Il calendario ForEX del 7 febbraio

 Il mercato valutario odierno sarà molto ricco di appuntamenti che vanno ad incidere sulle quotazioni del dollaro, dell’euro e della maggior parte delle valute importanti sullo scacchiere internazionale.

I market mover, come si chiamano in gergo, sono numerosi ed interessanti ma per l’area euro contano soprattutto le mosse della Banca Centrale Europea e della Bank of England che devono decidere in merito ai tassi d’interesse da applicare nelle aree di riferimento.

S’inizia comunque il giro dall’Australia dove il governo è chiamato a pubblicare i dati sull’occupazione nel paese e ci dovrebbe essere una lettura dei dati in aumento. A gennaio, infatti, 5,8 mila persone hanno trovato una nuova occupazione e il tasso di disoccupazione è contestualmente calato dal 5,5 al 5,4 per cento. La valuta è data in rialzo.

 Mercato valutario e pubblicazioni odierne

Sul fronte europeo sarà molto interessante anche conoscere quel che ha in mente la Svizzera che deve rendere note le riserve di valuta straniera detenute nei suoi forzieri. In più il tasso di cambio tra euro e franco svizzero è sempre di moda.

Nel Regno Unito, come anticipato in precedenza, la BoE deve esplicitare la sua strategia riguardo tassi d’interesse e programma di acquisti ma nonostante il fermento, si pensa che tutto resterà invariato.

► L’indice Big Mac evidenzia la forza dell’euro

Grande attesa anche per il discorso di Draghi chiamato a dare la posizione ufficiale della BCE rispetto alla guerra valutaria in atto.

► Guadagnare ai tempi della guerra valutaria

Obama vuole 5 miliardi di dollari

 Gli Stati Uniti stanno attraversando un momento finanziario molto particolare, perché hanno rimandato tutte le decisioni importanti sul fiscal cliff e se ne riparlerà a marzo. Le attività del Congresso, tuttavia, non proseguono con serenità, visto che l’amministrazione Obama ha deciso di passare ai ferri corti con le agenzie di rating.

► Usa fanno causa a Standard & Poor’s

Il ministero della giustizia degli Stati Uniti, in pratica, ha deciso di fare causa contro Standard & Poor’s che in passato ha ignorato i suoi standard di valutazione per proporre una valutazione “nuova” e “scorretta” delle obbligazioni ipotecarie. In questo modo l’agenzia di rating avrebbe dato inizio ad un domino che ha portato alla cosiddetta crisi dei mutui subprime con il conseguente collasso del settore immobiliare statunitense.

► Fitch pronta a lasciare l’Italia

Gli Stati Uniti, stavolta, fanno sul serio e sembra che ci siano tanti altri procuratori statali pronti ad unirsi al ministero della giustizia con delle cause collegate. In fondo, è questo il momento giusto per agire, dopo che le agenzie di rating hanno dimostrato di usare spesso le loro note per manipolare il mercato.

Accuse che sono arrivate, ad esempio, anche dall’Italia, dove, al momento è aperta un’indagine sulle agenzie di rating, curata dalla procura di Trani. Obama e i suoi hanno anche deciso di chiedere un risarcimento che è di 5 miliardi di dollari.

La proposta anti-crisi di Hollande

 François Hollande, per la prima volta da quando è stato eletto presidente della Repubblica francese, ha tenuto un discorso davanti al Parlamento di Strasburgo ed ha ottenuto un discreto successo con strascichi e polemiche legati alla sua “proposta alternativa”.

In pratica Hollande, guardato un po’ il mercato valutario, ha spiegato che l’Europa ha allentato la presa sull’euro e la moneta unica è sempre più vulnerabile, sottoposta a movimenti che psi potrebbero definire addirittura irrazionali. Hollande allora propone all’Europa unita d’intervenire sui tassi di cambio con un progetto di medio termine, in pratica riducendo in modo “artificiale” il valore della moneta unica.

L’euro, in questo momento, con l’indice Big Mac che ne evidenzia la forza è deleterio per la ripresa. Eppure non tutti sono d’accordo con questa visione del Vecchio Continente e la Germania, ad esempio, si è opposta in modo vivace alla proposta del leader francese.

Di nuovo crisi per l’Eurozona? Sicuramente l’incertezza a livello politico non giova a nessuno ma se anche gli investitori che avevano percepito la situazione, adesso si sentono più sicuri nell’affermare che gli ultimi eventi che hanno interessato Spagna e Italia minano la forza dell’euro.

