Si chiede un prestito soprattutto per ristrutturare

 La richiesta di un prestito, generalmente, è subordinata ad una motivazione precisa. Sembra che vada per la maggiore la richiesta dei prestiti per la ristrutturazione della casa. Gli italiani, in effetti, da sempre hanno posto un’attenzione particolare, una venerazione, all’investimento nel mattone.

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Quasi tutti desiderano possedere una casa di proprietà ma dopo questo primo acquisto è necessario sostenere altre spese. Oggi, con la crisi, le persone che riescono ad accendere un mutuo, sono diminuite e questo comporta che l’acquisto della casa sia sempre più complicato.

 Findomestic sui prestiti per ristrutturazioni

Forse è da questa difficoltà che nasce il boom di richieste di prestiti per ristrutturazione. A dirlo è l’osservatorio Supermoney che ha rilevato infatti che il primo motivo per cui gli italiani chiedono un prestito è la casa da ristrutturare.

I dati parlano chiaro anche se sono riferiti ai mesi di novembre e dicembre del 2012 e al mese di gennaio 2013. In questi tre mesi le richieste di prestiti online sono aumentate. Il 29 per cento delle richieste erano per la ristrutturazione dell’immobile o per l’acquisto di nuovi elementi di arredamento. Il 28 per cento delle richieste sono invece per liquidità e il 21 per cento per l’acquisto di una nuova auto.

A livello geografico le richieste di prestiti per ristrutturazione sono soprattutto arrivate dal sud Italia, in particolare dalla Calabria, dalla Sardegna e della Campania.

Il patrimonio del Monte dei Paschi di Siena

 Il Monte dei Paschi di Siena, dopo lo scandalo dei derivati, ha dovuto trovare nuovi strumenti per fare cassa e recuperare sul terreno il denaro perso in giri d’affari poco “legali”. L’ultimo degli strumenti portati in piazza è la vendita del patrimonio immobiliare, che comprende sia i palazzi nobiliari, sia gli appartamenti meno nobili delle periferie, oppure i capannoni e gli uffici.

Finita l’operazione di emissione dei Monti Bond

La dismissione del patrimonio immobiliare dell’istituto di credito senese, è iniziata nel 2010 quando gli immobili in vendita valevano circa 500 milioni di euro. Adesso si cerca di capire quanto valgono gli edifici inutilizzati sparsi nel territorio italiano che dovranno aspettare ancora un anno o due per trovare un nuovo “senso”.

In attesa delle elezioni cosa succede a Piazza Affari

Secondo una recente ricognizione, in vendita ci sarebbero circa 240 immobili, localizzati in Toscana, Lombardia e Veneto, ma anche in molte altre regioni del nostro paese. Il valore di questo patrimonio è stato stimato in 360 milioni di euro.

La società controllata al 100% dal Monte dei Paschi di Siena, che si occupa degli immobili dismessi, ha deciso di aprire altre 36 filiali in tutto il paese, segno che gli edifici in vendita sono ancora molti.

I tanti immobili sul mercato potrebbero determinare una variazione dei prezzi delle case anche se dall’agenzia ci tengono a specificare che useranno come riferimenti il valore di bilancio e quello di perizia.

Sui prezzi delle case è stato raggiunto il minimo

 Cercare una soluzione alla crisi. E’ l’imperativo per la politica e per il mondo della finanza, al fine di non trovarsi di fronte a nuove bolle finanziarie, come può esserlo quella immobiliare. E proprio sul settore immobiliare si stanno scatenando le dichiarazioni dell’ultima settimana.

Adesso che è stato certificato che il valore delle case italiane è in picchiata, a prendere la parola è il patron di Gabetti che spiega come ci sia una correlazione interessante, da cogliere al volo, tra il prezzo delle case e il passaggio all’acquisto.

I prezzi sono bassi, forse i più bassi di sempre ed è pronto il rimbalzo, ma Bruno Vettore, l’Ad di Tree Real Estate è anche convinto che non sarà immediata la “ripresa”. Insomma per tutto il 2013 si potrebbero fare degli affare importanti. Il mercato è andato oltre le aspettative, è vero, e i prezzi sono scesi più di quanto si potesse immaginare, perchè a cedere ci sono stati soprattutto i proprietari della case.

