Allarme CNA sui disoccupati italiani

 Il premier Letta, in una delle sue prime puntate a Bruxelles, ha ribadito la necessità d’intervenire, di concerto con l’Unione Europea, per la soluzione dei problemi legati alla disoccupazione ed in particolare alla disoccupazione giovanile. L’Europa, da parte sua, ha messo nel bilancio e nel preventivo di spesa, degli interventi che dovrebbero favorire l’impiego di giovani e meno giovani.

In Italia ci sarà l’allarme precari

A giugno, però, stando alle ultime statistiche, è calato sensibilmente il numero dei lavoratori. Coloro che hanno un’occupazione, adesso, sono soltanto 22,5 milioni di persone. Un record negativo che non si registrava dall’inizio del secolo. Sicuramente ha influito parecchio l’uso della Cassa Integrazione.

Le richieste di CI sono cresciute e stando ai conti fatti dall’istituto di previdenza sociale e non solo, si parla di una perdita di 322 mila posti di lavoro. L’istituto nazionale di statistica, comunque, ricorda che sono in crescita anche i lavoratori che hanno un’occupazione part time.

In Italia i postini sono in crisi

Le stime, quindi, si fanno preoccupanti. Alla fine del 2013, infatti, i nostri concittadini disoccupati dovrebbero essere circa 3,5 milioni con un incremento di questa “particolare popolazione” di ben 400 mila unità. Attualmente, infatti i disoccupati sono 3 milioni e 100 mila. La statistica è stata realizzata dal CNA che lancia un vero e proprio allarme.

Per il CNA è importante adesso far ripartire lo sviluppo.

 

Tornano gli acquisti su MPS

 La banca Monte dei Paschi di Siena è stata colpita da uno scandalo finanziario che ha mietuto vittime nel management ma ha anche atterrato i conti della società. In questo momento, che sembra più tranquillo dal punto di vista giudiziario e amministrativo, sul mercato riprendono gli acquisti sul titolo.

La Bundesbank prende tempo su MPS

Le azioni di Monte dei Paschi di Siena sono risultate tra le migliori del Ftse MIB. A dare una spinta positiva al titolo bancario ci ha pensato l’ex ministro Profumo che ha parlato sia degli sviluppi futuri dell’istituto di credito, sia del socio di riferimento che è sotto il 20 per cento del capitale.

Sicuramente, ad influire in modo positivo sul titolo, è stato anche il ribasso del differenziale che ha raggiunto in queste settimane il livello minimo mai registrato da due anni a questa parte. Lo spread, in questo momento, ha raggiunto i 235 punti base.

Tuttofare Una del Monte dei Paschi

Per Monte dei Paschi di Siena, però, bisogna anche accennare all’idea della Fondazione che ha deciso di ridurre la sua partecipazione ad MPS portandosi sotto la quota del 10 per cento. Una decisione che piace ad azionisti ed investitori che hanno ripreso con l’acquisto del titolo a Piazza Affari.

I dati semestrali sulla vendita parlano di un valore di bilancio di MPS di 23,4 miliardi di euro.

L’utile trimestrale di Dell testimonia il crollo

 Avete mai pensato a quante cose si possono fare con un tablet o con uno smartphone? Si può telefonare, quello è normale, ma si possono anche realizzare foto e video di alta qualità. si possono leggere i giornali, archiviare documenti, ascoltare la musica, accedere al proprio archivio digitale. In fondo, nonostante le dimensioni ridotte dello schermo e qualche problema legato alla connessione internet, i tablet e gli smartphone possono essere sufficienti per la gestione dell’identità digitale e qualche sono anche ottimi strumenti di lavoro.

In crisi tutta l’industria degli elettrodomestici

Si capisce allora che le imprese che hanno concentrato sforzi ed energie nella produzione esclusiva di notebook e computer desktop, per quanto possano mettere in commercio prodotti raffinati e interessanti, iniziano a subire una discreta concorrenza. Potrebbe essere il solito luogo comune, ma a guardare i risultati di Dell si ottengono le prove giuste.

Acer vuole il mercato dei mini tablet

L’azienda americana in questione, infatti, ha annunciato ai mercati, con sette giorni d’anticipo, la contrazione dei conti trimestrali. E’ stato certificato infatti un crollo del 72 per cento degli utili che sono stati contabilizzati in 204 milioni di dollari. Gli analisti avevano quasi centrato la performance aspettandosi un guadagno di 24 centesimi per azione. Adesso, a conti fatti, ogni azione della Dell costa 25 centesimi.

I soci di Dell stanno valutando l’ipotesi di delistare il gruppo da Wall Street.

Rizzani de Eccher fa affari in Algeria

 Un po’ di tempo fa abbiamo spiegato che per fare affari, al giorno d’oggi, non è più sufficiente puntare sui paesi in via di sviluppo. E’ molto più utile, al contrario, andare ad investire capitali in Africa. Una recente notizia finanziaria che arriva dall’Italia, sembra giustificare questo nuovo “trend”.

