Le scelte della BoJ fanno arrabbiare la Germania

 Quella che sembra delinearsi nel mercato ForEX è una vera guerra valutaria, soprattutto in considerazioni delle reazioni tedesche alla scelta della Banca del Giappone di confermare la politica di allentamento monetario.

BoJ e governo discutono della crescita

La Bank of Japan, in realtà, ha scelto soltanto di allentare la pressione sull’inflazione, ma questa decisione è stata mal digerita dalla Germania e il direttore della Bundesbank è intervenuto in prima persona per annunciare che la svalutazione dello yen è da considerare una minaccia che potrebbe ridurre l’indipendenza e l’autonomia delle banche centrali di tutto il mondo. Insomma, la Germania sembra disposta a lottare per mantenere vivo più che mai l’euro.

Con Abe cambia il Giappone e il suo futuro

Tokyo ha deciso di deprezzare la moneta locale al fine di rilanciare l’economia e gli investimenti nel paese. Una cosa simile è già stata fatta dagli Stati Uniti per il dollaro della Cina per lo yuan. A questo punto è l’euro che sembra rimanere nel mezzo, è troppo forte e deve fare i conti con l’export dimezzato. 

La BCE, adesso, dovrà tenere in considerazione le scelte delle varie banche centrali, compresa la politica della Bank of Japan in merito allo yen. Secondo il direttore della Bundesbank ci sono tutti i presupposti per l’inizio di una vera guerra tra le valute, scandita dalla competizione tra le banche centrali, che potrebbe determinare una nuova crisi, anche più pesante di quella in atto.

Tutto il ForEX concentrato sulla zona Euro

 Il calendario economico odierno è scandito dalla pubblicazione di numerosi documenti che, per il loro impatto sull’andamento delle valute, possono essere considerati dei veri market mover. A livello extraeuropeo c’è sicuramente da tenere d’occhio la pubblicazione settimanale delle richieste di sussidi per la disoccupazione in America. E per l’Europa?

La crisi dell’Eurozona sul viale del tramonto

Nel Vecchio Continente, l’attenzione è tutta concentrata sugli indici PMI manifatturieri e dei servizi, rilasciati con riferimento alla Francia e alla Germania. L’indice PMI manifatturiero francese è dato leggermente in rialzo, fino a quota 44,9, ma non si è ancora fuori dalla zona rossa della contrazione. Per la Germania la lettura dello stesso indice è data in rialzo ma in fin dei conti la situazione complessiva della zona Euro resta piuttosto stabile.

L’indice PMI della zona euro

L’indice PMI dei servizi, sempre con riferimento alla Francia e alla Germania, dovrebbe subire un leggero incremento nel primo paese, restare stabile per la Germania, mentre, nel resto dell’Europa si potrebbe definire un trend di crescita. In genere, ricordano gli analisti, le letture al di sopra delle aspettative possono generare un trend rialzista dell’euro.

A completare il quadro delle pubblicazioni dell’Eurozona ci saranno poi altri quattro elementi: i dati sulla disoccupazione in Spagna, prevista in aumento di 0,2 punti; i dati sulle vendite al dettaglio nel nostro Paese, dati in recupero dopo la precedente lettura negativa; la bilancia dei pagamenti della zona euro e il business climate elaborato dal Belgio.

Australia, Regno Unito, Canada e il mondo ForEX

 I market mover del mercato valutario odierno sono diversi e interessano soprattutto il Regno Unito e quindi la sterlina, il dollaro australiano e la valuta canadese. Andiamo un po’ a spasso nel mondo, dal Vecchio Continente al Nuovo Mondo per sapere come investire i risparmi nel mercato ForEX.

Il dollaro australiano. Partiamo dall’Oceania dove in questi giorni si dà la lettura dell’indice dei prezzi al consumo che è molto importante in relazione all’inflazione nel paese. L’indice inflazionistico, infatti, si calcola anche sulla base dei prezzi di riferimento. In generale una lettura dell’indice al di sopra delle aspettative degli analisti può avere un effetto positivo sulla valuta.

