L’epopea del titolo e dell’azienda Fiat

 Tutti gli investitori, soprattutto quelli di Wall Street, si stanno concentrando sul titolo FIAT dopoché il Wall Street Journal, ha diffuso una serie d’indiscrezioni. Sembra infatti che la FIAT abbia deciso di mettere il piede sull’acceleratore e procedere alla svelta con l’acquisizione di Chrysler.

Una volta completata l’operazione, poi, si potrebbe andare avanti con la quotazione a Wall Street. Questa notizia, relativa alle trattative tra le due aziende automobilistiche, ha fatto crescere in modo davvero interessante il titolo FIAT nella borsa di Milano. Resta però un problema da affrontare e risolvere, quello relativo al contenzioso con il fondo Veba, il quale, ricordiamolo, ha in gestione il 41,5 per cento della società americana su “commissione” del sindacato Uaw.

Marchionne e lo stipendio nel periodo di crisi

La Reuters, intanto, ha deciso di pubblicare qualche indiscrezione sul prezzo dell’acquisizione del 41% di Chrysler da parte di Veba. Si tratta di una cifra che non dovrebbe superare i 3,5 miliardi di dollari. Fiat, al momento, è soltanto alla ricerca degli strumenti finanziari necessari per portare a termine l’operazione. Sembra che dopo la fusione si possa procedere con la quotazione e che questo “ultimo” passaggio non ci sarà prima del 2014.

Il punto del FT sulla crisi europea

I rappresentanti Fiat saranno presto in tribunale per trovare una soluzione al contenzioso relativo al 3,32 per cento di Chrysler che adesso è nelle mani di Veba.

Perché è penalizzata Finmeccanica

 Finmeccanica, sotto tiro per le vicende giudiziarie della sua dirigenza, ha presentato qualche giorno fa il suo bilancio 2012 e il mercato, visti i dati esposti nel documento, ha pensato bene di bacchettare il titolo. Al di là dei conti, sull’azienda in questione, pesa molto anche il giudizio delle agenzie di rating.

L’inchiesta su Orsi e le caratteristiche di Finmeccanica

Moody’s, in particolare, ha messo alle strette il titolo di Finmeccanica minacciando l’azienda di effettuare un downgrade visto che i dati del bilancio sono  molto al di sotto delle attese degli analisti. Adesso, riguardo al comportamento degli investitori e degli azionisti, c’è da considerare se ha avuto maggiore rilievo il bilancio, oppure se ad influire è stato soprattutto il giudizio di Moody’s.

La Presidenza di Finmeccanica è vacante

I dati del consiglio di amministrazione sono stati approvati ma gli operatori non hanno nascosto di aspettarsi molto di più. E’ vero anche che il titolo Finmeccanica è stato il peggiore di tutta Milano e le vendite si sono scatenate generando un flusso di denaro superiore alla norma. Tutta la faccenda affonda le radici nel 2012, anno in cui Finmeccanica ha chiuso gli affari in perdita, anche se la perdita è stata di soli 786 milioni di euro, mentre per il 2011 la perdita era soltanto di 2,3 miliardi.

 

Fiat si quoterà a Wall Street?

 La partita è una di quelle che hanno un premio importante. Qui si tratta di 10 milioni di dollari, il valore che avrebbe la quotazione della Fiat sulla piazza di New York.

Marchionne, dal canto suo, non ha mai negato che – una volta che fosse riuscito ad acquisire il 100% delle azioni della Chrysler e che quindi la fusione delle due case automobilistiche si fosse compiuta – avrebbe volentieri fatto un pensierino su questa opportunità.

Il problema, che pio è la questione che sta sollevando il Wall Street Journal, è se e quando questa fusione avverrà. La strada per Marchionne non è semplice: se da un lato, infatti, la sua volontà e la sua posizione sono piuttosto forti, dall’altro c’è il fondo Veba, che detiene il 41,5% delle azioni della Chrysler e che non ha intenzione di cedere, anzi, da mesi si sta ventilando l’idea di una sua fuoriuscita dall’investimento che permetta di bilanciare il loro portafoglio.

Inoltre, ancora non si sa quanto vale la quota Veba su cui Fiat intende esercitare l’opzione di acquisto: il fondo dei lavoratori la valuta in 10 miliardi, per Marchionne, invece, la cifra oscilla tra i 4 e i 6 miliardi di dollari. In tutto questo l’acquisto delle quote Veba non può essere effettuato in un’unica soluzione, ma Fiat può acquistare fino al 3,3% di Chrysler da Veba ogni sei mesi tra il 1 luglio 2012 e il 30 giugno 2016, fino a una quota del 16,6%.

Riusciranno a trovare un accordo? Poco male se non lo trovano, il titolo Fiat a Milano ha già conquistato altri due punti.

Napolitano spinge le borse

 La rielezione di Giorgio Napolitano che nel discorso di apertura del suo secondo mandato ha bacchettato tutti i partiti presenti in Parlamento, ha dato respiro alle borse europee ed in particolar modo agli indici italiani.

