Lufthansa si scaglia in maniera molto dura contro il programma di acquisizione di Alitalia da parte di Ethiad rinforzando la tesi che si sarebbe di fronte ad una forma di aiuto di Stato. Come scrive Lufthansa in una nota ”Respingiamo le sovvenzioni a ripetizione e le nazionalizzazioni parziali delle compagnie aeree europee, indipendentemente dal fatto che provengano da stati comunitari e da sati o societa’ pubbliche al di fuori dell’Unione”. Lufthansa fa ”appello alla Commissione europea affinche’ eviti queste tattiche evasive” delle regole della concorrenza.
Impresa
Guida alla valorizzazione d’onore: la concessione gratuita di strutture militari per dieci anni
La valorizzazione d’onore è stata concepita per la concessione gratuita di strutture da parte dell’Agenzia del Demanio (in virtù del trasferimento consentito del Ministero della Difesa) a coloro i quali intendono (tramite un progetto) valorizzarle. Il limite massimo di gestione di questi spazi, oltre 700 da qui al 2019, è di dieci anni. Ogni immobile sarà concesso nello stato di fatto e di diritto in cui si trova e nel rispetto delle volumetrie esistente.
Guida alla valorizzazione d’onore
Nasce il nuovo istituto mutuato dal prestito d’onore, la valorizzazione d’onore. Il Ministero della Difesa lo lancerà tra due mesi. Sarà studiato al fine di trovare collocamento a 700 beni. 650 di questi si trovano al Nord. 462, nello specifico, in Piemonte. Inizialmente si trattava di 953 immobili. Il loro futuro era quello di andare ad ingrossare le fila del federalismo demaniale. Successivamente, tali beni sono stati offerti in novembre dello scorso anno ad enti locali in virtù dell’art. 56-bis del Decreto del Fare al fine di rivitalizzare il demanio federale. Gli enti locali però hanno pensato di selezionarne solo 257, lasciando i restanti 629 in cerca di nuovi proprietari. Da qui la formula della valorizzazione d’onore per questo ‘luoghi’.
Multe più salate per le imprese che non rispetteranno le norme sul lavoro
Con l’inizio del nuovo anno diventeranno più serrati i controlli che il Ministero del Lavoro effettuerà per verificare la regolarità fiscale e contributiva delle imprese presenti sul territorio italiano. Verranno inasprite, inoltre, anche le multe e le sanzioni per le realtà aziendali che saranno rilevate in uno stato di irregolarità.
Saldo positivo per le imprese italiane nel 2013 tra aperture e cessazioni
Anche per il 2013 il saldo tra le aperture di nuove imprese e le cessazioni di attività in Italia è rimasto positivo. L’anno di crisi, si chiude, quindi, con un sospiro di sollievo almeno a guardare ai dati recentemente diffusi dalla Cgia di Mestre, che ha analizzato i risultati dei primi nove mesi dell’anno.
L’export dei distretti industriali italiani segna un nuovo record nel 2013
Anche nel 2013 l’Italia si è confermata un paese che, dal punto di vista industriale, viaggia su due velocità. Un doppio binario attraverso il quale passano, da una parte, la produzione e i consumi interni e dall’altra la produzione e le esportazioni verso i paesi europei ed extra – europei. E’ questa appunto una delle più recenti fotografie della Fondazione Edison che ha analizzato l’andamento produttivo dei distretti industriali italiani.
Il modello del family business e le imprese europee
Secondo alcuni recenti studi tra le imprese italiane, per lo più piccole e medie imprese con una alta percentuale di imprenditori oltre i settanta anni, è molto diffuso il modello del family business, cioè il passaggio automatico di padre in figlio delle realtà aziendali. Questo modello, tuttavia, non sembra essere più adeguato ai tempi della globalizzazione e ad un contesto estremamente competitivo come quello attuale.
Il Fondo per la competitività e lo sviluppo imprenditoriale non funziona
Forse non tutti sanno che il sistema imprenditoriale italiano può beneficiare dell’aiuto di un apposito Fondo per la competitività e lo sviluppo, all’interno del quale vengono raccolte risorse che dovrebbero essere poi ridistribuite a chi ne fa richiesta. Sembra però che questo strumento di così grande importanza in un momento in cui la morsa del credito ancora aggredisce il mondo imprenditoriale italiano da più parti non funzioni ancora alla perfezione.
Il credito alle imprese ha perso altri 50 miliardi nel 2013 secondo Confartigianato
Nel corso del 2013 la situazione del credito alle imprese è diventata ancora più difficile e ha navigato verso una contrazione che non ha pari negli anni precedenti. A rilevare questa situazione e a tracciare un bilancio di fine anno è stata la Confartigianato, che ha sottolineato come nel corso dei primi 10 mesi dell’anno non è solo diminuito il numero dei prestiti che le banche hanno concesso alle imprese, ma sono anche aumentati i tassi di interesse.