C’è infatti una società nostrana, specializzata in grandi costruzioni, che ha ottenuto un appalto per la realizzazione di un tratto autostradale in Algeria. Questa nuova arteria servirà a collegare l’interno del paese con la costa. Il fatturato dell’azienda arriverà a 2,5 miliardi di euro. 1,65 miliardi saranno intascati direttamente dalla friulana Rizzani de Eccher.

Valute e materie prime legate verso il ribasso

Perché abbiamo parlato di “parte dei soldi”? Perché l’impresa friulana di costruzioni è a capo di una join venture costituita assieme a due imprese algerine, la Etrhb e la Sapta. Il progetto non è certo una grande opera all’italiana, ma c’è già un disegno molto importante. L’autostrada dovrà essere realizzata prevedendo tre corsie per ogni senso di marcia.

Il futuro degli investimenti è in Africa

L’interno del paese, molto vicino al deserto, dovrà avere un punto d’accesso alla costa mediterranea. La posa della prima pietra, l’inaugurazione dei lavori, c’ stata alla presenza delle autorità locali. Ha partecipato infatti il primo ministro algerino Abdel Malek Sellal.

La Rizzani de Eccher, in questo momento, ha 1600 dipendenti, nel 2012 ha fatturato 423 milioni di euro, ma il suo fatturato per l’anno in corso dovrebbe salire fino a 2,5 miliardi di euro.

Problemi per Samsung in Brasile

 La Samsung è un’azienda che sta dando del filo da torcere alla Apple e a tutti coloro che decidono di avviare un business nel settore della tecnologia. Nonostante la crisi delle vendite di smartphone e tablet, infatti, la Samsung si tiene a galla ed ha praticamente vinto una serie di guerre di brevetti contro Apple che ne hanno accresciuto il rating.

Record di utili e calo delle vendite per Samsung

Adesso, però, anche Samsung vacilla come la Mela Morsicata, sotto gli attacchi dei lavoratori. Per l’azienda di Cupertino, ad esempio, è stata fondamentale la storia della Foxconn, per Samsung i guai arrivano invece dal Brasile. Questo paese sudamericano, inserito tra i BRICS, ha accusato i coreani di trattare molto male i lavoratori.

Apple contro Samsung ma vince la seconda

Sotto la lente d’ingrandimento ci sono finiti gli operai della fabbrica brasiliana di Manaus dove i lavoratori sono costretti a fare turni di 15 ore per 27 giorni di fila. In alcuni casi, per la mansione che ricoprono, questi lavoratori devono stare anche 10 ore in piedi. La Samsung non ha reagito negando questo disagio ma si è detta disposta a collaborare con chi ha denunciato la situazione.

Sicuramente non ci sarà una rinuncia agli stabilimenti in Brasile visto che dalla delocalizzazione delle attività produttive è stato ottenuto un buon vantaggio economico nel corso degli anni. E’ necessario, però, non entrare in collisione con il governo brasiliano e per questo si andrà verso l’accordo nel più breve tempo possibile.

I problemi di Giochi Preziosi

 La storica azienda di giocattoli, Giochi Preziosi, è riuscita a dare una svolta all’assetto societario. E’ stato infatti raggiunto nei giorni scorsi l’accordo tra gli azionisti che si sono dovuti mettere allineare riguardo il rilancio della società. A parlare è stato proprio Enrico Preziosi che ha detto, per il bene dell’azienda, di rinunciare ad un credito di 55 milioni di euro che saranno usati per la riconversione del capitale.

Toys Center cerca addetti alle vendite

I soci dell’azienda hanno deciso di sottoscrivere questa operazione che, complessivamente, avrà un valore di 30 milioni di euro. Oltre all’aumento di capitale gli azionisti hanno deciso anche di convertire una parte del debito in azioni e di accendere un nuovo finanziamento. Questa manovra economica combinata dovrebbe portare nelle casse dell’azienda circa 140 milioni di euro.

Italia, bilancia in attivo per 2,5 miliardi

Il fallimento, a questo punto, potremmo dire che sia stato scongiurato e sia pronto il piano di rilancio della società. Il problema economico più rilevante era nel debito di 320 milioni di euro, rilevato a giugno. Questa notizia, però, era stata accompagnata da quella relativa alla decisione di Enrico Preziosi di chiedere un accordo con il fondo Clessidra, con Intesa Sanpaolo e con Unicredit. Questi istituti di credito avrebbero consentito di dimezzare il debito, con l’obiettivo di un nuovo impegno finanziario da parte dei soci dell’azienda.

Lo spread e le attese per la FED

 Il giorno dopo Ferragosto è stato molto interessante, sia per l’apertura delle borse, sia per l’andamento dello spread. Il differenziale tra i Bund tedeschi e gli omologhi italiani è arrivato ai livelli  minimi da due anni a questa parte. La situazione dell’Italia è molto buona visto che scendono anche i rendimenti dei titoli di stato che sul mercato secondario fruttano “soltanto” il 4,2 per cento.