Milano continua nel suo trend positivo dopo un piccolo  momento d’incertezza legato alle numerose “fumate nere” che hanno preceduto la rielezione di Napolitano.

L’Italia vista da fuori

Lo spread è sul piano inclinato ed ha aperto la seduta odierna 283 punti base. La cosa che comunque rasserena di più gli animi degli investitori è la flessione del differenziale tra BTp decennali e bund tedeschi che ha raggiunto i livelli minimi dal 2010.

La produzione tedesca rallenta

Il Ftse Mib ha registrato invece un aumento dello 0,71 per cento. Un timido segnale che andrebbe sostenuto, dicono molti analisti, dalla rapida definizione del governo. La presenza di Giorgio Napolitano al Quirinale, apre le porte ad un’accelerazione dei tempi. Gli investitori credono che tutto si risolverà nel giro di una settimana. 

Intanto, a livello europeo, le borse procedono in terreno positivo nonostante i dati sull’indice manifatturiero cinese siano deprimenti e nonostante sia ormai chiaro che anche la produzione industriale tedesca è entrata in una fase di flessione. L’indice della produzione industriale è direttamente collegato al prodotto interno lordo.

Anche Intrade colpito dallo scandalo

 Il gioco d’azzardo nel nostro paese è ormai una piaga che indebolisce la società e soprattutto coinvolge le fasce più deboli della popolazione. Un settore, dicono molti analisti, che non conosce crisi. Invece è dell’ultim’ora la notizia relativa ad Intrade: il sito di riferimento per tutti coloro che amano fare qualche scommessa. Un sito di portata mondiale, consultato anche per le previsioni dei trend.

Le stime Ocse sull’economia italiana

Oggi, Intrade, è sotto accusa visto che i suoi conti non sono mai stati in ordine e la situazione si è di recente aggravata così che adesso siamo ad un passo dalla bancarotta. Il sospetto che nutrono in tanti è che il fondatore di Intrade abbia distratto i fondi dell’azienda. Ma andiamo con ordine descrivendo a grosse linee le specificità di questo sito internet.

Cocaina tra le cause della crisi

Si tratta di un sito che accetta puntate e scommesse su ogni materia, ad eccezione dello sport. Si può per esempio scommettere sulla vincita dell’Oscar da parte di un singolo attore, sulla riuscita di una ricerca scientifica, sul trend di una materia prima ma anche sulla direzione intrapresa dalla politica.

Oggi, però, tutti quelli che hanno vinto con Intrade, rischiano di non portare a casa nemmeno un dollaro visto che la piattaforma in questione è ad un passo dal fallimento. La chiusura ufficiale c’è stata il 10 marzo scorso, visto che un’agenzia di revisione aveva sottolineato in Intrade delle transazioni finanziarie sospette ed una mancanza di liquidità.

La Bundesbank prende tempo su MPS

 Monte dei Paschi di Siena è una delle banche storiche italiane che è stata investita da una crisi finanziaria e manageriale senza precedenti che, in alcuni casi, ha portato anche a risvolti macabri. Se ne parla e se ne parla ancora di più adesso che il Partito Democratico è arrivato al Governo, visto che molti politici del centro sinistra aveva legami con il tessuto finanziario toscano.

Un aggiornamento sul caso MPS

Il nuovo argomento all’ordine del giorno è relativo alla decisione presa dalla Bundesbank. La banca centrale tedesca si diceva che non volesse collaborare con la magistratura italiana e in particolare con quella senese, riguardo i conti controllati da Nomura ed equivalenti a ben 1,8 miliardi di euro.

Banco Popolare in difficoltà

La Bundesbank, presa alla sprovvista, ha detto che “Qualsiasi azione restrittiva riguardo gli asset di un cliente può avvenire soltanto nel quadro di una procedura regolata dalla lette. La Bundesbank, poi, per prassi, non divulga mai informazioni che riguardano i rapporti tra l’istituto di credito e i singoli clienti.

Insomma c’è necessità di avere delle informazioni ma queste informazioni non possono essere immediatamente disponibili. La magistrature senese aveva emanato invece un decreto d’urgenza, la settimana scorso per bloccare i flussi del circuito “target 2“.

La crisi interessa anche Philips

 I conti della Philips non sono al riparo dalla crisi, è questo il risultato dell’ultimo report dedicato all’argomento. I settori che soffrono maggiormente della flessione industriale dell’azienda sono quello dell’illuminazione e quello delle apparecchiature mediche che insieme formano l’80 per cento del fatturato Philips.

Philips si abbandona al rosso

I paesi dell’Occidente, in questo momento, sono in una fase di depressione e stagnazione e il risultato economico di molte industrie conferma questa situazione. I prodotti per la cura della persona, invece, hanno i conti in ordine e talvolta in crescita. L’utile, però si assesta sui 161 milioni di dollari che sono l’1 per cento in meno del 2011.

