Come non pagare le tasse sugli immobili non abitabili – Documentazione necessaria

La categoria catastale degli immobili collabenti

In alcuni post pubblicati in precedenza abbiamo visto che a livello fiscale esistono due modi per non pagare più le tasse sugli immobili che un tempo erano in condizioni di abitabilità e quindi anche soggetti ad una rendita catastale, ma che, con il passare del tempo, in mancanza di lavori  di mantenimento e di ristrutturazione, sono precipitati in condizioni di fatiscenza e comunque di non agibilità. 

Come non pagare le tasse sugli immobili non più abitabili

 Da qualche giorno a questa parte il Governo ha finalmente dato le nuove disposizioni in merito alla tassa sugli immobili. La vecchia IMU, infatti, è stata cancellata, almeno per quanto riguarda la prima casa e nella misura della prima rata, quella già posticipata a giugno. Inoltre sono stati esclusi dal pagamento tutti gli immobili relativi alle attività produttive agricole.

Criteri per il calcolo della Service Tax

 Vita breve per la Tares che dopo la sua entrata in vigore all’inizio dell’anno e il pagamento dell’ultima rata previsto per dicembre, sarà inglobata,  a partire dal 1° gennaio 2014, dalla Service Tax, la tassa sui servizi indivisibili che sostituirà l’Imu e le imposte sui rifiuti.

 Decreto Imu in vigore: tutte le novità dal 31 agosto 2013

Questa nuova imposta sarà gestita dai Comuni che dovranno calcolarne le aliquote in base a dei determinati criteri che faranno variare l’importo da pagare in base alla superficie dell’immobile e alla capacità di produrre i rifiuti in base a determinate categorie che saranno meglio identificate con la Legge di Stabilità.

La Service Tax sarà composta da due diverse imposte, una specifica per i rifiuti e una per i servizi indivisibili necessari al mantenimento delle aree residenziali (illuminazione, strade, aree verdi, etc.).

A pagare entrambe le componenti della Service Tax saranno i proprietari e gli occupanti, a qualsiasi titolo, dell’immobile.

► Quanto risparmieranno le famiglie con l’abolizione dell’Imu? – La mappa regione per regione

Per quanto riguarda la componente della Service Tax dovuta per la gestione dei rifiuti, le aliquote saranno calcolate in base alla superficie dell’immobile, alla quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti in relazione agli usi e alla tipologia delle attività e al costo del servizio sui rifiuti.

Per quanto riguarda la componente per i servizi indivisibili, anche questa pagata da proprietario ed eventuale usufruttuario dell’immobile, ogni Comune potrà scegliere se applicare le aliquote in base alla superficie o alla rendita immobiliare.

Service Tax – Ecco come funzionerà e quanto si pagherà con la nuova tassa sulla casa

 Il 22° Consiglio dei Ministri del 2013 ha decretato la fine della tanto odiata IMU, la tassa sugli immobili che tanto ha fatto discutere, che è stata sostituita dalla Service Tax, una nuova tassa sui servizi, che sarà pagata sia dai proprietari che dai reali usufruttuari degli immobili in base ad aliquote definite dai singoli Comuni.

IMU abolita, prima rata cancellata, ma ancora si è in attesa di sapere cosa ne sarà della seconda rata dell’Imu, anche se il governo ha preso l’impegno politico per trovare le risorse che possano permettere di cancellarla.

 Chi pagherà la Service Tax

Taser, una tassa federale

Quindi, dal 2014 non si pagherà l’Imu, ma la Tares, una tassa federale della quale si occuperanno i singoli comuni della penisola, provvedendo alla determinazione delle aliquote a alla riscossione del tributo, secondo i parametri che saranno stabiliti con la Legge di Stabilità, attesa per il prossimo 15 ottobre.

Ai comuni anche la scelta delle esenzioni, mentre al Governo rimarrà il compito di decidere il tetto massimo di tassazione oltre il quale i comuni non si potranno spingere. Un fatto, questo, che lega indissolubilmente il destino dei sindaci di tutta Italia alle aliquote che decideranno di applicare.

Tari e Tasi – Le due componenti della Service Tax

La Tari

Una delle due componenti della Taser, la tassa sugli immobili, è la Tari, la vecchia Taser, la tassa che si paga per i rifiuti che, come la precedente, dovrà essere pagata da chi occupa, a qualunque titolo, locali o aree suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Chiunque detenga un locale o un immobile – occupante, proprietario o affittuario – che sia predisposto per la produzione di immondizia, dovrà sostenere l’intero onere della Tari.

L’importo della Tari sarà determinato dai singoli comuni in base al principio chi inquina paga, quindi in proporzione alla superficie dell’immobile, con criteri che saranno definiti dalla Legge di Stabilità del 15 ottobre prossimo e della riforma del catasto.

La Tasi

La seconda componente della Service Tax, la nuova tassa sugli immobili, ha lo scopo di finanziare le spese che le amministrazioni comunali sostengono per la gestione dei cosiddetti servizi indivisibili, come la manutenzione delle stradel’illuminazione pubblica o la cura dei parchi.

Come ha indicato il presidente Letta, la Tasi è l’applicazione su scala cittadina delle spese condominiali, ossia le spese che servono al mantenimento degli spazi comuni. Per questo tutti devono pagare: a differenza della Tari, la Tasi sarà pagata sia da chi detiene l’immobile – in quanto sia da chi lo usa (occupante o affittuario).

