La fusione Fiat-Chrysler, potrebbe non avvenire più. I dubbi dei soci

 Le magnifiche prestazioni della casa di Detroit non bastano. Alle paure degli investitori che l’eventuale esercizio del diritto di recesso da parte di un grande numero di soci possa far saltare (almeno per ora) la fusione fra Fiat e Chrysler si è unito il dato sul Pil che prova il ritorno dell’Italia in recessione.

Prada, un bilancio che mostra le molte difficoltà del gruppo

 La crescita (+1%) non è “di lusso”, ma il gruppo guidato da Patrizio Bertelli, vuole difendere sia la redditività, che è tra le maggiori del settore, sia gli investimenti nelle nuove aperture. Ricavi fermi nel semestre a 1,75 miliardi

La Cina continua lo shopping investendo in Italia

 La Cina ha effettuato un “grande balzo” in Italia. Infatti nell’arco di una settimana Pechino ha fatto shopping in Italia con investimenti per un valore di quasi 3 miliardi di euro. L’utility cinese State Grid, una delle più grandi al mondo, ha dato 2,1 miliardi di euro per Cassa depositi e prestiti Reti (la holding che controlla Snam e Terna). Mentre People Bank of China ha comperato partecipazioni intorno al 2% in Fiat, Telecom e Prysmian che vanno ad unirsi alle quote già acquistate in Eni e Enel qualche mese fa. 

Campari, bene i risultati ottenuti nel primo semestre

 Campari chiude il primo semestre con risultati fondamentalmente stabili, grazie ad un aumento della velocità delle vendite nel secondo trimestre, ed è ottimista di poter mantenere nella seconda parte dell’anno il trend positivo di crescita organica dei primi sei mesi.

Twitter, in crescita i ricavi del social Network

  Twitter chiude il secondo trimestre con ricavi più che raddoppiati  che vanno oltre le attese. I ricavi del periodo aprile-giugno salgono a 312,2 milioni di dollari, aumentando del 124% rispetto ai 139,3 milioni di dollari dello stesso periodo del 2013.

Fiat, vendite in crescita e ricavi in aumento

 Si è concluso in maniera  positiva il secondo trimestre per il gruppo Fiat Chrysler. I ricavi sono aumentati del 5% andando a 23,3 miliardi di euro e l’Ebit (un indice di redditività) è stato pari a circa un miliardo di euro. L’indebitamento netto industriale è diminuito a 9,7 miliardi di euro mentre la liquidità disponibile è aumentata a 21,8 miliardi di euro. Le consegne a livello mondiale sono aumentate del 2% a 1,2 milioni di veicoli. Sono stati confermati gli obiettivi per l’anno in corso. 

Wall Street in discesa dopo la decisione della Federal Reserve

La soglia dei 30 miliardi di iniezioni di liquidità, superata a ribasso settimana scorsa da parte della Federal Reserve ha portato agli storni che ci attendevamo, storni non ancora definitivi ma che hanno fatto segnare la peggior discesa settimanale da settembre 2011.

Quali conseguenze per i vecchi tango bond dopo il default dell’Argentina?

 In un post pubblicato prima di questo abbiamo visto quali potranno essere le possibili conseguente per coloro che detengono in questo momento titoli argentini ristrutturati, ovvero i tango bond del default, dopo aver aderito, in un periodo compreso tra il 2005 e il 2010 al concambio sui titoli in seguito alla ristrutturazione del debito.

Quali conseguenze per i tango bond ristrutturati dopo il default dell’Argentina?

 Lo scorso 30 luglio 2014 l’Argentina, da tempo sulle pagine dei quotidiani finanziari di tutto il mondo per la vicenda dei cosiddetti tango bond, è entrata per la seconda volta in tredici anni in uno stato di default tecnico. Non è infatti riuscita ad onorare gli impegni presi con i creditori internazionali che hanno acquistato i suoi titoli di stato aderendo alla ristrutturazione del debito, dal momento che, non avendo trovato di recente un accordo con i possessori degli hedge fund, i pagamenti sono rimasti bloccati.