La Cina zavorra la borsa giapponese

 Sono state riposte molte speranze nella Cina, forse anche troppe e infatti è tutta colpa della Cina se adesso si parla di crollo della borsa di Tokyo. La notizia è arrivata alla quattro del pomeriggio: la borsa giapponese è crollata portandosi dietro tutti i mercati del Vecchio Continente.

Ben Bernanke aveva in qualche modo fatto un piacere agli indici europei  ma poi le pubblicazioni dei verbali del FOMC hanno determinato un passo indietro e quando parla il braccio operativo della banca centrale americana, non c’è molto da esser felici.

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L’indice Nikkey, nel dettaglio, ha perso il 7,32 per cento e quello registrato oggi è il calo peggiore dopo il terremoto di Fukushima nel 2011. Quello che ha zavorrato la borsa giapponese sono i dati che arrivano dalla Cina. Sembra infatti che persistano delle tensioni sui titoli di stato ma, nello stesso tempo, la banca centrale ha messo sul mercato 2 mila miliardi di yen.

Il Nikkey, dopo tante settimane di andamento positivo, si è ritrovato impreparato davanti al crollo dell’indice che segue quello degli scambi, ormai pari soltanto a 7,65 miliardi di azioni. Mai, dalla nascita della borsa di Tokyo, erano stati registrati questi dati.

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Piazza Affari, tanto per restare nel nostro terreno, ha perso il 2,6 per cento del suo valore.

Le Google elusioni e il capitalismo responsabile

 Google è senz’altro l’azienda in cui si lavora meglio nel mondo ma questo non vuol dire che siano impeccabili nella gestione dei conti e da qualche tempo continuano a piovere sull’azienda di Mountain View delle accuse di elusione fiscale.

Il problema dell’elusione fiscale che comporta lo spostamento di rami di business dell’azienda nei cosiddetti paradisi fiscali, accomuna diverse importanti aziende. Come Google anche Apple si è dovuta difendere da accuse del genere.

Lavorare per Google

Del problema s’è parlato anche nell’evento annuale organizzato da Google nel Regno Unito nel Hertfordshire ed è intervenuto per l’occasione anche il segretario del partito laburista britannico Ed Miliband. Questo politico inglese ha approfittato per parlare dell’elusione fiscale e del capitalismo responsabile.

L’elusione fiscale è considerato un metodo legale per non pagare le tasse sui ricavi che si ottengono in paesi diversi da quello d’origine dove ha sede l’azienda. Cosa c’è allora di strano? Secondo Miliband è necessario operare una scelta e decidere: non essere cattivi, oppure, approfittare delle condizioni del mercato.

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Il sito di Europa ha riportato integralmente il discorso di Miliband, ve ne proponiamo un paragrafo, quello che ci sembra più indicativo per gli investitori che devono scegliere se insistere sui titoli Google.

Vi dico come la penso io: fuori posto è mio padre [nelle 4 foto presentate all’inizio del discorso]. Lui è l’unico tra questi ad aver pensato che la strada verso una società giusta non passasse per il capitalismo, ma attraverso un socialismo fondato sulla proprietà pubblica dei mezzi di produzione. Non era il solo a pensarla così, ovviamente. Fino al 1995 questa idea andava insieme con la tessera del partito che ora guido. Tony Blair la cancellò, e fece bene, perché nazionalizzare la grande industria non è la strada giusta verso una società più equa.

L’utile delle Ferrovie dello Stato

 I treni non sono più quelli di una volta. Lo dicono tutti e in effetti oltre al servizio tecnicamente migliorato, c’è stato un incremento dei costi molto pesante. L’unica cosa che sembra rimasta uguale sono i ritardi. Considerazioni personali ed opinioni a parte, le Ferrovie dello stato, hanno anticipato tramite l’amministratore delegato Mauro Marchetti, gli utili riferiti al 2012.

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Sembra infatti che ci sia stata una crescita da 285 milioni di euro fino a 380 milioni che sono l’utile dell’anno scorso. I conti devono ancora essere approvati dal consiglio di amministrazione dell’azienda che si terrà a breve. Ferrovie dello Stato deve affrontare inoltre il quesito sull’emissione di bond da 1,5 miliardi di euro che dovrebbero servire a tamponare i mancati pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni.

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L’utile del 2012, dunque, è pari a 380 milioni di euro e a dirlo è lo stesso Moretti intervenuto ad un congresso dell’Adiconsum. L’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, già all’inizio di quest’anno, aveva annunciato che la sua azienda avrebbe avuto profitti superiori ai 300 milioni di euro e un margine operativo lordo di circa 2 miliardi.

I dati non si sono allontanati troppo dal pronostico e saremmo di fronte al quinto anno consecutivo con l’utile in crescita. Forse si può dire conclusa con successo la fase di risanamento aziendale.

Cala Wall Street dopo i dati macroeconomici USA

 La seduta di Wall Street di giovedì è stata in calo probabilmente a causa dei dati macroeconomici riferiti all’economia americana, che non sono stati brillanti ed hanno impensierito molti investitori che legano i loro capitali all’andamento finanziario USA.