 Idealista cerca i migliori mutui per la ristrutturazione

I ribassi in fase di contrattazione sono stati anche del 30 per cento. Niente male, ma è anche vero che si è cercato di piazzare moltissimi appartamenti in cattive condizioni. La ripresa del mercato immobiliare quindi, è rimandata al 2014, ma gli esperti consigliano di guardarsi intorno adesso, per cogliere le opportunità, approfittando anche del meccanismo delle aste.

Il valore delle case italiane in picchiata

 Sembra che i report sul mercato immobiliare siano ormai il risultato di un copia e incolla spudorato, nel senso che restano sempre uguali, nei termini ma non nei numeri. In sostanza il valore delle case e il volume delle compravendite è sempre in calo, dall’inizio della crisi ad oggi.

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Una recente indagine ha rilevato che nel 2012 il prezzi delle case sono diminuiti del 12% e a questa flessione c’è da aggiungere un calo del 17 per cento circa delle compravendite. Alla fine dei conti, se volessimo riassumere, il calo dei prezzi delle abitazioni è stato del 25 per cento.

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Le diminuzioni maggiori si sono registrate e Perugia mentre, sul versante opposto, sembra inamovibile dalla sua salda posizione di comando, la città di Taranto. Questa situazione può migliorare, il cambiamento è possibile, ma in termini temporali sarà necessario attendere la seconda metà del 2013 e in termini economici sarà necessario recuperare la stabilità politica persa dopo le dimissioni di Monti.

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Tutti questi dati emergono dall’ultimo rapporto della Fiaip, la Federazione degli agenti immobiliari che ha rilevato, per essere più precisi che in apertura, un calo dell’11,98 per cento del prezzo delle abitazioni e una flessione del 17,22 per cento del numero delle compravendite.

I prezzi, invece, sommando le flessioni degli ultimi cinque anni, sono calati dal 20 al 25 per cento.

Monta in borsa la protesta del settore edile

 Per il settore edile, questi giorni, sono particolarmente complessi. Ieri la protesta è salita nei toni tanto che si è arrivati alla protesta in borsa. Adesso, nella giornata di mercoledì, le imprese e i professionisti arriveranno ai cancelli di Piazza Affari, al fine di presentare le richieste ed illustrare i termini di una crisi che potrebbe aver toccato il livello più basso nel 2012.

La crisi dell’immobiliare e i pannelli solari

Simbolicamente, la giornata di ieri, è stata considera la Giornata della collera del settore edile e delle costruzioni. In questi anni, infatti, si è sempre andati verso il mattone costruendo in modo esagerato nuove case, villette a schiera e capannoni industriali di ogni tipo. L’uso del territorio è stato addirittura “eccessivo”.

Con l’avvio del momento più critico della storia economica del nostro paese, la recessione è arrivata ai livelli massimi. Assimpredil, per esempio, che è una delle associazioni regionali che fanno parte dell’Ance, ha chiamato a raccolta gli iscritti per portare la loro voce a Piazza Affari.

Crisi nera del settore delle costruzioni

Lontana dal voler essere una manifestazione sterile ed autoreferenziale, la riunione davanti al mercato italiano, sarà anche l’occasione di dare qualche numero che testimonia la flessione del settore edile. Oggi, denunciano le associazioni di categoria, siamo tornati ai livelli che si registravano negli anni Quaranta.

Calano i mutui e salgono i prestiti

 Se fossimo di fronte ad una bilancia, potremmo osservare in modo netto una corrispondenza tra il calo delle richieste di mutui e l’aumento delle richieste di prestiti ma la situazione è molto più complessa e riflette la complessità della situazione italiana.

