Chiude in rosso Milano ma non si parla di contagio

 Le conseguenze del bailout di Cipro diventano chiare di ora in ora. Il salvataggio dell’isola ha determinato il vincolo tra l’erogazione dei fondi e un prelievo fiscale sui conti deposito. Una misura, quest’ultima, che ha sorpreso tanti analisti, oggi preoccupati del fatto che siano minate la stabilità dell’euro e la flessibilità del mercato.

Intanto piazza Affari, nel primo giorno dopo la decisione europea sui bailout, ha chiuso in rosso le contrattazioni che già in aperture si mostravano difficili. È intervenuta immediatamente l’ABI per spiegare che la crisi di Cipro non può e non deve contagiare il nostro paese visto che le banche esposte sull’isola cipriota, in ogni caso, non superano il miliardo di euro di investimenti. Per questo i nostri istituti di credito possono dirsi al sicuro.

► Milano chiude male la settimana segnata dal Papa

I mercati, in generale, hanno visto ridursi la tensione pian piano durante la giornata ma le preoccupazioni in apertura sono state determinanti. Così il Dow Jones ha perso lo 0,23 per cento e il Nasdaq ha perso lo 0,41 per cento. A piazza Affari il calo del Ftse Mib è stato ancora più consistente e le contrattazioni si sono chiuse con una flessione dello 0,86 per cento. Lo spread, da parte sua, è tornato sopra i 300 punti a quota 322.

Moleskine pronta al ballo finanziario delle debuttanti

  La società Moleskine, nota per le sue caratteristiche agende, usate da illustri personaggi del mondo della letteratura, sarà la prima azienda dell’anno ad entrare nel mondo della finanza, è una delle debuttati del 2013 tra le società per azioni.

Tra il 18 e il 27 marzo, gli investitori che sentono la solidità di questo titolo, possono provvedere alla prenotazione delle azioni Moleskine. Le operazioni dovranno essere concluse prima di Pasqua, e sarà effettivamente così, visto che il debutto a piazza Affari è stato già programmato per il 3 aprile.

Piazza Affari si prepara per Moleskine, Moncler e Versace

I dati finanziari dell’azienda sono certamente interessanti riguardo la scelta dell’acquisto delle azioni Moleskine. Il gruppo, tanto per riepilogare i suoi successi, nel 2012 ha chiuso i bilanci con un fatturato di 78 milioni di euro e un utile di 18 milioni.

► Si prepara l’IPO per Moleskine

L’azienda, dopo il debutto in borsa, sarà ulteriormente valorizzata tra i 400 e i 530 milioni di euro. E quanto costeranno le azioni? Il prezzo pensato per le azioni oscilla tra i 2 e i 2,65 euro. E’ da questo range che parte la valorizzazione indicata. All’inizio si parlava addirittura di 600 milioni di euro di valorizzazione. La società ha comunque guadagnato a pieno titolo la sua fama, dopo diverse stagioni con il fatturato stabile o in crescita.

Una cedola di 9 centesimi anche per Unicredit

 Il quarto trimestre del 2012, per Unicredit, non è stato molto positivo visto che si è concluso con 553 milioni di euro di perdite a fronte di un utile di 335 milioni di euro registrato nel terzo trimestre del 2012. Gli analisti ritengono che la fine del 2012 sia stata quella con i dati peggiori espressi dalla banca. Sono diminuiti anche i costi operativi, scesi del 2,7 per cento fino a 3,7 miliardi di euro.

Sorpresa nei dividendi di Piazza Affari

Il margine operativo lordo di Unicredit è di 2 miliardi di euro, in calo del 12 per cento. Questo dato si lega agli accostamenti sui crediti. Il quarto trimestre dell’anno però, chiuso così male, non è stato sufficiente a mandare in rosso la banca per il 2012. Infatti l’intero esercizio di Unicredit si è chiuso con un utile netto di 865 milioni di euro, ricavi per 25 miliardi di euro e un margine operativo di 10,1 miliardi di euro in aumento del 5 per cento.

