L’ultima settimana dei mercati

 A livello internazionale si sono avute diverse scosse che avrebbero potuto mandare in visibilio i mercati, invece sembra che non ci siano state grosse ripercussioni sull’andamento delle borse d’Europa e non solo. Anzi, i mercati, come si dice in gergo, hanno tenuto.

In generale, l’ultima settimana borsistica è da valutare come positiva anche se venerdì la maggior parte delle piazze hanno chiuso con gli indici in flessione. Piazza Affari, per esempio ha chiuso in territorio positivo 3 giorni su 5. Un giorno gli scambi sono andati in pareggio quindi soltanto il venerdì si sono avuti i ribassi che ci si aspettava.

Come acquistare i BTp Italia 2013

A livello italiano è molto importante osservare che la borsa è risultata praticamente indifferente alla politica del Belpaese. Adesso ci sarà da capire come s’orientano gli investitori in rapporto all’elezione del Presidente della Repubblica. Le prove elettive inizieranno già la settimana prossima quando si spera di arrivare anche alla definizione di un governo.

Come USA e Giappone sostengono le borse

Napolitano, per il momento, ha soltanto annunciato che passerà una patata bollente nelle mani del suo successore, visto che l’ingovernabilità è ormai il minimo comune denominatore del Parlamento.

Intanto ci sarà l’asta dei titoli di stato che hanno tenuto bene e potrebbero migliorare ancora visto che anche lo spread si è assestato intorno ai 300 punti.

Bernabé ha il mandato per il percorso di fusione

 L’11 aprile si è tenuto il Consiglio di Amministrazione di Telecom e c’è stata occasione per parlare anche delle trattative con 3 Italia. Le intenzioni infatti, sono quelle di passare alla fusione tra le due società di comunicazione.

Da quando si è iniziato a parlare dell’affare, la borsa di Milano è in fibrillazione e anche tanti osservatori esterni sono ansiosi di conoscere il risultato delle trattative. Dopo sei ore di consiglio Telecom, non ci sono state dichiarazioni ufficiali da parte dei partecipanti, dichiarazioni che abbiamo aggiunto qualcosa a quello che già si sapeva.

Piazza Affari vola con banche e Telecom

E’ stato soltanto confermato che ci sarà una fusione tra Telecom e 3 Italia, quale controllata del gruppo H3G. Poi, scavando a fondo si è scoperto anche che ad ottenere il mandato esplorativo per capire in che termini portare avanti i colloqui con la controparte, ci sarà il presidente di Telecom Franco Bernabé.

Telecom più vicina a 3 Italia

I contatti preliminari con Hutchison Whampoa sono già stati conclusi, ma non si sa ancora in che termini sarà portata avanti la trattativa. Certo è che finora a beneficiare della situazione è stata Telecom che in borsa ha guadagnato il 4 per cento. Ad ogni modo l’azienda italiana di Bernabé sarà l’azionista di riferimento e dovrà acquisire una quota non superiore al 29,9 per cento al fine di evitare l’offerta pubblica d’acquisto.

Piazza Affari vola con banche e Telecom

 Piazza Affari non è più maglia nera d’Europa, anzi, nei momenti che sono di particolare tensione per il Vecchio Continente, la borsa italiana reagisce sempre meglio del previsto. All’inizio della settimana, quindi, Piazza Affari è trainata in alto dai titoli bancari e dalla performance di Telecom.

Superstipendio anche per Bernabé di Telecom

Abbiamo già accennato qualcosa parlando di spread stabile e borse positive in Europa e affrontando l’evoluzione del cambio euro/dollaro. Adesso concentriamoci esclusivamente sui titoli della borsa di Milano.

La sua apertura all’inizio della settimana è stata estremamente positiva e c’è stato il guadagno di un punto percentuale, grazie soprattutto al settore bancario. Lo spread, in questo clima entusiasmante, ha reagito toccando i 308 punti base e facendo arrivare il rendimento a. 4,33 per cento.

L’Alcoa è stata determninante visto che con i suoi risultati trimestrali ha sbaragliato tutte le previsioni degli investitori e ha fatto guadagnare a Milano molto più di Londra, Francoforte, Madrid e Parigi.

 Telecom raggiunge l’accordo con le parti sociali

Importante anche la performance del titolo Telecom Italia che guadagna il 4,18 per cento grazie alla conferma della notizia relativa all’integrazione nell’azienda di 3 Italia. Telecom Italia potrebbe acquistare circa il 30 per cento delle azioni di 3 Italia. In generale è in rialzo tutto il comparto bancario.

Spread stabile e borse positive in Europa

 Cosa succede a Piazza Affari e cosa succede alle borse europee? In questi giorni sembra che nel Vecchio Continente si stia allentando la pressione sul debito sovrano dei paesi maggiormente in difficoltà e soprattutto si è aperta in modo positivo la stagione delle trimestrali.

