La Carige e la sua Fondazione

 Dall’inizio della crisi economica, il sistema bancario ha iniziato a scricchiolare e i titoli bancari hanno preso a fare il buono e il cattivo tempo nel mercato nostrano. In questo momento gli occhi sono puntati soprattutto sulla Carige e sui movimenti che sta facendo la Fondazione collegata alla banca.

I conti correnti italiani costano troppo

La data che tutti gli investitori hanno già registrato nel loro taccuino è quella del 30 settembre, giorno in cui l’assemblea dei soci dell’istituto di credito dovrà eleggere il nuovo Consiglio di Amministrazione della Banca Carige. Nelle prossime settimane, quelle che ci conducono fino al 30 settembre, ci potrebbero essere diversi cambiamenti di fronte.

Perdono quota Meridiana Fly e la Carige

Le riflessioni principali riguardano la quota di azioni Carige che detiene l’omonima fondazione. Tutto, adesso, scorre come previsto ma la Fondazione potrebbe farsi da parte e rinunciare ad un po’ di azioni, a patto che ad entrare in quota sia un socio “amico”, come lo definiscono alcuni giornalisti finanziari.

Non tutti sono d’accordo con questo “movimento” tanto che anche Bankitalia ha iniziato ad opporti all’eventualità di un passaggio di azioni di mano in mano. Al momento la Fondazione Carige detiene il 46,9 per cento delle azioni della banca omonima e una riduzione di questa percentuale è malvista.

L’operazione, però, si potrebbe sempre concretizzare.

Italcementi cede alla crisi

 Moltissime aziende, in Italia e nel resto del mondo, hanno scelto di delocalizzare la produzione, al fine di avere un maggior rendimento e di redimersi dalla crisi. Eppure ci sono delle strade che, intraprese in un momento economico profittevole, si rivelano assai accidentate. Basta guardare a quello che sta succedendo ad Italcementi.

Credit crunch? Le imprese rispondono con i Bond

L’azienda in questione si è vista ridurre “il rating” dagli esperti d’investimenti della Crédit Suisse. La banca d’affari elvetica ha definitivamente bocciato questa realtà industriale ed ha dichiarato di aspettarsi il 30 per cento in meno sull’ebitda egiziano. L’ebitda è il margine operativo lordo. La Crédit Suisse pensa anche che ci saranno delle riduzioni del 3 e del 5 per cento sui margini operativi lordi del 2013 e del 2014.

Le Borse di ieri

L’azienda bergamasca non è stata penalizzata per la qualità del lavoro, quanto piuttosto per il deterioramento della situazione politica e sociale in Egitto dove la violenza e l’instabilità politica sono diventate parole d’ordine. L’azienda italiana, rispetto a quello che sta succedendo in Egitto, si è scontrata anche con Moody’s.

L’agenzia di rating, infatti, non appena sono ricominciati gli scontri in Egitto ha tagliato il rating di Italcementi che ha risposto giudicando la scelta dell’agenzia come affrettata. In realtà è vero che Italcementi in questo paese del nord Africa, produce circa il 20 per cento dei suoi margini operativi.

Dalla Cina all’Europa senza Suez

 Le tratte commerciali che dalla Cina portano all’Europa, in genere, transitano per il canale di Suez. Una rotta, con passaggio a sud che sembra molto tranquilla e poco pericolosa per le navi con carichi commerciali molto importanti. Eppure c’è qualcuno che ha deciso di tentare il famoso passaggio a nord-est che per via del riscaldamento globale, non è più pericoloso come una volta.

L’Eurozona è fuori dalla recessione

Si tratta di una “prima volta”. La nave commerciale che dalla Cina sta raggiungendo l’Olanda, senza transitare per il canale di Suez, è una vera novità. Se l’operazione andasse a buon fine e fosse replicata prima dell’inverno, sarebbe senz’altro rivoluzionaria. La nave di cui parliamo è la mercantile Yong Sheng ed è diretta a Rotterdam. E’ partita l’8 agosto da Dalian che si trova a nord della Cina e dovrebbe arrivare l’11 settembre in Europa.

La produzione del petrolio favorisce la Cina

Il passaggio a nord-est consiste nell’attraversamento dello stretto di Bering che si trova tra la Russia e l’Alaska. Questa rotta, finora, è stata poco gettonata perché il territorio è pieno di iceberg, mai l riscaldamento globale ha determinato l’incremento della temperatura delle zone polari con la conseguente assenza di iceberg per alcuni mesi durante l’anno.

Il passaggio a nord-est potrebbe essere la soluzione ideale per le rotte commerciali tra luglio e novembre.

 

Attesa per l’ultima riunione della FED

 La Federal Reserve, in questo momento, è l’istituto più atteso dai mercati. Nella serata di oggi si dovrebbero avere le trascrizioni dell’ultima riunione che potrebbero indirizzare i mercati in modo nuovo, visto che ci sarà qualche dettaglio in più sul modo in cui si pensa di gestire la riduzione degli stimoli monetari.

