Previsioni di Ubi Pramerica sui mercati obbligazionari

 La Bce in seguito alla discesa dell’inflazione nel mese di ottobre, ha deciso di sorprendere i mercati nella riunione di inizio novembre con un taglio dei tassi, motivato dal rischio di un’inflazione troppo bassa rispetto al proprio obiettivo.

I marchi dell’eccellenza italiana svenduti all’estero per Uil Pa – Eurispes

 Negli ultimi anni abbiamo visto molte aziende italiane, spesso di eccellenza, diventare straniere. Aziende nate in Italia e comprate da gruppi estere.
Uil Pubblica Amministazione e Eurispes hanno pubblicato uno studio proprio sulla vendita delle aziende del made in Italy che rappresentano la crisi del nostro Paese. Aziende che offrono l’immagine migliore dell’Italia nel mondo grazie alla competenza artigianale e alla capacità che affonda le sue radici nella storia. Aziende che hanno vissuto un periodo di crisi e che sono state vendute a gruppi stranieri che spesso hanno saputo rivalorizzare il marchio e rilanciarlo sul mercato.
I dati riguardano gli ultimi 20 anni e riguardano 130 marchi.
I marchi sono suddivisi per le quattro macro aree alimentare e bevande, che contiene 43 aziende; abbigliamento e moda, con 26 aziende; automazione e meccanica, con 16 aziende; e arredo e casa, con 9 aziende. Inoltre, c’è la categoria altro con 36 aziende dei settori telecomunicazioni, chimica, edilizia, energia e gas ecc.
Negli ultimi anni, le aziende italiane che sono state intaccate dalla crisi economica sono molte. E spesso si parla di aziende della migliore tradizione imprenditoriale d’Italia. Il Presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara ha affermato che non è solo la crisi economica ad avere influito, ma anche “l’iperburocratizzazione della macchina amministrativa, una tassazione iniqua, la mancanza di aiuti e di tutele e l’impossibilità di accesso al credito bancario. L’intreccio di tali fattori ha inciso sulla mortalità delle imprese creando una sorta di mercato “malato” all’interno del quale la chiusura di realtà imprenditoriali importanti per tipologia di produzione e per know-how si è accompagnata spesso a una svendita (pre o post chiusura) necessaria di fronte all’impossibilita’ di proseguire l’attività.
Molte di queste aziende sono quindi passate a gruppi esteri spesso non al costo adeguato.
Il Segretario Generale Uil Pa Benedetto Attili ha detto che “La svendita della nostra rete produttiva quindi ci impoverisce sia dal lato economico, poiché siamo costretti giocoforza a vendere a un prezzo inferiore rispetto a quello reale sia per la perdita di asset immateriali, a volte di difficile quantificazione economica, perché vengono meno la tradizione, l’esperienza e la storia insita in ciascuna delle aziende di cui ci priviamo.
Tra le più importanti aziende italiane vendute all’estero ci sono le seguenti.
Settore alimentare. Sperlari, Martini & Rossi, Cinzano, Vecchia Romagna, Caffarel, Stock, Birra Peroni, Star, Eridania, Norcineria Fiorucci, Ruffino e Gruppo Gancia.
Settore automazione e meccanica. Zanussi, Pirelli Optical Technologies, Saeco, Atala, Ducati Motor Holding, Lamborghini.
Settore moda e abbigliamento. Fiorucci, Mila Schon, Conbipel, Sergio Tacchini, Fila, Coccinelle, Ferreè, Miss Sixty-Energie, Lumberjack e Valentino.

Tassi interesse, ancora bassi per un lungo periodo

  Gli economisti specializzati in economia monetaria ritengono che questa fase di bassi tassi di interesse durerà ancora per molto tempo se si vuole uscire dalla crisi.  Quindi si prevede una politica monetaria estremamente accomodante.

Mercati azionari cosa attendersi il prossimo anno

 Nel consueto report di Allianz Global Investor, Scott Migliori CIO Equity US  spiega l’outlook su mercati  “Mentre ci avviciniamo alla fine dell’anno, il sentiment sul mercato azionario statunitense si può descrivere con questa espressione: “nulla da temere tranne l’assenza di paura”.

Analisi indice delle 50 blue-chips europee

 In base alle ultime analisi effettuate sull’indice borsistico che rappresenta le 50 azioni a maggiore capitalizzazione a livello europeo, il trend potrebbe restare rialzista ancora per alcuni mesi, avvicinandosi ai livelli registrati prima che la grande crisi prendesse il sopravvento.

Il mercato delle Commodity, previsioni per il 2014

  L’anno che ormai volge al termine, ha visto un tracollo dei prezzi dei metalli  in generale.   Dopo un rally durato dieci anni , questo ha visto una  performance migliore nei mercati azionari.

Piazza Affari, Mediobanca rimane sotto i riflettori

 Il titolo azionario del gruppo Mediobanca rimane in un trend orientato verso il positivo, per quanto riguarda l ’orizzonte temporale di alcuni mesi. Infatti dal prezzo minimo registrato nell’estate 2012 intorno ai 2.5 euro per azione, i valori sono rimbalzati iniziando un notevole movimento rialzista supportato dal supporto dinamico che al momento transita a quota 5.

Investire in obbligazioni, le prospettive per il 2014

 Comprare Bond, nei prossimi mesi potrebbe rivelarsi più difficile rispetto al recente passato in quanto ci troveremo di fronte ad incognite diverse rispetto a prima. Tra queste le maggiori riguarderanno le decisioni sul tapering e sulle altre forme di aiuti alle economie dei Paesi occidentali e Orientali.