Il debutto “lussuoso” di Moleskine

Ad aprire questo periodo di verifica delle attività delle grandi industrie, ci ha pensato Alcoa che nei primi tre mesi del 2013 ha fatto segnare un utile netto di 149 milioni di dollari, in aumento del 59 per cento rispetto al 2012. Il suo risultato è nettamente in controtendenza rispetto alle stime degli analisti che si aspettavamo invece per gli S&P 500 dei trimestrali in calo su base annua.

Commissario per la Parmalat legato all’affare Lactalis

Il debutto positivo di Alcoa potrebbe o inaugurare o una stagione positiva per l’S&P 500, oppure far ricredere gli investitori.

Per quanto riguarda in generale lo spread tra Btp e bund, il differenziale è stabile intorno ai 310 punti con i titoli italiani che adesso hanno un rendimento del 4,53 per cento, che cambierà ancora fino a giovedì prossimo, giorno dell’ulteriore asta da 3-4 miliardi di euro.

Se poii volessimo fare uno zoom su Piazza Affari si scoprirebbe che la borsa italiana è in aumento dello 0,9 per cento e sale più di Londra (+0,5%), di Francoforte (invariata) e di Parigi (+0,3%).

Una legge per salvare la Miss Sixty

 Monti, durante il suo anno di governo, ha varato una nuova legge fallimentare che ha avuto, come effetto, quello di far aumentare in modo esagerato le richieste di concordato da parte della aziende. Tra le realtà in crisi ci sarebbero anche grandi imprese, tra cui ad esempio Miss Sixty o Seat Pagine Gialle. La prima è stata già salvata, adesso tocca alla seconda.

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Miss Sixty era un’azienda che andava a gonfie vele fino a quando non è stata toccata dalla crisi, i suoi debiti sono saliti alle stelle e la situazione è stata aggravata dalla morte del fondatore, Wicky Hassan. Quello che l’azienda ha potuto fare è stato pensare al fallimento.

Record di aziende chiuse nel primo trimestre del 2013

Il fatto che producesse abbigliamento l’ha esposta subito alle mire dei colossi asiatici della produzione di jeans e abbigliamento di una certa qualità. Per evitare di “svendersi”, Miss Sixty ha raggiunto un accordo con i sindacati: ha deciso di salvare 350 posti di lavoro aderendo alla nuova legge fallimentare del governo Monti.

Seat Pagine Gialle si è trovata in una condizione analoga con tanti debiti accumulati, tali da rendere necessaria la ristrutturazione del devito. Per evitare la débacle l’azienda ha pensato di aderire alla nuova procedura fallimentare.

La settimana post-pasquale di Piazza Affari

 Di rientro dalle vancanze pasquali, la Borsa ha dovuto fare i conti con i dieci saggi e con una settimana di scambi ridotta a soli 4 giorni. Al di là delle naturali oscillazioni, è interessante capire come si è concluso questo periodo.

Il debutto “lussuoso” di Moleskine

Piazza Affari ha chiuso con un rialzo molto lieve dello 0,62% e rispetto agli altri listini europei occorre dire che è andata molto bene visto che le principali borse dell’UE hanno chiuso in parità oppure in territorio negativo.

Sembra che a condizionare questo andamento dei mercati, sia stato il consueto discorso della BCE. Mario Draghi, infatti, è entrato nel merito della situazione economica del Vecchio Continente ma non ha dato indicazioni precise sulla strategia che intende perseguire la BCE per sostenere la crescita dell’Europa.

Piazza Affari non crede alla potenza dei dieci saggi

In pratica si prende atto dell’indebolimento dell’economia, dei rischi dell’Europa e del fatto che la ripresa oltre ad essere graduale è anche più lontana. L’unica certezza che Draghi dà ai mercati è che resterà invariato il costo del lavoro allo 0,75%.

Per quanto riguarda le vendite al dettaglio, invece, ci si aspetta un calo dello 0,3% rispetto al mese precedente, con un conseguente calo degli ordini industriali che salgono soltanto in Germania. Qui l’aumento degli ordini è addirittura superiore alle previsioni.

Telecom più vicina a 3 Italia

 Telecom, il gigante della telefonia tricolore non può accettare che in circolazione ci siano troppi competitors, quindi, come nel caso di 3 Italia, valuta con serietà la possibilità di inglobare le realtà che funzionano nello Stivale.

Il bello è che in questi giorni, quelle che sembrano soltanto delle indiscrezioni, sono state confermate proprio da Telecom. Adesso si deve aspettare l’11 aprile per conoscere i dettagli della proposta.

Superstipendio anche per Bernabé di Telecom

Durante il prossimo CdA, Telecom Italia dovrà discutere della fusione con 3 Italia. Il tutto mentre sono in atto delle trattative con il gruppo cinese Hutchinson Whampoa che deve per l’appunto studiare i dettagli della fusione con 3 Italia.

Al di là del risultato delle trattative è importante capire cosa ne pensa il mercato di questa fusione e tutti gli elementi raccolti finora fanno pensare che la trattativa sia ben vista. I titoli dei due attori del mondo “telefonico”, infatti, sono schizzati alle stelle.

