Investimenti intelligenti: come ottimizzare i costi di manutenzione nelle industrie

L’efficienza e la gestione dei costi sono di primaria importanza all’interno di qualsiasi settore produttivo. Le macchine utensili svolgono un ruolo fondamentale nella produzione industriale, ma spesso sono soggette a usura e incidenti che possono comportare costi di manutenzione significativi per l’imprenditore. In questo articolo, esploreremo come l’investimento in protezioni per macchine utensili di qualità possa rappresentare una scelta intelligente per ottimizzare i costi di manutenzione e migliorare l’efficienza operativa.

L’importanza delle protezioni per macchine utensili

Le macchine utensili sono il cuore pulsante dell’industria manifatturiera. Sono responsabili della lavorazione di materiali grezzi in prodotti finiti, e il loro funzionamento efficiente è essenziale per il successo di qualsiasi operazione industriale. Tuttavia, senza le adeguate protezioni, queste macchine sono esposte a una serie di rischi che possono influenzare negativamente la produzione e i costi di manutenzione. Non solo sono sottoposte a usura e a danneggiamento a causa di polveri, elementi di disturbo nell’ambiente e utilizzo prolungato, ma se non correttamente protette sono causa di gravi incidenti sul luogo di lavoro. L’assenza di protezioni può portare a situazioni pericolose per gli operatori e danni alle macchine stesse.

Riduzione dei rischi e impatto sui costi

Gli incidenti sul luogo di lavoro non sono solo una minaccia per la sicurezza degli operatori, ma possono anche comportare costi significativi per l’azienda. Le ferite degli operatori richiedono cure mediche e possono dare luogo a cause legali. Allo stesso modo, i danni alle macchine utensili possono richiedere costose riparazioni o la sostituzione di macchinari costosi e preziosi per il flusso produttivo. L’arresto della produzione a causa di una macchina usurata o non funzionante può causare ritardi nella consegna e la perdita di clienti. Facciamo un esempio. Un’azienda manifatturiera ha subito un incidente in cui un operatore ha perso un dito a causa della mancanza di protezioni su una macchina utensile. All’azienda viene giustamente richiesto pagare le spese mediche dell’operatore, affrontare una causa legale e sostituire le parti danneggiate della macchina o il macchinario nel suo complesso. In totale, i costi possono raggiungere cifre da capogiro, e questo senza contare la possibile perdita di clienti dovuta ai ritardi e il danno all’immagine dell’azienda.

Le soluzioni per proteggere lavoratori e macchinari

Per ridurre i rischi e ottimizzare i costi di manutenzione, è fondamentale investire in protezioni adeguate per le macchine presenti in fabbrica. Esistono diversi tipi di protezioni disponibili, ciascuno progettato per affrontare specifiche esigenze di sicurezza e manutenzione dei macchinari industriali.

  • Protezioni fisiche: includono coperture, guaine e soffietti progettati per proteggere gli operatori dalle parti in movimento delle macchine e prevenire l’accesso non autorizzato.
  • Sistemi di monitoraggio: sensori e sistemi di monitoraggio avanzati possono rilevare anomalie nelle macchine e segnalare potenziali problemi prima che si verifichino incidenti.
  • Dispositivi di arresto di emergenza: consentono agli operatori di fermare immediatamente una macchina in caso di emergenza, riducendo al minimo il rischio di danno per i lavoratori.
  • Allarmi acustici e visivi: avvisano gli operatori di situazioni pericolose o di manutenzione necessaria per la macchina con cui stanno lavorando.

Ottimizzazione dei costi di manutenzione

L’installazione di protezioni adeguate può prevenire incidenti e prolungare la vita delle macchine utensili. Questo si traduce in significativi risparmi a lungo termine per l’azienda. Le protezioni fisiche, ad esempio, impediscono il contatto diretto con le parti in movimento delle macchine, riducendo il rischio di usura prematura e di danno al macchinario. Un altro aspetto considerare è la riduzione delle interruzioni nella produzione. Le macchine con protezioni adeguate tendono a richiedere minori interventi di manutenzione e quindi un minore downtime. Ciò garantisce consegne puntuali e soddisfazione del cliente.

