I market mover del 14 maggio

 Il mercato valutario si muove sulla base di alcune direttrici, rapporti, dati che possono influenzare le quotazioni delle monete che sono in circolazione. Gli elementi che introducono modifiche al trend, sono definiti market mover. Nella giornata di oggi cosa muove il mercato valutario?

I market mover del 9 maggio

Dagli Stati Uniti non dovrebbe arrivare alcun  report e tutta l’attenzione sarà concentrata nel contesto europeo, visto che è iniziato il meeting Ecofin che raduna tutti i ministri delle finanze della zona euro. All’ordine del giorno ci sono i problemi legati alle dichiarazioni d’allarme di alcuni esponenti europei.

Morgan Stanley sul mercato valutario

Nella giornata di oggi, quindi, il primo dato da tenere in considerazione sarà quello delle vendite al dettaglio in Nuova Zelanda: gli investitori si aspettano un valore inferiore a quello rilevato il mese scorso. A marzo l’indice in questione segnava lo 0,9 per cento mentre ad aprile si è assestato sul 2,1 per cento.

Un altro indicatore molto importante è l’indice Zew che serve a valutare il sentiment degli investitori istituzionali in Germania e nell’Eurozona. La crescente preoccupazione per il futuro economico della Germania aveva portato questo indice fino a 36,3 punti mentre ci si aspettava un assestamento intorno ai 42 punti. Adesso si prevede un miglioramento che dovrebbe riportare l’indice fino a quota 39,5 punti.

Il piano monetario contro il dollaro

 Il dollaro è considerato un potere assoluto e questo fa sì che molti analisti e commentatori attendano ansiosamente il suo crollo, visto che la politica espansiva della Fed, in qualche modo, sembra fare da traino e mettere in difficoltà gli altri attori del Forex.

Morgan Stanley sul mercato valutario

Ma il predominio del dollaro è davvero a rischio? Sicuramente la politica espansiva del dollaro e il deprezzamento della moneta, danno una mano alle esportazioni ma è facile che l’atteggiamento della Fed sia inteso come viatico per politiche protezionistiche e per una svalutazione di tipo competitivo.

Crescente il cambio euro dollaro

Lo strapotere del dollaro, comunque, non sembra a rischio per almeno due motivi: in primo luogo perché chi decide le politiche delle principali economie, ha come modello economico quello del “libero scambio” e poi perché non ci sono altre economie abbastanza forti da spodestare il dollaro come moneta di riserva.

Questa situazione, comunque, garantisce una posizione privilegiata agli Stati Uniti che hanno tanti vantaggi rispetto agli altri paesi. Per esempio le commodities sono valutate e poi scambiate in dollari e la maggior parte delle merci sono targate USA.

La Fed, da parte sua, oltre a definire la politica monetaria del paese, può anche esportare inflazione verso gli altri paesi.

La salvezza dell’Italia dalla BCE

 La BCE ha deciso di dare una mano a tutti i paesi, soprattutto quelli periferici, che hanno delle difficoltà economiche ed ha deciso di tendere la mano attraverso una politica monetaria espansiva. In questo modo la pressione sui conti pubblici si è allentata e allo stesso modo la crisi del debito è diventata meno urgente.

L’Italia combatte contro la crisi

Le politiche di sostegno non convenzionali adottate dalla BCE sono state sicuramente proficue ma il dibattito sulle misure stesse è ancora aperto. Infatti, la Germania contro la BCE e l’Italia ha qualcosa da dire. Cosa stanno facendo adesso i governi della zona euro per recuperare terreno nei mercati finanziari?

L’Italia non sta lavorando sul disavanzo debito-PIL e non sta ancora mettendo in atto le riforme strutturali necessarie per riconquistare la competitività e la credibilità nello scacchiere internazionale. Secondo Fabrizio Saccomanni è già stato fatto molto: le riforme messe in campo negli ultimi anni, hanno consentito al nostro paese di guadagnare un margine di manovra entro l’obiettivo del 3 per cento.

L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali

La dichiarazione del nostro ministro dell’economia ai microfoni della CNBC, arriva al margine di una riunione dei ministri delle finanze del G7.

Ad ogni modo anche George Soros, manager di hedge fund, ha detto che quella dell’Italia è una calma apparente e che se anche ci fosse un barlume di ripresa, questo non sarebbe destinato a durare.

La Germania contro la BCE e l’Italia

 Il ministro delle Finanze tedesco, Wolkfgang Schaeuble, ha sferrato un altro colpo alla Banca Centrale Europea e all’Italia in particolare, usando le relazioni di cittadinanza tra Mario Draghi e il nostro paese come giustificazione di un atteggiamento non proprio legate della Banca centrale.

