Equitalia invita le Partite Iva alla compensazione crediti – debiti

 Anche al direttivo di Equitalia è sembrato opportuno negli ultimi tempi ricordare ai contribuenti la possibilità di compensare debiti con lo Stato con crediti commerciali vantati con le pubbliche amministrazioni. Equitalia Spa ha infatti recentemente inviato a 150 mila titolari di Partita Iva una comunicazione in merito. 

Come si calcola l’importo dell’IMU con aliquota diversa

 Il 16 dicembre scorso milioni di contribuenti italiani sono stati chiamati al pagamento dell’IMU, nel giorno in cui era stata fissata la scadenza del relativo saldo. I contribuenti italiani in quell’occasioni si sono trovati in situazioni diverse fra loro in merito agli importi dal pagare. 

Canone di affitto solo tramite bonifico o assegno a partire da gennaio 2014

 A partire dal 1 gennaio 2014 entreranno in vigore nuove norme fiscali per il pagamento degli affitti, cioè i canoni di locazione relativi agli immobili ad uso residenziale. Si tratta infatti del nuovo pacchetto di interventi voluti dalla Legge di Stabilità finanziaria per il prossimo anno per combattere il fenomeno dell’evasione e degli affitti in nero. 

Si alza l’età pensionabile delle donne

 Si alza l’età in cui le donne potranno andare in pensione. Dal 1 gennaio 2014 serviranno 64 anni e 9 mesi. Un’innalzamento quello dell’età che prosegue da circa 10 anni, dalla riforma Amato del 1993 con l’età che è arrivata in maniera graduale fino ai 60 anni agli ultimi anni con la legge Fornero del governo Monti.
La riforma delle pensioni del governo Monti ha avvicinato l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini. Il precedente governo Berlusconi aveva lavorato nella stessa direzione pensando a una equiparazione che iniziava nel 2014 e doveva arrivare al 2026. Poi la riforma è stata superata da quella del governo Monti.
Dal 1 gennaio 2012, l’età delle donne utile per andare in pensione è salita a 62 anni. Dal 2014 questa passerà a 63 anni e 9 mesi. Per le lavoratrici autonome, dal 1 gennaio 2014 l’età pensionabile si eleverà a 64 anni e 9 mesi. Per chi non ha raggiunto l’età si potrà andare in pensione se si sono versati 42 anni e 6 mesi di contributi.
Le donne possono scegliere di andare in pensione con le vecchie regole fino al 2015, che comprendono 57 anni di età e 35 anni di contributi. Questa però sarà una scelta esosa visto che il riferimento economico sarà basato sul sistema contributivo. Un aspetto meno vantaggioso rispetto a quello retributivo che si basa sugli stipendi degli ultimi anni. Per chi decide di andare in pensione con le vecchie regole si stima che la pensione sia minore di circa il 25%-30%.
Le pensioni delle donne sono più basse di quelle degli uomini perché c’è ancora una disparità nelle retribuzioni tra i due sessi. Verso l’equiparazione dell’età pensionabile, ma con retribuzioni ancora non simili.
La Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia per quanto riguarda le pensioni rosa. La legge che stabilisce una differenza tra i sessi negli anni di contributi necessari per andare in pensione in maniera anticipata sarebbe contro i regolamenti Ue in termini di parità tra i due sessi. In Italia, i contributi per la pensione anticipata sono 42 anni e 5 mesi per gli uomini e 41 anni e 5 mesi per le donne.

La pressione fiscale italiana sale al 44,4% del PIL secondo l’OCSE

 Nel corso dell’ultimo anno e più ancora nel corso degli ultimi anni caratterizzati da un clima di recessione e di crisi economica che non si è ancora concluso, nel nostro paese la pressione fiscale è andata diventando sempre più elevata, tanto da far guadagnare all’Italia un altro premio in ambito internazionale.  

Nuove norme per la richiesta del bonus mobili a partire dal 2014

 A partire dal 1 gennaio 2014 verranno leggermente a cambiare le norme che regolano la richiesta e l’erogazione del cosiddetto bonus mobili, l’agevolazione fiscale concessa dall’Agenzia delle Entrate nel corso del 2013 a tutti i contribuenti che, effettuando lavori di ristrutturazione, effettuavano anche un acquisto contestuale di mobili o di elettrodomestici. 