L’Eurozona è fuori dalla recessione

Mentre per il nostro paese le cose si mettono bene, le borse di tutto il mondo sono contraddistinte dall’incertezza. C’è infatti moltissima attesa per le prossime decisione della Federal Reserve. La FED, in questi mesi, si sta rendendo conto che il mercato del lavoro americano è in ripresa e l’uscita dalla crisi potrebbe essere più veloce del previsto visto con il conseguente e subitaneo abbandono del piano d’acquisto dei bond.

Spread e borsa italiana da record

Se in America potremmo dire che tutto tace, non si può dire altrettanto di quello che sta succedendo a Tokyo dove il mercato è arretrato ancora dello 0,75 per cento. Gli analisti sono perplessi dall’andamento degli scambi a Shanghai.

Riassumendo abbiamo da un lato il crollo dei mercati asiatici, dall’altro il mercato americano che avanza in modo molto interessante e nel mezzo i mercati europei un po’ incerti, Italia a parte.

In calo i rendimenti dei Titoli di Stato

 Nel mercato dei Titoli di Stato italiani si aprono interessanti possibilità di risparmio per il Paese. A partire dall’ inizio di quest’ anno, infatti, il Tesoro ha abbassato al 2,1% l’ interesse pagato su Bot e Btp, in modo tale, che se la situazione dovesse mantenersi tale, l’ Italia potrebbe arrivare a risparmiare circa 4,5 miliardi di euro di interessi sul debito nazionale.

Tutti i dubbi su Ryanair

 Ryanair, la compagnia area low cost tra le più gettonate d’Italia e d’Europa, non sta attraversando un buon momento. Dopo una serie di critiche e perplessità sulle condizioni di lavoro del personale di bordo e sulla pressione fiscale a carico dell’azienda che avrebbe annichilito la concorrenza, adesso si torna a parlare di tagli, gaffe e dubbi.

L’Antitrust multa Ryanair per la tassa sulla carta di credito

Chi ha viaggiato con Ryanair sa che i prezzi dei voli sono bassissimi rispetto alla concorrenza ma anche il servizio non è da meno, nel senso che per i trasferimenti brevi ci sono condizioni interessanti ma per chi deve fare un percorso più lungo, c’è da pagare tantissimo per il bagaglio trasportato in stiva.

Ci sono poi tutti gli altri servizi a pagamenti che non danno tregua, per esempio il caffé costa due euro a bordo di Ryanair e per tutto il viaggio prosegue la promozione di tantissime altre cose in vendita. Eppure i passeggeri sono soddisfatti del risultato finale, quindi dei risparmio e nel giro di un anno Ryanair ha potuto godere dell’aumento del 3 per cento del numero dei passeggeri.

Ryanair fa ricorso contro l’Antitrust dell’Unione Europea

Eppure, stando ad un sondaggio tra i 3000 piloti iscritti al sindacato ombra legato a Ryanair, l’azienda investirebbe pochissimo nella sicurezza. Forse è questo che fa scendere il biglietto? La risposta non è scontata ma dagli approfondimenti del caso potrebbe derivare la disfatta del titolo.

Telecom e la cessione sfortunata di La7

 Quanto a gestione degli affari, l’ultima Telecom, sta facendo acqua da tutte le parti. Dopo il naufragio dell’affare con Tre, il titolo in borsa di Telecom Italia è stato bersagliato da azionisti e investitori. E la cosa più strana è che non c’è tregua nemmeno a Ferragosto visto che è stata pubblicata la relazione trimestrale dell’azienda.

Telecom si lascia sfuggire l’accordo con H3G

I dati parlano chiaro: il gruppo Telecom Italia ha avuto 130 milioni di euro di perdite dalla cessione di La7. La rete in question è stata ceduta all’imprenditore Cairo il 30 aprile 2013 dopo un’importante ricapitalizzazione.

La cessione di La7, per quanto sia avvenuta nel primo semestre dell’anno, è stata così importante che adesso avrà un impatto sui conti annuali dell’azienda. Telecom Italia stima che complessivamente, la cessione di La7, peserà sui bilanci dell’azienda per 130 milioni di euro. Certo è che i consuntivi saranno chiusi soltanto alla fine del 2013.

Possibile downgrade per Telecom

E’ ancora presto per parlare ma la preoccupazione è palpabile. Il 30 giugno, infatti, nei bilanci di Telecom è stata inserita una minusvalenza, con tanto di oneri accessori, pari a 105 milioni di euro. Il corrispettivo per la vendita della rete alla Cairo Communication è stato di un milione di euro.

Dopo la ricapitalizzazione, La7 ha raggiunto un livello di patrimonio netto concordato di 138 milioni di euro.