Il proprietario dovrà pagare perché i beni e i servizi pubblici locali concorrono a determinare il valore commerciale dell’immobile, l’affittuario o l’occupante pagheranno in quanto usufruiscono di tali servizi.

► A quanto ammonterà la nuova Service Tax

Le 10 città dove si pagherà di più

Ciò che balza agli della nuova Service Tax voluta dal Governo Letta per sostituire l’Imu è che più che sostituire una tassa, la si sia distribuita su più contribuenti. Infatti, a differenza dell’Imu, non saranno solo i proprietari a pagare, ma anche chi occupa la casa.

Le polemiche sono già molte, anche perché la Service Tax è slegata dell’effettiva capacità contributiva delle famiglie italiane, non basandosi sul reddito ma sulla superficie della casa e il suo valore catastale.

Saranno previste esenzioni, ma prima dell’arrivo della Legge di Stabilità non si potrà sapere chi sarà a beneficiarne (sicuramente disabili e single).

Il costo per le famiglie della Service Tax è stato simulato da Repubblica, che ha preso in considerazione abitazioni A2 e A3 di 80 metri quadrati, con un’aliquota media del 2%. La simulazione è stata fatta nelle dieci città più care d’Italia (gli importi si riferiscono alla Tasi, quindi alle cifre riportate si deve aggiungere il valore della Tari, l’ex Tares).

Roma:  euro 222

Milano: euro 211

Bologna: euro 206

Firenze: euro 168

Rimini: 166

Verona: 163

Padova: 162

Pisa: 153

Bolzano: 146

Siena 145.

Il 730 per chi ha perso il lavoro

 Licenziamenti e tagli del personale, purtroppo, sono stati all’ordine del giorno nell’ultimo anno e il Fisco si rende conto che adesso la platea di coloro che hanno perso l’occupazione principale o l’unico reddito che avevano, si è allargata parecchio. E’ stato perciò necessario adeguare la normativa e la documentazione alla nuova situazione sociale.

Rimborsi sul 730 anche per chi non ha più un datore di lavoro

Per tutti gli ex dipendenti che adesso, avendo perso il lavoro, non hanno più un sostituto d’imposta, è stato definito il “730 Situazioni particolari”. La compilazione di questa dichiarazione dei redditi e l’invio della stessa, consente di recuperare il credito del 2012. L’invio dei documenti e del modello deve essere effettuato dal 2 al 30 settembre 2013.

Come chiedere il rimborso delle imposte versate in eccesso all’Agenzia delle Entrate

Chi ha perso il lavoro, ha comunque avuto delle trattenute in busta paga e potrebbe vantare dei crediti d’imposta nei riguardi del fisco in virtù di deduzioni e detrazioni da documentare. Per evitare che questi soldi vadano persi, l’Erario ha pubblicato un provvedimento in Gazzetta Ufficiale, oltre alla circolare 28/E così da rendere più veloce il rimborso delle imposte pagate in eccesso.

L’accredito dei soldi, ricorda l’Agenzia delle Entrate, si può avere direttamente sul proprio conto corrente, a patto di comunicare le coordinate bancarie e postali. Chiaramente si ha un rimborso nel momento in cui le dichiarazioni contabili superano i 13 euro.

Evitare le imposte sulle case inabitabili

 L’Imposta municipale sugli immobili riguarda tutte le case. Chi possiede un bene immobile è stato chiamato l’anno scorso a rapporto dal Fisco per pagare l’imposta che sostituisce l’ICI. Per il 2013 la situazione è ancora tutta da chiarire visto che in Parlamento e in seno al Governo non c’è ancora molta chiarezza sull’imposta.

Il legame tra Service Tax e IMU

Alcuni partiti sono intenzionati a sospendere e poi abolire questa tassa ma il governo Letta è cauto per via della mancanza di fondi in grado di sostenere economicamente il buon proposito. Si solleva quindi la protesta delle imprese che non sono state esonerate dal pagamento della rata IMU di giugno come le famiglie.

Imprese e famiglie sul pagamento dell’IMU

Qualora fossimo chiamati alla cassa tra qualche settimana, c’è da chiedersi se c’è un modo per risparmiare qualche euro. Sicuramente sì ma sempre per alcune categorie d’immobili. Chi possiede ad esempio un appartamento fatiscente che non è più abitabile o chi ha ricevuto in eredità o acquistato illo tempore un rudere con l’intenzione di ristrutturarlo, si trova per le mani dei beni immobili non abitabili.

Consegnando una dichiarazione ad hoc al comune di appartenenza è possibile chiedere la riduzione delle imposte. In alternativa si può chiedere di modificare l’accatastamento di questi immobili dai quali comunque non si percepisce un reddito ed evitare di pagare l’imposta.

Guida alla richiesta dei rimborsi all’Agenzia delle Entrate

 Guida alla richiesta dei rimborsi all’Agenzia delle Entrate

A volte ai contribuenti italiani può capitare di pagare, in relazione alle tasse e alle imposte richieste dall’ Agenzia delle Entrate, più di quanto dovuto. In questo caso, tuttavia, è possibile richiedere il rimborso degli importi versati in eccesso, ma è necessario conoscere e applicare la procedura per farne richiesta.