Guida allo Spesometro 2013 – Cosa e come comunicare

 Con il provvedimento del 2 agosto l’Agenzia delle Entrate ha chiarito le modalità di comunicazione e i termini per lo Spesometro 2013, dopo le modifiche apportate con i Decreto del Fare e gli altri provvedimenti in materia di evasione fiscale.

Una precedente comunicazione ha fissato le nuove scadenze dopo la proroga: per le comunicazioni relative al 2012 le scadenze sono fissate al 12 novembre 2013 per i soggetti che effettuano la liquidazione mensile ai fini IVA e al 21 novembre per i soggetti che la effettuano trimestralmente.

Per le operazioni effettuate durante il 2013, le scadenze della comunicazione sono fissate, rispettivamente, al 10 aprile 2014 e al 20 aprile 2014.

Ricordiamo che lo Spesometro è lo strumento del quale si è dotato il Governo per tracciare e monitorare le operazioni finanziarie rilevanti ai fini Iva effettuate da professionisti e società tramite bancomat e carte di credito.

Quali operazioni si devono comunicare nello Spesometro?

Le operazioni oggetto dello Spesometro sono:

cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute sottoposte ad obbligo di fatturazione;

cessioni di beni e prestazioni di servizi rese e ricevute non sottoposte ad obbligo di fatturazione se l’importo unitario è pari o superiore a € 3.600 al lordo dell’IVA;

operazioni in contanti di importo pari o superiore a € 1.000 eseguite nel settore turistico dai soggetti indicati agli articoli 22 e 74-ter del D.P.R. n. 633 del 1972 nei confronti di persone con cittadinanza extra Ue residenti all’estero.

Le operazioni che non devono essere comunicate nello Spesometro

Non sono soggette ad obbligo di comunicazione nello Spesometro:

importazioni;

esportazioni (art. 8, comma 1, lettere a) e b) del DPR n. 633/1972);

operazioni intracomunitarie;

operazioni che costituiscono oggetto di comunicazione all’Anagrafe tributaria;

operazioni di importo pari o superiore a € 3.600, effettuate nei confronti di contribuenti non soggetti ad IVA, non documentate da fattura quando il pagamento è avvenuto mediante carte di credito, di debito o prepagate.

Le modalità di comunicazione dello Spesometro

La comunicazione dei dati relativi allo Spesometro 2013 si potrà effettuare in due modi: la comunicazione analitica e la comunicazione aggregata indifferentemente, con esclusione delle operazioni di acquisto da operatori economici sammarinesi, di beni e servizi nel turismo e delle operazioni finanziarie da e verso produttori agricoli, per le quali è prevista solo la comunicazione analitica.

Spesometro 2013 – Come si fa la comunicazione analitica dei dati

Chi sceglie di comunicare i dati relativi allo Spesometro 2013 in forma analitica, dovrà avere cura di indicare:

anno di riferimento;

partita IVA o C.F. del cedente o prestatore e del cessionario o committente;

data del documento;

corrispettivo al netto dell’IVA e l’imposta;

data di registrazione per le fatture attive(solo per i soggetti obbligati alla registrazione delle fatture emesse);

data di registrazione;

eventuale specificazione di operazioni non imponibili o esenti e la data del documento (fatture passive);

numero del documento;

ammontare complessivo imponibile delle operazioni;

ammontare complessivo dell’imposta (semplificazione delle scritture contabili);

Spesometro 2013 – Come si fa la comunicazione aggregata dei dati

Chi si avvale della seconda modalità di comunicazione, deve indicare:

partita IVA o il C.F.;

numero delle operazioni aggregate;

importo totale delle operazioni imponibili, non imponibili ed esenti;

importo totale delle operazioni fuori campo IVA;

importo totale delle operazioni con IVA non esposta in fattura;

importo totale delle note di variazione;

imposta totale sulle operazioni imponibili;

imposta totale relativa alle note di variazione.

Come si fa la comunicazione dei dati per lo Spesometro?

La comunicazione dei dati relativi allo Spesometro 2013 deve essere fatta come definito nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate 2013/94908.

Il documento deve poi essere inoltrato telematicamente all’Agenzia delle Entrate previa iscrizione da effettuarsi sul sito dell’Agenzia.

Guida allo Spesometro 2013

Elenco clienti e fornitori

Esclusioni ed esenzioni

Come e cosa si deve comunicare

 

Guida allo Spesometro 2013 – Esclusioni ed esenzioni

 Lo Spesometro 2013 prevede delle regole diverse rispetto all’anno passato, dovute all’entrata in vigore delle nuove norme in materia presenti nel Decreto del Fare e negli altri provvedimenti presi dal governo al fine di combattere l’evasione fiscale.

