Proprio in questi giorni il Parlamento sta lavorando assiduamente sul testo del nuovo disegno di legge che traccerà le direttive della futura riforma del catasto, da tempo riconosciuta come una delle “emergenze” amministrative e fiscali del Paese.
Normativa Fiscale
Esenzioni previste per la Tobin Tax
La Tobin Tax è la tassa sulle transazioni finanziarie introdotta dalla Legge di Stabilità. È una tassa che mira a regolamentare le procedure dei mercati finanziari e a ridurre le possibilità di speculazione. Infatti, questa tassa, con differenze per ogni strumento finanziario, viene applicata al numero delle transazioni effettuate ogni giorno.
Fermo restando che la Tobin Tax – il cui pagamento per l’anno 2013 scade il 16 ottobre 2013 – deve essere pagata da tutti coloro che effettuano operazioni sui mercati italiani, sia che si tratti di investitori privati o di intermediari, che risiedano in Italia o meno, sono previste delle esenzioni.
L’Agenzia delle Entrate ha previsto esenzioni che, pur rimanendo ferma la responsabilità degli intermediari, possono essere applicate alla Tobin Tax:
1. in base alla natura tecnica delle operazioni (esempio: operazioni di “pronti contro termine”);
2. in base ad informazioni pubblicamente disponibili (esempio: società con capitalizzazione media inferiore ad euro 500 milioni);
3. nei casi in cui detti soggetti dispongono in adempimento degli obblighi contro il riciclaggio ed il finanziamento del terrorismo (esempio: la qualifica soggettiva del cliente).
Per saperne di più sulla Tobin Tax
Chi deve pagare la Tobin Tax?
Il pagamento della prima rata della Tobin Tax è previsto per il 16 ottobre 2013 e riguarderà tutte le transazioni finanziarie avvenute a partire dal 1 marzo 2013.
La tassa sulle speculazioni finanziarie deve essere pagata da chi effettua le operazioni finanziarie: il pagamento spetterà, quindi, al contribuente stesso che fa operazioni finanziarie senza l’intervento di un intermediario o all’intermediario.
Nel secondo caso si tratta di banche e imprese di investimento sia residenti che non, se autorizzati dallo Stato d’origine ad operazioni come negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini.
Oltre al pagamento dell’imposta, i soggetti passibili di Tobin Tax hanno anche l’obbligo di registrazione delle singole operazioni in un apposito registro informatico per il quale dovranno essere rispettati, come indicato dall’Agenzia delle Entrate, l’ordine cronologico giornaliero delle operazioni, l’inalterabilità e la conservazione dei dati registrati.
La dichiarazione dell’avvenuto pagamento della Tobin Tax dovrà essere presentata all’Agenzia delle Entrate per via telematica entro il 31 marzo di ogni anno. I soggetti residenti all’estero che non hanno rappresentante fiscale in Italia dovranno provvedere all’invio della dichiarazione tramite raccomandata con ricevuta di ritorno.
Per saperne di più sulla Tobin Tax
Le nuove tariffe delle multe con l’entrata in vigore dello sconto del 30%
Le multe per violazione del Codice della Strada sono state oggetto di una interessante novità voluta dal Governo con il Decreto del Fare. Nell’ottica della semplificazione e di un rapporto più umano tra il fisco e i contribuenti, infatti, il Governo ha deciso che alle multe stradali potrà essere applicato uno sconto del 30%. Gli obiettivi di questa novità sono principalmente due: favorire il contribuente permettendogli di pagare meno e dare la possibilità alle amministrazioni locali di incassare subito, anche se di meno.
Lo sconto del 30% sulle multe per violazione del Codice della Strada potrà essere applicato solo se l’automobilista multato decide di pagare entro 5 giorni dalla notifica del verbale e solo se non abbia subito una decurtazione dei punti della patente nei precedenti due anni.
Unico caso in cui lo sconto del 30% non verrà applicato, anche in presenza di entrambi i requisiti necessari, è se la multa prevede la confisca del veicolo e la sospensione della patente.
L’Ansa ha calcolato il valore di alcune delle multe più frequenti una volta applicato lo sconto del 30%.
► Le nuove società di riscossione dei Comuni italiani
Le nuove tariffe delle multe
Divieto di sosta: da 41 a 29 euro
Guida senza cinture di sicurezza: da 80 a 56 euro
Guida con telefonino senza auricolare: da 160 a 112 euro
Passaggio con semaforo rosso: da 162 a 113
Omessa revisione: da 168 a 118 euro
Mancanza di assicurazione: da 841 euro a 589 euro
Eccesso di velocità:
fino a 10 km/h in più: da 41 a 29 euro
tra 10 e 40 km/h in più: da 168 a 118 euro
tra 40 e 60 km/h in più: da 527 a 369 euro
oltre i 60 km/h in più: da 821 a 565 euro
Inoltre, il Decreto prevede che le multe relative ad infrazioni del Codice Stradale potranno essere pagate al momento della contestazione se l’agente è in possesso del Pos per il pagamento con carta di credito e la notifica dei verbali anche tramite PEC (in questo caso non saranno incluse le spese di notifica).
