Philips si abbandona al rosso

 Sorti alterne per le grandi aziende americane e non, che in questo periodo sono costrette a presentare i conti trimestrali. I bilanci mettono a nudo la salute delle società ma sono anche una bussola per gli investitori che adesso conoscono meglio dove inviare i loro risparmi.

Abbiamo già parlato di Amazon tra bilanci deludenti e ottimi rendimenti, oppure di P&G che fa progressi anche in borsa. Sul fronte italiano, invece, brilla l’esperienza di Lavazza pronta a sfidare Starbucks in Inghilterra.

Adesso vogliamo conoscere un po’ meglio quel che accade invece alla Philips, la società olandese che è tornata in terreno positivo soltanto alla fine dell’anno scorso. Un bilancio in realtà macchiato da una sanzione da record, di 509 milioni di euro che è stata imposta dalla Commissione UE che ha deciso di punirla per i prezzi applicati ai tubi catodici.

Quindi, l’ultimo trimestre dell’anno passato i conti Philips sono in rosso per questa ammenda ma poi la società, che si occupa di elettronica ed elettrodomestici, può fare affidamento su un utile netto di 231 milioni di euro. Il fatturato è cresciuto comunque fino a 7,16 miliardi che in termini percentuali si traducono in un incremento del 6,7%.

A livello programmatico l’azienda ha deciso di cedere per 150 milioni di euro il suo settore dedicato all’intrattenimento.

P&G fa progressi anche in borsa

 Tutte le notizie dell’ultimo periodo, quanto ad azioni, mercato ed evoluzioni dell’economia in generale, arrivano dall’America dove le corporate sono chiamate a presentare i conti trimestrali. Abbiamo già considerato la situazione di Amazon tra bilanci deludenti e ottimi rendimenti ed abbiamo dato uno sguardo d’insieme alla borsa americana, spiegando che è Wall Street a spingere Milano in alto.

Adesso, invece, parliamo di Procter&Gamble che si conferma di nuovo come il primo produttore di beni di consumo, siano essi detersivi, profumi o il classico e comunissimo Dash. I dati sono a dir poco entusiasmanti, almeno in riferimento al secondo trimestre fiscale che si è chiuso per l’azienda a dicembre.

Le attese e le stime degli analisti sono state abbondantemente superate, sia per quel che riguarda i profitti, sia in termini di fatturato. Alla fine l’effetto sul titolo in borsa si è sentito e Wall Street ha ricompensato gli investitori. Prima ci sono stati i dati interessanti di Unilever, che hanno spianato la strada a P&G.

I profitti di quest’ultima, netti, sono stati di 4,06 miliardi di dollari, che vuol dire praticamente 1,39 dollari per azione che sono anche il 140% in più di quello che si era visto nello stesso periodo dell’anno scorso. Per l’anno fiscale 2013 le stime sono state incrementate.

E’ Wall Street a spingere Milano in alto

 Wall Street è trainata dall’entusiasmo verso volumi di scambio che non si vedevano da cinque anni. Le borse europee, di riflesso, vivono un momento di gloria ma Milano resta sotto i riflettori per via dei crolli di alcuni titoli storici e soprattutto per l’affare Monte dei Paschi di Siena.

L’avvio di settimana di Wall Street e Tokyo

E’ vero che qualche giorno fa Monte dei Paschi crolla ma non trascina Piazza Affari  era uno dei temi che campeggiava nelle pagine di economia dei giornali, ma adesso le cose stanno cambiando. Andiamo con ordine.

In America le Corporate hanno iniziato a pubblicare i dati trimestrali e questi conti contribuiscono a tenere alto il volume degli scambi. Il fatto è che i trimestrali non erano così buoni dal 2007 e in più l’America vive una situazione di attesa rispetto alla politica monetaria che deve essere definita dalla Fomc.

In Asia, intanto, la borsa torna ai livelli del 2010 ed attende di conoscere i dettagli della politica di espansione monetaria messa a punto dalla Bank of Japan. Le scelte della BoJ fanno arrabbiare la Germania, ma la guerra valutaria non ferma l’impero orientale.

In tutto questo giro, Piazza Affari non riesce ad andare oltre il +0,4 per cento e guarda con sospetto a quel che sta succedendo all’istituto di credito senese. Il ministro dell’Economia ha provato a rassicurare gli investitori ma poi, nel frattempo, hanno perso terreno Eni e Saipem e per la borsa di Milano la giornata è diventata molto più complicata.

Lavazza sfida Starbucks in Inghilterra

 Starbucks, come anche Amazon che si barcamena tra bilanci deludenti ed ottimi rendimenti, ha avuto problemi con il fisco, ma i guai, per l’azienda contro la quale si è scagliato anche Cameron, non sono ancora finiti.

Cameron contro Starbucks

Stavolta però, parliamo di competizione e lo facciamo con una nota di orgoglio tricolore visto che sta per sbarcare in Inghilterra anche Lavazza. Il marchio italiano del caffé ha deciso che aprirà più di 400 punti vendita nei prossimi 10 anni. Al momento tra Londra e dintorni si aggirano gli esperti della Cushman & Wakefield che devono trovare le location più adatte all’impresa.

