Le scadenze fiscali del prossimo autunno

 Imu rinviata. Aumento dell’Iva rinviato. Prorogate le scadenze per il pagamento delle tasse relative ai redditi percepiti nello scorso anno.

Ma si tratta di rinvii, non di cancellazioni e, quindi, il conto prima o poi arriva. Passata l’estate, infatti, come sottolinea la CGIA di Mestre, dovremmo essere pronti a mettere mano al conto in banca per provvedere al pagamento di tutte le tasse e le imposte che fino adesso non abbiamo pagato.

 Rinviato l’aumento dell’IVA

Secondo la CGIA l’autunno 2013 si preannuncia particolarmente ricco di scadenze: 24 in tutto, tutte concentrate tra ottobre e dicembre, senza distinzione tra contribuenti privati ed imprese.

Le scadenze fiscali dell’autunno 2013

Il I ottobre 2013 scatterà l’aumento dell’Iva – inizialmente previsto per il I luglio – che passerà dal 21% al 22% con conseguenti aumenti su molti generi di largo consumo e anche sulle altre imposte.

Il 16 ottobre, invece, chi ha dei capitali investiti dovrà pagare la prima rata della Tobin Tax, pagamento che interessa anche l’acconto del 110% delle ritenute sugli interessi di conti correnti e depositi.

A gravare su questa situazione ci sono anche l’aumento previsto per gli acconti fiscali di Irpef (dal 99 al 100%) e Irap(dal 100 al 101% ma solo per l’anno 2013). Per le persone fisiche e le società di persone l’Irap l’acconto Irap sarà pagato al 100%, mentre chi è soggetto ad Ires il 101%.

► Possibili aumenti per Irpef, Ires e Irap entro fine anno

Poi la CGIA di Mestre evidenzia le difficoltà che potrebbe nascere per l’Imu e la Tares, sulle quali il Governo sta ancora lavorando.

Calendario delle scadenze per il pagamento delle imposte relative all’Unico 2013

 Il 31 maggio il Governo ha annunciato una proroga per quanto riguarda le scadenze relative alla presentazione dei modelli per la dichiarazione dei redditi, sia, quindi, per il modello 730 che per il modello Unico.

► Proroga ufficiale per il Modello Unico 2013

Lo slittamento delle scadenze si è reso necessario dopo la cancellazione del pagamento della prima rata dell’Imu che ha creato parecchi problemi ai Caf e ai contribuenti stessi, soprattutto per coloro che avevano già effettuato il pagamento.

Per l’Unico si è trattato di una doppia proroga che ha previsto uno slittamento all’8 luglio del pagamento delle somme dovute a saldo e a titolo di primo acconto (senza maggiorazione) e al 9 luglio la scadenza per i versamenti a titolo di interesse corrispettivo, per i quali, però, è stata prevista una maggiorazione dello 0,40%.

Queste somme possono essere pagate sia in un’unica soluzione che a rate. Se si sceglie il pagamento rateizzato, che non per forza deve riguardare tutte imposte risultanti dal Modello Unico 2013, il termine di pagamento dell’importo totale slitta al mese di novembre e l’importo è soggetto ad una maggiorazione per interessi pari al 4% annuo.

► Detrazioni per spese mediche nell’Unico PF

Inoltre, sono previste delle differenze per il pagamento delle imposte per i soggetti che possiedono una partita Iva o per coloro che non ne hanno. Vediamole nel dettaglio.

Il calendario della scadenze per il pagamento delle rate delle imposte relativo all’Unico 2013

Titolari di partita Iva

I rata – scadenza 8 luglio – nessun interesse

II rata – scadenza 16 luglio – interessi 0,09%

III rata – scadenza 20 agosto – interessi 0,42%

IV rata – scadenza 16 settembre – interessi 0,75%

V rata – scadenza16 ottobre – interessi 1,08%

VI rata – scadenza 18 novembre – interessi 1,08%

Soggetti non in possesso di partita Iva

I rata – scadenza 8 luglio – nessun interesse

II rata – scadenza 31 luglio – interessi 0,24%

III rata – scadenza 2 settembre – interessi 0,57%

IV rata – scadenza 30 settembre – interessi 0,90%

V rata – scadenza 31 ottobre – interessi 1,23%

VI rata – scadenza 2 dicembre – interessi 1,56%

Ricordiamo inoltre che il pagamento delle rate delle imposte derivanti dal Modello Unico 2013 (quindi riferito all’anno di imposta 2012) devono essere effettuati con il modello F24 con i seguenti codici tributo:

1668 per le imposte erariali (IRPEF, IRES, IVA, cedolare secca);

3805 per i tributi regionali (addizionale regionale all’IRPEF, IRAP);

3857 per i tributi locali (addizionale comunale all’IRPEF).

