volte a tagliare la spesa pubblica. Si chiede una politica fiscale diversa basata sulla riduzione degli oneri fiscali che influenzano la produzione. Il primo punto riguarda le tasse sul lavoro da abbassare per permettere una crescita economica seria.

Per Confcommercio, il governo dovrebbe avere come obiettivo principale quello della riduzione delle tasse per rilanciare le orze produttive del Paese.

Per la Tasi possibile aumento aliquota con finalità maggiori detrazioni

 Il governo ha intenzione di modificare le norme per il pagamento della Tasi, cioè la tassa sui servizi indivisibili. Lo conferma il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta che ha parlato della possibilità dei Comuni di aumentare l’aliquota di base della Tasi per incrementare i fondi a disposizione da destinare in maniera prioritaria alla crescita delle detrazioni. L’obiettivo è quello di alleggerire la pressione fiscale a carico della fascia più debole.
Il sottosegretario ha detto che domani ci saranno alcuni incontri all’interno del governo e della maggioranza che lo sostiene volti a definire le modalità con cui inserire le modifiche alle norme decise nella Legge di Stabilità. Pier Paolo Baretta ha affermato che “è possibile intraprendere la via del decreto, ma anche quella dell’emendamento. La seconda è la via più breve”.
Gli incontri di domani dovranno decidere anche sul possibile rinvio del pagamento della prima rata della Tasi. La scadenza di questa prima rata è prevista per il 16 gennaio, ma potrebbe slittare al 24 insieme al pagamento della Mini Imu.
Il sottosegretario Baretta si dichiara favorevole al rinvio e ha sottolineato che non ci dovrebbero essere obiezioni all’interno del governo e della maggioranza.
Decisioni, quindi, da prendere soprattutto sulla data del pagamento della Tasi e anche sull’aliquota di base, che potrebbe passare dal 2,5 per mille  al 3 per mille. Un aumento che sarebbe volti ad aumentare le detrazioni per le fasce più deboli. Sulla questione della Mini Imu, Baretta esclude il rimborso da parte dello Stato e ha affermato che per cancellare la rata i Comuni devono rinunciare a riscuoterla.