Banche in crisi si torna a parlare di esuberi

La banca, quindi, per il futuro, ha deciso di rivedere al ribasso le stime, prendendo atto anche del perdurare della crisi. Questo non le impedisce però di avere una cedola di 9 centesimi di euro per azione, nonostante la previsione dei tagli del personale in Austria e Germania. L’azione Unicredit, dopo il comunicato sui dividenti, parte in rialzo ma poi chiude le contrattazioni in parità.

Milano chiude male la settimana segnata dal Papa

 Il mercato europeo è stato caratterizzato dall’incertezza durante la settimana che si è conclusa con l’accordo sul salvataggio di Cipro, l’elezione di Papa Francesco e l’assorbimento della notizia del downgrade dell’Italia. Non sono mancate le notizie sulle banche tedesche e le dichiarazioni del presidente della BundesBank sull’Italia.

L’Italia si aiuta se fa le riforme

Il nostro paese, protagonista territoriale dell’elezione del Pontefice, non è stato sicuramente graziato dalla stabilità acquisita dal Vaticano. L’Italia, dove si è insediato il Parlamento, dove sono stati eletti i presidenti della Camera e del Senato, il dibattito sul futuro del paese è ancora aperto.

Piazza Affari si prepara per Moleskine, Moncler e Versace

Si dibatte in primo luogo se sia il caso di tirare avanti proponendo delle misure per la crescita, oppure se sia piuttosto il caso di focalizzarsi sul rigore dei conti. Monti, che fino a prova contraria è ancora il Capo del Governo in carica, ha partecipato come tale al suo ultimo consiglio europeo e ha chiesto a tutti gli altri paesi dell’Europa di essere flessibili con l’Italia.

Angela Merkel ha appoggiato la visione di Monti ma questa intesa italo-tedesca non è stata provvidenziale per Piazza Affari dove il Ftse Mib, che aveva aperto in rialzo, ha chiuso l’ultima giornata di scambi della settimana con un rosso dello 0,43 per cento. Soltanto Londra e Parigi, con le rispettive perdite dello 0,6 e dello 0,71 per cento, hanno fatto peggio di Piazza Affari.

Sorpresa nei dividendi di Piazza Affari

 La stagione dei dividendi di piazza Affari è iniziata e sembra che ci siano dei risultati molto interessanti, nel senso che il 2012, archiviato come un anno di crisi, non è stato tale per molte aziende che hanno restituito agli azionisti fiduciosi degli interessanti dividendi.

In genere la redistribuzione degli utili avviene in primavera quasi a simboleggiare una ripresa del vigore delle società quotate in borsa. Di 300 titoli presenti sul listino della borsa di Milano, sono già 35 quelli che hanno annunciato la distribuzione dei dividendi nel 2013.

 Cresce l’utile di Enel Green Power

In generale, in questo momento, si aspetta ancora la comunicazione, che non arriverà prima di oggi, di Unicredit, ma il panorama generale non cambierà molto. Il rendimento medio offerto dai nostri titoli più importanti, infatti, è stato del 3,66 per cento che equivalgono ad incrementi di 100-150 punti base.

 Autogrill ha ancora dubbi sulla cedola

La Banca d’Italia, che prende atto della situazione positiva del mercato tricolore, in questo momento ha chiesto alle banche italiane di non redistribuire i dividendi, soprattutto se ci sono stati dei bilanci in rosso, visto che si avvicina una nuova crisi di liquidità la cui soluzione non deve essere lasciata soltanto nelle mani della BCE.

Può invece redistribuire gli utili la Generali che prevede una cedola di 20 centesimi per azione. Non è un risultato grandioso ma sicuramente è il segno dei tempi che cambiano ed indica che anche in un momento di difficoltà generale, la compagnia assicurativa ha saputo destreggiarsi sul mercato.