24 scadenze fiscali a fine anno

 Il Fisco, solo in apparenza, sta dando tregua ai consumatori visto che il Governo, per aumentare il potere d’acquisto delle famiglie, ha scelto di sospendere il pagamento dell’IMU sulla prima casa e rinviare di un trimestre l’aumento di un punto percentuale dell’IVA. Questi spostamenti nelle scadenze del terzo trimestre fiscale dell’anno, comportano un imbottigliamento alla fine dell’anno nei pagamenti.

Rinviato l’aumento dell’IVA

In pratica non si paga adesso l’IMU, si aumenterà in seguito l’IVA ma alla fine dell’anno ci saranno ben 24 appuntamenti con il fisco e saranno sicuramente più pesanti del previsto. L’IVA, ma anche l’IMU e la TARES non prevedono aliquote minori rispetto a quelle indicate per lo scorso anno.

Abitazione principale e decreto fare

Il fatto che l’IVA aumenti con un trimestre di ritardo, vuol dire che il Governo sarà costretto ad aumentare gli acconti di fine anno dovuti all’Erario per IRPEF, IRES e probabilmente anche per l’IRAP. Secondo una stima recente, gli appuntamenti con l’Erario della fine dell’anno, dei mesi si novembre e dicembre, sono circa 24. Considerando che riguardano sia i cittadini che le imprese, potrebbe dunque esserci un calo repentino dei consumi proprio nei momenti dell’anno in cui le festività stimolano la capacità di spesa.

Le imprese, da qui alla fine dell’anno, dovranno mettere da parte circa 56 mila euro per far fronte alle richieste dell’Erario.

Prorogato il pagamento di alcuni UNICO

 Appuntamento alla cassa rimandato per i lavoratori che compilano il modello di dichiarazione UNICO 2013 ma sono anche inseriti negli studi di settore. Il rinvio del pagamento non ha costi aggiuntivi. La maggiorazione interviene soltanto per chi supera il limite massimo dell’8 luglio prossimo.

Insomma, fino all’8 luglio, tutti i lavoratori che si sono sottoposti agli studi di settore, hanno la possibilità di pagare le tasse, ma se per qualsiasi motivo ritardano, i pagamenti espletati tra il 9 luglio e il 20 agosto, subiranno una maggiorazione dello 0,40 per cento.

Abitazione principale e decreto fare

L’agenda fiscale per i contribuenti è stata quindi aggiornata e la novità annunciata riguarda soprattutto i contribuenti, le persone fisiche e non che esercitano un’attività economica per l quale è stato elaborato uno studio di settore.

In questo caso non esistono cause di esclusione o di inapplicabilità, né è stato definito un limite di reddito ultimo.

Software online per gli studi di settore

Il Dpcm che comunica lo slittamento della scadenza fiscale è stato annunciato in un comunicato del Ministero dell’Economia e delle Finanze già il 13 giugno. Il rinvio riguarda il pagamento delle tasse che risultano dalle dichiarazioni dei redditi, dell’Irap e dalla dichiarazione annuale unificata.

Sono compresi nei versamenti posticipati tutti quelli che derivano dall’UNICO quindi anche l’imposta sostitutiva sui canoni abitativi, l’IVIE e l’IVAFE.

Decreto del fare: come cambiano le scadenze degli adempimenti fiscali

 Con il decreto del fare approvato la scorsa settimana dal Governo Letta cambiano molte cose nei rapporti tra i cittadini e le amministrazioni pubbliche. Tra le tante novità inserite anche delle nuove scadenze per la presentazione della documentazione necessaria ai cittadini per essere in regola con gli adempimenti fiscali e amministrativi.

► Le novità per i mutui del decreto del fare

Basta con la giungla di scadenze distribuite su tutto l’anno: come previsto dallo Small Business Act Europeo del 2009, già recepito in diversi paesi europei, le scadenze verranno concentrate in due sole date.

Nello specifico, per il nostro paese, i due nuovi, e unici, appuntamenti con la pubblica amministrazione ai quali non si potrà assolutamente mancare sono il primo gennaio e il primo giugno.

Ma, come spesso accade in Italia, le cose non sono così semplici come sembrano perché queste due nuove scadenze non riguarderanno tutta la documentazione necessaria allo svolgimento regolare dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione, ma saranno valide solo per documentazioni generiche quali atti amministrativi a carattere generale che prevedono, come spiega il testo del decreto: “la raccolta, l’elaborazione, la trasmissione, la conservazione e la produzione di documenti, da inviare alle amministrazioni pubbliche, agli enti e alle agenzie dello stato nazionale”.

► Decreto del fare: le novità per i cittadini

In questa tipologia di documentazione rientra, ad esempio, la dichiarazione dei redditi ma non documentazioni per gli accertamenti tributari.

Verifica dell’acconto IMU

 Rispondendo a 10 semplici domande, è possibile verificare se il pagamento o il non pagamento dell’IMU rispecchiano esattamente il nostro profilo di proprietari di un immobile. Il riassunto delle domande per chi possiede un’unità immobiliare è stato fatto dal portale idealista.it.