Le lampadine e i prodotti per la sanità sono quindi il vero tallone d’Achille della Philips, un’azienda olandese che non ha resistito a lungo al perdurare della crisi del Vecchio Continente. Il primo trimestre del 2013 si è chiuso con i profitti in calo dell’11 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Assunzioni Philips

Il titolo in borsa ha sofferto la diffusione delle notizie sulla crisi Philips. L’unica ancora di salvataggio sembra rappresentata dalle lampadine led e da quelle a risparmio energetico, oltre che dal settore che in genere è racchiuso dentro la denominazione di “consumer lifestyle”. Si parla quindi di regolabarba, di depilatori, di machine del caffé e via discorrendo. Il consumer lifestyle ha fato registrare un aumento del fatturato pari al 9 per cento.

Ritirato il progetto di bilancio di Parmalat

 Il progetto di bilancio di Parmalat è definitivamente ritirato. La decisione l’ha presa il consiglio di amministrazione del gruppo di Tanzi visto che il Tribunale di Roma, di recente, ha disposto la riconsegna al Comune di Roma del 75 per cento della quota Parmalat detenuta in questo momento dalla Centrale del Latte capitolina.

Commissario per la Parmalat legato all’affare Lactalis

Tutto, insomma, ruota ancora attorno alle vicende giudiziarie, ai reciproci atti d’accusa, alla vendita di una quota Parmalat alla Cirio di Sergio Cragnotti. Nella gara pubblica successiva alla decisione di vendere l’azienda, era stata inserita tra l’altro una clausola che impediva di cedere a terzi la quota acquistata per i primi cinque anni. Invece Cirio, appena trascorso un anno dall’acquisto, aveva venduto la Centrale del latte, confluita in Eurolat, alla Parmalat.

La ripresa di piazza Affari

Visto questo mancato rispetto dell’accordo, il Tribunale di Roma ha deciso per l’immediata restituzione delle azioni e gli amministratori della società sono stati costretti a ritirare il progetto di bilancio 2012.

Gli amministratori della Parmalat hanno giudicato errata la decisione del Tribunale ed hanno confidato nella decisione dei giudici convocati in appello per decidere se accogliere o no il ricorso. Il progetto di bilancio al 31 dicembre 2012 è stato comunque ritirato: dovranno essere verificate le esigenze, apportate le integrazioni, revocate le delibere relative all’approvazione del progetto stesso.

In regalo con il conto la PS3

 PS3 è l’acronimo che sta per Playstation 3, una piattaforma per i giochi multimediali che è all’ultima moda e come tale anche abbastanza costosa. Per capire quanto è appetibile, basta fare qualche domanda alle nuove generazioni. Non vi stupirà sapere che ne sono ghiotte. Eppure non tutte le famiglie sono disponibili a fare il grande acquisto, oppure non sono disponibili a comprare sempre nuovi giochi per “alimentarlo”.

Trasloca mutuo opzione sicura di Unicredit

Niente paura: Unicredit, la PS3 la regala ai correntisti, ma non a tutti, soltanto a coloro che aprono un conto Super Genius. La Playstation 3 è regalata assieme ad un anno di abbonamento a Playstation Plus.

Il conto corrente per dare agli altri

L’offerta, la promozione che abbiamo descritto, vale soltanto per i clienti che richiedono un online un conto Super Genius entro il 9 maggio 2013 e poi decidono di versare sullo stesso conto lo stipendio o la pensione garantendo un saldo medio annuo di almeno 1000 euro. Si parla di nuovi clienti e non di coloro che hanno già in tasca una Genius Card.

Il canone mensile di questo prodotto è di 6 euro ma avendo un saldo medio mensile superiore a 2500 euro, i costi in questione sono “abbattuti”, così come non si paga il canone con l’addebito di stipendio o pensione.

Non ci sono poi spese per a carta di credito internazionale associata al conto e sono garantiti prelievi gratuiti dagli sportelli ATM Unicredit in Italia.

Rich Ricci cacciato da Barclays

 La cronaca finanziaria è ricca di articoli dedicati al baby pensionato Rich Ricci, un uomo importante in passato per la Barclays, che è stato cacciato dall’istituto di credito in questione dopo lo scandalo Libor.

Rich Ricci di Barclays si mette in tasca 18 milioni

Rich Ricci ha incassato un premio di 17 milioni di sterline e poco dopo è stato cacciato. Si è messo in tasca la bellezza di 20 milioni di euro ed ha avuto anche un milione di euro come anticipo del salario. Tutti desidererebbero la sua stessa fortuna.

Eppure Rich Ricci è un banchiere molto controverso che in questo momento difficile per le banche, rappresenta la cultura del rischio, rappresenta quella classe dirigente che ha ottenuto bonus eccessivi ed ha contribuito all’affossamento della City di Londra. Messi in tasca tutti i soldi che abbiamo già spiegato, Ricci è stato messo alla porta.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

La banca ha annunciato infatti che da giugno non avrà più l’incarico nel settore investimenti. E cosa farà Ricci? Le sue passioni le conoscono tutti: le ville, gli yatch, la bella vita e l’ippica. Di certo, non solo per ragioni economiche, Ricci non avrà modo di lavorare di nuovo a breve. Infatti è stato responsabile insieme ad altri dirigenti, dello scandalo Libor e non è ben visto nemmeno dall’opinione pubblica.