Imu per gli enti non commerciali

 L’IMU, il cui saldo scadrà a breve, è sicuramente una delle tasse peggio digerite dagli italiani che sembra aver paralizzato perfino il comparto immobiliare, da sempre caratterizzato dalla profonda vitalità. L’IMU dovrà essere pagato anche dagli enti non commerciali.

Per capire di cosa si tratta e cosa devono pagare, il dipartimento delle Finanze ha pubblicato l’ennesima risoluzione, la numero 1/Df del 3 dicembre. In questo documento si precisa che l’esenzione dell’imposta IMU è valida per gli enti non commerciali che svolgono la propria attività senza scopo di lucro. 

In tutto questo discorso, in ballo, ci sono le tasse dovute dagli enti ecclesiastici e l’esenzione proporzionale per chi usa in modo misto gli immobili.

Capire se un ente ecclesiastico deve pagare o è esente dall’IMU non è facile perché dire che svolge un’attività senza scopo di lucro è quanto meno lapalissiano. Per legge, allora le organizzazioni senza scopo di lucro che possono fruire dell’esenzione, sono quelle che hanno adeguato atti costitutivi e statuto ai requisiti definiti nel Regolamento del 2012.

Hanno una disciplina propria gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti che possono non rispettare tutte le disposizioni del codice civile riguardo costituzione, struttura, amministrazione ed estinzione. Questo vuol dire che non hanno uno statuto e quindi, in sostituzione, devono strutturare un regolamento, come fosse una scrittura priva a conforme.

Dal primo gennaio 2013 entrerà in vigore la normativa che disciplina i casi di uso misto dei locali con l’imposta calcolata in base ai requisiti e ripartita proporzionalmente in base all’uso.

Gli appuntamenti con il fisco del 31 dicembre

 Se guardassimo le scadenze fiscali previste per il 31 dicembre, ci verrebbe da dire che nemmeno a Capodanno il fisco ci lascia in pace, in realtà l’Agenzia delle Entrate prevede ben 34 scadenze per numerose tipologie di contribuenti a meno di 15 giorni dal pagamento del saldo IMU.

Gli appuntamenti di dicembre con il fisco sono numerosi. Abbiamo visto insieme le scadenze del 17 dicembre, quelle in programma per il 19 dicembre, quelle del 20 e del 27 ed ora passiamo in esame qualche appuntamento del 31 dicembre. Per l’elenco completo si consiglia di visionare il sito dell’Agenzia delle Entrate.

Facciamo qualche esempio. Il 31 dicembre è l’ultimo giorno per il versamento delle imposte e delle ritenute, maggiorate degli interessi legali e della sanzione ridotta per il pagamento con ravvedimento della seconda o unica rata dell’acconto IRPEF, IRES ed IRAP relativo al 2012 non effettuato entro il 30 novembre 2012.

Sono tenuti al rispetto di questa scadenza, le “persone fisiche, società semplici, società di persone e soggetti equiparati, nonché società di capitali, che presentano le dichiarazioni Unico 2012 e Irap 2012.”

Hanno tempo fino al 31 dicembre anche gli  eredi delle persone decedute successivamente al 29 febbraio 2012 per la presentazione della dichiarazione Modello Unico relativa alle persone decedute. Il tutto va effettuato tramite il modello F24 con modalità telematica per i titolari di partiva IVA.

20 e 27 dicembre: quali scadenze

 Il 20 e il 27 dicembre ci sono tre importanti appuntamenti con il fisco da ottemperare. Non siamo certo alla fine del mondo, ma sicuramente è molto vicina la fine dell’anno.

La prima scadenza, quella del 20 dicembre, interessa le imprese di assicurazione che devono versare l’imposta dovuta sui premi e sugli accessori incassati nel mese di novembre 2012, con gli eventuali conguagli dell’imposta dovuta sui premi ed accessori interessati nel mese di ottobre.

Il versamento va fatto in modalità telematica tramite il modello F24. I codici tributo da usare sono diversi. Il 3354 riguarda l’imposta sulle assicurazioni per l’Erario, poi dal 3356 al 3361 in modo progressivo si devono applicare i codici tributo per l’imposta sulle assicurazioni RC Auto Province, il contributo al SSN sui premi assicurazione RC auto, RC auto Friuli Venezia Giulia, RC Auto Trento, RC Auto Bolzano e il Fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura.