Grazie a questo strumento, il Governo può tracciare più agevolmente le transazioni finanziarie rilevanti ai fini Iva eseguite tramite carta di credito e bancomat dai soggetti possessori di Partita Iva.

Chi non deve compilare lo Spesometro

Sono esentati dall’obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva tramite Spesometro i possessori di Partita Iva che abbiano aderito al regime dei nuovi minimi.

L’esenzione è prevista anche per le Pubbliche Amministrazioni – Stato, Regioni, Provincie e Comuni – ma solo in caso di operazioni di carattere istituzionale.

Operazioni esenti dallo spesometro

Non sono soggette ad obbligo di Spesometro le operazioni per le quali sia stata già fatta comunicazione all’anagarafe tributaria (ad esempio i premi delle compagnie assicurative e l’elenco dei mutuatari delle banche) e le operazioni intracomunitarie comunicate nel modello Intrastat.

Sono esenti anche le operazioni già oggetto di comunicazione nelle black list.

Tra le operazioni escluse dalla comunicazioni dello spesometro rientrano, inoltre, le importazioni di beni e le esportazioni di beni, le cessioni con trasporto e spedizione fuori della comunità europea sotto le condizioni definite nell’articolo 8, comma 1 e 2 del dpr 633, le operazioni escluse dall’ambito di emissione della fattura effettuate fino al 30 aprile 2011.

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Guida allo Spesometro 2013

 Cos’è lo Spesometro

Dopo un lungo silenzio è stata data comunicazione ufficiale della proroga per lo Spesometro, lo strumento che permette di tracciare le spese rilevanti ai fini Iva eseguite da tutti gli operatori finanziari attraverso bancomat e carte di credito per importi totali superiori ai 3.600 euro.

Le nuove scadenze per lo Spesometro

Lo Spesometro 2013, che si riferisce alle operazioni e transazioni eseguite nell’anno solare 2012, sono state posticipare al 12 novembre per i contribuenti mensili e il 21 novembre per quelli trimestrali, con provvedimento del 2 agosto 2013.

Le comunicazioni relative al 2013 dovranno essere presentate, rispettivamente, al 10 aprile 2014 e al 20 aprile 2014.

Chi deve compilare il nuovo Spesometro 2013

Lo Spesometro deve essere compilato e consegnato da tutti i titolari di Partita Iva e i professionisti – con esenzione di chi aderisce al regime dei minimi – residenti fiscalmente in Italia.

Hanno obbligo di compilazione dello Spesometro anche i titolari di Partita Iva esteri se identificati in Italia.

Le altre novità dello Spesometro dopo il Decreto del Fare 

Con il Decreto del Fare lo Spesometro potrebbe non esistere più. Nel provvedimento, infatti, è prevista la sostituzione di questo strumento con la trasmissione quotidiana dei dati rilevanti ai fini Iva.

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Come e cosa si deve comunicare

Guida alla compilazione della ricevuta di compenso con ricevuta d’acconto

 Se avete prestato una collaborazione occasionale presso un’impresa o un’azienda, per ottenere il compenso spettante è necessario che si produca la ricevuta da presentare al datore di lavoro affinché possa prevedere al saldo.

► Collaborazione occasionale con ritenuta d’acconto, ecco come funziona

Il lavoratore senza Partita Iva può ricorrere alla collaborazione occasionale solo in caso di collaborazione limitata nel tempo e nella retribuzione, con un limite massimo di compenso annuo dallo stesso datore di lavoro non superiore ai 5.000 euro all’anno.

► Come e quando si paga la ritenuta d’acconto?

Solitamente è il datore di lavoro che provvede a dare al lavoratore un fac simile della ricevuta della ritenuta d’acconto, ma è sempre meglio controllare che ci siano tutti i dati necessari alla validità della stessa.

Come si compila la ricevuta di compenso con ritenuta d’acconto

La ricevuta di compenso che deve essere compilata e presentata al datore di lavoro per ottenere il relativo pagamento deve contenere i seguenti dati:

– data e numero progressivo della ricevuta;

– dati anagrafici del collaboratore;

– dati anagrafici del datore di lavoro;

► Come si calcola la base imponibile per la ritenuta d’acconto?

– descrizione dell’attività svolta;

– importo lordo;

– importo della ritenuta d’acconto;

– importo netto (importo lordo – importo della ricevuta d’acconto).

