In cosa consiste l’agenda digitale del Decreto del Fare 2

 Con il passare delle settimane si fa sempre più definitivo, da parte del Governo, il progetto di emanare un secondo Decreto del Fare, il Decreto del Fare 2, appunto, il cui scopo è quello di introdurre una serie di provvedimenti atti a promuovere la crescita e lo sviluppo del Paese.

Requisiti per l’accesso all’aliquota al 15% per la cedolare secca

 Il mercato immobiliare italiano ha avuto un crollo del 30% nell’ultimo periodo, soprattutto a causa dei canoni di locazione troppo alti derivanti da una forte tassazione sui redditi che ne derivano. Per far ripartire il settore, il Governo ha deciso di rendere la cedolare secca ancor più conveniente.

Cos’è la cedolare secca

La cedolare secca è un particolare regime fiscale per i contratti di locazione che in pratica sostituisce tutte le imposte che si applicano ai contratti di locazione (Irpef, addizionali sul reddito degli affitti, imposta di registro e imposta di bollo alla registrazione).

► Decreto Imu: cosa cambia per gli affitti

Aliquota al 15% per la cedolare secca

Con il Decreto Imu (decreto legge n. 102 del 2013) il Governo ha abbassato l’aliquota di applicazione della cedolare secca sui contratti di locazione immobiliare concordati dal 19 al 15% a decorrere già dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013, in pratica, per l’intero anno 2013.

Grazie a questo effetto retroattivo dell’aliquota agevolata della cedolare secca, i contribuenti possono perciò beneficiare della riduzione anche per gli acconti delle imposte relative al 2013 e per i versamenti in corso.

► Decreto Imu in vigore: tutte le novità dal 31 agosto 2013

I requisiti

Possono accedere all’aliquota agevolata al 15% sulla cedolare secca per contratti di locazione solo gli immobili accatastati come A1 a A11, solo in caso di contratto a canone concordato o ad equo canone, ossia i contratti di locazione il cui canone è fissato dalle associazioni territoriali degli inquilini e dai comuni.

Inoltre, l’accesso alla cedolare secca al 15% è sottoposta ad una ulteriore limitazione che riguarda la durata del contratto di locazione: si potrà accedere solo per contratti di tre anni rinnovabili per altri due.

Che cosa è il servizio di tutoraggio dell’Agenzia delle Entrate

 Un post pubblicato in precedenza ci ha dato la possibilità di parlare di una forma di agevolazione – il credito di imposta per l’ acquisto di apparecchiature informatiche – che l’ Agenzia delle Entrate concede a coloro che intraprendono una nuova attività imprenditoriale o di lavoro autonomo e scelgono contemporaneamente di avvalersi del servizio di tutoraggio offerto sempre dalla Agenzia stessa.

Guida all’ apertura della Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche

 Guida all’ apertura della Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche

 In questo articolo potrete trovare tutti i link ai post che compongono la Guida all’ apertura della Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche, in cui abbiamo raccolto tutte le informazioni necessarie per conoscere la normativa fiscale relativa a questo particolare tipo di Partita Iva. 

Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche – Come e quando chiuderla

 L’ apertura della Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche

Abbiamo dedicato una serie di post pubblicati in precedenza alla normativa fiscale italiana soggiacente all’ apertura della Partita Iva da parte di tutti quei contribuenti che non possono essere considerati persone fisiche e che vogliono intraprendere una attività di tipo imprenditoriale.

Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche – Come e quando aprirla

 L’ apertura della Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche

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Partita Iva per soggetti diversi dalle persone fisiche – Come richiedere l’autorizzazione alle operazioni intracomunitarie

 In un post pubblicato in precedenza abbiamo visto che se i soggetti diversi dalle persone fisiche, una volta effettuate tutte le procedure richieste dalla normativa fiscale italiana per l’ apertura della Partita Iva, intendono operare anche in ambito intracomunitario, devono necessariamente dichiarare questa loro volontà, sulla base di quanto previsto dalla disciplina della Commissione Europea in materia di contrasto delle frodi fiscali e di quanto previsto da un apposito decreto legge italiano – decreto legge 78/2010.