Guida all’apertura della Partita Iva per i soggetti non residenti in Italia

 Guida all’apertura della Partita Iva per i soggetti non residenti in Italia

In questo post potrete trovare tutti i link agli articoli che abbiamo pubblicato in merito ad un tipo particolare di Partita Iva prevista dalla normativa fiscale italiana, quella per i soggetti non residenti in Italia, e che costituiscono appunto la Guida all’apertura della Partita Iva per i soggetti non residenti in Italia.

Come aprire la Partita Iva per soggetti non residenti in Italia

 Che cosa è la Partita IVA per soggetti non residenti in Italia

In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che secondo la normativa fiscale vigente oggi in Italia anche i soggetti non residenti in Italia, ma che, residenti in uno Stato membro appartenente alla Unione Europea o in un Paese terzo vi esercitino una attività professionale o una attività di impresa, qualora effettuino anche in Italia operazioni rilevanti ai fini Iva in Italia, sono tenuti all’ apertura di una Partita Iva e per farlo l’ Agenzia delle Entrate italiane ha disposto una apposita procedura.

La Partita IVA per soggetti non residenti in Italia

 In questo post vogliamo completare il discorso che abbiamo intrapreso in merito alla normativa fiscale vigente in relazione alle Partite Iva. E dopo aver discusso di quelle relative ai soggetti diversi dalle persone fisiche, vogliamo oggi parlare delle Partite Iva per soggetti non residenti in Italia.

Guida al regime contabile agevolato

 Guida al regime contabile agevolato per l’ IVA

In questo post potrete trovare, come in una sorta di sommario, tutti i link ai diversi articoli che compongono la Guida al regime contabile agevolato per l’ IVA, il cui scopo è quello di fornire delle utili informazioni su tutti gli aspetti che riguardano questo particolare regime fiscale concesso dall’ Agenzia delle Entrate. 

Come aderire al regime contabile agevolato

 Che cosa è il regime contabile agevolato per l’ IVA

Come abbiamo visto in alcuni post pubblicati in precedenza, il regime contabile agevolato per l’ IVA è il regime fiscale cui a partire dal 2012 possono aderire tutti i contribuenti che siano in possesso dei requisiti per accedere al regime fiscale di vantaggio IRPEF e che contemporaneamente dispongano anche dei requisiti per accedere al regime contabile agevolato per l’ IVA e dunque possano a tutti gli effetti essere considerati alla stregua di “minimi“.

Come si chiede il rimborso fiscale – La guida dell’Agenzia delle Entrate

 Solitamente quando si parla di Fisco e di rimborsi la prima cosa che viene in mente sono le lettere dell’Agenzia delle Entrate che invitano bonariamente il contribuente a pagare o, peggio, le buste verdi che arrivano direttamente da Equitalia, le tanto temute cartelle esattoriali, che di bonario non hanno nulla.

► Come presentare la domanda di rimborso dell’IRAP dalle maggiori imposte IRPEF – IRES

Ma può succedere anche che un contribuente si trovi in credito nei confronti del fisco, ovvero può succedere che il cittadino abbia qualcosa da riscuotere. Come si fa allora?

In che modo si possono ottenere indietro i soldi versati ma non dovuti al fisco? A questa, e ad altre domande, ha risposto l’Agenzia delle Entrate.

Come si richiede un rimborso fiscale

Due sono le possibili procedure da attuare se ci si trova in credito con il fisco:

1. rimborso su istanza, da effettuare in carta semplice ma con tutta la documentazione che attesti il credito del contribuente: la richiesta deve essere fatta entro 48  mesi per i rimborsi di ritenute o versamenti diretti e entro 36 se si tratta di rimborsi relativi alle imposte indirette;

2. rimborso tramite dichiarazione dei redditi se il credito risulta dalla dichiarazione stessa, con procedure differenziate se si usa il Modello Unico (si dovrà compilare il quadro RX o chiedere la compensazione) o il Modello 730 (il rimborso può essere richiesto direttamente in busta paga).

► Calendario fiscale – Gli appuntamenti di ottobre e dicembre 2013

Come avviene il rimborso?

Le modalità attraverso le quali i contribuenti vengono rimborsati dall’Agenzia delle Entrate, dopo che la stessa avrà effettuato i dovuti controlli, variano in base alla somma che vantata a credito dal contribuente:

– credito inferiore ai 1.000 euro: rimborso in contanti recandosi presso gli Ufficio postali;

– credito dai 1.000 ai 51.645,69 euro: vaglia della Banca d’Italia;

– credito oltre i 51.645,69 euro: accredito su conto corrente bancario o postale.

Guarda il video guida messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate