ForEX: chi partecipa alle contrattazioni?

 Il mercato ForEX è uno dei più appetibili per chi si avvicina al trading online sfruttando la semplicità di alcuni strumenti, quali possono esserlo le opzioni binarie.

Sul mercato valutario sono decisive le scelte delle banche centrali e degli istituti finanziari internazionali ma il settore, molto semplice da interpretare nei suoi trend, è stato esteso anche agli investitori privati. Ecco allora che in un periodo del genere hanno acquisito sempre maggiore importanza anche i broker.

Il mercato ForEX, storicamente, è stato dominato dalle banche e dagli istituti finanziari che potevano determinare le oscillazioni delle quotazioni di una valuta investendo capitali ingenti. Ma nel corso degli anni, con l’ampliamento degli strumenti di trading online, il mercato ForEx si è aperto agli investimenti dei privati.

Online, tramite internet, infatti, molti retail trader possono scommettere sul trend di una valuta che subisce gli effetti della politica economica e monetaria di un certo stato.

Oggi, il parco dei partecipanti al mercato valutario si è ampliato e ci sono almeno cinque attori da tenere in considerazione. Restano le banche che definiscono i tassi di cambio delle valute, ma bisogna considerare anche l’incidenza delle compagnie commerciali, dei governi e delle banche centrali. Da aggiungere a questo tris di attori anche gli speculatori e le istituzioni finanziarie.

EUR e CHF: possibili oscillazioni

 Sono cinque gli appuntamenti cruciali per il mercato ForEX di oggi, se si considerano gli investimenti sulle oscillazioni dell’Euro e del Franco Svizzero. L’Eurozona, che attraversa un momento di depressione economica, è arrivata ad un momento decisivo.

In Europa è sicuramente da tenere d’occhio la decisione del Parlamento greco che oggi dovrebbe votare il nuovo pacchetto di austerity, decisivo per le sorti di questo paese ancora sull’orlo del default. Ma le oscillazioni dell’Euro sono legate soprattutto alla pubblicazione di due documenti:

  • la pubblicazione dei dati Eurostat sulle vendite al dettaglio nell’UE. Questo documento è fondamentale per la comprensione del sentiment dei consumatori europei ma avrà un impatto medio sull’euro; gli analisti, infatti, prevedono una leggera flessione dell’indice pari allo 0,1%;
  • più influente sul valore dell’euro, la pubblicazione dei dati sulla produzione industriale tedesca che dovrebbe raggiungere un valore superiore a quello previsto dagli analisti, ma senza oltrepassare la linea della zona negativa, confermandosi a -0,4%.

Per quanto riguarda il Franco Svizzero, invece, considerato un bene rifugio da tanti investitori, saranno importanti le pubblicazioni della banca centrale svizzera relative alle riserve di valuta estera e la pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo per il quale non si prevedono variazioni importanti ma una conferma dello 0,3% rilevato il mese scorso.

Obbligazioni Posteitaliane

 Posteitaliane è una delle aziende più attive nel settore obbligazionario e, rispettando le nuove esigenze dei cittadini, sempre maggiormente orientati alla liquidità degli investimenti, propone delle obbligazioni per diversificare le opportunità di risparmio.

Posteitaliane offre due tipi di obbligazioni: quelle strutturate che sono una soluzione d’investimento per i risparmi legata ai mercati finanziari, oppure quelle del Plain Vanilla che che puntano sul tasso fisso o sul tasso variabile. In entrambi i casi si parla di deposito titoli.

Per operare nel mercato obbligazionario, i privati interessati a questo genere d’investimenti, devono sottoscrivere un contratto per la prestazione dei servizi e delle attività d’investimento e per il servizio di custodia e amministrazione degli strumenti finanziari per conto dei clienti.

Sul sito di Posteitaliane sono disponibili le condizioni generali, il modulo per la richiesta dei servizi, le informazioni su tutti i prodotti finanziari, il foglio informativo completo e la scheda delle condizioni economiche. Prima di scegliere lo strumento d’investimento, però, cerchiamo di capire insieme con l’aiuto delle spiegazioni di Posteitaliane, cosa s’intende per obbligazione.

Si tratta di un titolo di credito che rappresenta una specie di prestito che il risparmiatore fa a favore dell’ente che emette l’obbligazione. Questa ha una durata e un tasso d’interesse, per cui alla scadenza l’ente deve rimborsare il costo dell’obbligazione e l’interesse previsto.

Il cohousing base della ripresa

 Il cohousing diventa la chiave della ripresa del settore immobiliare e trova terreno fertile a Torino e nella sua provincia. L’idea di rilanciare la coabitazione è nata da otto famiglie torinesi che si erano spese molto per la promozione del progetto Coabitare.

