Apple è stata regina della borsa di New York per tanti mesi e per diversi anni, da quando i titoli tecnologici hanno conquistato Wall Street e i prodotti dell’azienda di Cupertino hanno convinto generando non un circolo di consumatori ma un vero e proprio club di adepti.
Adesso gli eredi di Steve Jobs non sembrano all’altezza della popolarità del titolo e la chiusura degli scambi di venerdì ha evidenziato questa carenza.
La borsa americana, in generale, ha chiuso con una performance così positiva che non si ricordava un entusiasmo del genere dal 2004. La striscia positiva è stata accompagnata anche da una serie di segnali positivi che sono arrivai dalla politica, il Congresso, infatti, ha deciso che della variazione del tetto del debito si parlerà soltanto da maggio in poi.
Insomma, a Wall Street si respira un entusiasmo fuori dalle righe, un armoniosa crescita dell’indice sintetico e dei maggiori titoli.
L’unica nota stonata in questo panorama è rappresentata allora dalla Apple che invece ha messo a segno un’altra giornata negativa. Non tanto per la presentazione dei dati trimestrali, perché lì si parla di crescita, quanto piuttosto per la delusione delle aspettative degli investitori, che in questi anni si erano abituati a ben altri incrementi del valore del titolo.
Oggi, per esempio, un’azione Apple vale soltanto 514 dollari. Lo scettro di regina di Wall Street è stato dunque lasciato alla Exxon che dimostra quanto il petrolio sia ancora al centro degli interessi degli investitori di tutto il mondo.