Mercato forex, volatilità ancora compresa

 Gli investitori che partecipano al mercato valutario meglio conosciuto come il mercato forex, il maggiore per scambi al mondo, sembrano rimanere in attesa di eventi per comprendere le future mosse dei cambi.

Oro e Rame, due andamenti contrapposti

 Come spesso avviene in tema di beni rifugio e con i listini azionari sotto pressione, non bisogna stupirci se l’oro si trova di nuovo sui punti di resistenza. L’area 1.360/65 dollari l’oncia risulta infatti piuttosto cruciale per attendersi forti movimenti al rialzo in ottica di ripresa dei 1.400 dollari.

I mercati finanziari e l’analisi intermarket

 I quattro mercati principali che vengono tenuti in considerazione nel momento in cui si effettuano delle analisi cosiddette intermarket, sono  S&P500, Dax, FTSE Mib e Nikkei che vengono considerati i quattro benchmark finanziari.

Franco svizzero, trend in crescita

 Il franco svizzero nelle ultime settimane ha ottenuto benefici dalla crisi scaturita in Ucraina. I problemi in Crimea hanno portato molti investitori a spostare i propri capitali dai paesi emergenti a porti più sicuri (“flight to quality”).

Immobili di lusso, arrivano i capitali stranieri. Eni e Poste ingolosite

 George Soros, ha rilevato il 5% di Igd Siiq, società immobiliare controllata dalle Coop, tramite il fondo Quantum Strategic Partners, gestito da Soros Fund Management. Questo potrebbe significare che i capitali stranieri hanno ripreso a puntare sull’Italia. A interessare gli investitori esteri sono soprattutto i marchi del lusso e il real estate.

Apple, un italiano alla presidenza finanziaria

 Luca Maestri, oggi vice presidente del settore finanziario, prenderà il posto a settembre di Peter Oppenheimer, chief financial officer di Apple, entrato a fare parte del consiglio di amministrazione di Goldman Sachs.

Burocrazia e tasse frenano le imprese?

 Il governo Renzi ha promesso di rilanciare l’economia in Italia con due provvedimenti da proporre immediatamente. Un taglio delle tasse da 10 miliardi di euro che si dovrebbe basare soprattutto sul cuneo fiscale. Inoltre, il governo ha avuto parole decise per quanto riguarda la lotta alla burocrazia che spesso rende difficile nel nostro Paese fare impresa.

L’obiettivo del taglio delle tasse serve anche per aiutare le classi sociali più basse e per stimolare i consumi come base per rilanciare l’economia. L’obiettivo è di aumentare gli stipendi dei lavoratori e favorire le imprese con una minore pressione fiscale che potrebbe agevolare la crescita e le assunzioni di nuovo personale. Riducendo il peso fiscale si avrebbe quindi un effetto sul costo del lavoro che potrebbe favorire l’occupazione in Italia.

 

Squinzi, Confindustria: “liberarsi dalla burocrazia”

 

In effetti, spesso la difficoltà maggiore degli imprenditori è quella della burocrazia che rallenta i tempi per ottenere le licenza e per permettere lo sviluppo delle attività produttive. Per fare investimenti, quindi, la burocrazia incide sui tempi, i modi e le energie che sono necessarie; le banche incidono con le difficoltà che propongono per l’accesso al credito; lo Stato incide invece con una pressione fiscale molto alta, tra le più elevate in Europa.

Le difficoltà delle imprese italiane in questo periodo storico non sono però legate solamente a questioni di tipo burocratico, finanziario o fiscale. C’è un problema di domanda e di lavoro che riguarda la competitività di molte piccole e medie imprese italiane che spesso non sono state capaci di riorganizzarsi secondo le nuove regole del mercato globale, e di certo non sono state aiutate in questo dai vari governi che si sono succeduti in questi anni.

In un certo senso, è come se l’Italia non ha ancora scelto che Paese vuole essere, nel senso di stabilire che tipo di sviluppo industriale si vuole dare. La politica cincischia e non è riuscita a dare un’impronta in termini di vision da seguire negli anni per proporre un modello di sviluppo industriale basato su alcuni asset strategici.

Borsa Milano prosegue il rialzo sui buoni dati Usa

 I listini dei mercati finanziari oltre oceano, si spingono  su nuovi massimi assoluti. Anche la Banca Centrale Europea insiste nella sua politica di “wait and see” . Da rilevare inoltre  buoni dati sulla creazione di posti di lavoro in Usa, con un tasso di disoccupazione stabile al 6.7% (livemente in peggioramento rispetto al 6.6% precedente, ma la creazione di nuove buste paga conta più di un numero spesso non rappresentativo della verità, a causa della variazione del grado di partecipazione alla forza lavoro), sono i motivi rialzisti per l’azionario.

Investire nel settore del lusso

 Negli ultimi anni contraddistinti dalla crisi economica in Europa e in Italia, il settore del lusso è stato in controtendenza con una crescita alta. Il mondo del lusso si è fatto notare in Borsa con titoli abbastanza nuovi che  hanno realizzato guadagni importanti. Due casi su tutti sono Salvatore Ferragamo, che è stato protagonista lo scorso anno a Piazza Affari di una delle migliori performance, e Moncler, il cui ingresso in Borsa è stato trionfale con l’asta che ha suscitato un grande interesse in investitori istituzionali e privati e i primi giorni che hanno fatto registrare un rialzo molto alto.

Il lusso tira nel mondo. Il Made in Italy nella moda è uno dei settori più importanti nel nostro Paese e presente in maniera globale con marchi come Gucci, Prada, Armani, Valentino, Dolce e Gabbana.

 

Il ciclo economico nel settore della moda del lusso

 

Negli investimenti in Borsa l’aspetto importante è sapere leggere la realtà e considerare le prospettive di  un’azienda. Quando si parla di lusso, le società seguono un ciclo economico un po’ diverso rispetto alle aziende tradizionale. Possono essere in perdita per molti anni e non fallire ma anzi rilanciarsi. Il ciclo è quindi di nascita, crescita, maturità, decadenza e rilancio. Per fare degli investimenti che possono portare a dei guadagni è quindi importante sviluppare la capacità di prevedere quale azienda si rilancerà. Se una azienda cambia il suo manager, se investe in nuovi prodotti o in pubblicità, ed è un’azienda dal passato importante che vuole tornare in alto,probabilmente si potrà seguire con interesse. Anche Gucci, che oggi è un colosso, ha avuto una fase di crisi per poi rilanciarsi.