Il licenziamento nel contratto indeterminato a tutele crescenti

Le piccole e medie imprese che hanno meno di 15 dipendenti ma superano questa soglia con nuove assunzione con contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti, previste dal Jobs Act, non si applicherà comunque l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Lo dice la delega sul contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti approvato il 24 dicembre scorso. 

Le PMI e gli artigiani del CNA promuovono il Jobs Act

La CNA, la Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, ha promosso il Jobs Act varato dal Governo Renzi. Questa riforma del mercato del lavoro sembra molto appetitosa per le aziende che adesso avranno la possibilità di stabilizzare i lavoratori senza pagare costi aggiuntivi. È tutto qui?

DURC interno ed esterno devono essere riallineati

I Consulenti del lavoro hanno fatto notare che esistono molte disparità nei DURC: quello interno e quello esterno per il fatto che sono gestiti diversamente rischiano di creare uno squilibrio tra i lavoratori. In più non è chiaro se i termini di pagamento e le procedure valide per il DURC interno siano valide anche per quello esterno. Entriamo nel merito della questione.

Addio ai Co.Co.Pro. già dal 2015

Il Jobs Act ha imposto il riordino dei contratti di lavoro e visto che adesso è entrato in vigore si farà piazza pulita di una serie di accordi che prima si potevano stipulare tra datori di lavoro e lavoratori. In particolare non esisteranno più già dal 2015 le collaborazioni a progetto e le collaborazioni coordinate e continuative. 

Novità per ASpI e mini ASpI dal 2015

Con il Jobs Act si è deciso di riformare il mondo del lavoro, sussidi compresi, per questo è prevista una modifica dell’ASpI e della mini ASpI, vale a dire degli ammortizzatori sociali creati nel 2012 dalla riforma Fornero. CMa cosa ci dobbiamo aspettare per il 2015. Vediamo sinteticamente le novità per i lavoratori

Cosa si può controllare dei dipendenti tramite i social

I datori di lavoro possono esercitare una forma di controllo nei riguardi dei loro dipendenti ma è necessario comprendere quali strumenti e quali mezzi sono legali e quali invece non potrebbero nemmeno essere nominati. Una breve guida. 

Tfr in busta paga: 50.000 italiani al bivio

Tfr in busta paga si? Tfr in busta paga no? In ballo ci sono ben 37 milioni di euro. Una cifra onerosa, che coinvolge una gran fetta di italiani, e che può provocare numerose ripercussioni all’interno delle piccole aziende.

Jobs Act: esteso l’utilizzo dei voucher lavoro 2014

Vi sono importanti modifiche per ciò che concerne i voucher lavoro 2014. Mentre il Jobs Act, la riforma del lavoro voluta dal governo e in programma quest’anno introduce una serie di novità riguardanti il lavoro accessorio pagato con i buoni o voucher lavoro, l’Inps ha messo on line l’aggiornamento periodico al 30 giugno 2014 dell’Osservatorio statistico sul Lavoro accessorio.

Tfr, gli italiani preferiscono averlo a fine carriera

Continua a far discutere la proposta governativa di trasferire una parte del trattamento di fine rapporto in busta paga. Ma gli italiani non sono d’accordo. Solo una parte di loro lo vorrebbe sotto forma di stipendio. Una fetta ancora più ridotta lo utilizzerebbe per qualche forma di previdenza complementare.