Lo spread e le attese per la FED

Nel frattempo le borse asiatiche appaiono molto contrastate con un piccolissimo guadagno di Tokyo che avanza dello 0,2 per cento. Sul versante europeo, invece, colpisce il passo falso di Piazza Affari che non riesce a rimbalzare come previsto e torna ad osservare con ansia l’aumento dello spread. Il differenziale tra Bund e BTp, infatti, è salito di nuovo sopra i 250 punti.

Le news dalla FED arriveranno soltanto quando le Borse del Vecchio Continente avranno chiuso. Saranno quindi gli altri mercati del mondo ad aggiudicarsi la “primissima” reazione ai verbali. Si parla della trascrizione della riunione del FOMC che è quell’organismo che, essendo parte della Federal Reserve, decide la politica monetaria americana.

Cambio in corsa della BoE

Le notizie sono molto attese perché è già stato annunciato l’abbandono progressivo del quantitative easing ma si cerca di capire l’entità del restringimento degli stimoli. Molti prevedono comunque un allentamento della presenza della FED sul mercato valutario a stelle strisce.

Come si sviluppa un ciclo economico

 L’analisi delle fasi del ciclo economico serve ad individuare i momenti salienti dello sviluppo di un’economia e per questo, conoscere un ciclo economico, è fondamentale per avere idea di quello che sta succedendo ad un paese o alla borsa.

Lo schema classico di un ciclo economico è fatto di espansione, poi di contrazione e poi ancora di ripresa. E per determinare in che fase si è, si prendono in esame l’andamento del Prodotto Interno Lordo o della disoccupazione.

Cosa sostiene la teoria del mercato efficiente

Per esempio, se c’è una fase di espansione conclamata, allora il PIL è in crescita e in modo inversamente proporzionale diminuisce il tasso di disoccupazione. Nella fase di recessione, invece, accade il contrario, cioè cresce il tasso di disoccupazione e si riduce il volume della produzione dei un paese.

Per essere corretti, però, bisogna dire che esistono quattro fasi e non tre: la prima è una fase di espansione che raggiunge un secondo stadio, ovvero il picco massimo, per poi avviarsi verso una fase di contrazione e raggiungere il livello minimo.

La teoria del prospetto

La recessione, che è un termine molto usato negli ultimi mesi, si ha quando l’economia di un paese rallenta, c’è un calo di tensione nell’attività economica. Il rallentamento diventa recessione vera e propria quando ci sono due trimestri di calo del PIL. Negli altri casi di flessione si parla di depressione.

Il mercato automobilistico europeo è in ripresa

 Il mercato dell’auto, in Europa, si è distinto per una fase di calo continuo che ha dato numerosi problemi ai produttori di autoveicoli. Immatricolazioni in affanno e vendite molto lente per nuovi e vecchi modelli. Adesso però, almeno per quanto riguarda il Vecchio Continente nel suo complesso, la situazione sta cambiando.

Il settore auto è in ripresa

Ad anticipare l’inversione di tendenza è l’Associazione dei produttori tedeschi che fa riferimento ai dati raccolti nel luglio di quest’anno. Lo scorso mese infatti c’è stato un incremento del 4,9 per cento delle immatricolazioni. Non si può dire che si tratti però di una condizione generale visto che l’Italia è ferma al palo con un decremento del 2 per cento delle immatricolazioni.

In calo i prestiti per auto e moto

Il vero boom, se di questo si può parlare, si ha soprattutto per Spagna, Portogallo, Grecia e Regno Unito. Per questo moltissimi analisti riassumono la situazione spiegando che il mercato automobilistico è in ripresa in tutta Europa eccetto che in Italia e che tutto si deve all’incremento della domanda nei paesi già elencati.

Adesso, dopo i dati dell’Associazione dei produttori tedeschi, si attendono i dati complessivi, riferiti al settore automobilistico, redatti dall?Acea, l’Associazione europea delle case automobilistiche. Per il momento però, il materiale su cui investire è questo. Nuove informazioni ci saranno a partire da settembre.

Del Vecchio tra gli uomini più ricchi d’Italia

 In base all’andamento della borsa e delle azioni è possibile rintracciare nel panorama di Piazza Affari, gli uomini più ricchi d’Italia. A sorpresa il nome che svetta in cima alle classifiche non è quello di Silvio Berlusconi ma è quello del patron di Luxottica, Leonardo Del Vecchio.

Ferragamo e Tod’s trascinano in alto le borse

E’ lui il vero Paperon de’ Paperoni. Silvio Berlusconi, però, che tutti avremmo pensato di vedere in questa classifica tricolore dei super ricchi, è tornato nella top ten. Il tutto grazie al governo di larghe intese che a questo punto, il patron di Mediaset non ha alcun interesse a far cadere.

Mediaset, tra l’altro, da aprile, continua la sua ascesa nonostante i guai giudiziari. A parlare della nuova classifica ci ha pensato il quotidiano Milano Finanza che è partito nelle sue considerazioni, proprio da quello che hanno combinato i vari titoli nostrani nel contesto di Piazza Affari che nel suo complesso è cresciuta del 26 per cento da un anno a questa parte.