 Bollettino Crif su situazione mercato immobili in Italia

Il Crif, a gennaio, ha fatto una panoramica sulla domanda di finanziamenti delle famiglie italiane, rilevando l’altalena delle richieste di mutui e delle richieste di prestiti personali. Il calo del 42 per cento delle domande di mutui del 2012, è stato confermato, a livello tendenziale, dal calo del 14 per cento registrato anche a gennaio. C’è poi da prendere nota del settore dei prestiti personali, per i quali, invece, si registra un incremento del 5 per cento. Dopo mesi, i prestiti, tornano in un settore positivo.

Il calo delle domande di mutuo di gennaio 2013, comunque, non deve esser considerato l’emblema della crisi, almeno stando alle spiegazioni che danno dalla direzione Sales&Marketing del CRIF, infatti, rispetto a tutti i mesi di gennaio degli anni precedenti, la flessione è stata molto più contenuta nel 2013.

 I buoni consigli per gli aspiranti mutuatari

Il problema resta invece riguardo i bilanci famigliari. In pratica le famiglie si vedono costrette a non accendere mutui perché è diminuito il potere d’acquisto e a livello lavorativo, adesso, non si vedono grandi prospettive.

ENEL pronta per il piano di dismissioni

I governi rilanciano il mercato immobiliare è questo l’imperativo che arriva dall’economia internazionale. In tempo di crisi si cerca l’appoggio della politica, chiamata a prendere per mano il settore immobiliare per guidarlo all’uscita della crisi.

La disoccupazione, l’inflazione e il credit crunch sono comuni a tutto il mondo, ma è solo operando sul contesto nazionale e tenendo conto delle specificità di ogni paese, che si può uscire davvero dalla crisi. Se poi ci allontaniamo dalle considerazioni generali per zoomare sulla realtà italiana, ci accorgiamo che nel nostro paese gli acquirenti stanno vivendo un momento d’oro con il mercato immobiliare sovraffollato.

► Inversione di tendenza per l’Euribor

E’ notizia di qualche giorno fa, la volontà di ENEL, di piazzare sul mercato una serie di immobili di sua proprietà. L’azienda che si occupa soprattutto di energia, ha all’attivo ben 625 abitazioni, più una serie di uffici, i laboratori e dei terreni. Dalla fine di marzo, tutto questo patrimonio, potrebbe essere al centro di un piano di dismissioni che prende il largo nel momento stesso in cui il CdA ha votato l’aumento di capitale di 5,9 miliardi di euro.

Le proprietà ENEL si trovano soprattutto in Piemonte e in Veneto, ma anche in Toscana, Lombardia, Lazio e Liguria. Pochissimi cespiti sono infine localizzati in Sardegna e Basilicata. Ci sarà un call center dedicato all’operazione e una promozione online lanciata entro la fine di marzo.

I governi rilanciano il mercato immobiliare

Inversione di tendenza per l’Euribor è una notizia dell’ultima ora che introduce l’apprensione registrata tra i mutuatari che negli anni passati hanno acceso un mutuo a tasso variabile ed ora, nel 2013 o anche nel 2014, potrebbero trovarsi a pagare rate più consistenti.

Questa eventualità spaventa anche chi, un mutuo, finora non l’ha ancora acceso. Il mercato immobiliare, da questo punto di vista, non stimola certo gli acquirenti che oggi si trovano davanti ad un gran numero di vendite, ma a prezzi ancora troppo elevati rispetto alla loro condizione economica.

Europa e USA siano diversi anche nell’immobiliare, tuttavia bisogna arrendersi all’evidenza: la recessione, la disoccupazione alle stelle e le famiglie sempre più indebitate sono elementi che accomunano tutti i cittadini, ovunque nel mondo.

Ecco allora che tra le previsioni contrastanti sul settore immobiliare si fa strada l’ipotesi di un intervento massiccio dei governi. E’ la politica, infatti, a farsi carico della situazione e a risollevare il mercato immobiliare, in modo da attirare nuovi investimenti senza che si sentano troppo gli effetti delle varie bolle immobiliari.

Ogni governo studia le misure più appropriate per il contesto nazionale. Per esempio la Gran Bretagna parte dall’iniezione di liquidità nel mercato, mentre la Francia vuole insistere sugli incentivi fiscali e la Spagna si affida al “buon cuore” degli acquirenti stranieri.