Obbligo di certificato penale per lavoro con i minori, cos’è e chi lo deve fare

 Entra in vigore lunedì 7 aprile 2014 l’obbligo per chi lavora a contatto con i minori di avere il certificato penale, ovvero un documento che attesta che il soggetto non è stato condannato per reati sessuali, appunto, contro i minori.

La norma, contenuta nel decreto legislativo 39/2014 emanato in recepimento della direttiva europea 2011/93/Ue sulla lotta alla pedofilia, sta creando non pochi problemi per tutti gli addetti del settore.

Nuovo contratto a termine, la guida – II parte

 Tre le novità più importanti che Matteo Renzi ha predisposto per il contratto a termine, che riguardano tre pilastri fondamentali di questa tipologia di lavoro: la casualità, la possibilità di proroga e il limite massimo di contratti stipulabili all’interno della stessa azienda.

Le novità che spiegheremo di seguito sono entrate in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 34 del 20 marzo: “Disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”.

Nuovo contratto a termine, la guida

 La disoccupazione in Italia sta raggiungendo dei livelli allarmanti, come mostrano gli ultimi dati rilasciati dall’Istat che parlano del 13% di senza lavoro per il mese di febbraio 2014. Una situazione che potrebbe continuare a peggiorare se non si interverrà nell’immediato con interventi specifici e mirati per dare la possibilità alle aziende di assumere personale.

Apprendistato, ecco come sarà dopo la riforma di Poletti

 E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge sul lavoro voluto dal nuovo Governo di Matteo Renzi che prevede delle importanti novità per i contratti e per le assunzioni in genere che vedranno la luce nei prossimi mesi, se il Parlamento non deciderà di modificare il documento entro i sessanta giorni previsti dalla legge.

Una parte importante del decreto legge è dedicata all’apprendistato: vediamo quali sono i principali cambiamenti in vista per questo particolare contratto di lavoro.

Arriva la Naspi, ecco come saranno gli ammortizzatori sociali dell’era Renzi

 Sul tavolo del Governo è arrivo un disegno di legge delega stilato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi insieme al nuovo Ministro del Lavoro Paoletti con il quale si riformeranno totalmente gli ammortizzatori sociali, ovvero le forme di sostegno al reddito per chi non ha o ha perso il lavoro.

La principale novità contenuta nel documento è la Naspi, un sussidio di disoccupazione universale che dovrà essere garantito a tutti coloro che non hanno un’occupazione.

Voucher lavoro, la guida – II parte

 I voucher lavoro sono degli strumenti di pagamento che possono essere utilizzati per la retribuzione del lavoro occasionale accessorio, categoria di attività lavorative piuttosto ampia in cui rientrano diversi tipi di lavoro che possono essere commissionati da diversi tipi di committenti.

Vediamo allora chi può utilizzare i voucher lavoro per pagare e quali sono le categorie di lavoratori che possono usufruire di questa modalità di retribuzione.

Voucher lavoro, la guida – I parte

 Cosa sono i voucher lavoro

I voucher lavoro sono degli strumenti di pagamento per il lavoro occasionale accessorio introdotti in Italia con un apposito decreto legge nel 2008.

Nello specifico, si tratta di un buono dal valore di 10.00 euro che i datori di lavoro possono acquistare anche on line dal sito dell’Inps e nel cui importo sono già comprese sia la retribuzione del lavoratore che alcuni degli oneri fiscali, previdenziali e assicurativi che il datore di lavoro deve adempire per essere in regola (Inps e Inail).

Per quale tipo di lavoro si possono usare i voucher lavoro

I voucher lavoro possono essere utilizzati solo in caso di lavoro accessorio e occasione, ovvero tutte quelle attività lavorative di natura meramente occasionale che non generano un reddito netto superiore a 5.050 € (importo lordo 6.740 €) nel corso di un anno solare per la totalità dei committenti (in caso di committente imprenditore commerciale o professionista, non si possono superare i 2.020 € netti, lordo 2.690 €, per ogni committente, sempre nel limite dei 5.050 euro totali).) per ciascun committente.

Quanto valgono i buoni lavoro?

L’importo unitario di ogni buono lavoro è di 10 euro. In questo importo sono compresi 7.50 euro che sono la retribuzione netta del lavoratore, ovvero quanto riscuoterà in contanti una volta che andrà a monetizzare i suoi buoni presso un ufficio postale), e i 2.50 euro di tasse sul lavoro a carico del datore:

  • i contributi in favore della Gestione separata INPS (13%)
  • l’assicurazione all’INAIL (7%)
  • un compenso all’INPS per la gestione del servizio.

Voucher lavoro, la guida

I parte

II Parte

Contratti a termine, cosa cambia con la riforma di Renzi

 L’arrivo di Matteo Renzi e della sua squadra di Governo dovrebbe essere il punto di svolta per far tornare l’Italia ad essere un paese dall’economia fiorente. Tra i punti cardine del programma che si è dato l’ex Sindaco di Firenze trova uno spazio di tutto rispetto la questione dei contratti di lavoro e delle loro tante, troppe, tipologie.

Il punto della questione allo studio dei tecnici e degli addetti ai lavori è trovare una soluzione che dia alle aziende e alle imprese lo stimolo ad assumere nuovo personale, così da dare lavoro ai tanti, e soprattutto giovani, disoccupati italiani.

Lavoro nero, modificate le sanzioni

 Il Ministero del Lavoro è intervenuto con la circolare n. 5/2014 pubblicata in data 4 marzo 2014 per modificare le sanzioni previste dal Decreto Salva Italia per il lavoro nero.

Nello specifico, sono state aggiunte delle fattispecie per la differenziazione delle sanzioni in base al periodo in cui è stata commessa la violazione delle norme che regolano i rapporti di lavoro.

Co.Co.Pro: nuovi requisiti e nuovo modello di domanda per il contributo una tantum per il 2014

 Con il messaggio n. 2999/2014 l’Inps ha comunicato delle importanti novità per i lavoratori Co.Co.Pro che vogliono richiedere il contributo una tantum di disoccupazione.

Resta invariato il requisito dell’iscrizione in via esclusiva alla gestione separata dell’Inps previsto per la presentazione della domanda, mente cambiano gli altri requisiti e il modello da presentare.