Milano guadagna nel giorno del rally di Wall Street

 Wall Street è in crescita, il sentiment dei consumatori è migliorato e anche il dollaro sta vivendo un momento di gloria. Se si potesse riassumere la condizione americana, questa potrebbe essere una frase sintetica ed esaustiva. La borsa americana, in questo momento, ha messo a segno un’altra chiusura positiva.

Il dollaro in rimonta e cambiano le visioni dell’America

Il Dow Jones che racchiude tanti titoli americani, ha registrato un altro rialzo, è la decima volta consecutiva che ottiene un risultato positivo e non si vedeva un incedere così “maestoso” dal 1996.

Il listino americano è salito dello 0,57 per cento e lo stesso Nasdaq ha fatto registrare un buon +0,43 per cento. Per quanto riguarda l’Italia, bersagliata da agenzie di rating e banche d’affari, ci si aspetterebbe un calo clamoroso degli indici. Invece, nell’ultima giornata, a Piazza Affari il FTSE Mib ha chiuso in rialzo del 2,45 per cento. Si tratta della migliore borsa europea.

Confindustria sui dati del PIL

Tra le blue chip che hanno contribuito al successo italiano ci sono titoli assicurativi e finanziaria ma non solo. Molto importante, infatti, è stato il rialzo di Generali cresciuta del 9,35 per cento alla pubblicazione dei risultati del 2012. Poi vanno molto bene anche Bper che cresce di circa 7 punti percentuali e Mediobanca che mette da parte un buon +5,99 per cento. Interessante anche la performance di Telecom Italia e quella di A2A cresciute rispettivamente del 5,57 per cento del 6,25 per cento.

Ducati in crescita nel 2012

 La Ducati, in pista abbandonata da Valentino Rossi, ha vissuto un altro momento di gloria nel settore finanziario. Il gruppo di Borgo Panigale, infatti, controllato dall’Audi, la casa automobilistica tedesca, ha chiuso il 2012 con il fatturato in crescita.

Le previsioni di Intesa Sanpaolo sulle imprese

Si parla di un incremento del 16 per cento che si traduce in ricavi di oltre 600 milioni di euro. La crescita dell’azienda è stata spinta soprattutto dai mercati degli USA e dal mercato Far east, mentre ha confermato di essere in crisi l’Europa dove a trainare l’azienda ci ha pensato soltanto la Germania.

Insomma i motori Ducati piacciono ma soltanto all’estero e tutto il successo sembra dovuto all’intervento dell’Audi. L’incremento del fatturato è andato di pari passo con una crescita delle consegne di moto che, nel 2012, sono state più di 44 mila.

L’auto è in crisi ma la concessionaria fa i saldi

Negli Stati Uniti, in particolare la crescita della Ducati è stata sorprendente visto che rispetto al 2011 è stato messo a segno un buon +21 per cento. Adesso, per la Ducati, l’America rappresenta il primo mercato e a dirlo è proprio l’amministratore delegato dell’azienda che ripone fiducia anche nel Far East.

Soltanto per avere indicazioni sul futuro c’è da dire che il 2013 è iniziato con ottimi risultati.

Intesa Sanpaolo chiude il bilancio con buoni risultati

 Forse è vero che questa crisi che ha ossessionato gli italiani inchiodandoli alle oscillazioni dello spread, non è poi così feroce come sembra, visto che sono numerose le aziende che in questi giorni stanno chiudendo i bilanci e tracciano un resoconto positivo del 2012.

Lottomatica cresce e sta per cambiare nome, la Ducati in crescita nel 2012 e cresce anche l’utile di Enel Green Power. Questo scenario non poteva far prevedere però che ci fossero buone indicazioni anche dal mercato finanziario dove i titoli bancari hanno dimostrato tutta la loro fragilità.