Dopo che la ricevuta sarà stata consegnata al datore di lavoro, questi provvederà al saldo, che prevede il bonifico dell’importo netto al collaboratore e di quello della ritenuta d’acconto allo Stato entro il 15 del mese successivo.

► I redditi soggetti a ritenuta d’acconto

Nuove proposte sull’IMU da Saccomanni

 L’Imposta Municipale sugli Immobili è sicuramente una delle tasse più odiate dagli italiani e il governo, quasi a voler aumentare il potere d’acquisto delle famiglie nella stagione estiva, aveva pensato di rimandare il pagamento della rata dell’IMU di giugno.

Uno slittamento fiscale che non poteva non essere accompagnato da una revisione relativa all’imposta. Proprio prima di Ferragosto, quindi, è arrivato il ragionamento del ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni che ha detto di essere perplesso sull’abolizione della tassa sulla prima casa, ma ha spiegato di avere in serbo almeno nove ipotesi.

Il discorso sull’IMU degli immobili della Chiesa

L’abolizione dell’IMU sulla prima casa, secondo le stime del governo, vale circa 4 miliardi per lo Stato e non averli in cassa, questi soldi, potrebbe voler dire una condanna alla regressione economica. Tra l’altro dell’abolizione dell’IMU trarrebbero vantaggio soprattutto i più ricchi, quelli che hanno più di una proprietà.

Si discute ancora di modifica dell’IMU

Un’altra ipotesi, molto gettonata, è l’abolizione della rata di giugno dell’IMU, che toglierebbe dalle casse dello Stato circa 2,4 miliardi di euro. Un gettito importante che però non scoraggia i sostenitori della seconda ipotesi. Sul sito del ministero è possibile prendere visione di tutte le proposte.

Saccomanni, per esempio, valuta l’opportunità di rendere deducibile la tassa per le imprese. In questo modo infatti si perderebbero “soltanto” 1,2 miliardi di euro.

Attenti ai questionari di GdF

 La Guardia di Finanza ha molti strumenti per combattere gli illeciti ed ha deciso di essere più severa con i cittadini che non collaborano con le Fiamme Gialle. In pratica saranno inviati dei questionari ai cittadini tramite posta raccomandata e saranno applicate delle multe, fino a 2065 euro a cui non restituirà i documenti compilati.

Nuove notizie sull’evasione fiscale italiana

Le lettere della Guardia di Finanza, per quanto possano generare ansia nei contribuenti, forse anche più di quelle di Equitalia, che per via delle modifiche introdotte all’istituto dalla legge è diventata più soft, non devono essere buttate. Uniti ai documenti da compilare e restituire alle Fiamme Gialle, infatti, c’è lo spauracchio delle multe.

Professionisti controllati anche in base ai clienti

Le sanzioni sono di tipo pecuniario e variano dai 258 ai 2065 euro. Non si tratta di multe registrate a carico di chi rende dichiarazioni falsa, ma anche di multe per coloro che non restituiscono la documentazione. L’anno scorso, infatti, tramite i questionari, sono stati individuati moltissimi studenti che pur abitavano in case affittate senza contratto e sono stati individuati professionisti e imprenditori che avevano reso dichiarazioni false al fisco.

I questionari nuovi sembra che servano invece a tracciare i redditi in nero quindi la Guardia di Finanza li userà per decidere se archiviare i singoli casi, oppure approfondire il discorso attraverso un’indagine.

 

Nuovo Redditometro – I contribuenti nel mirino del Fisco

 Con una circolare pubblicata negli ultimi giorni del mese di luglio, l’ Agenzia delle Entrate ha ufficialmente dato il via all’ entrata in vigore del Nuovo Redditometro, lo strumento che d’ ora in avanti analizzerà i redditi dichiarati dai contribuenti italiani a caccia di eventuali incongruenze tra le dichiarazioni inoltrate e le spese effettivamente sostenute. 

Il Decreto Lavoro apporta modifiche alle Srl

 A partire dallo scorso 28 giugno il Decreto Lavoro ha apportato una serie di modifiche al mondo delle PMI italiane. Il Decreto legge 76 / 2013, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha infatti apportato delle modifiche alle norme che regolano la costituzione delle Srls, le Società a responsabilità limitata semplificate. 

Nuovo Redditometro – Le prove che il contribuente può fornire

 E’ finalmente pronta la versione definitiva del Redditometro. L’ Agenzia delle Entrate ha infatti diffuso in via ufficiale, attraverso la pubblicazione di una circolare, le modalità operative di funzionamento del nuovo strumento che andrà a verificare la veridicità delle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti italiani.