Coabitare è un’associazione culturale nata nel 2007. Le famiglie che hanno aderito all’iniziativa, due anni dopo, hanno pensato di acquistare insieme una vecchia casa in via del Cottolengo, uno dei quartieri più multietnici di Torino, di ristrutturarla e di stabilire lì la loro residenza.

Oggi, questo progetto di ristrutturazione edilizia sulla base del concetto di cohousing, sembra essere arrivato ad una conclusione, che ha visto nascere anche una cooperativa edilizia, denominata Numero Zero e formata dai proprietari delle case.

Il progetto sembra talmente innovativo e funzionale da essere presentato nella rassegna “I martedì di Urban center”, una serie di incontri in cui si raccontano le trasformazioni urbane rispondendo alle cinque domande caratteristiche del giornalismo inglese: chi, dove, quando, cosa e perché.

Gli alloggi realizzati sono stati rifiniti con l’aiuto dei proprietari e della maestranze artigianali locali ed hanno ottenuto tutte una classificazione energetica nella classe A o B. Il costo al metro quadro degli appartamenti è prossimo ai 2200 euro, compresi gli spazi che le abitazioni condividono.

L’economia secondo Romney

 Le elezioni americane sono state vinte da Barack Obama che è stato riconfermato alla Casa Bianca dai Grandi Elettori ed è dato in vantaggio anche nelle consultazioni cittadine. I mercati, adesso cercano d’interpretare i trend del mercato americano legati alle scelte dei democratici.

Chi investe in opzioni binarie, in genere, tiene d’occhio questi cambiamenti alla guida dei paesi. Per capire come orientarsi negli investimenti, vi proponiamo un percorso interpretativo inverso, ovvero immaginiamo la nuova politica economica e monetaria degli Stati Uniti nel caso di vittoria di Romney.

Il candidato repubblicano alla Casa Bianca, dal punto di vista economico e monetario, è assimilato molto a Bush Jr. Romney, usando il grimaldello dei risultati occupazionali degli States, ha provato a battere Obama sul fronte dell’economia interna.

La proposta era quella di una semplificazione burocratica, di un mantenimento delle tasse ai livelli attuali, ma di una riapertura dei tagli fiscali che si tradurrebbe in un alleggerimento fiscale per i cittadini.

Romney, una volta eletto, avrebbe anche rinverdito il settore creditizio con un sostegno più consistente alle banche e il settore energetico, con una politica espansiva nella commercializzazione del petrolio.

Dal punto di vista monetario, le scelte dei repubblicani vertono su un controllo più ferreo dell’inflazione al fine di gestire un nuovo periodo di crescita economica.

Chi ha finanziato la campagna di Obama

 Le elezioni presidenziali americane sono state emblematiche per numerosi motivi. Sicuramente è stato cruciale comprendere le prospettive economiche e finanziarie dei due candidati alla Casa Bianca. Obama o Romney? Il destino economico a Stelle e Strisce dipende anche dal potere affidato ai repubblicani o ai democratici.

Adesso, sotto il profilo azionario è molto importante capire quali compagnie hanno sostenuto la candidatura di Obama per prevedere quali titoli a Wall Street e nello scacchiere internazionale potranno vivere una seconda giovinezza.

Secondo il sito Opensecrets, i big della tecnologia hanno sostenuto Obama che si è sempre dimostrato favorevole nell’offrire incentivi alle imprese che usano le tecnologie informatiche statunitensi. Ecco perché, tra l’altro, nel mirino del fisco americano, di recente ci è finito il colosso di Cupertino, la Apple che ha eluso il fisco delocalizzando all’estero la produzione dei suoi dispositivi.

Stando ad Opensecrets, quindi, tra i maggiori sostenitori di Obama ci sono Microsoft e Google che figurano al secondo e al terzo posto tra i maggiori finanziatori di Obama avendo investito nella campagna elettorale capitali pari a 761 (Microsoft) e 737 milioni di dollari (Google).

Hanno investito in Obama anche diverse agenzie di comunicazione. Tra i top donors, comunque, ci sono Goldman Sachs (994 milioni di dollari), Bank of America (921), Morgan Stanley (827) e Credit Suisse (618). 

La teoria del prospetto

 La teoria del prospetto è sempre stata considerata antitetica alla teoria dell’utilità ma in fondo il suo obiettivo è soltanto quello di descrivere i comportamenti che si discostano dalle aspettative degli analisti. Un modo per dare un senso alle “eccezioni che confermano la regola”.

La teoria dell’utilità attesa e del comportamento razionale dicono che un investitore, in genere, agisce valutando in maniera sistematica una serie di variabili economico-finanziarie. Se fosse sempre vera la teoria dell’utilità, perché tanti analisti si ritrovano con frequenza davanti a comportamenti inaspettati?