► Elementi caratterizzanti della settimana valutaria

La sterlina. Nel Regno Unito, oggi, saranno diffuse le stime sull’occupazione per capire se il tanto chiacchierato rischio default o pericolo recessione, è alle porte anche nel paese della Regina. Tutto parte dalla valutazione delle richieste di sussidi e dal calcolo del tasso di disoccupazione. Si prevede un incremento degli indici. A livello valutario è sotto osservazione la votazione riguardo la politica monetaria del paese.

ForEX: cambiamenti per EUR, JPY, AUD, USD

Dollaro canadese. Anche in Canada qualcosa si muove sul fronte valutario. L’appuntamento di oggi è con la Banca nazionale canadese che, durante un meeting per la definizione delle politiche monetarie del paese, dovrebbe confermare un tasso d’interesse all’1 per cento.

Roubini contro il ministro dell’economia ungherese

 Nel mercato valutario c’è una moneta che in questi giorni sta vivendo delle oscillazioni importanti alla luce di un episodio che rischia di condizionare la vita politica del paese. Stiamo parlando del fiorino ungherese e della discussione che ha coinvolto la Roubini Global Economics (RGE) e il ministero dell’economia ungherese.

Una panoramica sull’andamento dell’euro

Tutto nasce dalla raccomandazione della RGE che ha invitato i politici ungheresi a trarre vantaggio dai tassi di cambio attualmente in vigore. Il ministero dell’economia ha immediatamente diramato un comunicato informando gli investitori che in seguito alle parole dell’economista Roubini, sul fatto che il mancato accordo del FMI era una cattiva notizia per il mercato valutario nazionale, il fiorino ha iniziato a deprezzarsi.

► Chi ha guadagnato contro l’euro

La moneta ungherese, in effetti, ha raggiunto il suo livello minimo da sette mesi a questa parte, poi ha riguadagnato terreno nell’ultima settimana. L’attacco al fiorino nasce dal comportamento degli speculatori che hanno accettato il consiglio di Roubini.

L’economista, a sua volta, ha ribaltato la questione al Ministro dell’economia Matolcsy accusandolo di aver determinato il declino della valuta ungherese con le sue dichiarazioni di approvazione delle politiche economiche poco ortodosse.

In linea generale, le previsioni sul paese parlano di crescita pari a zero nel 2012 con prospettive leggermente migliori nel 2013.

Una panoramica sull’andamento dell’euro

I dati di Bankitalia sugli investimenti hanno poi smentito la panoramica proposta dall’Eurotower, ma in pochi si sono posti la domanda più generale sulla salute dell’euro

Il problema è che l’euro troppo forte rispetto alle altre valute non fa altro che allontanare i flussi di finanziamento verso territori più redditizi. Durante l’estate il calo della moneta unica è stato assolutamente vistoso ed è dipeso molto dall’annuncio di Draghi di voler salvare l’euro a tutti i costi. Da quel momento, è iniziata una nuova corsa al rialzo che ha fatto scattare l’allarme: ci sarà un apprezzamento eccessivo?

Cosa c’è nel calendario economico di oggi

La BCE sembra intenzionata a perfezionare la sua politica di allentamento monetario, in modo da lasciare che i mercati sviluppino la loro vitalità. Eppure il panorama generale è quello di un mercato stabile, con un tasso di volatilità molto basso. Insomma, la quiete cui tende l’Europa, in realtà c’è già.

In generale, tra il finire del 2012 e l’inizio del 2013 l’euro ha guadagnato bene tra il dollaro e lo yen mentre si è dimostrato in calo rispetto allo zloty polacco, al fiorino ungherese e al won sudcoreano.

Cosa c’è nel calendario economico di oggi

 Il movimento del mercato valutario, in questa settimana, è stato decisamente in ascesa, ma vogliamo soffermarci adesso sugli eventi, sugli episodi, che possono avere un impatto decisivo sullo yen, sul dollaro e sull’euro.