Il 27 dicembre chiama all’appello gli operatori intracomunitari con obbligo mensile per la presentazione degli elenchi riepilogativi delle cessioni e degli acquisti di beni intracomunitari e per prestazioni dello stesso tipo effettuate nel mese precedente.

In più devono versare l’acconto IVA relativo all’anno 2012 con il codice 6013 i contribuenti IVA mensili e con il codice 6035 i contribuenti IVA trimestrali.

 

19 dicembre: 2 scadenze

 Secondo il calendario Maya raccontato ai cittadini, il 21 dicembre ci sarà la fine del mondo. Nel calendario dell’Agenzia delle Entrate sono stati invece inseriti, prima di quella data, diversi appuntamenti con il fisco molto importanti, che arrivano giusto a ridosso del pagamento del saldo dell’IMU.

Il 19 dicembre, in scadenza, ci sono soltanto due imposte, niente a che vedere con i 73 appuntamenti del 17 dicembre.

Il primo appuntamento riguarda i sostituti d’imposta, comprese le Amministrazioni dello stato, che “nel 2011 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte o che nel 2011 hanno corrisposto contributi previdenziali e assistenziali dovuti all’INPS e all’INPDAP e/o premi assicurativi dovuti all’INAIL, e che non hanno presentato, entro il termine del 20 settembre 2012, la dichiarazione Modello 770/2012 Semplificato”. Con il codice tributo 8911 questi enti devono regolarizzare con il ravvedimento la presentazione della dichiarazione dei sostituti d’imposta per il 2011. Si tratta di sanzioni pecuniarie relative alle violazioni sulle imposte sui redditi, Irap, Iva e altre imposte sostitutive.

Sempre con il codice 8911 si possono pagare le sanzioni legate alle violazioni tributarie relative all’imposta sui redditi, alle imposte sostitutive, all’Irap e all’Iva. Gli interessati, si legge sul sito delle Entrate, sono: “Sostituti d’imposta, intermediari e altri soggetti che nel 2011 hanno corrisposto somme o valori soggetti a ritenuta alla fonte su redditi di capitale, compensi per avviamento commerciale, contributi ad enti pubblici e privati, riscatti da contratti di assicurazione sulla vita, premi, vincite ed altri proventi finanziari ivi compresi quelli derivanti da partecipazioni ad organismi di investimento collettivo in valori mobiliari di diritto estero, utili e altri proventi equiparati derivanti da partecipazioni in società di capitali, titoli atipici, indennità di esproprio e redditi diversi, e che non hanno presentato, entro il termine del 20 settembre 2012, la dichiarazione Mod. 770/2012 Ordinario”.

17 dicembre: le scadenze fiscali

 Quali e quanti appuntamenti con il fisco sono previsti per il 17 dicembre? Sicuramente il più importante, quello che riguarda la maggior parte degli italiani è il saldo IMU.

Il versamento dell’Imposta Municipale Propria deve essere effettuato con il modello F24 telematicamente per i titolari di partita IVA, sia nelle banche, sia presso gli uffici postali, ma questa seconda possibilità sarà attiva soltanto dal primo dicembre in poi.

Molti gli appuntamenti per i sostituti d’imposta in questo caldo dicembre. Il 17, infatti, scade il pagamento della rata dell’addizionale regionale dell’Irpef trattenuta ai lavoratori dipendenti e pensionati sulle competenze del mese precedente.

I sostituti d’imposta devono anche versare le ritenute alla fonte su contributi, indennità e premi vari corrisposti nel mese precedente.

Una scadenza molto importante riguarda le imprese di assicurazione chiamate al versamento delle ritenute alla fonte sui redditi di capitale derivanti dagli scatti o dalle scadenze di polizze vita stipulate entro il 31 dicembre del 2000, escluse quelle per eventi di morte.

L’IMU interessa i cittadini ma anche gli enti pubblici, i proprietari o i titolari di altro diritto reale di godimento su beni immobili tenuti al pagamento dell’IMU. L’Erario distingue i codici tributo per i fabbricati rurali ad uso strumentale, per i terreni, per le aree fabbricabili e per gli altri fabbricati.