La concorrenza sul territorio inglese, per Lavazza, sarà molto dura visto che oltre alla tradizione di Starbucks dovrà farsi largo con l’esperienza e la qualità del prodotto tra gli affezzionatissimi di Costa e Caffé Nero. Di certo c’è che l’azienda ha intenzione di ampliare il business e per gli investitori, questa progettualità, è molto confortante.

Cosa ci dobbiamo aspettare dal Regno Unito

Concretamente, nei prossimi mesi, si aprirà sicuramente saranno inaugurate le prime cinque caffetterie a marchio Lavazza, due a Londra e le altre tre, probabilmente, a Leeds, Derby e Newbury. In tre anni, l’obiettivo, è di aprirne circa 50, sempre in centro città, nei punti turistici o nei centri commerciali.

Amazon tra bilanci deludenti e ottimi rendimenti

 La storia di Amazon è un caso particolare nel panorama finanziario odierno visto che a fronte di continui bilanci che deludono le aspettative, il titolo continua a correre, anzi a trottare in borsa. La conferma che ci sia “qualcosa di strano” è arrivata anche questa settimana.

Amanzon è uno dei titoli che nel mare magnum delle aziende di internet che occupano un posto a Wall Street, si è sempre tenuto a galla durante la crisi economica ed editoriale. Se fosse stato un editore tradizionale, dopo i dati trimestrali sarebbe immediatamente crollato, invece, stavolta, è successo il contrario.

 Elusione fiscale: colpiti Google, Amazon e Starbucks

Martedì sera, alla chiusura degli scambi, Amazon ha presentato il suo bilancio trimestrale e i dati riportati nel documento possono considerarsi soltanto deludenti. Gli investitori, però, non la pensano alle stesso modo e con i loro movimenti hanno fatto crescere il titolo, che ha raggiungo l’11 per cento.

 La lotta all’evasione colpisce la tecnologia

In pratica, Amazon, da circa un anno, ha portato a casa un ottimo +30% ma i consumi sono diminuiti, i costi che l’azienda deve sostenere sono in crescita e gli investimenti continuano a tenere Amazon dentro il recinto delle società in attivo, veramente a malapena. Eppure l’azienda, in un trimestre riesce a macinare volumi d’affari per più di 20 miliardi di dollari.

Secondo gli analisti il segreto di Amazon è in due ingredienti: sa tenere alto l’ottimismo degli investitori e sposta sempre l’attenzione sugli utili operativi e sui margini di profitto, piuttosto che sui profitti netti e sulle vendite.

Arriva Huawei dopo Samsung ed Apple

 Le certezze del mondo della tecnologia sembrano sbriciolarsi sotto i colpi dell’ennesimo colpo di scena che vede RIM uscire dalla terna delle “migliori” aziende produttrici di telefoni cellulari e smartphone, per lasciare il posto alla cinese Huawei. Un successo costruito comunque nel tempo.

Apple vende meno iPhone

Adesso, dietro a Samsung ed Apple, che sono in prima e in seconda posizione nella classifica dei produttori mondiali di smartphone, spunta a sorpresa l’azienda cinese Huawei che supera abilmente le mire “espansionistiche” della Nokia e della Research In Motion. 

► Perché Apple punta sulla Cina

Ma com’è successo? Sembra che negli ultimi tre mesi, stando alle rilevazioni IDC, ci sia stata un’ascesa importante dell’azienda cinese che ha trovato la formula per fare breccia tra i colossi degli smartphone: la proposta di cellulari di ultima generazione, di qualità media a prezzi molto bassi.

 Novità dal mercato degli smartphone

Per chi investe in borsa e nelle opzioni binarie, adesso, c’è soltanto da scoprire quanto durerà questa nuova stella del firmamento tecnologico. Certo è che di tradizione alle spalle ne ha parecchia Huawei. Non si tratta certo dell’ultima azienda sulla piazza internazionale. Anzi. Da più di 20 anni è attiva anche se la produzione di cellulari è iniziata molto tempo dopo la fondazione della società.

Dopo il lancio sullo scacchiere internazionale, il successo è stato inevitabile.

La fiducia dei consumatori ai minimi

uno sguardo al mercato valutario per calibrare gli investimenti e ci rivolgiamo soprattutto al ForEX, osservando da vicino il dollaro, ci accorgiamo che c’è un market mover molto importante: l’indice di fiducia dei consumatori. L’impatto di questo indice dipende dal fatto che se c’è fiducia nei consumatori è molto probabile che l’economia sia in ripresa.

E’ un discorso che può essere traslato anche nel panorama italiano. Forse sì, ma a quel punto bisogna prendere atto della situazione di crisi che sta vivendo il nostro paese.

 Incertezza politica Italia allontana investitori, il parere della BCE

In Italia, secondo l’ultima rilevazione dell’Istat, infatti, la fiducia dei consumatori è arrivata ai livelli minimi del periodo. Non si era giunti così in basso dal 1996. Questo vuol dire che, con la complicità dell’incertezza politica – che dovrebbe essere saziata alla metà di febbraio con la tornata elettorale – la situazione nel nostro paese è peggiorata.