Piazza Affari ha dimenticato il Cavaliere

Mediaset è andata meglio della borsa se si pensa che un anno fa il coso delle sue azioni era i 1,17 euro ed ora siamo arrivati addirittura a 3,4 euro per azione. Per quanto riguarda Luxottica, invece, basta dire che le partecipazioni di Del Vecchio sono state rivalutate del 40 per cento.

Perché si assumono stranieri in Italia

 Il mondo del lavoro è in una fase molto particolare: siamo ad un livello di contrazione che lascia poco spazio alla visibilità della ripresa ma la politica rassicura sul fatto che presto saranno escogitati dei rimedi per la disoccupazione ed in particolare per la disoccupazione giovanile.

Il consiglio del NYT agli imprenditori

Scommettere sull’incremento o sul decremento dell’indice di disoccupazione è affare degli opzionaristi ma di sicuro un’analisi più attenta del mercato del lavoro è importante. Nel nostro paese, infatti, secondo Giovanni Pagotto, che ha parlato tramite il microfono di Repubblica.it, è più semplice assumere gli immigrazioni piuttosto che i connazionali, visto che gli italiani si rifiutano spesso di fare turni notturni o di lavorare nel fine settimana.

Giovanni Pagotto, che è un imprenditore veneto molto conosciuto nel suo giro, parla molto francamente di quello che succede in Italia dove i cittadini, almeno per adesso, non sembrano essere così “affamati” da accettare la dura legge dei turni. In più gli italiani fanno cose che secondo Pagotto sono abbastanza strane. Per esempio molti ragazzi si fanno accompagnare dai genitori ai colloqui di lavoro, oppure, quando si parla di disponibilità, rimandano tutto a qualche mese dopo.

Letta parla al Financial Times

Le accuse e le critiche ai danni del fondatore dell’Arredo Plast SPA non sono mancate ma questo non vuol dire che abbia fatto luce su una circostanza molto importante per chi tenta di analizzare il sistema finanziario contemporaneo.

In Italia ci sarà l’allarme precari

 Il mondo del lavoro è praticamente impazzito. Almeno per quel che riguarda l’Italia dove il premier Letta ha ribadito l’importanza di concentrarsi sui giovani. Per questo sono state pensate delle misure urgenti che dovrebbero far dilagare l’uso del contratto a tempo indeterminato.

Il problema è che nel frattempo continua ad aumentare il tasso di disoccupazione e, secondo la CGIL, ci sarà presto l’allarme precari. Entro la fine dell’anno ci saranno 150 mila persone che potrebbero restare senza lavoro. Il grido lanciato dal sindacato riguarda soprattutto coloro che lavorano nella pubblica amministrazione e non sanno se sarà loro rinnovato il contratto a tempo determinato oppure il Co.Co.Co..

► Allarme CNA sui disoccupati italiani

Alla fine del 2013 moltissimi lavoratori potrebbero restare senza impiego. L’unica notizia buona in questa situazione arriva dal settore dei beni culturali dove si annuncia che ci saranno prestissimo delle nuove assunzioni e dove gli enti si sono impegnati a non licenziare nessuno.

In Italia i postini sono in crisi

Il problema è che chi ha un contratto che scade il 31 dicembre ed ha avuto una proroga del contratto per tre anni consecutivi, è probabile che lascerà il servizio ricoperto nella pubblica amministrazione. L’idea è quella di rivedere lo sblocco dei contratti e rilanciare le assunzioni. Ci sono tra l’altro moltissime persone che pur avendo vinto un concorso, non sono state ancora assunte.

 

La rupia torna ai minimi storici

 Troppo poco spesso parliamo delle evoluzioni economiche e finanziarie dei paesi in via di sviluppo senza considerare che i paesi dei BRICS hanno anche una moneta che vive degli scambi sui mercati valutari. L’ultima notizia, in tal senso, riguarda l’andamento della rupia, la moneta del Subcontinente indiano.

OCSE preoccupata per le economie BRIC

La rupia, dicono i titoloni finanziari, ha raggiunto i minimi storici rispetto al dollaro ed è andata di pari passo con il crollo della borsa di Mumbai. Questo mercato ha perso più del 3 per cento del suo valore, mentre la rupia raggiungeva i minimi storici. Ma a far pensare che ci sia da investire al più presto in India, ci sono le decisioni della FED che tengono in tensione tutti i mercati internazionali.

La Federal Reserve, infatti, ha annunciato che, visto l’andamento del mercato del lavoro, ci sarà presto, prima del previsto, una riduzione degli stimoli monetari. Il mercato locale potrebbe “accusare” questa scelta. Gli analisti però, mettono in relazione il crollo della borsa di Mumbai con i segnali negativi che arrivano dalle altre borse asiatiche che hanno senz’altro contribuito alla definizione della situazione indiana.

L’ascesa dei paesi emergenti è imbarazzante

L’andamento negativo della rupia, adesso, sembra inarrestabile. La Reserve Bank of India e il governo hanno fatto delle scelte molto importanti per l’andamento della moneta locale e gli analisti della Ndtv dicono che il tracollo è ormai inarrestabile.