Best practices e consigli per proteggere i macchinari

Se si desidera investire in protezioni per macchine utensili per ottimizzare i costi di manutenzione, è importante seguire alcune best practices. Prima di tutto, vanno individuati i rischi specifici dei macchinari presenti in fabbrica e quindi dell’ambiente di lavoro in cui si opera. Ogni macchina e ogni processo industriale hanno dei rischi specifici. Identificarli è il primo passo per selezionare le protezioni più adatte. In questo senso, si consiglia sempre di scegliere protezioni di qualità: risparmiare sulla sicurezza può comportare enormi rischi e costi ancora maggiori nel lungo periodo. Va ricordato poi che gli operatori devono essere formati sull’uso e sulla manutenzione delle protezioni, per garantire che siano utilizzate correttamente. Le protezioni devono essere regolarmente controllate e cambiate quando necessario per garantire la sicurezza sul luogo di lavoro.

Mercato immobiliare a Milano: com’è la situazione attuale

Nel corso del 2021 il mercato immobiliare ha mostrato un importante aumento nelle vendite, in tutta Italia ma in particolare nelle grandi città. Milano in testa, con un aumento di oltre il 15% rispetto agli anni precedenti. Sono contemporaneamente aumentati anche il costo degli immobili e delle locazioni, segnali di un mercato vivace e di un buon numero di nuovi clienti pronti a scegliere la nuova casa. Il 2022 ha confermato parzialmente questo andamento, fino a metà anno. In seguito una serie di fattori hanno portato a una chiusura di anno in negativo rispetto all’anno precedente.

mercato immobiliare a Milano

Transizione energetica: la strategia ENEL per la riqualificazione degli impianti

The solar panel is on the tracker

Riprogettazione, recupero e integrazione con la creazione di poli energetici, innovativi e sostenibili

Il percorso di transizione ecologica in corso coinvolge anche il patrimonio industriale di impianti energetici da valorizzare e al quale dare una seconda vita, attraverso un processo di riqualificazione e un nuovo sviluppo fondato su economia circolare, sostenibilità, innovazione e coinvolgimento di comunità e istituzioni locali.

Secondo la strategia di Enel, la riqualificazione ha come priorità la valorizzazione degli asset esistenti e la loro trasformazione in poli energetici integrati. Cioè, in luoghi dove combinare le diverse tecnologie utili ad accelerare la transizione energetica.

Due gli esempi significativi – il primo, di integrazione; il secondo, di riqualificazione:

  1. Sun Hunter, la futura fabbrica di tracker nella Centrale “Alessandro Volta” a Montalto di Castro, per produrre dispositivi che permettono ai pannelli fotovoltaici di seguire il Sole durante la giornata. Il progetto creerà fino a 70 posti di lavoro, offrendo opportunità occupazionali anche al personale proveniente dall’indotto della Centrale. La nascita della fabbrica sarà solo uno degli sviluppi che vedrà il sito, destinato a evolvere ulteriormente con l’installazione di un parco fotovoltaico della potenza di circa 10 MW e di sistemi di accumulo di energia per circa 245 MW. Mentre una parte degli impianti turbogas già presenti, rinnovati e resi più efficienti, resterà attiva a supporto della stabilità del sistema elettrico.

Con questo progetto, la Centrale diventerà il più esteso polo energetico multifunzionale in Italia, in un’ottica di economia circolare e di valore condiviso con il territorio.

  1. Il polo turistico innovativo di Porto Tolle, nell’area patrimonio Unesco nel territorio del Polesine. Un progetto grazie al quale un impianto industriale che ha partecipato attivamente alla vita e alla storia della comunità locale e del Paese potrà diventare punto di partenza per nuove opportunità e occasioni di sviluppo e di turismo sostenibile.

La transizione energetica comporta la riprogettazione delle Centrali per renderle più sostenibili e circolari. Ragione per la quale, già nel 2020, Enel ha lanciato quattro concorsi aperti ad architetti e ingegneri – alla ricerca di soluzioni in grado di trasformare gli impianti in infrastrutture moderne ed efficienti, nelle quali far convivere gas naturale, fonti rinnovabili e batterie per lo stoccaggio di energia. 

Le Centrali coinvolte sono state Eugenio Montale a La Spezia, Andrea Palladino a Fusina, Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia e Federico II a Brindisi. Tutti siti che hanno contribuito allo sviluppo industriale e sociale del Paese, fortemente legati ai territori che li ospitano.