Sicuramente sarà di forte impatto la pubblicazione dei dati sul PIL della Cina che oggi è la seconda potenza economia mondiale ed ha tutte le carte in regola per influenzare il mercato valutario internazionale. Senza allontanarsi troppo dal continente asiatico, prendiamo in considerazione la pubblicazione dell’indice della produzione industriale giapponese. Siamo alla seconda pubblicazione e gli analisti sono concordi nel ritenere che saranno confermate le stime preliminari del -1,7 per cento, nonostante i trend rialzisti della fine di dicembre.

► La Cina lascia l’Italia

Sulla sterlina, tornando in Europa, potrà essere esercitata l’influenza della pubblicazione delle vendite al dettaglio che a dicembre dovrebbero essere aumentate dallo 0 allo o,2 per cento per effetto degli acquisti del periodo natalizio.  Se il valore medio, in generale, sarà superiore alle attese, si potrebbe avere un effetto rialzista sulla sterlina.

Il calendario valutario per euro sterlina e dollaro

Il dollaro statunitense, infine, potrebbe essere toccato da due eventi: la rilevazione del sentiment dei consumatori che, previsto in miglioramento, fa intravedere la ripresa dell’economia americana. A questo dato, sempre presso l’Università del Michigan, sarà unito quello delle aspettative sull’inflazione.

Le direttrici del mercato 2013 individuate da JP Morgan

 JP Morgan è una compagnia d’investimenti ed ottiene soltanto dei vantaggi dall’individuazione con largo anticipo dei trend del settore finanziario, ecco spiegato perché le valutazione della compagnia sono così seguite.

L’ultima nota pubblicata dalla JP Morgan ha messo in evidenza i tre elementi che influiranno sul mercato ForEX nel 2013, sostenendo, in generale, che si tratterà di un anno meno rischioso rispetto al precedente nonostante gli investitori siano comunque attirati dal rischio.

I drivers del mercato valutario 2013, secondo JP Morgan sono sostanzialmente tre: l’intervento delle banche centrali e l’impatto del Quantitative Easing; l’andamento delle valute “risk-on” e il sopraggiungere di forze opposte su monete importanti come l’euro, il dollaro e la sterlina.

Mark mover impattanti per le maggiori monete

Queste tre variabili hanno già in parte definito il comportamento di investitori e traders per il primo trimestre del 2013, in più hanno evidenziato come gli elementi fondamentali dell’analisi macro-economica, riprenderanno ad avere un impatto sul mercato. Gli investitori, spiega JP Morgan, continueranno soprattutto a monitorare le variazioni dei tassi d’interesse mentre i traders, considereranno di correre meno rischi in questa prima parte dell’anno.

► Euro e franco svizzero vanno al massimo

In generale ci saranno due movimenti contrapposti sulle coppie di valute composte da euro, dollaro e sterlina: da un lato il sentiment degli investitori che saranno incoraggiati dal sentirsi meno “a rischio”, dall’altro troviamo la zavorra della crescita economica, troppo lenta per non far presagire scenari negativi.

Mark mover impattanti per le maggiori monete

 Nella giornata di oggi i market mover più interessanti possono condizionale le oscillazioni del franco svizzero, del dollaro americano e dell’euro. Le notizie che stiamo per dare sono interessanti soprattutto per coloro che investono nel mercato valutario attraverso le opzioni binarie.

► Euro e franco svizzero vanno al massimo

Protagonista di questo avvio d’anno è sicuramente il franco svizzero che nel secondo semestre del 2012 si era configurato come la valuta rifugio per eccellenza quasi facendo concorrenza all’oro. Oggi sarà influenzato dalla pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio, considerate un market mover di medio impatto.

► Per il dollaro oggi c’è appuntamento con Bernanke

Gli analisti si aspettano adesso una lettura al 3,3 per cento che è sicuramente in aumento rispetto al mese scorso ma che è ancora lontana sia dalla prima lettura al 3,3%, sia dalle stime degli analisti al 3,9 per cento.