Telecom raggiunge l’accordo con le parti sociali

Resta però da sciogliere un nodo, quello del beneplacito dell’Antitrust. Con la fusione tra Telecom Italia e 3 Italia, infatti, si creerebbe il primo operatore italiano di telecomunicazione e il Garante potrebbe non essere d’accordo con la fusione. In più ci sarebbero degli ostacoli di natura politica ed economica rappresentati dalla presenza indiretta nella trattativa di Banca Akros, Cheuvreux e Ubs.

 

Eni vuole un risarcimento da Report

 L’Eni ha deciso di chiedere un risarcimento alla giornalista e conduttrice di Report, Milena Gabbanelli per un servizio che ha messo in cattiva luce il business di questa azienda, danneggiandola in alcune operazioni molto importanti.

Certo è che Report è considerato da tutti una fonte d’informazioni indipendente capace di far luce in modo asettico su buone e cattive pratiche messe in campo dalle aziende, anche quelle importanti come l’ENI.

Rinnovabili: il mercato è in crisi

Il risarcimento chiesto dal gruppo di Scaroni a Report si aggira sui 25 milioni euro perchè è l’immagine stessa dell’Eni ad essere stata compromessa. Il gruppo, in questo momento, può vantare circa 79 mila dipendenti e un fatturato di 100 miliardi di euro all’anno.

Tasso di cambio ed esportazioni sono legati

L’azienda Eni, contesta qualsiasi cosa della puntata di report andata in onda nel dicembre dell’anno scorso ma Milena Gabanelli dichiara di essere pronta a dimostrare il lavoro fatto.

Sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbe il maggior costo del gas, legato ai contratti take or pay stipulati con la Russia e alla pratica di caricare questo costo sulle bollette. In più ci sono dei contratti fatti con il Kazakistan le cui condizioni sono poco chiare e tutta una serie di obiezioni legate alla scarsa attenzione posta alla questione ambientale in Basilicata.

Il debutto “lussuoso” di Moleskine

 Moleskine, adesso è davvero pronta per il debutto in borsa e non si può dire certo che non abbia ragione visto che sta preparando l’evento, in modo accurato, dall’inizio dell’anno. Il suo ingresso a Piazza affari sarà un ingresso in grande stile con il passaggio, il 3 aprile, nel segmento Star.

Le agendine che sbancano a Milano

L’azienda in questo momento può farsi forte del traguardo: l’essere riuscita nella quotazione. In realtà un’altra grande soddisfazione è già pronta: essere la terza debuttante a Piazza Affari dopo Ferragamo e Cucinelli. Insomma arriva dopo due griffe di lusso e sembra essere in linea con le loro quotazioni.

Moleskine pronta al ballo finanziario delle debuttanti

L’arrivo di Moleskine in borsa è senz’altro emblematico visto che il mercato oggi e il contesto economico nel quale avviene la quotazione non è del tutto linerae. Ci sono tanti brand che hanno cercato la rinascita quotandosi anche a tassi elevati. Per Moleskine, il successo, arriva dalla considerazione della domanda degli investitori che sono stati 3,7 volte superiori all’offerta di azioni.

Questo livello della domanda che è alto ma non elevatissimo, ha consentito anche di avere un buon prezzo per l’Ipo: ben 2,3 euro che sono la giusta misura tra i 2 euro considerati soglia minima e i 2,75 euro considerati soglia massima.

La capitalizzazione che deriva da tutto l’affare è di ben 488 milioni di euro, cui, a livello di dati bisogna aggiungere il fatturato di 78 milioni di euro.

Commissario per la Parmalat legato all’affare Lactalis

 Contro l’azienda francese Lactalis, in questi giorni, si è scagliato un tribunale emiliano che ha spiegato come l’azienda, nell’acquisto della Lactalis American Group abbia perso coscientemente dei soldi. La controllata americana del gruppo francese, infatti, non rappresentava affatto l’affare presentato ai media.

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Per capire meglio i dettagli dell’operazione, quindi, è stato delegato un commissario che dovrà vederci chiaro nella valutazione da 959 milioni di dollari fatta per l’azienda americana.

Piazza Affari è crollata

Tutto è partito dal tribunale di Parma che sta indagando a fondo nella gestione della Parmalat e per farlo ha nominato un commissario ad acta che è avrà almeno due funzioni: la rpima è quella di ispezionare a fondo i conti dell’azienda Parmalat, il secondo è quello di supervisionare sulle attività del collegio sindacale che era attivo al momento dell’acquisizione della Lactalis American Group, la quale è controllata da Lactalis che detiene l’83 per cento del capitale di Parmalat.

Un’operazione in grande stile insomma, dove non si era mai visto un tribunale prendere posizioni così decise nei confronti di un’azienda. Insomma, il sospetto, che sarà tutto da confermare, è che l’acquisizione di cui abbiamo parlato sia stata dannosa per Parmalat ma che Parmalat fosse a conoscenza dei danni e delle perdite di valore cui andava incontro.