Gli attacchi speculativi sono alle porte, per questo è sempre più atteso l’intervento deciso della BCE in risposta ai continui incrementi di valore della moneta unica.

Microsoft rileva Dell

 L’azienda Dell, un po’ come farà presto Seat Pagine Gialle in Italia, ha deciso di abbandonare il terreno impervio della borsa, accettando al tempo stesso un’offerta d’acquisto combinata dal direttore dell’azienda stessa, da Silver Lake e dalla Microsoft. Il valore dell’affare si aggira intorno a 24,4 miliardi di dollari e almeno nel settore tecnologico, non si ricordata un’acquisizione del genere dal 2007.

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In quell’anno, infatti ci fu l’acquisizione di Alltell da parte di Tpg e Goldman Sachs per 25 miliardi. Nella liquidazione delle azioni, ogni azionista otterrà circa 13,65 dollari per titolo che è un valore superiore agli 11 dollari della quotazione in borsa, nel momento in cui sono iniziate a circolare le voci sull’acquisizione. In pratica Dell ha perso più della metà del suo valore in cinque anni visto che tempo addietro i suoi titoli valevano anche 40 dollari l’uno.

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L’esperienza di Dell in borsa è durata circa 25 anni. Nel 1988 era stata lanciata una Ipo che aveva catapultato l’azienda nel magico mondo del Nasdaq. L’Ipo valeva 30 milioni di dollari e fu giudicato un record. Adesso, agli azionisti andranno circa 24,4 miliardi di dollari tra i contanti e le azioni.

Microsoft parteciperà all’operazione con un prestito da 2 miliardi di dollari, cui si aggiungeranno gli altri due soci con le loro doti di titoli e contanti.

Guadagnare ai tempi della guerra valutaria

 Il mercato ForEx è probabilmente uno dei più semplici da interpretare ed è chiaro a tutti che in questo momento è interessato da una vera e propria guerra, legata molto spesso alle decisioni delle banche centrali. Sono questi istituti quelli maggiormente interessati al deprezzamento delle monete locali, utile ad attirare nuovi investimenti.

Le scelte della BoJ fanno arrabbiare la Germania e si determina una lotta valutaria tra Tokyo e Berlino. La Bank of Japan, come anche al Fed in America, stanno premendo affinché il dollaro e lo yen perdano quota e così, come già indicato dalle statistiche, l’euro resta la valuta forte in circolazione. 

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In questo panorama in cui le banche centrali sono impegnate fortemente nella rincorsa alla liquidità, ci rimette soprattutto l’euro. Ecco allora che le indicazioni su monete forti, monete deboli e monete indebolite a scapito di altre rafforzate, aiuta nella scelta del portafoglio ForEX.

Gli analisti e i broker consigliano anche di diversificare gli investimenti puntando qualcosa sui fondi comuni d’investimento e sui mercati che replicano le oscillazioni del mercato valutario. Parliamo ad esempio dei mercati ETF (Exchange Traded Funds), degli ETN(Exchange Traded Notes) e degli ETC (Exchange Traded Commodity).

 

L’epopea di Seat Pagine Gialle

 Tra le azioni meno costose del mercato internazionale, c’è anche la “nostra” Seat Pagine Gialle, unica azienda a finire in questo elenco che non inorgoglisce nemmeno un po’ i broker del Belpaese. Ai tempi d’oro, le azioni di questa azienda, erano anche scambiate a 20 euro l’una, adesso valgono poco più di 3 millesimi di dollaro.

Cos’è successo e come possono approfittarne gli investitori? L’azienda Seat Pagine Gialle, attualmente, è vicinissima al fallimento e a dirlo è il management che si sta ingegnando per trovare una soluzione che da un lato garantisca la continuità aziendale evitando di creare un buco nella realtà industriale italiana e dall’altro riduca ai minimi termini l’indebitamento così da rendere sostenibile il rimborso dei debiti.

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Il grosso problema incontrato in questa operazione è la presa di coscienza del cambiamento del panorama industriale. Oggi, tra l’altro, Seat si trova a non poter nemmeno rispettare le scadenze del 2013. Per questo una delle poche strade percorribili sembra essere quella del concordato preventivo.

La richiesta è stata presentata al Tribunale di Milano, mentre si disponeva la sospensione del pagamento delle rate semestrali di interessi, in scadenza il 31 gennaio. La debolezza strutturale dimostrata dall’azienda, che fino a questo momento non aveva dato segni di cedimento, ha convinto giudici e creditori sulla validità del concordato.