Il principale obiettivo è quello di creare poli energetici sempre più integrati con l’ambiente nel quale sono inseriti, riducendo l’impatto paesaggistico attraverso un’idea nuova di Centrale, proponendo spazi aperti alla fruizione da parte dei cittadini e individuando un design centrato su principi di sostenibilità, circolarità e innovazione.

Una trasformazione energetica a tutto tondo. Che coinvolge generazioni, segmenti economici e competenze. E che si inserisce nel più ampio impegno di Enel per una transizione energetica giusta, fondata su quattro pilastri strategici:

  • riqualificazione degli impianti,
  • sostituzione delle fonti fossili con quelle rinnovabili (decarbonizzazione),
  • sviluppo di tecnologie di accumulo,
  • digitalizzazione delle reti elettriche.

Perché promuovere un business con le candele personalizzate

Decidere di offrire in omaggio delle candele personalizzate in qualità di gadget promozionali è una scelta che può avere ripercussioni positive da molti punti di vista. Questi oggetti, infatti, sono sinonimo di fantasia e di creatività, e al tempo stesso offrono una soluzione accattivante per rendere un logo più visibile. Ci sono un sacco di modelli particolari che, in virtù della propria peculiarità, sono in grado di sorprendere: e, come noto, questa è una delle caratteristiche più importanti per un gadget promozionale che sia efficace.

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Investimenti nelle farmacie: fattori da considerare nella compravendita

Occuparsi di acquisto o di vendita di farmacie, oppure di parafarmacie, è un’attività che sta prendendo piede nel nostro Paese e che sta crescendo con un trend positivo. Piuttosto che aprirne di nuove, i farmacisti, non soltanto quelli più giovani, sembrano prediligere la compravendita di attività già avviate, utili anche per ridurre il rischio di investimento.

investimenti nelle farmacie

Come si spiega la crisi dell’Euro rispetto al Dollaro

In tanti si chiedono a cosa sia dovuta l’attuale crisi dell’Euro rispetto al Dollaro. La moneta europea ha poco più di 20 anni ma la sua storia è già turbolenta. Dalla sua creazione nel 1999, la moneta unica ha avuto alti e bassi. Dopo aver superato una certa fragilità iniziale (nell’ottobre 2000 l’euro valeva solo 0,85 dollari), l’euro ha iniziato una solida fase di ripresa che nell’estate del 2008 ha portato a quota 1,60. Con la crisi finanziaria del 2008, che ha trasformato, nella zona euro , in una crisi del debito sovrano, la moneta unica è caduta, ma la politica della Banca Centrale Europea (BCE) e gli sforzi di bilancio dei paesi membri hanno contribuito a stabilizzarla. Nel 2022, invece, il calo accelera e porta la moneta unica a scendere sotto la parità con il dollaro.

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Cosa comporta il pareggio tra Euro e Dollaro degli ultimi giorni

In tanti si chiedono cosa comporti il pareggio di quotazione tra Euro e Dollaro registrato in questi giorni. Per la prima volta in 20 anni, il tasso di cambio tra l’euro (EUU) e il dollaro USA ha raggiunto la parità, il che significa che le due valute valgono lo stesso. Martedì l’Euro ha toccato $ 1 , in calo di circa il 12% dall’inizio dell’anno. I timori di una recessione nel continente abbondano, alimentati dall’elevata inflazione e dall’incertezza dell’approvvigionamento energetico causata dall’invasione russa dell’Ucraina.

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Considerazioni a margine sul pareggio tra Euro e Dollaro

L’Unione Europea, che prima della guerra riceveva circa il 40% del suo gas attraverso gli oleodotti russi, sta tentando di ridurre la sua dipendenza dal petrolio e dal gas russi. Allo stesso tempo, la Russia ha ridotto le forniture di gas ad alcuni paesi dell’UE e ha recentemente ridotto del 60% il flusso del gasdotto Nord Stream verso la Germania.