Per quanto riguarda il dollaro americano sarà molto importante vedere la reazione alla pubblicazione dei prezzi al consumo che rappresentano un indice inflazionistico molto interessante. In America sarà determinante prendere atto delle dichiarazioni di Bernanke che come il presidente Obama non intende lasciare spazio a quanti propongono l’innalzamento del tetto del debito. L’indice inflazionistico dovrebbe comunque uscire dalla zona negativa ed assestarsi sullo 0,0 per cento.

Per quanto riguarda l’Eurozona le parole di Draghi sono state provvidenziali durante la prima riunione BCE 2013 e si pensa che i dati sull’inflazione saranno rispondenti alle previsioni e praticamente uguali a quelli del mese scorso, quindi al 2,2 per cento.

Il mercato resterà comunque in attesa dei beige book della FED nella quale sarà proposta una fotografia dettagliata della situazione finanziaria dei dodici distretti federali che compongono la banca centrale americana.

Euro e franco svizzero vanno al massimo

 Il cambio tra euro e franco svizzero è ai livelli massimi da almeno tre giorni e nonostante da diversi mesi questa coppia di valute viaggi su margini altissimi, gli analisti si chiedono cosa stia succedendo.

Da un anno circa, per la precisione 13 mesi, il cambio EUR/CHF si era assestato intorno al livello 1.220o senza mai superare la soglia. Poi ci sono stati i tre giorni di guadagni vertiginosi che adesso richiedono un approfondimento. Per il momento sono stati individuate tre spiegazioni plausibili, chiamiamoli anche market mover.

► Euro-Franco Svizzero: le previsioni

Il primo elemento è una dichiarazione di Charles Evans del FOMC che dice di aspettarsi presto un allentamento nel programma di acquisto di bond, inizialmente previsto dalla FED fino al 2015. Il secondo elemento è la dichiarazione del presidente della Federal Reserve sull’intenzione di continuare fino alla seconda metà del 2013 il programma di QE della banca centrale americana. L’ultima spiegazione è da rintracciare nel discorso di Bernanke sulla ripresa economica degli USA che non è del tutto chiara, viste le minacce che arrivano dal deficit.

► Per il dollaro oggi c’è appuntamento con Bernanke

Eppure i mercati respirano ottimismo, non incertezza e gli investitori si dimostrano fiduciosi nella risoluzione di breve periodo della crisi finanziaria, sia per quanto riguarda l’America, sia in relazione al debito dei paesi del Vecchio Continente.

Il calendario valutario per euro sterlina e dollaro

 Il 15 gennaio è una data molto importante per diverse valute. Molti gli incontri in programma che dovrebbero influenzare l’andamento del dollaro americano, della sterlina e dell’euro.

Il calendario economico ha in programma un buon numero di appuntamenti. Partiamo dal Vecchio Continente, dove saranno pubblicati i dati relativi all’indice dei prezzi al consumo della Germania. Sembra che il dato in sé non abbia un impatto deciso sull’andamento dell’euro, almeno fino a quando non lo si usa per rilevare dati sull’inflazione in Germania.

In generale non sono previste variazioni rispetto alla versione preliminare dell’indice ferma sul valore dello 0,9 per cento.

Cosa condiziona la valutazione dell’euro

L’indice dei prezzi al consumo del Regno Unito, invece, dovrebbe incidere sulle valutazioni della sterlina. In questo caso il dato avrebbe un’incidenza importante e dovrebbe riportare un valore vicino al 2,7%. Ci si avvicina quindi, pericolosamente, alla soglia più elevata. Da considerare che la Bank of England, rilascia una lettera sull’inflazione nel momento in cui questa supera il livello del 3% in alto oppure si abbassa oltre l’1 per cento in basso.

 Per il dollaro c’è appuntamento con Bernanke

Atteso per la sterlina anche il discorso di Mervyn King, capo della Bank of England, davanti alla commissione parlamentare londinese. C’è molta attesa nel conoscere la politica monetaria pensata dalla BoE.

Vendite al dettaglio e indice della produzione potrebbero essere invece i motori del dollaro. Il secondo dei due indici è considerato molto impattante e capace di dare indicazioni utili per le stime inflazionistiche.