Borse UE spinte dalla FED e dalla Cina

 Le borse europee si stanno preparando nel migliore dei modi alla volatilità che contraddistingue il periodo estivo. Subiscono infatti l’influenza positiva delle decisioni della FED e delle notizie che arrivano dalla Cina. Da Pechino, infatti, sono arrivati i dati sull’industria manifatturiera che raccontano di una nuova crescita del paese.

Pechino ridona fiducia alle borse europee

Per quanto riguarda il resto del mondo e l’America in particolare, bisogna dire che il FOMC ha confermato un costo del denaro ai minimi storici, mentre cresce l’attesa riguardo le scelte di politica monetaria della BCE e le notizie sul mercato del lavoro che potrebbero arrivare dagli Stati Uniti.

L’industria cinese, nonostante il generale rallentamento dell’economia, in questo momento è data in crescita e per questo riesce a spingere verso l’alto anche gli indici delle maggiori borse europee.  Molti paesi del Vecchio Continente, infatti,alle prese con la stagnazione, sono costretti a scampare al calo della domanda interna con un arricchimento del volume delle esportazioni. In tal senso la Cina resta un partner cruciale per il business europeo.

BCE e BoE sono protagoniste del mercato e potrebbero moltiplicare gli effetti positivi per i listini UE attraverso qualche annuncio riguardo la politica monetaria condivisa. Anche se molti non si aspettano grossi cambiamenti all’orizzonte, potrebbe essere scelto da Draghi di tagliare ancora i tassi d’interesse.

BCE e BoE protagoniste del mercato

 Il mercato valutario sarà interessato dai movimenti di due banche, quella Centrale Europea e quella nazionale inglese, la BCE e la Bank of England. Questi due enti determinano i market mover di giornata e sembra che tutti i mercati siano in attesa di conoscere il responso delle loro decisioni.

Per quanto riguarda la Banca Centrale Europea ci sarà la conferenza stampa di Mario Draghi che già il mese scorso, nel consueto appuntamento con gli investitori, ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse per un tempo più ampio del previsto.

Borse UE spinte dalla FED e dalla Cina

L’attesa è relativa quindi alle prossime mosse della BCE visto che Draghi potrebbe scegliere sia di ribadire la cosiddetta “forward guidance“, sia si tagliare ancora i tassi d’interesse per il mese di luglio. Gli investitori non si aspettano alcuna variazione dalla politica monetaria della BCE, si pensa infatti che sia probabile un’insistenza sulla linea della forward guidance.

La BCE conferma il calo dei prestiti a giugno 2013

Sul versante inglese, invece, si conosceranno le intenzioni del Governatore della Bank of England che potrebbe annunciare un prossimo cambiamento nella politica monetaria del paese. In realtà gli analisti sono convinti che Mark Carney parlerà al contrario del recupero economico del suo paese per il quale da più parti si nutre un sincero ottimismo.

In rosso Air France-Klm

 Si è parlato talmente tanto di Air France come potenziale acquirente di Alitalia che si è persa di vista la condizione di forma della compagnia di bandiera francese. I conti sono stati messi in chiaro in questi giorni. Adesso è evidente che Air France-Klm sono in rosso nonostante una riduzione delle perdite fino a 793 milioni di euro.

Alitalia di nuovo pronta per la vendita

Alitalia non ha certo migliorato le finanze della cordata franco-olandese, anzi, ha avuto un impatto negativo sui risultati del primo semestre della compagnia, quantificabile in 65 milioni di euro. In più il consiglio di amministrazione di Alitalia, sui conti del secondo trimestre, si riunirà soltanto ad agosto. C’è ancora un po’ da aspettare per conoscere qualche misura complementare.

Air France-Klm, quindi ha dovuto prendere atto delle perdite e rivedere anche l’utile operativo stimato per il secondo trimestre. Ad un anno dalla ristrutturazione, la situazione di crisi del Vecchio Continente, ha inciso negativamente sui conti dell’azienda.

Scopri perché si parla tanto di Alitalia e AirFrance

Ci saranno però delle modifiche al fine di cambiare i risultati economici nel breve periodo: s’interverrà sui voli e medio raggio e sul cargo.

La perdita rilevata dalla compagnia Air France-Klm è di 793 milioni di euro. Alla chiusura del primo semestre del 2012, la perdita era di 1,26 miliardi a fronte di una crescita dell’1,3 per cento del fatturato.