Il punto di partenza è la considerazione del gettito della prima rata dell’IMU nelle casse dello stato. Sembra infatti che siano portati nei forzieri italiani circa 10 miliardi di euro, una cifra assolutamente importante e invitante che fa dubitare riguardo la sospensione del pagamento dell’imposta.

Novità fiscali in pentola a giugno

E’ vero però che questa sospensione non riguarda tutti e ancora oggi che la scadenza è sorpassata, ci si chiede se il comportamento tenuto è davvero quello corretto. Per prima cosa bisogna ricordare che la sospensione della rata IMU di giugno vale soltanto per le abitazioni principali ed è valida fino al 16 settembre.

Se si posseggono anche delle pertinenze si è comunque esenti fino alla terza pertinenza dell’abitazione principale. Anche chi possiede un terreno incolto o agricolo è esentato dal pagamento mentre avrebbe dovuto rispettare la scadenza il proprietario di orti e giardini che godono dello status di “edificabili”.

Come regolarsi per l’acconto IMU di giugno

Dovranno poi andare alla cassa tutti coloro che posseggono un area edificabile, a patto che non siano coltivatori diretti o agricoltori professionisti inseriti nell’albo IAP. Sospesa invece l’IMU per i proprietari di case rurali e fabbricati, sempre che abbiano comunicato i requisiti di ruralità agli uffici di competenza.

Proroga ufficiale per il Modello Unico 2013

 Come si vociferava ormai da diverso tempo e come avevamo anche anticipato nel corso dei giorni scorsi è stata ufficialmente prorogato il termine ultimo di scadenza per la presentazione del Modello Unico 2013.

Un comunicato stampo emesso dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze ha infatti spostato dall’ imminente 17 giugno al prossimo 8 luglio la scadenza per il versamento, senza maggiorazione, delle imposte che ricadono all’ interno dei modelli di dichiarazione Unico e Irap.

Novità fiscali in pentola a giugno

 Si continua a parlare di IVA e di IMU tanto che molti cittadini non hanno ancora ben capito se queste novità in materia fiscale sono rivolte a tutti i cittadini. Di fatto qualcosa sta cambiando perché il governo ha intenzione di varare prima dell’estate una serie di semplificazioni che potrebbero modificare in itinere anche questi due ambiti.

Incentivi al lavoro: ci sono le leggi ma non i decreti attuativi

Ma cosa bolle in pentola? Si parla molto di una serie di incentivi per l’assunzione di giovani che non hanno ancora compiuto 30 anni e di donne di qualsiasi età. Il governo, con queste iniziative, intende variare le classifiche occupazionali che ci relegano agli ultimi posti in Europa riguardo il lavoro giovanile e femminile.

Sgravi per gli apprendisti

Allontanandosi dall’ambito ristretto delle tematiche lavorative, andiamo a prendere di petto un altro tema particolarmente caro ai cittadini: l’aumento delle tasse. L’IVA in primo luogo che da luglio dovrebbe aumentare di un punto percentuale determinando spese sempre maggiori per i cittadini consumatori.

Il governo, in tal senso, ha deciso di fare un passo indietro e di alzare l’Imposta sul valore aggiunto, dello 0,5 per cento. In questo modo ci sarebbe più tempo per riordinare i panieri dei beni a disposizione dei cittadini, facendo le dovute differenze. I beni di largo consumo, per esempio, sarebbero così lasciati al di fuori dei rincari.

Come regolarsi per l’acconto IMU di giugno

 Ma l’IMU non era stata abolita? No, per l’abolizione il dibattito è ancora vivo poiché una manovra del genere comporta il reperimento di fondi che il governo adesso non ha. La prima rata dell’IMU, quella da pagare entro il 16 giugno, è stata soltanto sospesa per alcune categorie di contribuenti. Per gli altri, ecco qualche informazione utile per non trovarsi in difetto con il fisco.

Difendersi dai cambi in corsa sull’IMU

L’IMU, quindi, non è stata abolita e per i proprietari di 28 milioni di immobili sparsi nel nostro paese, la scadenza indicata si approssima sempre di più.

La prima cosa da sapere è che se la casa in cui si abita è classificata in una categoria da A/2 ad A/6, l’acconto del 50 per cento previsto per giugno è sospeso ma se la casa rientra nelle categorie A/1, A/8 e A/9, l’acconto deve essere versato.

Lo stop Imu solo sulla prima casa anche se…

Quindi non sono esentati da questa scadenza, coloro che posseggono una casa di lusso, una villa, un castello o un palazzo storico. Le case per le quali, al contrario, l’acconto è sospeso, sono le abitazioni di tipo civile, quelle di tipo economico, le abitazioni di tipo popolare, le abitazioni di tipo ultrapopolare e le abitazioni di tipo rurale.