Importante l’annuncio di un membro del Fomc che ha previsto una revisione della politica monetaria da parte della Fed. Secondo il Fomc, Ben Bernanke tornerà presto sui suoi passi e potrebbe approvare una nuova stagione di quantitative easing.

I traders sono in via d’estinzione

I segnali macroeconomici, infatti, non fanno sperare niente di buono. Infatti, se solo si considerano le nuove richieste di sussidi di disoccupazione, oppure il tasso d’inflazione core, oppure ancora le nuove abitazioni, è chiaro che l’economia americana non attraversa una fase brillante. La liquidità che la Fed assicura al mercato, quegli 85 miliardi di dollari al mese, sono provvidenziali.

Deludono i marchi tecnologici

I dati macroeconomici sul mercato americano non potevano non avere impatto sulla borsa e così il riflesso dei report su Wall Street si è fatto sentire immediatamente. L’indice Dow Jones, per esempio, ha chiuso a 15.233,22 punti, in calo di 0,28% punti. Nella stessa giornata, però, è stato aggiornato il nuovo record storico che era fissato a 15302,49 punti.

In flessione anche l’indice S&P500 che ha perso lo 0,50% e il Nasdaq Composite che ha fatto registrare una flessione dello 0,18%.

Acer vuole il mercato dei mini tablet

 Nel 2013 l’Acer ha deciso di lanciarsi in un settore in cui Samsung ed Apple le lasciano ancora spazio e l’obiettivo è di ottenere il maggior numero di risultati. Il settore di cui parliamo è quello dei tablet delle dimensioni più piccole, dai 7 pollici in cui. Le altre aziende che si occupano di computeristica, che abbiamo opportunamente citato, sono specializzate nella produzione di tablet dai 10 pollici in su.

Come farà a sopravvivere Apple

Quest’anno, secondo le previsioni, i tablet sorpasseranno i pc quanto a pezzi venduti e il fatturato anche se poi il fatturato dei due settori resterà praticamente lo stesso perché i tablet anche se in espansione, sono comunque poco costosi o comunque meno costosi dei computer.

Assicurarsi prima di andare in America

Acer, oggi, è il secondo produttore in Europa e in Italia ed ha raggiunto il 15 per cento della quota di mercato, proprio adesso che si conquista un posto d’onore con le vendite dei tablet più piccoli. Acer, puntando su alcuni prodotti, potrà consolidare la sua supremazia.

Acer, ha a disposizione il tablet B1 da 7 pollici e 129 euro, l’A1 da 7,9 pollici a 169 euro e un W5 che usa invece il sistema operativo Microsoft Windows 8. Il successo sul mercato è garantito ma si può ipotizzare u’espansione anche nel mercato azionario.

Il miracolo del Sassuolo dipende da Squinzi

 Giorgio Squinzi è passato alla cronaca soprattutto come il presidente di Confindustria, colui che è riuscito a battere anche la concorrenza più strenua dei vari Sergio Marchionne, Luca Cordero di Montezemolo e via dicendo.

Quello che però pochi ricordano è l’amore di Squinzi per lo sport. Da presidente di Confindustria aveva dimostrato di avere ottimi contatti con il settore industriale e con i rappresentanti istituzionali e politici. Poi, il suo impegno nel ciclismo prima e nel calcio poi, hanno dimostrato la volontà di fare business.

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Il suo nome è legato in primo luogo alla Mapei, che aveva sponsorizzato un team ciclistico per moltissimi anni, quando però il suo patron si accorse che alcuni dei suoi ciclisti si dopavano, decise allora di abbandonare il mondo del ciclismo facendo perdere a questo sport uno dei maggiori sponsor del momento.

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Orfano del ciclismo, Squinzi fu convito dai suoi clienti ceramisti ad entrare nel mondo del calcio diventando presidente del Sassuolo che qualche anno fa militava in serie C. Il suo debutto nel mondo del calcio è stato ottimo, anzi miracoloso, visto che la squadra, nel giro di un anno, anche grazie ai soldi del presidente usati per la campagna acquisti, è approdata in serie B.

Adesso ad un giorno dalla conclusione del campionato, si scopre che il Sassuolo giocherà l’anno prossimo nella massima divisione. Quello operato da Squinzi è un miracolo sportivo ed economico. Adesso, il futuro, è nell’acquisto di uno stadio.

La finanza scossa dallo scandalo Bloomberg

 Il New York Post, da sempre, si occupa di scandali di tutti i tipi, anche inerenti il mondo della finanza. Peccato che goda della fama di quotidiano scandalistico e poco affidabile. Qualche mese fa, nel mirino dei suoi giornalisti, è finita la società Bloomberg che fornisce servizi e informazioni finanziarie agli abbonati della Goldman Sachs.

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I giornalisti di Bloomberg sarebbero stati accusati di usare delle informazioni riservate, di proprietà della banca, per scrivere i loro articoli. Queste informazioni sarebbero state reperite con il monitoraggio dei Bloomberg Terminal, cioè i computer che sono forniti ai clienti dell’azienda per la gestione dei loro servizi finanziari, compresi compravendite di titoli e operazioni di altra natura.