Tutte le altre scadenze si possono leggere in questa pagina.

Entrate tributarie in aumento: le imposte dirette

 Le entrate tributarie e quindi il famoso gettito fiscale, nei primi dieci mesi dell’anno, è aumentato rispetto all’anno scorso. Questa discrepanza sembra debba essere attribuita alle misure correttive che sono state introdotte a partire dalla seconda metà del 2011.

Come sempre il Dipartimento delle Finanze cerca di riassumere l’andamento delle Entrate Tributarie e nell’ultimo Bollettino ha preso in esame i primi dieci mesi dell’anno da gennaio ad ottobre.

Il primo dato importante è che rispetto ad un periodo analogo del 2011, quest’anno le entrate tributarie sono aumentate del 4 per cento e sono arrivate a quota 322.814 milioni di euro. Per quanto riguarda le imposte dirette, sono cresciute del 5 per cento portando nelle casse dell’Erario ben 8234 milioni di euro in più.

Un po’ dell’incremento è dovuto all’aumento dei pagamenti dell’Ire, +0,3% che prende spunto dalle ritenute sui redditi dei dipendenti pubblici e privati e dalle ritenute sulle flessioni. Questo leggero incremento, secondo il dipartimento delle Finanze, va a controbilanciare la flessione degli incassi legati alle ritenute dei lavoratori autonomi.

In aumento dell’1 per cento anche il gettito che proviene dall’autoliquidazione. Con questo sistema in cassa sono finiti circa 137 milioni di euro in più rispetto al 2011. In salita anche le entrate derivanti dall’imposta sostitutiva delle ritenute, interessi ed altri redditi di capitale che sono aumentati del 53,9 per cento. Cresce infine dell’1,1 per cento anche il gettito IRES.

IMU: quali errori si possono fare

Il pagamento dell’IMU è ormai alle porte, appena 15 giorni e tutti i proprietari di casa dovranno effettuare il saldo dell’imposta che hanno già anticipato con uno o due versamenti.

 Il termine ultimo per effettuare il saldo è il 17 dicembre anche se poi ci sarà tempo fino a febbraio per la dichiarazione IMU, valida soltanto per alcune categorie di contribuenti definite dalla legge. Il problema del saldo IMU non è tanto il periodo in cui va pagato, che è denso di appuntamenti con il fisco, ma il fatto che sicuramente i più pagheranno una cifra maggiore rispetto a quanto preventivato.

Per l’atto pratico del pagamento occorre tener conto del fatto che l’F24 si potrà pagare anche con un bollettino postale. Questa novità è stata definita da un decreto del ministero dell’Economia del 23 novembre 2012.

Per evitare errori è bene controllare che siano riportati correttamente i dati anagrafici del contribuente, quindi nome, cognome, data e luogo di nascita più il codice fiscale; ma anche il codice catastale del Comune e la tipologia immobiliare della proprietà, che sia l’abitazione principale, un fabbricato rurale, un terreno agricolo, un’area fabbricabile o un altro fabbricato.

Il conto corrente su cui versare l’IMU è identico per tutti i Comuni, nel caso di scelta del bollettino ed è il seguente: 1008857615. Chi deve pagare per più immobili dovrà compilare bollettini diversi. Alcuni quotidiani offrono delle guide accurate per la compilazione dell’F24.

Dichiarazione IMU rinviata a febbraio

 Nonostante i fraintendimenti sorti in questi ultimi giorni, ad essere rinviato non è stato il pagamento dell’Imu ma la consegna della dichiarazione, necessaria soltanto per alcuni tipi di immobili.

La dichiarazione IMU 2012 doveva essere consegnata entro dicembre ma secondo un comunicato del ministero dell’Economia e delle Finanze, questa scadenza è stata posticipata ed ora chi deve presentarla, secondo quanto riportato dall’articolo numero 9, comma 3, lettera b, del Dl 174/2012, ha tempo fino al 4 febbraio 2013.