Dall’Imu alla Tasi con il rischio beffa

 Le novità del 2014 sulle tasse sulla casa si possono sintetizzare nel passaggio dall’Imu sulla prima casa alla Tasi. L’abolizione dell’Imu, salutata con piacere dei contribuenti e proprietari di prima casa, che sono circa l’82% degli italiani, rischia però di essere una beffa. In effetti, l’abolizione dell’Imu porta alla Tasi che potrebbe risultare più costosa della vecchia imposta sulla casa e influire maggiormente sulle abitazioni di minore valore.
Dal 2014 ci sarà quindi una nuova tassa che la Iuc. Questa si divide in Tasi, che è la Tassa sui servizi indivisibili, e la Tari, che è la Tassa sui rifiuti. La Iuc prevede quindi due tasse che hanno aliquote diverse. L’Imu ci sarà ancora per le abitazioni diverse dalla prima casa. La Tasi sembra quindi una nuova versione dell’Imu sulla prima casa che è stata abolita.
La Tasi costerà quanto o addirittura di più dell’Imu? La risposta si potrà conoscere tra qualche tempo visto che nella Legge di Stabilità ha stabilito che i comuni possono applicare un’aliquota massima dello 0,25% calcolata sull’imponibile Imu. I comuni sono in grado di applicare una aliquota nulla o prevedere delle detrazioni, ma in questi casi ne risponderebbero direttamente delle condizioni e conomiche e vista la situazione di molti comuni è una possibilità che sembra difficile.
Il rischio è che la Tasi la debbano pagare anche i proprietari di abitazioni di basso valore che prima erano esentati. Chi invece ha una abitazione di valore più consistente avrebbe tariffe più basse. I comuni affermano che si prevedono per loro minori entrate di un miliardo e mezzo, mentre le associazioni dei costruttori minacciano scioperi in caso di aumento delle aliquote.
La tassa sulla casa è quindi ancora complessa e la prima rata della Iuc che comprende anche la quota della Tasi si pagherà entro il 16 gennaio.

Chi deve pagare la mini Imu a gennaio 2014

 La scadenza per effettuare il versamento per il pagamento della rata mini Imu imposta da alcuni comuni sulla prima casa è stata posticipata dal 16 al 24 gennaio. L’emendamento alla Legge di Stabilità ha stabilito quali contribuenti dovranno pagare il mini saldo di gennaio 2014.

La Cgia di Mestre esprime preoccupazioni per la Tasi al 3,5 per mille

 La Cgia di Mestre commenta le nuove regole sulla Tasi inserite nella Legge di Stabilità che è stata approvata. La Tasi può arrivare a un’aliquota del 3,5 per mille sulla prima casa è c’è il rischio che ci siano aumenti nel 2014 per le famiglie.
La Cgia di Mestre lancia un allarme è si rivolge ai sindaci chiedendo loro di fare attenzione alle famiglie numerose e di salvaguardarli dagli eccessivi aumenti.
Dalle simulazioni emerge che le detrazioni, che arrivano a 1,3 miliardi di euro, porteranno a un risparmio medio delle famiglie che è di 66 euro, mentre con l’Imu nel 2012 era di 200 euro più 50 euro per ogni figlio.
La base imponibile della Tasi è la stessa dell’Imu e quindi gli aumenti potrebbero essere molti pesanti per le famiglie numerose. La Cgia di Mestre ha fatto degli esempi che rendono meglio le difficoltà che potrebbero appesantire la situazione di alcune famiglie. Una famiglia con tre figli che ha una casa di tipo A2 con rendita catastale di 620 euro con l’aliquota del 2 per mille avrà un aumento di 69 euro, mentre con l’aliquota al 3,5 per mille l’aumento rispetto all’Imu sarà di 186 euro. Le famiglie che hanno un’abitazione A3, di minore pregio rispetto alla A2, con l’aliquota al 3,5 per mille avranno un aumento di 182 euro.
Il segretario Cgia Giuseppe Bortolussi ha affermato “Certo i sindaci avranno la possibilità di regolare con ampia autonomia il sistema delle detrazioni. Per questo li invitiamo a intervenire in difesa delle famiglie più numerose e nei confronti dei proprietari delle abitazioni con le rendite catastali più basse. Se ciò non avverrà, saranno proprio questi soggetti a pagare il conto più salato”.