L’indice di fiducia dei consumatori è passato dagli 85,7 agli 84,6 punti. Pesano le considerazioni dei nostri connazionali sulla situazione delle famiglie prima ancora che sulla situazione dell’Italia nel suo complesso. Sono ancora meno, tra l’altro, gli italiani che guardano con speranza al futuro.

Questo vuol dire che il 2013, Draghi a parte, il nostro paese vivrà nel pessimismo.

► Nonostante la crisi a Piazza Affari c’è ottimismo

A Yahoo! piacciono le donne

 Yahoo! a luglio dell’anno scorso, dopo aver tentato di risollevarsi dando le redini dell’azienda ad alcuni manager di successo, ha deciso di lasciare la poltrona di amministratore delegato ad una donna: Melissa Mayer che dalla sua aveva una grande e proficua esperienza con Google.

 La lotta all’evasione colpisce la tecnologia

Dal gigante dei motori di ricerca, evidentemente ha portato via la forma mentis ed ha regalato un successo insperato alla nuova azienda. Basta pensare che per la prima volta dopo quattro anni poco lieti per i bilanci di Yahoo!, l’azienda ha potuto mettere a segno una bella serie positiva che ha consentito di chiudere l’ultimo trimestre del 2012 con degli utili.

 Aumento profitti Google 2012

Non si gioiva in tal modo da 4 anni in azienda e sembra che il segreto della Mayer non sia poi così taciuto: ha potuto beneficiare degli sconti applicati dagli inserzionisti pubblicitari. A quel punto, nel trimestre che si è concluso a dicembre, gli utili registrati dall’azienda sono stati di 272,3 milioni di dollari, che sono sicuramente meno dei 295,6 milioni di dollari del 2011, ma comunque al di sopra delle attese.

E’ stata provvidenziale, dicono gli analisti, anche la vendita delle azioni del colosso internet cinese Alibaba e la volontà di stringere al massimo le spese di ristrutturazione. Alla fine dei conti le azioni di Yahoo! hanno guadagnato 23 centesimi l’una.

Per il FMI le riforme italiane valgono il 5% del PIL

 Il Fondo Monetario Internazionale, da tempo, tiene d’occhio quel che fa la politica italiana per stimolare la crescita economia nel nostro paese. Il FMI ha chiesto a tutti gli stati di lavorare per aumentare la flessibilità interna e ridurre i costi del mercato del lavoro. Se tutti i paesi riuscissero a lavorare nella stessa direzione sarebbe il Prodotto Interno Lordo internazionale a trarne beneficio.

 Per il Fmi l’Italia può tornare a crescere

Sembra infatti che con le liberalizzazioni e un’economia sospinta nella direzione giusta, con il progressivo abbandono dei contratti di lavoro atipici, si potrebbe arrivare ad un +5% del PIL. I punti cardine della riforma, quindi, sono nelle liberalizzazioni e nel mercato del lavoro. Due elementi in grado di trainare l’economia internazionale ma soprattutto interessanti ed efficaci nel contesto italiano.

Il nostro paese, secondo il FMI deve prima di tutto colmare il gap che lo allontana dai paesi più avanzati del centro Europa dove non è solo il divario sul terreno delle pensioni a pesare in modo insistente.

 Lo spread delle pensioni

Sul mercato del lavoro italiano il FMI è molto diretto: gli  incentivi all’apprendistato sono interessanti ma lasciare in circolazione tanti contratti atipici, può essere controproducente. Sono invece apprezzabili gli sforzi in materia di accordi sindacali e pacchetti fiscali, entrambi, ormai, risalenti al 2011.

Nuovi pericoli dalla Corea del Nord

 Chi investe in opzioni binarie ha sempre come obiettivo quello di conoscere quali sono i paesi più stabili, quali quelli più ballerini e quali i paesi in cui è possibile investire in modo più importante. Nelle ultime ore la tensione è tornata in Corea e in particolare sulla Corea del Nord.

 Dove si corre il rischio c’è più gusto

A dicembre, infatti, l’ONU ha deciso di inasprire le sanzioni contro questo paese, sostenuto anche dal parere della Cina, dopo aver scoperto che la Corea del Nord vuole fare un nuovo test nucleare il cui target sono gli Stati Uniti. In pratica hanno deciso di colpire al cuore dell’Occidente e dalle parole dei capi del regime, sembra addirittura che siano stati costretti:

La volontà popolare è che facciamo qualcosa anche di più grande di un test nucleare, l’Onu ci ha lasciato senza scelta, non possiamo che procedere verso la resa dei conti finale.

Parole molto dure, riportate da un quotidiano del regime. A questo punto il mondo intero si chiede se siamo davvero davanti ad una minaccia. Sicuramente da dicembre qualche evoluzione nell’impianto missilistico del paese ci deve essere stato. Kim Jong-un, leader nordcoreano, infatti, ha salutato con entusiasmo il lancio del missile Unha-3. Secondo gli USA è solo propaganda.

 Italia ai primi posti nella classifica dei Paesi più corrotti