Passera è il contrario di Schaeuble

Il ministro Schaeuble ha rimproverato a Draghi l’opzione d’acquisto della BCE di Asset-backed security dai paesi del Sud dell’Europa. Questi acquisti sono considerati problematici perché giustificano la pratica della BCE di acquistare debiti dell’Italia verso creditori privati. Il valore di questi acquisti è di 70 miliardi di euro. Schaeuble ha definito questa pratica una forma di finanziamento statale nascosto.

La Germania si mette dalla parte dell’Italia

Il caso italiano è usato a titolo esemplificativo per illustrare la pericolosità degli acquisti. Dall’inizio dell’anno e soprattutto dopo le elezioni, è passato troppo tempo prima della definizione di un governo di larghe intese. Questo ha fatto sì che la forbice tra debito e Prodotto Interno Lordo si divaricasse, superando la quota considerata “limite” del 100 per cento.

Prima di comprare asset che riguardano l’Italia, allora, sarebbe necessario fare delle riforme strutturali nel paese in modo da riconquistare la competitività nella zona euro e non solo e poi ritrovare la credibilità a livello internazionale.

Secondo il nostro ministro delle Finanze, le riforme finora attuate hanno garantito il raggiungimento di alcuni obiettivi ma il cammino è ancora molto lungo.

In Bulgaria crisi ed elezioni difficili

 I guai non vengono mai da soli, soprattutto se si considera la situazione di alcuni paesi europei. Basta pensare alla Bulgaria che è stata lontano dai riflettori, eppure nel paese si è scatenata una guerra civile senza precedenti, scioperi che hanno portato anche alla morte di un fotoreporter.

La crisi della Bulgaria fa discutere

La Bulgaria, in questi giorni, è andata alle urne e la situazione che è venuta fuori dalla votazioni, somiglia molto a quella italiana di due mesi fa. Il partito dell’ex primo ministro Boiko Borisov ha vinto ma ha ottenuto una maggioranza molto risicata che non gli consente di costituire un esecutivo se non con larghe intese con la popolazione.

Le elezioni bulgare sono state accompagnate dagli scontri di piazza e da una serie di accuse di brogli elettorali, tanto che anche in questo paese si è parlato di complotto. In più, come se non bastasse, si è scatenato un vero e proprio watergate.

Investimenti a rischio nei paesi della black list

Il partito dalla maggioranza risicata è un partito conservatore ed ha ottenuto il 31,4 per cento dei voti. A seguire ci sono i socialisti con il 27,3 per cento. In coda le urne hanno premiato un partito di etnia turca che ha ottenuto il 9,2 per cento ed un partito nazionalista di Ataka che ha raggiunto il 7,6% di preferenze.

 

L’Italia combatte contro la crisi

 Se un paese s’impegna nella risoluzione della crisi, allora gli investitori tornano ad avere fiducia nel paese stesso e vi portano i loro capitali, invece se un paese si adagia nella recessione, la situazione finisce con il peggiorare di giorno in giorno.

L’industria italiana in cattive acque

Da quando la BCE ha messo in campo le sue misure a supporto delle economie in crisi, usando anche soluzioni non convenzionali, la crisi si è allentata parecchio ma si dibatte molto sul ruolo e sull’operato dei governi.

L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali

Il caso italiano, in tal senso, è emblematico, infatti la nuova coalizione di governo deve ancora essere messa a punto ma si sa già che non si può più aspettare sul fronte delle riforme. Infatti il rapporto tra debito e Pil ha superato il 100 per cento. 

Il nuovo ministro dell’Economia e delle Finanze, Fabrizio Saccomanni, ha comunque intenzione di risolvere al più presto la situazione e in un’intervista rilasciata alla Cnbc spiega che l’Italia, con le politiche adottate finora ha guadagnato uno spazio di manovra nel target del 3 per cento, il target definito per i membri dell’Eurozona nel contesto della riduzione del debito.

Insomma l’Italia non può più attendere.

L’industria italiana in cattive acque

 Enrico Letta, incontrando Martin Schulz, ha evidenziato il problema emergente per l’Italia e per l’Europa. La priorità, oggi, è risolvere il dramma della disoccupazione giovanile che almeno nel nostro paese ha raggiunto proporzioni considerevoli e preoccupanti: il 38%.

Le risposte di Schulz ai dubbi di Letta

L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali, questo è il parere di Olli Rehn che invita il nostro paese e tutte le altre nazioni in difficoltà, a non mettere più al primo posto i conti pubblici, ma le riforme utili a generare la crescita economica.

Il nostro tessuto industriale, intanto, dimostra di essere stato intaccato pesantemente dalla crisi. La produzione, infatti, è diminuita parecchio e a marzo è stato registrato un ribasso dello 0,8 per cento rispetto a febbraio. Su base annua, il calo della produzione industriale si assesta così sul 5,2 per cento.

A fornire questi dati alla politica e alle istituzioni, ci ha pensato l’Istat che a malincuore prende atto del diciannovesimo calo consecutivo e spiega che ad osservare attentamente il dato grezzo ci si rende conto che il calo è ancora più forse e si assesta sul -9,5 per cento.