Come funziona la nuova procedura dell’Inps per il controllo della regolarità contributiva
L’Inps sta cercando di semplificare il più possibile le procedure per i cittadini e per le imprese. Il prossimo passo è quello della nuova procedura on line che permetterà alle imprese e ai consulenti del lavoro di sapere con pochi clic la situazione contributiva dell’azienda, ossia la regolarità o meno di ognuna delle posizioni aperte dall’azienda presso l’ente previdenziale per le quali è richiesto un versamento contributivo.
► Come controllare l’ estratto conto della pensione online
Questa nuova procedura può essere definita come una ‘bozza’ del DURC (Documento unico di regolarità contributiva) ed ha proprio lo scopo di velocizzare i tempi di richiesta ed elaborazione di questo documento.
La procedura, che identifica il richiedente tramite Codice Fiscale, controllerà gli archivi di Uniemens, della gestione separata e i database delle gestione degli artigiani e dei commercianti, per poi procedere alla verifica di ogni posizione. Nel caso il sistema riscontri delle irregolarità verrà rilasciato un documento con il dettaglio dei debiti contributivi ancora a carico del datore di lavoro.
► Le scadenze fiscali di fine anno per le piccole imprese
La procedura on line di controllo della regolarità contributiva è il primo passo verso la realizzazione di un Durc on line, per il quale, però, ci sarà ancora da attendere. Per questo ricordiamo che, per il momento, il documento rilasciato in caso di riscontro di irregolarità non sostituisce il Durc, che sarà ancora inviato in formato cartaceo tramite raccomandata all’azienda che ne fa richiesta.
Come si apre la Partita Iva?
In questo periodo di disoccupazione alle stelle, molti aspiranti lavoratori decidono di cambiar la loro situazione mettendosi in proprio. Per farlo è necessario l’apertura di una Partita Iva, che ci identifichi come lavoratori autonomi o come imprenditori individuali.
► Chi può avvalersi del regime dei minimi per l’apertura di una Partita Iva?
È da questa differenziazione che si parte per iniziare le procedure di apertura della Partita Iva, quindi cerchiamo di capire qual è la differenza tra le due situazioni: il lavoratore autonomo è un libero professionista, che può essere iscritto ad uno specifico albo o meno, che lavora in proprio per diversi committenti; se, invece, ci si vuole dedicare ad attività come artigianato o commercio si è classificati come imprenditori individuali.
Nel caso di apertura di Partita Iva per lavoratori autonomi è necessario provvedere alla compilazione del Modello AA9/11 che si può scaricare, con le relative indicazioni per la sua corretta compilazione, dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Una volta compilato, il Modello AA9/11 deve essere inviato all’Inps, anche per via telematica, dal lavoratore stesso o da un intermediario abilitato.
► Come funziona il regime delle nuove iniziative produttive per l’apertura di una Partita Iva?
Se invece la nostra attività risulta essere nel campo dell’artigiano o del commercio e quindi si è classificati come imprenditori individuali, si ha l’obbligo di iscrizione al registro delle imprese e l’apertura della Partita Iva dovrà essere fatta alla camera di commercio.
Il contenuto del decreto sul potenziamento dei controlli ISEE
In questo post proporremo un approfondimento del contenuto del Decreto Interministeriale che è stato varato in data 8 marzo 2013 e che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, nel numero 149 del 27 giugno 2013. Il Decreto Interministeriale riguarda, nello specifico, una serie di misure prese per rafforzare il sistema di controlli sull’ ISEE – l’ indicatore della Situazione Economica Equivalente.
Come si fa ad ottenere una casella di Posta Elettronica Certificata
Ancora pochi giorni di tempo a disposizione per le imprese, anche quelle individuali, e per i liberi professionisti italiani iscritti ai relativi albi od ordini, per dotarsi di un indirizzo di Posta Elettronica Certificata.
La casella di Pec servirà per le comunicazioni con tutte le pubbliche amministrazioni italiani andando a sostituire, pur mantenendone il valore legale e giuridico, ogni forma di comunicazione che avveniva per raccomandata con ricevuta di ritorno.
► Cos’è e quali sono i vantaggi della Posta Elettronica Certificata
Esistono due tipologie di PEC: uno gratuito fornito dallo Stato italiano e la PEC a pagamento, che a dei costi diversi in base al server prescelto.
Per avere una casella di PEC con il provider dello Stato Italiano è necessario consultare il portale messo a disposizione dal Governo (www.postacertificata.gov.it) e seguire gli step indicati per l’apertura della casella.
Se invece si vuola aprire una casella di PEC a pagamento – i servizi offerti sono di più – è necessario consultare il sito del provider prescelto e seguire le istruzioni.
Una volta che il proprio indirizzo di PEC è stato attivato presso il provider prescelto è necessario comunicare l’indirizzo al Registro Imprese nazionale – per imprese e ditte individuali – o al proprio albo o ordine in caso di liberi professionisti.
► Come funziona la Posta Elettronica Certificata
All’indirizzo www.digitpa.gov.it si trova l’elenco dei gestori di PEC autorizzati dl Governo.