Ora quel pezzo critico dell’infrastruttura di importazione del gas in Europa è stato chiuso per manutenzione programmata a causa degli ultimi 10 giorni. I funzionari tedeschi temono che potrebbe non essere riattivato. La crisi energetica si accompagna a un rallentamento economico, che ha messo in dubbio se la Banca centrale europea possa inasprire adeguatamente la politica per ridurre l’inflazione. La BCE ha annunciato che aumenterà i tassi di interesse questo mese per la prima volta dal 2011, poiché il tasso di inflazione dell’eurozona si attesta all’8,6%.

Alcuni dicono che la BCE sia molto indietro rispetto alla curva e che un atterraggio duro è quasi inevitabile. La Germania ha registrato il suo primo deficit commerciale di beni dal 1991 la scorsa settimana, poiché i prezzi del carburante e il caos generale della catena di approvvigionamento hanno aumentato significativamente il prezzo delle importazioni.

Una serie di rialzi aggressivi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, inclusa la Fed, insieme al rallentamento della crescita economica manterranno la pressione sull’euro spingendo gli investitori verso il dollaro USA come porto sicuro, affermano gli analisti. La Federal Reserve statunitense è molto più avanti dell’Europa in termini di inasprimento, avendo aumentato i tassi di interesse di 75 punti base, indicando che questo mese arriveranno ulteriori aumenti dei tassi.Questo rifugio sicuro nel dollaro USA potrebbe diventare ancora più estremo se l’Europa e gli Stati Uniti entrassero in recessione, ha avvertito George Saravelos, Head of FX Research di Deutsche Global, in una nota la scorsa settimana. Occhi aperti.

5 tipi di investimenti alternativi ad azioni o obbligazioni

I risparmiatori dopo aver accumulato una buona quota di capitale, generalmente propendono per l’investimento del denaro in attività che prevedono una remunerazione o una data percentuale di guadagno nel breve o nel lungo periodo.

investimenti alternativi

Prima di investire, dovete essere consapevoli del fatto che qualsiasi investimento, anche quello più sicuro, nasconde qualche rischio che potrebbe erodere in parte i vostri risparmi. La regola principale, soprattutto per chi non ha esperienza nel settore, è una sola: affidarsi a dei professionisti del settore, ascoltandone consigli e suggerimenti. Detto questo, di seguito vi presentiamo 5 tipi di investimento alternativi all’acquisto di azioni e obbligazioni.

Acquistare Etf

Gli ETF sono strumenti di investimento finanziario che permettono di investire somme non troppo elevate, anche per tempi brevi. Come le azioni e le obbligazioni, anch’essi sono quotati in Borsa, ma, a differenza di queste, non sono emesse da singole aziende, ma fanno riferimento a un intero mercato e replicano gli indici. Un esempio sono gli etf sul gas naturale, i quali replicano l’indice di questa materia prima e permettono anche ai piccoli investitori di acquistare singole quote del paniere; per saperne di più, potete leggere l’articolo di approfondimento su https://blog.moneyfarm.com/it/etf/etf-gas-naturale/.

Per acquistare ETF è possibile rivolgersi alla banca oppure a intermediari autorizzati tra i quali sono inclusi anche i broker che gestiscono le piattaforme di trading online.

Aprire un conto deposito

Anche il conto deposito può essere considerato un tipo di investimento finanziario, seppure molto diverso da quello tradizionale che fa capo alle quotazioni di borsa.

Il conto deposito è un conto che può essere aperto presso una banca, ma che, a differenza del classico conto corrente, è caratterizzato da un’operatività limitata a due sole operazioni: versamento e prelievo. Chi opta per questo tipo di investimento, può scegliere tra i conti vincolati e i conti non vincolati; i primi sono i più remunerativi, ma obbligano a tenere il denaro bloccato per tutto il tempo deciso in sede contrattuale. I secondi fanno guadagnare meno, ma consentono di usare il denaro in qualsiasi momento, quando se ne ha più bisogno.

C’è qualche rischio correlato a questo tipo di investimento oppure è sicuro al 100%? Come tutti gli investimenti, anche questo presenta qualche rischio; il principale è dato dal rischio di insolvenza della Banca, la quale potrebbe non essere in grado di restituire il denaro. In realtà, proprio come i risparmi depositati sul conto corrente, anche il capitale investito nei conti deposito è tutelato, fino a 100000 euro, dal Fondo di Garanzia dei Depositi.