Insomma, il calo della produzione industriale, registrato alla fine dell’anno scorso, doveva subire un’inversione di tendenza nel primo trimestre dell’anno che invece non è stato altro che il prolungarsi dell’inverno, in tutti i sensi.

Le trimestrali lanciano Piazza Affari

 Per conoscere l’andamento futuro di piazza Affari era necessario aspettare i dati trimestrali di alcune aziende quotate nel listino di Milano. In effetti qualche indiscrezione è già stata diffusa e gli investitori stanno prendendo atto dei numeri dei vari Unicredit, Generali, Sky. Quest’ultima azienda, in particolare, fa discutere visto che resta il mistero sui conti ma si sa già che gli abbonati sono 51 mila in meno rispetto al precedente trimestre.

51mila abbonati in meno per Sky

Unicredit, Generali e Mediobanca, invece, hanno presentato dei conti in crescita che si trasformano in una buona notizia per Piazza Affari. Una good news che si aggiunge ai risultati sui Bot.

Bot annuali ai minimi

Nell’ultima seduta della settimana, Piazza Affari ha concluso le contrattazioni in rialzo dell’1,13 per cento. Le altre piazze europee non sono state da meno, nel senso che hanno chiuso in rialzo, ma non come Milano. Francoforte, per esempio, ha fatto registrare il +0,19%, Parigi ha fatto un balzo in avanti molto contenuto del +0,64% e Londra è salita dello 0,49%. Soltanto Madrid è andata male perdendo lo 0,33 per cento.

Sul mercato valutario l’euro ha chiuso sotto quota 1,30 dollari. La moneta unica ha raggiunto il massimo di seduta per poi assestarsi sui 1,2975 dollari.

Samsung promette di fare scintille

 Samsung è l’azienda che oggi maggiormente è in grado di contrastare il predominio Apple. La disputa tra il colosso tecnologico coreano e l’azienda di Cupertino, ha colonizzato per diversi mesi le prime pagine dei quotidiani economici. Adesso, però, Samsung si concentra sugli utenti e vuole regalare loro qualche sorpresa.

Boom smartphone premia Samsung

Samsung, di recente, ha lanciato sul mercato il Galaxy S4 ma l’estate promette di essere il periodo deputato al lancio delle vere novità. Le indiscrezioni sono numerose visto che si parla di 3 nuovi dispositivi. Il primo è il Galaxy S4 Zoom, poi abbiamo anche in lista i l Galaxy S4 Active e il Galaxy S4 Mini.

Per quanto riguarda la specificità di questi tre modelli, vediamo che il Galaxy S4 Mini, che probabilmente sarà lanciato a luglio, è diverso dal suo predecessore soltanto per le dimensioni ma è interessante la duplice proposta fatta agli appassionati: la versione classica e quella dual SIM. 

Arriva Huawei dopo Samsung ed Apple

Il punto di forza del Galaxy S4 Zoom, invece, sarà la sua fotocamera da 16 megapixel. Puntare sulla fotografia era già un sogno di Steve Jobs per Apple, chissà che adesso non si realizzi in un altro contesto senza la classica guerra dei brevetti.

Infine il Galaxy S4 Active avrà come punto di forza la resistenza alla polvere e all’acquea, fondamentale per uno smartphone.

 

L’Italia deve iniziare con le riforme strutturali

 Il nostro paese ha bisogno di fare le riforme giuste per rilanciare la crescita. Ormai questo è un imperativo o meglio un’urgenza davanti alla quale il governo Letta non può più scappare. Nell’ultimo incontro europeo, il nostro neo premier ha sottolineato che è necessario occuparsi della disoccupazione giovanile che ha raggiunto il 38%. Dovrebbe essere l’Europa a farsi carico del problema.

► Le risposte di Schulz ai dubbi di Letta

Schulz, da presidente del Parlamento europeo, ha proposto di usare i 6 miliardi di euro destinati allo stesso problema per il periodo che va dal 2014 al 2020, già da subito, ma tutto è ancora da decidere. Intanto sulla situazione italiana in particolare, intervengono alcuni autorevoli personaggi. L’ultimo in ordine cronologico è il commissario UE agli Affari Esteri Olli Rehn. 

► Saxo Bank spiega il disastro euro

E’ lui a spiegare che adesso, vista la condizione economica dell’Europa e di molti dei suoi stati periferici, è importante che ogni paese dell’UE rallenti la preoccupazione relativa ai conti pubblici e si dedichi piuttosto alle riforme strutturali.

Il discorso fatto riguarda soprattutto la Francia, l’Italia e la Spagna che attraversano un momento difficile e devono avviarsi verso una crescita sostenibile. A questa operazione occorre poi aggiungere anche il coordinamento delle politiche monetarie, in modo da avere degli slanci uniformi che garantiscano la crescita armoniosa del mercato.