Schäuble vuole aiutare ancora Atene

 Il ministro delle finanze tedesco, dopo le numerose perplessità mostrate nei mesi scorsi, ha deciso di aprirsi al futuro, considerando che potrebbe non essere roseo per tutti. A tal proposito Schäuble ha confermato di voler dare il suo sostegno al governo di Atene anche dopo la scadenza fissata del 2014.

Il ministro delle finanze tedesco parla dal vertice di Roma

Le perplessità a riguardo nascevano dal fatto che l’Europa ha dimostrato di essere ancora in crisi anche se, a conti fatti, l’indebitamento del Vecchio Continente si è dimezzato rispetto a tre anni fa. Il ministro delle finanze tedesco, poi, per rendere il suo intervento completo, ha menzionato anche il Papa approvando l’operato del Pontefice.

A livello finanziario, quindi, si prende atto della volontà tedesca ed europea d’inviare ancora aiuti comunitari alla Grecia, fermo restando che non ci sarà assolutamente un taglio del debito di Atene. Dopo il 2014, comunque, questo stato in crisi potrà ancora contare sugli stati membri ma dovrà rispettare gli impegni presi con la comunità europea.

La crisi francese e le altre fratture europee

Il Vecchio Continente, da parte sua, non deve pensare si essere fuori dalla crisi anche se la situazione del debito è migliorata, al contrario deve lavorare ancora per mettere a punto le riforme economiche e sociali che possono stimolare la crescita del territorio. Schäuble ha voluto dimostrare di essere cruciale nella definizione delle politiche comunitarie del suo paese.

Rendiconto dell’asta Ctz

 La scorsa settimana finanziaria si è chiusa con una serie di notizie interessanti. Una che ha riscosso molto interesse è quella relativa all’asta dei Ctz per i quali il rendimento è sceso al di sotto del 2 per cento. Ecco una panoramica riassuntiva per affrontare al meglio la nuova settimana.

Aiuti greci a rischio per via del FMI

Le borse, nella settimana passata, hanno preso nota dei dati trimestrali di Samsung che ha deluso le aspettative degli investitori, notificando un calo nelle vendite degli smartphone. A livello valutario ci sono stati dei movimenti che hanno finito per avvantaggiare la borsa di Tokyo.

In Europa, infatti, i listini hanno chiuso i conti in modo molto contrastato. Per quel che riguarda l’Italia, il valore del Ftse Mib è praticamente rimasto invariato. Per il nostro paese, quindi, la buona notizia è arrivata dal ministero del Tesoro che ha dichiarato di aver venduto ben 3 miliardi di titoli con una domanda in crescita.

L’Italia riparte dai BOT

L’asta dei Ctz si è chiusa con una crescita delle richieste a testimonianza del fatto che siamo un paese finanziariamente ancora degno di fiducia, in più i rendimenti delle obbligazioni sono scesi sotto la soglia del 2 per cento senza andare a modificare la situazione di equilibrio che si è creata nel mercato azionario.

La divisa del Vecchio Continente, intanto, è arrivata ad 1,33 sul dollaro.

Nasce il top dei gruppi pubblicitari

 Senza pubblicità non si va da nessuna parte ma soprattutto bisogna essere parte di un gruppo ampio e consolidato. Lo sanno bene gli amministratori delegati della francese Omnicom e dell’americana Publicis che hanno deciso di fondersi per mettere al tappeto la concorrenza.

Mediaset cresce e pensa alla paytv

E’ forse la notizia più interessante del fine settimana. Omnicom e Publicis sono convolati a nozze al fine di recuperare il terreno perso sui mercati emergenti rispetto a Wpp. Una battaglia che, combattuta sul terreno della pubblicità, ha come obiettivo quello di dare nuova linfa a tutto il settore dell’advertising.

Quanto valgono i dati personali per il marketing?

Omnicom e Publicis, infatti, sono le principali agenzie mondiali di pubblicità che si sono fuse per la modica cifra di 30 miliardi di dollari. Adesso rappresentano il maggior gruppo pubblicitario del mondo. Le trattative per la fusione non sono finite sui giornali di settore, ma sono state condotte con molta riservatezza.

L’obiettivo dell’accordo è quello di sfruttare i lati positivi del business di entrambi per accumulare competitività rispetto al Wpp che opera sui mercati emergenti. E’ proprio qui, infatti che gira la maggior parte del denaro e quindi è necessario consolidare il proprio potere. A trarne vantaggio, da tutta la storia della fusione, potrebbe essere il business asiatico che rappresenta il maggior terreno d’azione dell’azienda americana.