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Questo sistema fraudolento era stato messo a nudo dalla Goldman Sachs stessa. O meglio, la banca d’affari aveva evidenziato che un giornalista di Bloomberg aveva chiesto delle informazioni troppo particolari alla banca, si era informato cioè su un partner della società che sembrava aver abbandonato gli affari, visto che non c’erano login recenti al suo terminale.

Un’ingenuità che ha comportato una semiconfessione della Bloomberg. L’agenzia si è scusata per il comportamento del giornalista ma ha dovuto anche indagare se la pratica incriminata fosse opera di un singolo dipendente o se al contrario fosse perpetrata da tutti gli altri.

 

Le trimestrali lanciano Piazza Affari

 Per conoscere l’andamento futuro di piazza Affari era necessario aspettare i dati trimestrali di alcune aziende quotate nel listino di Milano. In effetti qualche indiscrezione è già stata diffusa e gli investitori stanno prendendo atto dei numeri dei vari Unicredit, Generali, Sky. Quest’ultima azienda, in particolare, fa discutere visto che resta il mistero sui conti ma si sa già che gli abbonati sono 51 mila in meno rispetto al precedente trimestre.

51mila abbonati in meno per Sky

Unicredit, Generali e Mediobanca, invece, hanno presentato dei conti in crescita che si trasformano in una buona notizia per Piazza Affari. Una good news che si aggiunge ai risultati sui Bot.

Bot annuali ai minimi

Nell’ultima seduta della settimana, Piazza Affari ha concluso le contrattazioni in rialzo dell’1,13 per cento. Le altre piazze europee non sono state da meno, nel senso che hanno chiuso in rialzo, ma non come Milano. Francoforte, per esempio, ha fatto registrare il +0,19%, Parigi ha fatto un balzo in avanti molto contenuto del +0,64% e Londra è salita dello 0,49%. Soltanto Madrid è andata male perdendo lo 0,33 per cento.

Sul mercato valutario l’euro ha chiuso sotto quota 1,30 dollari. La moneta unica ha raggiunto il massimo di seduta per poi assestarsi sui 1,2975 dollari.

Samsung promette di fare scintille

 Samsung è l’azienda che oggi maggiormente è in grado di contrastare il predominio Apple. La disputa tra il colosso tecnologico coreano e l’azienda di Cupertino, ha colonizzato per diversi mesi le prime pagine dei quotidiani economici. Adesso, però, Samsung si concentra sugli utenti e vuole regalare loro qualche sorpresa.

Boom smartphone premia Samsung

Samsung, di recente, ha lanciato sul mercato il Galaxy S4 ma l’estate promette di essere il periodo deputato al lancio delle vere novità. Le indiscrezioni sono numerose visto che si parla di 3 nuovi dispositivi. Il primo è il Galaxy S4 Zoom, poi abbiamo anche in lista i l Galaxy S4 Active e il Galaxy S4 Mini.

Per quanto riguarda la specificità di questi tre modelli, vediamo che il Galaxy S4 Mini, che probabilmente sarà lanciato a luglio, è diverso dal suo predecessore soltanto per le dimensioni ma è interessante la duplice proposta fatta agli appassionati: la versione classica e quella dual SIM. 

Arriva Huawei dopo Samsung ed Apple

Il punto di forza del Galaxy S4 Zoom, invece, sarà la sua fotocamera da 16 megapixel. Puntare sulla fotografia era già un sogno di Steve Jobs per Apple, chissà che adesso non si realizzi in un altro contesto senza la classica guerra dei brevetti.

Infine il Galaxy S4 Active avrà come punto di forza la resistenza alla polvere e all’acquea, fondamentale per uno smartphone.

 

Youtube lancia i servizi a pagamento

 Capire il mondo della tecnologia è importante anche per individuare gli asset d’investimento più remunerativi. Per esempio, se un’azienda ha deciso di lanciare un nuovo servizio e questo servizio risulta gradito agli utenti, allora vuol dire che il titolo in borsa potrebbe subire una bella impennata.

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Oggi ci troviamo a parlare delle ultime indiscrezioni legata a Youtube che sembra aver annunciato ai suoi utenti la nascita dei canali a pagamento. Nella prima fase i canali che saranno coinvolti nella sperimentazione sono 53, con riferimento a 30 editori differenti che sono partner di Youtube. Quest’ultimo, lo ricordiamo, è il portale video di Google.

I canali a pagamento, tra l’altro, non sono una novità assoluta poiché negli Stati Uniti funzionano già. Invece, rispetto all’Italia, al momento, non sembra esserci la volontà di attivare canali a pagamenti per gli utenti del Belpaese. Per tutti gli altri, per i quali è lanciato il servizio a pagamento, ci saranno 14 giorni di prova.

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Un periodo utile a capire se i canali sono abbastanza interessanti da meritare il pagamento dell’abbonamento che, per ora, a livello indicativo, saranno di 0,99 dollari al mese. Pagando questo piccolo abbonamento si potrà vedere un canale tra i 53 proposti, sia sul computer, sia sui dispositivi mobili. L’importante è iscriversi. Si aspetta di conoscere il parere degli utenti per delineare il trend del titolo Google in borsa.