Intesa Sanpaolo, per esempio, ha spiegato di aver guadagnato nel 2012, ben 1,6 miliardi di euro proponendo ai suoi azionisti un dividendo di 5 centesimi per azione. Il guadagno c’è stato nonostante nell’ultimo trimestre dell’anno siano stati persi 83 miliari di euro, legati alle perdite dell’azienda all’estero e al deprezzamento di una controllata.

Cucchiani, l’amministratore delegato di Intesa, ha sottolineato l’influenza del deprezzamento di Telco e i cali di fatturato in Ungheria e in Ucraina ma ci ha tenuto a specificare che questi “passi falsi” non hanno un gran contraccolpo, visto che l’azienda ha chiuso in crescita.

La solidità minacciata nel 2011 dall’inizio della crisi, è stata una specie di stimolo a fare bene nel 2012 e i buoni risultati, colti l’anno scorso, aprono uno squarcio anche nel 2013: sarà un anno in cui se anche non ci fosse crescita, sarebbero almeno confermate le performance già raccontate. Dopo le dichiarazioni e i dati, il titolo Intesa Sanpaolo, in borsa, è schizzato alle stelle.

Cresce l’utile di Enel Green Power

 Lottomatica cresce e sta per cambiare nome, poi dobbiamo valutare positivamente anche la Ducati in crescita nel 2012, ma c’è un’altra azienda che nel 2012, nonostante la crisi, ha saputo resistere e fare bene: Enel Green Power.

Enel fino a qualche anno fa, prima delle liberalizzazioni, era il monopolista elettrico. Da quanto ha perso questa posizione, ha dato vita anche ad una serie di spin off che hanno coltivato porzioni di business aziendali. Uno di questi è Enel Green Power che ha raccolto sotto un unico marchio, tutte le attività svolte nel campo delle energie rinnovabili.

L’azienda ha poi continuato a crescere e lo ha fatto assicurando alla casa madre un bel po’ di dividendi, si parla di circa 100 milioni di euro. Un ottimo risultato se si va alle origini dell’impresa, a quando l’azienda è stata creata per ridurre il debito di Enel sfruttando il settore delle rinnovabili completamente in espansione.

Enel Green Power, adesso, è una specie di portafoglio infinito per la casa madre e rispetto al 2012 può vantare risultati grandiosi visto che il fatturato è salito fino a 2,68 miliari di euro, un aumento del 14,6 per cento che non tiene nemmeno conto dei proventi non ricorrenti.

Lottomatica cresce e sta per cambiare nome

 Se la Ducati in crescita nel 2012 lascia ben sperare per il settore motociclistico, allora si può dire che ottimi segnali arrivino anche dal settore dei giochi, visto che Lottomatica è ancora in una fase crescente e sta per cambiare denominazione.

Tutti i soci del gruppo che si occupa da anni del mondo dei giochi, adesso sono chiamati ad approvare un bilancio, quello del 2012, che ancora una volta, nonostante la crisi, è in crescita del 34 per cento.

► Il rendimento super degli azionisti Terna

Secondo le prime indiscrezioni sembra che sia pronta già una cedola di 0,73 euro per ogni titolo, poiché si è deciso di redistribuire tra gli azionisti più della metà degli utili. Un altro cambiamento in vista è il cambio della denominazione sociale.

Entriamo nel vivo dei dati: i ricavi dell’anno scorso sono in crescita, si parla di un +3,4 per cento che equivale a 3 miliardi di euro. L’aumento è più deciso se si parla di redditività, in questo caso, infatti, gli utili sono cresciuti del 34 per cento ed equivalgono a 233 milioni di euro. Tutto questo miglioramento sembra dovuto al fatto che il cambio tra euro e dollaro è stato molto favorevole, in più l’azienda ha lavorato per ridurre i debiti e gli oneri finanziari ad essi legati. Questi due elementi sono stati trasformati e sono diventati una diminuzione della componente fiscale.

Gtech sarà il nuovo marchio per i servizi Lottomatica anche nel nostro paese.