Come comportarsi sul cambio euro dollaro

 Il mondo Forex è senz’altro uno dei più facili da interpretare anche se attualmente tra dati del PIL e crisi imperante, bisogna fare più di una riflessione prima di mettere in atto una strategia d’investimento efficace. A parte quello che sta succedendo nel Regno Unito dove la sterlina reagisce tutto sommato debolmente alle buone notizie sul prodotto interno lordo, molti si concentrano sul cambio tra euro e dollaro.

Dobbiamo preparare gli investimenti per la sterlina

Saxo Bank, grazie all’interpretazione fornita da Alan Collins, prova a suggerire una direttrice da seguire. Molti ritengono che il profit taking è declino da mercoledì ed è durato fino alla fine della settimana. Il declino, però, come la maggior parte dei trend, è limitato nel tempo, soprattutto adesso che c’è di mezzo la formazione Ichimoku Cloud che punta a rinverdire la domanda delle valute considerate.

Vince Abe e cala lo yen

I guadagni legati dunque alla coppia euro/dollaro, sono forti. Si pensi soltanto che le perdite registrate mercoledì per il calo del profit taking, sono state surclassate dai guadagni messi a segno nelle precedenti cinque settimane. Adesso però non si può prevedere una battuta d’arresto del trend, visto che ci sono parecchi guadagni e si potrebbe arrivare anche ai massimi di giugno.

Il cambio euro/dollaro si muove verso i 1.3350 e i parametri di riferimento, entry e stop per il trade, sono rispettivamente area 1.3260-85, 1.3227.

Amazon è in perdita

 Il mondo della borsa è stato scosso dalle notizie e dai risultati messi a segno, o meglio, non raggiunti da Amazon che per star dietro alla concorrenza nel settore dell’e-commerce, ha in effetti chiuso l’ultimo trimestre con un rosso. Una campagna promozionale andata male o dei guai strutturali da riparare al più presto?

Il cartello Apple sugli eBook

Il dilemma è difficile e per sbrogliarlo è opportuno riferirsi ai dati disponibili. Il secondo trimestre di Amazon si è chiuso in rosso, un buco da 7 milioni di dollari che è diametralmente opposto ai 7 milioni di dollari di profitti dello stesso periodo del 2012.

Se si considerano gli utili per azione si nota che c’è stata una perdita di 2 centesimi a titolo contro il centesimo di guadagno del trimestre aprile-giugno del 2012. I ricavi, invece, sono cresciuti passando da 12,83 a 15,70 miliardi di dollari.

Youtube lancia i servizi a pagamento

Quello che delude maggiormente di Amazon è l’outlook negativo e la previsione dei risultati operativi con una perdita di circa 100 milioni di euro e un profitto che sarà pari a 275 milioni di euro, ben distante dai 390 milioni attesi dagli analisti.

Molto dipende dalle aspirazioni di Amazon che dall’essere un negozio online si sta trasformando in una vera realtà tecnologica, offrendo dispositivi e servizi di cloud computing. La concorrenza nel settore, però, è spietata.

 

Record di utili e calo delle vendite per Samsung

 Samsung continua ad essere un’impresa da record soprattutto per quanto riguarda gli utili, perché poi, a ben considerare gli altri dati, si nota che c’è stata una battuta d’arresto nella vendita degli smartphone. Ecco cosa si teme per il gigante della tecnologia.

Gli ultimi dati disponibili riguardano il periodo che va da aprile a giugno del 2013, tre mesi in cui Samsung ha chiuso portando a casa un vero e proprio record di profitti con le vendite dei cellulari Galaxi S4 leggermente sottotono a dimostrare che anche sul fronte tecnologico qualcosa non fila per il verso giusto.

Perché Huawei vuole la Nokia

I record, quando poi non si traducono in un incremento di utili, lasciano il tempo che trovano. Apple, per esempio, da considerarsi alter ego di Samsung, è riuscita a far fronte ai piccoli intoppi societari mantenendo un volume alto di vendite di iPhone.

Apple contro Samsung ma vince la seconda

Il gigante coreano, invece, non ha saputo fare lo stesso ed ora si trova a considerare con maggiore lucidità il rallentamento nelle vendite degli smartphone. I profitti netti trimestrali di Samsung, infatti sono cresciuti fino a 7770 miliardi di won che equivalgono a circa 6,96 miliardi di dollari.

Le consegne del Galaxy sono state determinanti in tale senso ed hanno determinato una crescita anche nei profitti operativi e nel fatturato. Tutto secondo le attese. Eppure le vendite di smartphone, Galaxy incluse, dovevano raggiungere i 75 milioni di unità e si sono fermate soltanto a 70 milioni. Il mondo rallenta.