Tutto rinviato al prossimo anno. La versione attuale della norma, infatti, stabilisce che la dichiarazione deve essere inviata entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto in cui era stato inserito il modello approvato. Questa pubblicazione è avvenuta il 5 novembre scorso e di conseguenza, la precedente scadenza che era quella del 30 novembre 2012, è stata superata. 

Questo rinvio, l’abbiamo anticipato, non interessa tutti i proprietari di un immobile, ma soltanto quelli che al primo gennaio 2012 dovevano inviare obbligatoriamente la dichiarazione. La rivista dell’Agenzia delle Entrate che tratta approfonditamente il tema della dichiarazione Imu, spiega che comunque i contribuenti possono inviare tutto anche rispettando i tempi ordinari.

Vuol dire che c’è tempo fino a febbraio ma se poi si vuole presentare la dichiarazione entro il 30 novembre, non è certo vietato. In una nota si ribadisce invece che il pagamento del saldo Imu deve avvenire entro il 17 dicembre.

Modificare l’IMU, forse si può

 Mancano poco più di due settimane alla scadenza del pagamento dell’IMU ma si discute ancora delle proprietà di questa imposta, di come incide sulla ricchezza degli italiani, sulla ripartizione delle quote tra Stato e Comuni e sugli obiettivi generali della tassa.

In un convegno molto interessante, quello di presentazione del quarto rapporto “Gli immobili in Italia”, non poteva essere trascurata la questione dell’IMU, una delle tasse peggio digerite dagli italiani dopo il canone RAI. Il rapporto è stato redatto dal Dipartimento delle Finanze, in collaborazione con l’Agenzia del Territorio.

Si è preso in esame, nel dettaglio, la caratteristica dell’imposizione fiscale sulla casa. A parlare è stata Fabrizia Iapecorella che dirige il Dipartimento delle Finanze ed ha provato a fare un quadro riepilogativo sull’IMU.

Il punto di partenza è la constatazione che prima della reintroduzione dell’IMU tra l’Italia e gli altri paesi dell’OCSE non c’era uniformità dal punto di vista fiscale. Adesso sembra si sia raggiunto un nuovo allineamento ma resta da chiarire l’obiettivo finale dell’imposta.

Se nelle intenzioni del legislatore c’è quella di fornire liquidità ai Comuni, occorre fare attenzione all’IMU che attualmente non finisce del tutto nelle mani degli amministratori locali. Si rende quindi opportuna una rimodulazione dell’imposta che tenga conto anche delle differenze di reddito dei proprietari degli immobili.

La detrazione di 200 euro è interessante ma ha un impatto scarso sulle famiglie con il reddito più basso. In più non è stata posta la questione degli anziani che non hanno figli al di sotto dei 26 anni e quindi non possono ottenere la relativa detrazione di 50 euro.

Acconto di novembre: sì o no?

 Novembre, per le imprese e per alcune categorie di contribuenti, è un mese molto difficile perché ci si prepara per pagare gli acconti delle imposte che poi saranno saldati nel 2013. Ora quella che Fiscooggi chiama “stagione degli acconti”, sta per concludersi.

Il pagamento dell’acconto riguarda diverse tipologie d’imposte, l’Irpef ad esempio, l’Ires e l’Irap ed interessa alcune categorie di contribuenti, le persone fisiche, le società di persone o anche i soggetti Ires. La scadenza, però, è uguale: il 30 novembre.

In base al tipo di contribuente e al tipo d’imposta si può applicare una formula diversa per la determinazione dell’acconto che deve essere versato in un’unica soluzione senza possibilità di rateizzare l’importo. Lo strumento per il pagamento dell’acconto è sempre lo stesso: l’F24.

I contribuenti che maggiormente devono fare attenzione all’acconto sono quelli che hanno presentato la dichiarazione dei redditi con il modello Unico 2012 e che, dalla dichiarazione stessa, evincono un debito d’imposta.

Per avere un’idea dell’imposta, i contribuenti possono andare a visionare l’importo inserito nel Rigo RN33 dove  si indica l’imposta dovuta per il 2011, al netto delle detrazioni, dei crediti d’imposta e delle ritenute subite. Su questa somma deve essere calcolato l’acconto nella misura del 96%. Non si paga nulla nel caso in cui il risultato di questo calcolo sia inferiore a 52 euro.