Investire nel mattone

Investire nel mattone significa acquistare un immobile, non necessariamente abitativo, ma anche ad uso commerciale, e guadagnare o dalla vendita o dall’affitto dei locali. Per aumentare il capitale seguendo questo metodo, è necessario disporre di una buona somma di partenza e scegliere con estrema attenzione l’immobile tenendo conto della zona in cui è situato, degli interventi di ristrutturazione necessari e della richiesta di mercato.

Investire nell’oro

L’oro è considerato un bene rifugio e, come tutti i tipi di investimento, presenta sia pro e contro. Per sapere se e quanto convenga investire in questo metallo prezioso, è fondamentale affidarsi ai consigli dei professionisti, i quali sapranno indicare tempi e modi migliori per effettuare un investimento di questo tipo. Investire nell’oro senza acquistare azioni o obbligazioni significa rivolgersi al bene fisico, ossia all’acquisto di lingotti o di monete d’oro.

Trattandosi di beni fisici, si dovrà provvedere a individuare un luogo sicuro e sufficientemente grande in cui conservarli, e si potrà sottoscrivere un’assicurazione che protegga dal furto.

Trading, parliamo di differenze tra Futures e CFD

Il trading online si è diffuso soltanto negli ultimi anni e grazie al supporto fondamentale della tecnologia di internet, dei computer e di altri dispositivi elettronici molto comuni. Tuttavia, come altri ambiti finanziari, anche questo risulta essere per certi versi complesso, ma al tempo stesso davvero affascinante. E se a questo si aggiunge anche la possibilità offerta di poter ottenere profitti, ecco spiegato il perché della sua repentina diffusione nella realtà odierna.

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Confimea: darsi da fare per favorire investimenti a lungo termine

Darsi da fare per favorire progetti di investimento a lungo termine nel paese: è questo il messaggio lanciato forte e chiaro da Gubbio, dove si sono riuniti gli Stati Generali di 30, Confederazione Datoriale di piccole e medie imprese italiane.

Un interlocutore importante per lo stesso mondo imprenditoriale ma ancor di più per i sindacati e le Istituzioni, per i quali rappresenta uno stimolo alla ricerca del miglioramento. Da Gubbio il presidente Nazionale Roberto Nardella ha spiegato che la sua associazione non intende tirarsi indietro davanti alle sfide che il paese sta mettendo davanti all’imprenditoria.  Il fatto che l’Italia sia il Paese che in Europa cresce meno, sottolinea, è un problema che esiste per via dello squilibrio esistente tra il mercato e lo Stato e tra il modello imprenditoriale e l’organizzazione del sistema pubblico.

“Le nostre imprese chiedono l’avvio di un processo serio di spending review” ha sottolineato, “con meno tasse, meno spese, meno privilegi, meno burocrazia e un mercato del lavoro più elastico: questo va fatto in fretta e senza indugi, e questo porteremo al Governo”.

Confimea non dimentica di inserire nei suoi obbiettivi anche il Mezzogiorno, nel quale il divario con il Nord è ancora sensibile: È indubbio che, per ciò che riguarda il territorio in generale e le Pmi in particolare, ripartire in modo efficace significa perlomeno affrontare un adeguamento dei contratti che sia in grado non solo di far calare l’occupazione ma allo stesso tempo attirare gli investimenti, al fine di dare vita ad un circolo virtuoso di lavoro e crescita.

Nel corso degli Stati generali di Confimea Imprese si è parlato di PNRR e transizione ecologica, digitalizzazione e made in Italy: temi caldi e di attualità. Ma soprattutto si è parlato di quelli che sono i problemi più gravi e difficili da risolvere che colpiscono le Pmi italiane: il costo del lavoro, il fisco e la difficoltà di costituire dei corridoi internazionali capaci di favorire con il loro contributo la crescita delle imprese.

La presenza di rappresentanti delle Istituzioni a Gubbio ha reso possibile una discussione proattiva, senza dimenticare di centrare il punto delle criticità: l’Italia ha bisogno di riforme strutturali che tardano ad arrivare, cresce più lentamente dei suoi competitor e soffre della bassa dinamica della produttività totale. Completa il quadro un flusso di investimenti non sufficiente. Sono questi i problemi che Confimea vuole risolvere. E ancora una volta lo ha ribadito con decisione.