Per spiegare tutto è stata portata in campo la teoria del prospetto formulata nel 1979 da Kahneman e Tversky. I due psicologi israeliani sostengono che gli individui, per scegliere un investimento, si basano soprattutto sul loro status quo.

In poche parole, al momento di scegliere un investimento, hanno una rilevanza particolare sia l’effetto contesto, sia l’avversione alle perdite.

Per contesto s’intende il panorama entro cui l’individuo deve scegliere considerato il suo punto di partenza e i possibili esiti delle azioni finanziarie.

Per quanto riguarda l’avversione alle perdite c’è da considerare che in generale gli investitori vogliono evitare la perdita più di quanto sono motivati ad ottenere un guadagno. Il tutto, probabilmente, è legato allo spirito di sopravvivenza.

La scelta del broker

 Chi investe in borsa e lo fa sfruttando la tecnologia di trasmissione online, sa che è importante scegliere un broker di fiducia che sia in grado di rispettare le scelte d’investimento dei suoi clienti. Ma quali sono le regole per la scelta dell’intermediario online?

Per scegliere un broker ci sono alcuni elementi discriminanti: in primo luogo i costi dell’intermediazione, ma anche la rapidità di esecuzione delle scelte d’investimento, la comodità d’uso degli strumenti proposti, i servizi e il controllo. Entriamo nel dettaglio di questi aspetti.

I broker online costano meno degli intermediari classici nel nostro paese, in genere si fanno pagare una quota fissa per ogni ordine e i prezzi oscillano tra i 2 e i 10 euro.

Il trade, che poi è il cuore dell’attività d’investimento, deve essere confermato elettronicamente al cliente tramite un messaggio email. Quanto più è rapida la risposta, maggiore è l’affidabilità del broker. Un buon intermediario è praticamente reperibile sempre.

C’è da considerare dunque la “comodità” di aver sempre a disposizione un broker per gli investimenti durante la giornata.  Per i clienti è molto importante anche avere sempre un controllo sul capitale investito ed essere coccolati tramite una serie di servizi aggiuntivi: email, newsgroups e via dicendo.

A voi la scelta!

L’elusione fiscale non premia

 L’elusione fiscale non premia le aziende quotate in borsa. Gli investitori, nell’ultimo periodo, tendono a fidarsi molto poco delle aziende che delocalizzano la produzione all’estero per avere benefit dal punto di vista fiscale. Un caso di questo tipo è rappresentato dalla Apple.

L’azienda di Cupertino è finita di nuovo nel mirino dell’Ente che in America si occupa delle riscossione delle tasse. Il problema sembra legato ad una sorta di elusione fiscale che non è illegale, fa bene ai conti delle aziende che la usano, ma non convince gli investitori.

In pratica la Apple avrebbe dovuto pagare un’imposta del 35 per cento sui profitti ottenuti negli Stati Uniti e così ha pensato di delocalizzare la produzione dell’azienda all’estero e in questo modo ha avuto la possibilità di pagare soltanto le imposte estere che sono ferme al 2 per cento circa.

E’ chiaro che in questo  modo gli introiti della Apple sono cresciuti e si può spiegare facilmente l’impennata del titolo negli anni passati. La strategia della Mela Morsicata è stata adottata in passato anche da Microsoft e da Hewlett-Packard.

Per quanto riguarda la Apple, dalla morte di Jobs in poi, l’elusione fiscale è stata accentuata passando da 74 a 82,6 miliardi di contanti. L’America adesso studia un modo per riportare a casa quel denaro e per ridimensionare la portata del titolo Apple.

Il cambio di governo in Cina

 La Cina, in questo momento, sta per attraversare un periodo molto complesso, si avvia infatti verso un cambio di governo che avviene in un momento altrettanto topico per l’economia internazionale. Gli elettori americani stanno scegliendo in queste ore il loro nuovo presidente.

Il mercato valutario, quindi, dovrà fare i conti con due nuovi leader che guideranno l’economia nazionale e definiranno alcuni assetti macroeconomici, validi almeno per i prossimi dieci anni. E’ chiaro che sulla base della scelta del leader sarà plasmata anche la politica monetaria di Cina e Stati Uniti.

In Cina, il partito comunista cinese avvia il Diciottesimo Congresso Nazionale alla fine del quale dovrà essere definito il nuovo leader destinato a guidare il paese. La Cina, in questo periodo, sta assistendo ad una battuta d’arresto dell’economia, nonostante la crescita continui.

In Cina i candidati alla guida del paese sono il Vice presdente della Repubblica popolare cinese Xi Jinping e il Primo ministro del consiglio di stato, Li Kequinag.

Gli investitori si aspettano nuove misure di stimolo all’economia al fine di supportare la crescita del paese e condizionare positivamente l’andamento dei titoli asiatici. Sicuramente ha influito molto il taglio dei tassi d’interesse che c’è stato due volte in questo ultimo anno, ma servono interventi extra.